4 settembre 2013

Gli effetti del progresso tecnologico, i danni dell'eccesso di tecnologia, l'importanza della scrittura


Da alcuni anni ormai, tentiamo di costruire macchine sempre più intelligenti che assomiglino al nostro cervello. Invece, sono proprio loro che, creando realtà alternative immaginarie ma convincenti, fucinano la nostra mente e non ci aiutano a sviluppare la capacità relazionale, indispensabile per comprendere la vita interiore degli altri.


Recentemente, è stato attuato un esperimento da alcuni scienziati americani che rivela gli effetti dell'intelligenza artificiale sui nostri circuiti cerebrali. 
Nel laboratorio di realtà virtuale dell'Università di Stanfort, una ricercatrice ha diviso settanta individui in due gruppi con diverse abilità ma con la missione comune di salvare un figlio dopo un terremoto. Mentre ad un gruppo è stata concessa la capacità (virtuale) di volare liberamente, all'altro è stata affidata soltanto la possibilità di farlo a bordo di un apparente elicottero.
Alla fine del volo, la ricercatrice ha rovesciato un portapenne. 
Il gruppo di persone che nell'esperimento aveva volato liberamente, ha reagito qualche secondo prima e ha raccolto un numero maggiore di penne rispetto all'altro. Lo psicologo Robin Rosemberg, dopo essere stato informato riguardo ai risultati di questo esperimento, ha affermato:" Se stai volando ti senti molto potente e la sensazione di potenza rende la gente più generosa".

Il sistema logico dei social network riflette inoltre la mentalità analitica degli ingegneri che li hanno realizzati. Proprio per questo motivo stiamo perdendo empatia per i sentimenti degli altri e stiamo sostituendo l'emotività con l'etica. Infatti,  "... invece che sensazioni emotive, abbiamo ragioni logiche per essere carini", sostiene il tecnologo Jaron Lanier.
Per comunicare con un coetaneo, gli adolescenti preferiscono l'elettronica al contatto diretto per evitare brutte figure e per contattare l'altra persona nel modo meno impegnativo possibile, disimparando ad attribuire importanza al linguaggio non verbale, che esiste da molti secoli.
I giovani sono meno empatici degli anziani perchè, preferendo le interazioni telematiche, non sono abituati a interpretare la mimica facciale.
Un sorriso,una sincera stretta di mano e un abbraccio esprimono amicizia e affetto molto meglio di un messaggio sul cellulare o di una faccina sorridente in chat.

I mezzi tecnologici sono molto utili nel restituirci informazioni inaccessibili, leggere un libro nella poltrona del proprio salotto è completamente diverso dal farlo davanti alla schermo di un computer. 
Durante una lettura molto profonda, attiviamo diverse aree del cervello: sia quelle dell'attenzione sia quelle del movimento, perchè ci immedesimiamo in quello che stiamo leggendo.
Il computer affina la nostra abilità di multitasking ma peggiora le nostre capacità di filtrare le distrazioni; quindi, leggere di fronte ad uno schermo non aiuta nè a concentrarsi nè a immedesimarsi.
Lanier asserisce anche che: "Stiamo creando un monocervello freddo e incapace di sintonizzarsi. Abbiamo disegnato un paradiso per gente con la sindrome di Asperger."


Tuttavia, prima di allarmarci del rischio di un pensiero univoco, bisogna considerare il fatto che la standardizzazione del web è una delle più grandi realizzazioni dell'umanità.
In essa, convergono due aspetti. Il primo è che il pensiero comprende un principio importantissimo: l'uomo è un animale sociale, il cui principale scopo della vita è instaurare relazioni con altri individui. Il secondo invece, valuta il fatto che il sistema di universalizzazione del pensiero più forte è proprio quello della tecnica. La tecnica più utilizzata nel web è quella della scrittura, strettamente legata al pensiero. La scrittura infatti, rende il pensiero astratto, analitico, lineare, significativo.
 Rousseau diceva fermamente che, prima dell'invenzione della scrittura, l'umanità restava bambina anche se il tempo passava.

In effetti, senza scrittura non ci sarebbero nè la storia nè la scienza e le generazioni non progredirebbero mai nel corso della storia. 

Nell'era dell'informatica dovremmo considerare  sia i vantaggi che la tecnologia ci offre, sia i danni che un eccessivo utilizzo della virtualità comporta, al fine di imparare ad affrontare le nostre emozioni e di elaborare accuratamente le informazioni che percepiamo.







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