26 settembre 2012

Ho 17 anni!!!!

 Riflessioni sugli ultimi 5 anni, mentre sfoglio l'album delle fotografie.

Sfoglio lentamente il mio prezioso album di fotografie.
I miei occhi scrutano con molta attenzione quella piccola creatura appena nata, piuttosto gracile, che riposa beatamente tra le braccia di mamma.
Continuo a sfogliare le pagine dell'album. Vedo le finestre della mia grande casa decorate con fiocchi rosa, vedo il gioioso sorriso di parenti ed amici, la loro attenzione premurosa verso di me sin dai miei primi giorni di vita, il mio carissimo zio Vincenzo indaffarato a piantare un olivo al centro del giardino, in onore della mia nascita.

Non riesco a credere che siano trascorsi esattamente 17 anni dal 26 settembre 1995. I miei occhi si posano sulle fotografie di quella piccola neonata e provano un senso di profonda tenerezza. 

17 anni... il mio ultimo anno da minorenne. Incredibile!  Mi sento davvero grande!! Stamattina, appena alzata dal letto, ho avuto la strana impressione di essere cresciuta in altezza di qualche centimetro durante la notte.
Camminavo per la casa e mi sentivo davvero alta. 
Si sta avvicinando la fine della mia adolescenza. Perlomeno, sono a buon punto. Ormai (anche dal punto di vista anagrafico) non mi manca molto per raggiungere l'età adulta.
 L' adolescenza per me è stata (ed è tuttora) una fase di vita interessante e illuminante. L'ho intrapresa verso i 12 anni, quando ho iniziato ad indirizzare i miei pensieri verso il futuro con un atteggiamento ottimista e speranzoso, quando ho cominciato ad analizzare me stessa e a costruirmi degli ideali e dei valori che mi sembravano significativi.

E, proprio durante questa fase di vita, a 15 anni, si sono sviluppate le mie "capacità letterarie" e di immaginazione. Infatti ho iniziato a scrivere poesie.

 Quante volte ho pianto, durante questi ultimi 5 anni, per un'emozione provocata da una melodia o dopo aver letto alcune pagine di un romanzo! Quante volte mi sono indignata per le ingiustizie del mondo!
Ho sofferto molto per la morte di mio nonno e anche per quella di mio cugino Luciano.

Ma soprattutto, mi sento soddisfatta di me stessa non solo per il fatto che mi piacciono le mie qualità interiori, ma anche per tutte le volte che prendo un buon voto a scuola. (Sinceramente capita spesso).

Farò tesoro della mia vita. Prometto a me stessa di cercare e di continuare a impegnarmi per raggiungere obiettivi e per realizzare i miei sogni.







23 settembre 2012

L'angoscia in uno stato oppresso da un regime


Il regime è una terribile modalità di governo che impedisce la libertà di pensiero, di opinione e sopprime ogni forma di dialogo e di confronto.
Il regime crea un clima di terrore. Lo dimostra anche qualche film drammatico ma al contempo avvincente e illuminante.

"Le vite degli altri" è un' opera  che  illustra la situazione politica e sociale della Germania dell'est negli anni '80. E' ambientata a Berlino proprio nel periodo storico che precede di pochi anni la caduta del muro e la riunificazione della Germania. La città era all'epoca governata da un regime comunista e la polizia di stato di Berlino, chiamata Stasi, controllava e gestiva questioni politiche e affari personali. George Dreyman, scrittore e drammaturgo, insieme con la sua compagna Christa Maria Sieland, brillante attrice dall'aspetto appariscente, erano ritenuti intellettuali di spicco. Entrambi erano apparentemente fedeli al regime. Il Ministro della cultura, ordina al miglior agente della Stasi di spiare la coppia con sofisticati mezzi di intercettazione, per trovare una prova concreta di infedeltà verso il regime e per eliminare George Dreyman in modo da ottenere la sua compagna. Il Ministro nutriva infatti un sentimento d'amore morboso nei confronti dell'attrice e, di tanto in tanto, abusava di lei. Wieser, (questo era il nome dell'agente che controllava i due artisti), inizialmente forniva al regime rapporti estremamente dettagliate sulla vita privata della coppia al regime.                                                          
Ma dopo un po' di tempo Wieser, dopo aver ascoltato una musica dolce suonata al pianoforte da George, aveva assunto un comportamento diverso: da allora aveva iniziato a scrivere relazioni false sui due intellettuali per coprirli dalle loro intenzioni contro il regime. In effetti George scrive poi un articolo sull’alta percentuale di suicidi nella Germania dell’Est da far pubblicare su una rivista dell’Ovest. Questa potrebbe essere la prova che il ministro aspettava. Ma Wiesler aveva trovato il modo di  far sparire la macchina da scrivere con cui George aveva scritto l'articolo. Era entrato nella sua casa e l'aveva sottratta dal nascondiglio nel quale Dreyman l’aveva sotterrata. 
Christa-Maria era stata interrogata dalla Stasi e inspiegabilmente aveva denunciato il compagno rivelando che era stato l’autore di quell’articolo. A causa del tremendo senso di colpa, poco dopo la confessione si era fatta investire da un camion.

Il finale è molto amaro ma al contempo lascia un messaggio particolarmente significativo. 
Qualche anno dopo infatti, Dreyman legge i documenti degli archivi segreti della Stasi e scopre di essere stato coperto dall'agente Wieser. Gli dedica allora un romanzo. Wieser, quando vede il libro in una biblioteca, lo acquista e si commuove.



 

17 settembre 2012

Dolce notte

Gioiose stelle
risplendono
soavi
nell'immensità del cielo.

La luna,
accarezzata
da una brezza leggera,
illumina
impetuose onde
che abbracciano
imponenti scogli.