21 maggio 2014

La mia concezione della vita e della storia

... Dopo quasi due settimane molto intense e snervanti dal punto di vista scolastico (e finalmente gli Esami di Maturità si stanno avvicinando sempre di più!), ritorno sul mio blog per esporvi un mio interessante pensiero. Ultimamente mi capita di attribuire al concetto di "vita umana" una metafora piuttosto singolare. Vorrei proprio spiegarvela.

Io immagino che la vita umana sia come un viaggio in mare aperto.                                         L'essere umano è per me come un marinaio che, trovandosi su una barca, deve affrontare burrascose onde che cercano di sommergerlo.
Le onde impetuose che si abbattono con violenza sulla barca rappresenterebbero le avversità della vita; e quindi i centomila ostacoli e i mille disagi che ogni essere umano è chiamato ad affrontare nella sua quotidianità.
Noi marinai guidiamo la barca, dal momento che siamo protagonisti della nostra vita.
Il punto è che dobbiamo cercare di non farci travolgere dal mare in burrasca: non dobbiamo demoralizzarci di fronte alle difficoltà di ogni giorno, né deprimerci se ci accade una tragedia grande. Dentro di noi dovremmo trovare la forza di continuare a remare per opporre resistenza alle onde. E continuare a remare, significa concretamente credere nei propri talenti, confidare in un futuro positivo, riporre stima nei confronti di chi ci ama, sorridere di fronte a un meraviglioso cielo stellato, sentirsi pervasi da un forte sentimento di speranza ogni volta che nel cielo splende il sole, credere in un Dio misericordioso pieno di amore verso l'uomo...

... "Non so se definirmi ottimista o pessimista. Credo nella speranza e nell'esistenza di Dio, ma penso comunque che siano davvero molte le esperienze dolorose che ci accadono nel corso dell'esistenza. Non nego assolutamente la presenza di difficoltà e travagli." ho detto un giorno a mia mamma.  Lei mi ha risposto semplicemente: "Non sei né troppo ottimista né troppo pessimista. Io direi che sei molto realista e piuttosto equilibrata".
Io penso in effetti di essere una ragazza realista; certamente dotata di grandi ideali, piena di immaginazione e di fantasia, originale e creativa... ma so essere anche molto concreta quando valuto gli avvenimenti reali.

Ad ogni modo, anche la mia personalissima concezione della storia non è improntata sull'ottimismo.
Ricordo che più di un anno fa, nell'ottobre 2012 (e quindi in quarta liceo), la nostra insegnante di greco e latino ci aveva chiesto che cosa significa per noi il concetto: "storia".
Io le avevo detto che per me, la storia dell'uomo consiste in un continuo progresso tecnico, scientifico, industriale, culturale e artistico, causato dallo sfruttamento delle risorse intellettive dell'umanità.
Ora, se penso a quella lezione di introduzione alla storiografia greca, rido sotto i baffi e penso:      "Che concezione riduttiva del concetto storia!"
Andiamoci piano però, ero soltanto una "bimbetta" di appena diciassette anni, non avevo ancora incontrato Leopardi e Ungaretti in letteratura, non avevo affrontato né l'interessantissima filosofia di Nietsche né l'Esistenzialismo di Sartre, non avevo ancora studiato i totalitarismi in storia e conoscevo in modo abbastanza superficiale il (giustamente) celebre scrittore George Orwell. In quinta, studiando con interesse la mentalità degli autori dell'Ottocento e del Novecento, si imparano molte cose e si riesce anche a comprendere maggiormente se stessi. Posso affermare effettivamente che, in quest'ultimo anno scolastico, ho compiuto una revisione critica di alcune mie idee.

Se qualcuno ora mi chiedesse che cos'è per me la storia, io gli risponderei in modo diverso...
Per me la storia non é né progresso né regresso. Noi umani siamo protagonisti delle vicende storiche, ma siamo molto diversi l'uno dall'altro, nel senso che esistono sia uomini eccezionali, sia uomini mediocri, sia uomini malvagi e violenti.
 Gli individui straordinari, nel corso della loro vita, investono tutte le loro energie per rendere il mondo migliore. Alcuni di loro sono poeti, scrittori, pittori e musicisti dotati di grande sensibilità, altri invece filosofi di notevole acume, altri ancora sono esemplari esponenti della Chiesa, che vivono nella sobrietà e che rispettano il principio di carità fraterna... Grazie a queste personalità la storia dell'umanità ha compiuto progressi significativi dal punto di vista culturale e sociale.

Fotografia relativa ad alcuni cadaveri di armeni massacrati
Gli uomini malvagi invece sono stati i responsabili di stragi e genocidi (vi ricordo in particolare Hitler, che fece progettare le camere a gas per sterminare gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, Stalin, che, attuando le "Grandi Purghe", fece uccidere milioni di suoi connazionali che si opponevano al suo regime o, nella maggior parte dei casi, erano dei presunti oppositori, Mladic, comandante delle truppe serbe che nel 1995 ordinò di sterminare 8000 uomini e ragazzi bosniaci, i "Giovani Turchi", che nel 1915 massacrarono nella regione dell'Anatolia circa un milione di armeni)...
Purtroppo gli uomini insensibili, pieni di rabbia e di odio nei confronti del prossimo, convinti della validità delle teorie razziste e oppressori della libertà di pensiero, sono esistiti, esistono e continueranno ad esistere.
Se considero certi eventi storici molto negativi, come quelli che vi ho appena elencato nell'ultima parentesi, mi viene da pensare anche che la storia sia costituita da episodi drammatici che continuano a ripetersi... Non voglio paragonare i sei milioni di morti dell'olocausto con le ottomila vittime della Strage di Srebrenica... Affermo soltanto che, alla base di entrambi gli stermini, c'erano idee di stampo razzista e sentimenti nazionalistici molto aggressivi. Il numero dei morti è diverso, ma le ideologie che hanno portato a questi massacri erano le stesse: il nazionalismo strettamente legato all'idea di superiorità della razza.
Le bare delle vittime di Srebrenica, tutte rinvenute dopo la guerra in Bosnia


Certamente allora, la storia è sia progresso (grazie a uomini che sfruttano le loro finissime intelligenze), sia regresso, dal momento che altri individui invece, scegliendo di percorrere la via del male, attuano mostruosità che violano la dignità umana altrui. E gli eventi negativi si ripetono nel corso dei secoli. Non è affatto vero che la storia del passato insegna!

Ad ogni modo anch'io, proprio come gli esistenzialisti, sono convinta che l'essere umano debba assumersi le responsabilità delle azioni che compie. Noi uomini del presente infatti, con le nostre scelte influenziamo l'umanità del futuro.




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