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1 dicembre 2012

Il diritto degli immigrati ad essere "cittadini del mondo"

" Fratellanza e solidarietà, punti di partenza e di arrivo per tutta l'umanità"

 Oggi è possibile constatare come è cambiato il volto delle migrazioni nel mondo. Infatti assume sempre piu' l'aspetto e le fattezze dei volti di gente giovane, di intere famiglie che lasciano la campagna per cercare in città quei benefici che la zona rurale non offre.
Nella maggioranza dei casi, tuttavia, le persone emigrano per ragioni di sopravvivenza. 
La gente va da una parte all'altra del pianeta, senza piu' un'origine e un destino determinati, come appunto facevano un tempo gli italiani che ne dopoguerra si imbarcavano per trovare una vita migliore in Sudamerica o negli Stati Uniti. Si parte e si va, in tutte le direzioni, spesso migrando per tappe e poi riprendere la strada del ritorno verso casa. Oggi i flussi migratori e le traiettorie si ripetono rendendo difficile distinguere l'andata e il ritorno e facendo in modo che ogni arrivo divenga anche un punto di partenza.  L'importante è mettersi in viaggio verso la fratellanza mondiale, per arrivare alla meta in cui tutti ci sentiamo ed effettivamente siamo "CITTADINI DEL MONDO"

"CITTADINI DEL MONDO".  Il fenomeno dell'immigrazione nel mondo è, ai giorni nostri, un "problema globale" evidenziato dagli oltre 200 milioni di persone costrette ad abbandonare la loro casa e il loro paese d'origine per vivere altrove. E' inoltre da precisare che questo dato numerico non considera coloro che si spostano all'interno dei propri territori a causa delle guerre o a seguito di spostamenti temporanei per motivi di lavoro o di studio. 
I dati sono del World Migration Report del 2008, elaborato dall'Organizzazione Internazionale per l'Immigrazione. E questi sono numeri che fanno riflettere; basti pensare che nel 2005 vi erano circa 190 milioni di immigrati nel mondo, una cifra due volte superiore a quella del 1965.
A dire il vero non si dovrebbe parlare di immigrazione ma di migrazioni. Oggi il movimento migratorio è cresciuto a tal punto che la maggior parte dei paesi del mondo sono, al contempo, paesi di origine, di transito e di destino degli immigrati. Si tratta quindi di un fenomeno di vaste dimensioni, proprio perchè il numero di coloro che che varcano le frontiere degli stati aumenta di anno in anno. E i motivi sono molti. Vanno dalle trasformazioni generate dalla globalizzazione economica che ha impoverito maggiormente molte nazioni del sud del mondo, ai conflitti armati all'interno dei paesi stessi: dalla persecuzione religiosa alla ricerca di migliori condizioni di vita per i lavoratori dei paesi latinoamericani, asiatici e africani.

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