Visualizzazioni totali

9 ottobre 2014

"Storia di una ladra di libri"



E' un romanzo meraviglioso! E' molto lungo, ma è talmente coinvolgente che lo si legge nel giro di pochi giorni.

La vicenda si svolge in Germania nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e la protagonista è una ragazzina di nome Liesel.
L'inizio è molto drammatico: nel gennaio del 1939, Liesel, sua madre e suo fratello Werner, un bambino di appena sei anni, stanno viaggiando su un treno diretto a Monaco. Ma ad un tratto, dopo alcuni violenti colpi di tosse, Werner muore tra le braccia della madre.
"Ci fu un violento accesso di tosse. Un accesso quasi ispirato. E subito dopo... più niente. Quando la tosse cessò, non era rimasto più nulla se non l'assenza di vita animata da un respiro o un sussulto silenzioso."
Durante la sepoltura del fratello, avvenuta in un campo innevato, Liesel si accorge di un libro abbandonato sul sentiero e lo raccoglie incuriosita, anche se non lo sa leggere.
Poco dopo, la bambina viene separata dalla madre e data in affido a una coppia residente a Molching, una piccola città vicina a Monaco. Liesel era figlia di genitori membri del partito comunista. Hitler e i suoi collaboratori non tolleravano tutto ciò che era diverso dalle loro convinzioni perverse e, proprio per questo, i figli dei tedeschi non nazisti venivano talvolta strappati dai genitori e affidati ad altre famiglie, in modo tale che venissero "rieducati".

Liesel però è "fortunata": in effetti, viene affidata ad Hans e Rosa Hubermann, coniugi poveri, umili e contrari al nazismo, anche se cercano di nascondere il loro astio verso Hitler.
Hans si rivela un ottimo padre adottivo, dal momento che fin da subito riesce a comprendere profondamente il dolore della ragazzina, angosciata per la morte del fratellino e tormentata da incubi notturni. Hans le sta accanto tutte le notti, sempre pronto ad abbracciarla e a consolarla per alleviare le sue crisi di pianto.

Hans Hubermann è anche la prima persona che le insegna a leggere e ad appassionarsi ai libri.

Proprio con il suo padre adottivo, Liesel inizia a leggere il libro che aveva preso nel giorno della sepoltura del fratello, intitolato:
"Il manuale del Necroforo".
"Rendendosi conto della difficoltà del testo era ben consapevole che, per Liesel, un libro siffatto era tutt'altro che l'ideale. C'erano parole che creavano problemi anche a lui, per non parlare dell'argomento macabro. La ragazza, dal canto suo, aveva un così impellente desiderio di leggere che non provava neppure a capire. In un certo senso, forse voleva essere sicura che suo fratello fosse stato sepolto a dovere."
Hans Hubermann aveva un cuore d'oro. Una volta, mentre un corteo di ebrei fatti prigionieri dai soldati tedeschi stava attraversando le vie di Molching, si era azzardato a porgere un pezzo di pane ad uno di loro e per questo era stato frustato in pubblico.

Rosa Hubermann, all'inizio del libro, sembra una persona molto dura e polemica, ma in realtà è dotata di un'anima grande e generosa. Le doti di Rosa emergono soprattutto nelle pagine successive, dove è evidente il suo affetto profondo verso la ragazzina, soprattutto quando i bombardamenti sulla Germania da parte degli alleati iniziano a farsi sempre più frequenti.
"La notte del 19 settembre alla radio risuonò il cucù, seguito dalla voce profonda dell'annunciatore: Molching sarebbe stata uno dei possibili obiettivi. Ancora una volta la Himmelstrasse si riempì di gente. Un'aria stregata li seguì fin giù nello scantinato dei Fiedler. (...) Persino dalla cantina riuscivano ad udire confusamente il boato delle bombe. (...) Rosa stringeva forte una mano di Liesel. I bambini singhiozzavano."
Piuttosto spesso, Rosa soprannomina affettuosamente la figlia adottiva: "Saumensch", che, tradotto dal tedesco all'italiano, significa "Porcellina". Ma Rosa soprannominava "Porcellina/o" ("Saumensch /Saukerl") tutte le persone alle quali voleva bene, compreso il marito.

Un' altra figura che compare verso la metà del romanzo è Max Vandenburg, un giovane ebreo che, confidando nella leale amicizia degli Hubermann, chiede a loro ospitalità e rifugio per non essere catturato dai gerarchi nazisti. Max Vandenburg soggiorna nella cantina degli Hubermann per quasi due anni. Tra Max e Liesel nasce un'amicizia profonda... Anche il giovane ebreo, "dai capelli come le piume", (così lo definisce Liesel la prima volta che lo vede), è tormentato da incubi notturni:

"Dimmi, Max, cosa vedi quando dormi?", "Vedo me stesso che si volta e dice addio" "Anch'io ho degli incubi" "Che cosa vedi?", "Un treno e mio fratello morto" "Tuo fratello?" "Morì prima di arrivare qui, durante il viaggio."

Nel corso del tempo, Max crea con le sue stesse mani due album di disegni con storie di sua invenzione e li regala a Liesel, appassionata lettrice. Per ricompensarlo dei regali, Liesel gli descrive ogni giorno il tempo atmosferico, specificando la forma delle nuvole e facendo riferimenti alla luminosità del sole; una volta addirittura, porta in cantina un po' di neve per costruire con Max un pupazzo.
Per Max, costretto a vivere nascosto e sempre sopraffatto dal terrore di essere scoperto, Liesel rappresenta la speranza, la bellezza della natura e la voglia di continuare a vivere.

Un altro personaggio che mi è piaciuto moltissimo è Rudy Steiner, coetaneo e compagno di scuola di Liesel. Rudy è il secondogenito dei sei figli di un umile sarto. E' un ragazzino simpaticissimo, il migliore della classe e anche dotato di notevoli qualità atletiche.
Nonostante la guerra, i bombardamenti, la povertà e la fame, Rudy è pieno di vita e di speranze verso il futuro (in effetti, si allena di continuo nella corsa per poter diventare come Jesse Owens, il suo mito). Il ragazzino detesta il nazismo e la "Gioventù Hitleriana" di cui purtroppo è costretto a fare parte, anche se fa di tutto per far infuriare il suo caporeparto.
"Steiner, quando è nato il nostro 
Fuhrer?"   "... a pasquetta".

Rudy è innamorato di Liesel e piuttosto spesso, insiste affinché lei gli dia un bacio.
 "Che ne diresti di un bacio, Saumensch?" "Neanche tra un milione di anni." "Un giorno, Liesel, morirai dalla voglia di baciarmi".
Quanto mi è dispiaciuto che sia morto alla fine del libro!! Rudy, come d'altra parte Hans e Rosa Hubermann, muore nel sonno a seguito di una terribile pioggia di bombe.

L'unica sopravvisuta a quel bombardamento dell'estate 1943 è Liesel, che durante la notte era rimasta in cantina per scrivere su un quaderno la storia della sua vita.

La mattina seguente, dopo essere stata aiutata da alcuni uomini ad uscire dalla cantina, la ragazzina scopre il cadavere straziato di Rudy, oltre a quelli dei suoi genitori adottivi:
"Rudy svegliati... svegliati Rudy! Rudy ti prego.." Le lacrime si inseguivano sul suo viso. "Rudy per favore, dannazione, svegliati, ti amo. Su Rudy, dai, Jesse Owens, non lo sai che ti amo, svegliati, svegliati..."
Ma il ragazzo era morto. Incredula, Liesel affondò il viso nel petto di Rudy. Afferrò il suo corpo inerte, tentando di impedire che tornasse ad afflosciarsi, finché dovette lasciarlo cadere sul pavimento devastato, con dolcezza. (...) Poi si chinò sul volto senza vita. Liesel baciò il suo migliore amico Rudy Steiner sulle labbra, con tenerezza e disperazione. La sua bocca aveva un sapore dolce, di polvere. (...)"
Povero Rudy... una guerra atroce gli ha rubato il futuro! La morte di Rudy è uno degli episodi più drammatici del romanzo.

Un'altra figura degna di considerazione è la moglie del sindaco di Molching, Frau Ilsa Hermann, che di tanto in tanto permette a Liesel di entrare nella sua biblioteca, dandole così l'opportunità di coltivare la passione per la lettura.
Liesel ruba di nascosto alcuni libri di Ilsa, entrando dalla finestra della biblioteca. La moglie del sindaco è una donna di poche parole, distrutta dal dolore per la perdita del figlio, morto durante la prima guerra mondiale. Ilsa nutre simpatia nei confronti di Liesel e la perdona quando si accorge dei suoi furti di libri.
I signori Hermann, alla fine del libro, adottano Liesel, rimasta sola al mondo dopo quel terribile bombardamento.

Il libro inizia con la morte di un bambino e termina con il ritrovamento di un ragazzo: alla fine della guerra, nel novembre 1945, Liesel e Max, che nel frattempo è sopravvissuto al campo di concentramento, si ritrovano e si abbracciano piangendo.

Merita di essere visto anche l'omonimo film! Il regista ha fatto un ottimo lavoro: lo sviluppo del film è sostanzialmente fedele a ciò che è scritto nel libro e la ragazzina che interpreta Liesel è stupenda!




2 commenti:

  1. Complimenti per la recensione, davvero ben fatta!
    Sono d'accordo con te su tutto tranne che sull'ultima cosa...IL FILM MERITA?
    No, dai ahahah
    Ci sono TANTE, TROPPE scene in meno e altrettante situazioni cambiate. Sarà, ma io l'ho odiato, No aspetta ahah
    In verità ho visto prima il film e ora è in corso la lettura del libro. Il film l'ho AMATO DA PAZZI, ma ora che sto leggendo il libro, mi viene voglia di prendere a calci il regista ahahah
    Ovviamente sono gusti, eh (!) :')

    RispondiElimina
  2. Ma dai!! Non ci credo: anche tu, come me, prima di leggere il libro, hai visto il film??!
    Sì è vero, nel film ci sono alcuni episodi in meno rispetto al libro; ma succede sempre così quando un regista decide di creare il film di un romanzo... Comunque mi sono piaciuti moltissimo entrambi! :-)

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.