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27 agosto 2013

20 anni di cittadinanza europea; un diritto da riscoprire per combattere la crisi


I DIRITTI DELLA CITTADINANZA:

La firma del trattato di Maastricht
Il 2013 è stato dichiarato dalla Commissione Europea "Anno europeo dei cittadini", in onore dei festeggiamenti per il ventesimo anniversario della cittadinanza europea. Sono infatti trascorsi  vent'anni dall'entrata in vigore delle nuove norme contenute nel trattato di Maastricht, documento firmato il 7 febbraio 1992 dai 12 paesi membri della comunità europea di allora. Il trattato è entrato in vigore nel novembre del 1993 ed è nato con l'obiettivo di sostituire alla Comunità Europea l'Unione Europea per favorire l'integrazione tra i vari popoli del nostro continente.

Dalla cittadinanza europea derivano parecchi diritti e tra questi, il diritto di spostarsi e di risiedere liberamente nell'U.E. , il diritto di votare, (oltre a quello di candidarsi), alle elezioni amministrative ed europee nello stato membro in cui vive, il diritto di presentare una petizione (domanda scritta e indirizzata da un privato a un'autorità) al Parlamento Europeo e di rivolgersi anche al Mediatore Europeo e alle altre Istituzioni dell'U.E.
Nonostante la chiarezza del sistema, esistono ancora oggi alcune difficoltà a far valere questi diritti. E' quindi di fondamentale importanza che l'Europa divenga un unico grande spazio in cui abitare, lavorare, studiare, senza discriminazioni di alcun genere. Tutti noi siamo parte dell'Europa.
Come prevede il concetto dell'Europa a due velocità, le decisioni devono essere prese in comunità. 
I paesi dell'U.E. infatti, non hanno gli stessi ritmi nel raggiungimento degli obiettivi verso il progresso e verso l'integrazione. La fascia che comprende i paesi economicamente più forti è costituita da Germania, Austria, Francia e Olanda, mentre i Paesi della zona mediterranea (Italia compresa), hanno molte difficoltà a stare al passo con le riforme economiche e sociali. 







L' UNIONE EUROPEA IN TEMPO DI CRISI:

L'inizio ufficiale della crisi economica risale al 2008, quando si è verificato il crollo finanziario di alcune banche negli Stati Uniti. In realtà, l'aumento dei consumi, la progressiva perdita del valore del denaro, i debiti eccessivi rispetto alle proprie possibilità sono tutte cause dell'attuale crisi economica, triste conseguenza del consumismo sfrenato che per diversi anni ha coinvolto il mondo.

Gli obiettivi che sono stati posti dalla Commissione Europea devono assolutamente essere raggiunti e c'è parecchio lavoro da svolgere per arrivare a non sentirci più così lontani tra uno Stato e l'altro. 
La disoccupazione e la povertà sono fenomeni che hanno colpito molte delle nostre famiglie. Diventa quindi necessario e fondamentale uscire dalle nostre case e dal nostro egoismo per venire incontro agli altri, a chi si trova in difficoltà, "senza lasciarsi rubare la speranza", come recentemente ha affermato Papa Francesco I.
Dobbiamo riscoprire il valore di quello che già abbiamo e il piacere dei passatempi sani, che ci permettono di stare in stretto contatto con gli altri. Si potrebbe superare la situazione di crisi cambiando mentalità e ritmi di vita, imparando a rispettare l'ambiente in cui si vive. 
Anche i governanti dovrebbero finanziare progetti che facciano ripartire i paesi più deboli.
Molto frequentemente si sente parlare di risparmio energetico, di sostegno alla ricerca, di innovazione. Ma sono concetti messi in pratica? Per rinnovare veramente, si deve dare spazio alla partecipazione dei cittadini, sostenendo senza sprechi superflui le nuove scoperte che, oltre a creare più posti di lavoro, danno origine a miglioramenti tecnologici e ambientali.












13 agosto 2013

Il decreto del governo Letta sul femminicidio e riflessioni intorno al fenomeno

Pochi giorni fa, il governo Letta ha approvato un decreto legge che fornisce strumenti più efficaci alle magistrature e alle forze dell'ordine per debellare i reati di stalking e la violenza nei confronti delle donne.


Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha affermato di voler attuare una "lotta senza quartiere al femminicidio" e ha poi ringraziato l'ex ministro delle pari opportunità Josefa Idem, dal momento che quest'ultima aveva proposto una lunga serie di provvedimenti per tutelare le fasce più deboli della popolazione.
Il Ministro degli Interni Angelino Alfano ha inoltre spiegato che gli obiettivi di questa legge sono: prevenire la violenza di genere, punirla e difendere le vittime.
Il decreto legge propone l'allontanamento dai luoghi domestici dei mariti violenti, l'arresto per i violentatori e l'aumento di un terzo della pena se alla violenza assiste un minorenne o se la donna è incinta.
Inoltre, viene anche previsto di dare un forte sostegno alle vittime straniere mediante il rilascio di un permesso di soggiorno umanitario.
Oltre a tutto ciò, la legge dichiara l'arresto obbligatorio e la denuncia irrevocabile per gli stalker.
Benissimo!!!
Da parte dei politici è giusto e doveroso emanare leggi che difendono i diritti delle donne che sono vittime di gravi violenze.



D'altro canto, però, invito caldamente tutti voi lettori, uomini, donne, ragazzi e ragazze, a porvi questa domanda:" Perché il fenomeno del femminicidio è così frequente?"
(In effetti, quasi quotidianamente, i mezzi di comunicazione ci informano riguardo alla morte violenta di una donna per mano di un uomo).

Alcuni di voi risponderanno:"Perché molti uomini non riescono ad accettare di essere lasciati. Non si rassegnano di fronte alla fine di una relazione sentimentale."
Certamente questo è vero ma, a mio avviso, è una risposta abbastanza riduttiva.
C'è qualcosa che va oltre al fatto dell'incapacità di superare un fallimento relazionale.

Il fatto è che i molti disvalori della società in cui viviamo non ci stanno insegnando né a rispettare le pari opportunità né a riconoscere le risorse intellettuali e morali delle donne.

Internet e televisione non educano (in particolare gli spot pubblicitari, i concorsi di bellezza e le telenovele argentine), anzi...  stimolano idee perverse e considerano unicamente le risorse fisiche delle donne, spesso in modo volgare.

Io credo che il valore del rispetto debba provenire innanzitutto dalle famiglie.
I genitori devono evitare che i figli crescano credendosi dei "principini" a cui tutto è dovuto. 
Se così avvenisse, una volta divenuti adulti, essi non sapranno affrontare frustrazioni affettive che fanno parte della vita. Ricordiamo che nessuno è padrone di un altro individuo.

E che dire delle violenze verbali?
Questo tipo di maltrattamento è meno grave di ogni violenza fisica, ma, oltre a provocare rabbia e amarezza in chi lo subisce, vìola la dignità della persona.
Chi commette violenze verbali è solitamente una persona incapace di entrare in dialogo con l'altro e si dimostra così piena di risentimento nei confronti della sua "vittima", al punto di continuare a insultarla ogni volta che gli si presenta l'occasione, fosse anche sotto casa.











5 agosto 2013

Il pessimismo di Orwell in 1984 e l' inefficacia della falsità

Nella sua opera principale, stampata per la prima volta nel 1948, Orwell immagina un mondo futuro diviso in tre grandi potenze chiamate Oceania, Eurasia ed Estasia che, oltre ad essere costantemente in guerra tra loro, si preoccupano di mantenere il controllo totale sulla società, sulla storia dell'umanità e sulla cultura.
Il romanzo è ambientato in Oceania a Londra e la società viene governata secondo i principi del Partito Socialista Inglese, ed è guidata dal Grande Fratello, capo onnipotente, venerabile e infallibile che controlla assiduamente la vita di tutti i cittadini mediante i teleschermi, oggetti di alta tecnologia presenti in ogni abitazione. I membri del Partito vivono in palazzi moderni e molto alti.
I proletari invece, l' 85% della popolazione dell'Oceania, incapaci di confrontare il passato con il presente, vivono nella città vecchia, lavorano per cercare di sopravvivere ma non vengono controllati dai membri del Partito, che li considera soltanto animali.
Nel regime, assume un ruolo molto importante la psicopolizia, che interviene ad ogni minimo sospetto di ribellione e di eterodossia e che spesso rapisce i dissidenti del regime durante la notte.
In Oceania, la menzogna diventa verità e passa alla storia, tramite la sconcertante teoria del Bipensiero
I testi letterari vengono riscritti continuamente eliminando tutto quello che non è conforme alle ideologie del Socialismo Inglese e, tutti i fatti che rivelano i fallimenti del partito vengono cancellati.


Il protagonista del romanzo, Winston Smith, è un membro del partito, che si occupa di modificare i libri e gli articoli di giornale già pubblicati. Sin dall'inizio del libro, Winston si dimostra un personaggio intelligente e anticonformista, insofferente agli ideali del partito. Tuttavia, per evitare di essere scoperto e torturato in modo disumano, partecipa a molte manifestazioni propagandistiche del Partito e collabora con esso. La vita di Winston è però influenzata da Julia, una ragazza che nasconde la sua contrarietà al Partito, vivendo dunque una vita molto simile alla sua.

Nonostante il Partito imponga la castità e consideri l'amore utile soltanto per procreare  figli  al servizio del regime, Winston e Julia diventano amanti, si incontrano diverse volte  in luoghi di campagna, dove sono assenti i teleschermi e decidono di aderire a un'organizzazione clandestina, fidandosi di O' Brien, un funzionario del partito che diverrà per Winston una guida significativa.

In realtà, O'Brien tradisce Winston e Julia facendoli arrestare e imprigionare.
Winston subirà un lungo, penoso e angosciante periodo di torture e di pestaggi e, alla fine del romanzo, prima di venire ucciso, si convertirà alle ideologie del Partito.

Il romanzo di Orwell è profondamente pessimista, è uno scenario desolante che fortunatamente  non si è verificato nè nel 1984 nè si sta verificando ora nel 2013. 
In particolare, è  oltremodo impressionante  la falsificazione della storia che viene attuata dal regime e sono  sconcertanti  i suoi slogan :" La guerra è pace, la libertà è schiavitù e l'ignoranza è forza".  La guerra tra Oceania, Eurasia ed Estasia è perenne; tuttavia, nessuno dei tre stati conquista dei territori o sottomette gli abitanti di un altro stato, ma attua la guerra soltanto per mantenere intatta la struttura della società, la quale deve continuare ad essere inalterata dal momento che gli obiettivi dei  gruppi della società devono sempre essere assolutamente inconciliabili tra loro.

  A mio parere, il romanzo antiutopico di Orwell dà un altro importante insegnamento : le doppie facce vengono sempre scoperte. La doppiezza non risolve i problemi della vita reale e non è una via di fuga. Se si vive in un sistema politico autoritario, la doppiezza che una persona assume  nei confronti di questa forma di governo(come Winston e Julia, che si sono resi collaborativi nelle manifestazioni propagandistiche e hanno lavorato per incrementare il potere del regime ma al contempo trasgredivano le regole) viene smascherata sempre e comunque perchè la singola persona all'interno di un qulasiasi stato autoritario, è costantemente controllata
( in un regime infatti, regnano la diffidenza e l'oppressione).
 Se invece si vive in un sistema democratico e un individuo sceglie di assumere comportamenti ipocriti, pagherà le conseguenze( libertà significa responsabilità delle proprie azioni) della sua falsità perchè nella democrazia le persone si confrontano e dialogano. Siamo nati per instaurare rapporti con gli altri e se applichiamo l'ipocrisia roviniamo le relazioni.  

Ad ogni modo, una vita sincera è una vita autentica.