6 marzo 2015

C'è ancora troppo silenzio dietro ad ogni femminicidio:


8 marzo. Festa della donna. 
Mazzi di mimose. Ma sono ancora troppi i casi di violenza sulle donne e di omicidi imputati alla follia amorosa. Per fermare le violenze, sarebbe opportuno spezzare un circolo di silenzio intorno alla donna e ridarle fiducia...

In Italia, una donna su tre ha subito almeno una forma di violenza; l'11% abusi sessuali. Ogni anno, 120 donne vengono uccise in modo violento. Il decreto contro il feminicidio è stato approvato nell'agosto del 2013, ma, la violenza contro le donne é iniziata molto prima che si coniasse un termine per definirla... Nel nostro paese, il femminicidio è la causa principale di morte tra le donne di età compresa fra i 16 e i 45 anni. Tra il 2000 e il 2012 sono state assassinate in Italia circa 2200 donne (circa un delitto ogni tre giorni!). E' utile rilevare che il 70% di questi omicidi è avvenuto in ambito familiare o affettivo.

Ho appena elencato una serie di dati inquietanti... ma ora vorrei riportare sia le opinioni di due studiose sia alcune mie riflessioni su questo sconcertante e tragico fenomeno che persiste nonostante il decreto legge del governo Letta.

Innanzitutto, occorre precisare che la violenza contro le donne è la violazione dei diritti umani ad oggi più diffusa.
Ad ogni modo, secondo Maria Grazia Giacomazzi, vicepresidente del Centro Italiano Femminile di Padova, è possibile prevenire la violenza sulle donne: "Questi delitti hanno dinamiche molto simili tra di loro, anche se si verificano in contesti diversi, perché il fenomeno è trasversale a tutte le classi sociali. Troppo spesso, quindi, sono delitti annunciati, preceduti da anni di maltrattamenti psicologici, fisici ed economici. Anni di richieste di aiuto andate a vuoto e spesso, frutto di silenzi e di complicità. Per fermare le violenze, si dovrebbe spezzare proprio questo circolo di silenzio attorno alla donna (...)"
La Giacomazzi continua poi dicendo: 
"Dai racconti fatti da donne che sono scampate ad un possibile tentato omicidio si capisce che questi uomini cambiano secondo uno schema uguale a se stesso: inizialmente amorevoli e premurosi, esigono poi attenzione esclusiva mettendo in atto strategie che isolano la partner da altre relazioni, la umiliano, la insultano, la picchiano e la tengono sotto ricatto tra minacce e richieste di perdono. E a volte, si arriva anche all'omicidio."
A pensarci bene, la descrizione del comportamento degli uomini violenti fornita dalla Giacomazzi corrisponde a ciò che si vede di solito nel programma televisivo "Amore criminale"...
Secondo me non dovrebbero essere trasmessi programmi simili in televisione...
In "Amore criminale" sono presenti scene di violenza terribili, sconcertanti e indecenti... chiunque è dotato di un minimo di sensibilità, cambia canale di fronte a spettacoli così brutali. La visione di violenze così "animalesche", non giova a nessun spettatore, nemmeno a un pubblico maggiorenne e adulto.
Invece, credo sia utile e necessario cercare di capire il motivo per cui certi uomini sono violenti con le donne, in modo tale da poter debellare, o perlomeno diminuire, i casi di furia omicida. Meno male che per questo ci aiutano le psicologhe, come Benedetta Guerrini, la quale afferma: "Spesso, alla base di questi atti violenti, c'é la paura di qualcosa o di qualcuno. Da un punto di vista 
psicanalitico, la paura è un'emozione forte, potente che, se non sufficientemente bilanciata nei primi anni di vita, può arrivare a minacciare l'integrità stessa di un individuo e colonizzare le sue relazioni affettive. Maltrattare qualcuno, significa proiettare la propria empatia sulla parte di se stessi più debole e impaurita che è come se trovasse giovamento nel vedere il partner soffrire e supplicare. Gli uomini che esercitano violenza sulle donne, dopo questi episodi provano uno stato momentaneo di tranquillità, un repentino calo di tensione, una calma che è il risultato della riuscita distruzione dell'indipendenza psichica della donna." Io mi trovo d'accordo.
La paura... Io sono convinta del fatto che spesso, gli uomini violenti, delinquenti e possessivi, abbiano subito da piccoli delle situazioni familiari disastrose e oltremodo dolorose... Magari, quando erano bambini, hanno visto il padre che picchiava la madre, oppure, non sono stati amati dai genitori che li consideravano soltanto dei fardelli; oppure, nei casi più estremi e disperati, sono stati testimoni oculari delle ripetute violenze sessuali che il padre riservava alla madre o alle sorelle...
Credo che il loro forte sentimento di paura derivi da gravi problemi familiari... a causa di questi drammi, sono stati dapprima bambini traumatizzati e terrorizzati, poi ragazzi tristi e insicuri e poi ancora sono divenuti uomini violenti, sadici e malvagi... Se da bambini non imparano, ovviamente con l'aiuto di persone competenti e affettuose, a elaborare i loro traumi e i loro timori, da adulti diventano mentalmente squilibrati...
Con queste affermazioni non intendo assolutamente giustificare i loro atti di violenza! Anche perché gli atti violenti e gli omicidi non devono mai essere giustificati né banalizzati da nessuno. Però, credo che la maggior parte degli uomini violenti soffra di gravissimi disagi psichici, spesso dovuti a situazioni familiari come quelle che ho citato poco sopra. Sono tormentati da forti conflitti interiori. Sono"malati di violenza".

Altro motivo per cui credo che non dovrebbero più essere trasmessi programmi come "Amore criminale" è questo: penso che quel programma mistifichi la realtà. Non voglio sembrare dura, ma ho come l'impressione che le vittime di omicidi e di tentati omicidi vengano presentate dalla conduttrice quasi come delle "eroine" che sopportano sevizie orribili, come delle ragazze (perché spesso purtroppo le protagoniste sono ragazze poco più grandi di me) che sono soltanto buone, dolci, gentili e capaci di amare. Ma quelle ragazze e quelle donne non sono delle eroine. Sono molto fragili, invece. Non ho detto "stupide", ho detto "fragili", che è ben diverso. Fragili perché vittime dei ricatti affettivi del loro convivente o del loro fidanzato.
Alcune di loro trovano la forza di tagliare definitivamente i ponti con l'uomo che le maltratta soltanto dopo alcuni anni di terapia psichiatrica; perché, povere loro, soffrono di "dipendenza affettiva". Dipendono affettivamente da un individuo arrogante che tarpa le loro ali, che mortifica la loro persona.
Queste donne fragili mi fanno molta pena e, a mio parere, dovrebbero essere seguite e aiutate dalle loro famiglie, dalle loro amiche, dalla società e anche, in certi casi, dallo psicanalista. 
In Italia dovrebbero esserci molti più centri sociali di aiuto per le donne che vivono queste situazioni tremende.

Dovrebbero esserci sempre delle persone al loro fianco in grado di far comprendere loro quanto è prezioso il dono della vita, quanto è bello godere pienamente di ogni attimo del tempo presente, quanto è importante esercitare la propria libertà individuale, ovvero, la capacità di compiere responsabilmente le proprie scelte di vita.



Per concludere, riporto alcune frasi tratte dal "Talmud", un libro della Torah ebraica. Frasi che tra l'altro sono state lette da Benigni la sera del 17 dicembre, quando, su rai uno, stava commentando in modo meraviglioso i 10 comandamenti:

"La creazione di Eva", bassorilievo al portale della basilica di San Zeno, Verona
 "State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi, infatti non doveva essere calpestata; non è uscita nemmeno dalla testa per essere superiore all'uomo; ma dal fianco per essere uguale, un po' più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere amata".

Mentre lo leggeva, Benigni si era commosso. Ho riascoltato su YouTube, alla Vigilia di Natale, il suo commento sui comandamenti e, arrivata a questo punto, quando l'ho sentito recitare queste frasi con così tanto trasporto e con così tanta espressività, veniva da piangere anche a me.
...Non so se Dio conti per davvero le lacrime di una donna, ma sicuramente le vede...


Ragazze, vivete la vita! Questo è il consiglio che mi sento di darvi stasera. Vi sto scrivendo con le lacrime agli occhi.
Studiate con passione, lavorate con entusiasmo, investite le vostre energie su attività che vi possono dare delle belle soddisfazioni!! Costruite profondi rapporti di amicizia con le persone che vi vogliono bene e non permettete a nessuno di condizionare pesantemente la vostra esistenza, non permettete a nessuno di togliervi la libertà... e se ora vivete sotto ricatto affettivo, oppure se state subendo maltrattamenti intollerabili da parte del vostro fidanzato, parlatene con le persone che vi stanno a cuore!! Fatevi ascoltare da loro!! E' a questo che servono i familiari e gli amici, no?!




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