3 ottobre 2015

Le bellezze (e i difetti) dell'Expo:


Giovedì 24 settembre sono andata all'Expo di Milano con i miei zii.
Questa enorme esposizione potrebbe essere considerata una città nella città, dal momento che comprende un'area di 1,1 milioni di metri quadri della zona nord-ovest di Milano e ospita i padiglioni di circa 150 paesi.

Per dar vita a tutto ciò è stato ovviamente necessario il contributo di architetti di fama internazionale che hanno configurato questo centro espositivo alla maniera delle città dell'antica Roma, basate su cardo e decumano, due strade perpendicolari sulle quali si affacciano non soltanto i padiglioni dei paesi partecipanti ma anche aree dedicate alla ristorazione.
Padiglione Italia
I padiglioni nazionali sono stati costruiti a spese dei paesi partecipanti, molti dei quali hanno anche pensato a costruire dei complessi architettonici fedeli a criteri di efficienza energetica: tra questi, è importante considerare il padiglione italiano, ispirato ad una foresta urbana e ricoperto da pannelli fotovoltaici inseriti nel vetro che lo rendono un edificio ad emissioni quasi zero. Inoltre, il cemento bianco di questo palazzo cattura lo smog perché le particelle sporche dell'aria, una volta attratte, vengono depurate chimicamente.

Il Padiglione Zero ospita le Nazioni Unite e racconta la storia dell'umanità attraverso il suo rapporto con il cibo. Il Parco della Biodiversità invece è un grande giardino in cui è riprodotta la varietà degli ecosistemi del nostro Pianeta.
Albero della vita
Ci sono anche degli spazi riservati ai bambini, in modo tale che anche loro possano conoscere le tematiche dell'Expo 2015.
L'Expo di Milano comprende circa 12 mila alberi. Una delle zone che a mio avviso esercitano un particolare fascino sui visitatori è il Lago Arena, con "l'albero della vita" che si erge al centro. Molto suggestivi sono i giochi d'acqua di questa zona.

Lo slogan dell'iniziativa è "Nutrire la vita, energia per il Pianeta". Dunque, l'Expo 2015 rappresenterebbe un'ottima occasione per riflettere sulle contraddizioni che caratterizzano il nostro mondo: se da una parte in molte zone dell'Africa e dell'Asia i bambini sono denutriti perché soffrono la fame, dall'altra, in Europa e negli Stati Uniti, l'obesità è in vertiginoso aumento tra i bambini e i giovani, a causa del troppo cibo. Senza contare che ogni anno vengono sprecate circa 2 miliardi di tonnellate di cibo.
Io ritengo che l'Expo 2015 sia molto più di una vetrina in cui i paesi del mondo mostrano le proprie tecnologie e le proprie risorse agricole.
L'Expo di Milano è soprattutto una piattaforma di confronto tra paesi che, pur coltivando tradizioni alimentari molto diverse, si prefiggono di promuovere innovazioni per un futuro sostenibile e di pensare a delle soluzioni che attenuino il grande divario tra paesi ricchi e paesi poveri.
Ogni paese partecipante interpreta lo slogan di questa manifestazione. C'è però chi lo interpreta bene e chi lo interpreta male, c'é chi ci ha messo l'anima per realizzare il proprio padiglione e chi invece si è impegnato molto poco...
Il Padiglione argentino per esempio, è stata una delusione: un'enorme architettura all'interno della quale nulla era inerente al tema dell'alimentazione: un bar, musica ad altissimo volume e alcuni ballerini di tango; nient'altro.
Carino invece il Padiglione francese, pieno di oggetti da cucina. Proprio qui ho avuto l'occasione di assaggiare anche un antipasto parigino con filadelfia, erba cipollina e chicchi d'uva. Devo ammettere che inizialmente ero piuttosto scettica di fronte a questa singolare combinazione, poi però l'ho davvero apprezzata.
Consiglio anche il Padiglione del Nepal: esso è esteticamente meraviglioso ed elaborato, dal momento che gli intagliatori hanno scolpito a mano le colonne dell'edificio. Oltre alla statua d'oro del Buddha che si trova al centro di una piccola stanza dalle pareti di legno, c'è anche la possibilità di gustare piatti tipicamente nepalesi.
Ghana e Costa d'Avorio invece concentrano la propria attenzione sulle piante di cacao (d'altra parte, non dimentichiamo che la Costa d'Avorio è il secondo produttore mondiale di cacao).
Oggetti da cucina, all'interno del padiglione del Qatar
Meritano moltissimo anche i padiglioni del Qatar e dell'Israele: oltre ad essere dei bei complessi architettonici, hanno anche una particolare funzione didattica, dal momento che al loro interno
vengono spiegati in modo davvero esauriente sia il processo di desalinizzazione delle acque del mare sia i significativi miglioramenti che hanno subito le tecniche agricole qataresi e israeliane.




Ad ogni modo, il mio preferito è il Padiglione cinese: al suo interno vengono spiegate anche le proprietà benefiche dei vari tipi di thé:
-il thé scuro ha proprietà digestive e antitumorali.
Padiglione Cinese
-il thé nero, oltre a rafforzare le ossa, previene le sensazioni di freddo e di stanchezza.
-il thé verde regola il livello di colesterolo nel sangue e protegge dai tumori della pelle.
-il thé giallo ha molte vitamine (A, B2, C e P) e, se assunto alla sera, aumenta la sensazione di relax.
-il thé bianco, oltre a prevenire malattie cardiovascolari, contrasta tutti quei batteri del cavo orale che danno origine a placca e carie.

Ho letto e fotografato tutti i cartellini che descrivevano i benefici del thé: ne farò tesoro, anche perché io sono solita berne moltissimo (arrivo anche a 5 tazze al giorno!) nel periodo novembre-aprile.
E, dopo l'elenco di tutte queste proprietà benefiche non mi resta che dire: "Sono fiera di essere una teinomane"!
Mi sono piaciute anche le statue in argilla e terracotta che mostravano la lavorazione e la cottura dell'anatra.
Poi, all'interno di una grande sala, abbiamo visto un video relativo a una famiglia di poveri contadini delle campagne cinesi che coltivavano con grande impegno delle risaie e che alla sera si riunivano tutti a tavola, esausti ma contenti. Tutto questo mi ha fatto pensare ai "Mangiatori di patate" di Van Gogh, uno dei dipinti che ho dovuto studiare e memorizzare lo scorso anno per un esame di storia dell'arte: anche qui, una famiglia di umili contadini si raduna attorno a un tavolo per godere degli esiti dei propri raccolti. E il messaggio è molto chiaro: la condivisione di quel poco che si possiede genera un clima sereno e alimenta sentimenti di affetto e di devozione verso la famiglia. E questa analogia mi ha commossa.
"Ma da quando in qua si va all'Expo per commuoversi??!" si domanderanno alcuni di voi.
Sono fatta così, ho le lacrime abbastanza facili. E i lettori che mi seguono da un bel po' di tempo ormai lo sanno bene!

Non ho fatto in tempo a visitare il Padiglione dell'Italia, e mi è dispiaciuto molto perché c'era una coda lunga kilometri, prova evidente del fatto che il mondo conosce e apprezza la cucina italiana. Comunque in un'intera giornata non c'è il tempo materiale per poter entrare in tutti i complessi architettonici.

Per concludere, vi confido un aspetto che non mi è piaciuto affatto: la presenza di un ristorante McDonald's vicino al padiglione del Qatar, tra l'altro gremìto di gente!!
Anzi, a dire il vero, McDonald's è uno degli sponsor dell'Expo... Non è un'enorme contraddizione questa??
Dunque, l'Expo mira a valorizzare tematiche quali l'equilibrio alimentare, l'importanza di una vita sana e il rispetto della natura che ci circonda. Invece, la famigerata multinazionale McDonald's prepara un cibo scadente e di pessima qualità, e lo dico per esperienza personale: in un week-end di maggio con un'amica sono stata al McDonald's di Verona in Corso Porta Nuova e, una volta tornata a casa, io sono stata male tutta la notte e anche la mattina del giorno seguente. Il pane, oltre ad essere insipido, aveva l'aspetto delle spugne che si utilizzano per lavare i piatti!
Mai come allora ho rimpianto la cucina dei ristoranti pugliesi!
Credo che la cucina pugliese sia la migliore del mondo. Dieci volte meglio anche di quella veronese (noi veronesi siamo bravi soprattutto nella preparazione di risotti e tortellini).
All'Expo c'é anche l'occasione di gustare prodotti pugliesi: approfittatene; io per esempio ho ordinato una pizza che era la fine del mondo!!

Riporto le parole di Carlo Petrini, presidente di "Slow Food": "Expo sembra trasformarsi sempre più in un campo di battaglia. In un luogo dove i due volti del cibo-il sistema di produzione, distribuzione e consumo industriale e l'agricoltura familiare, i produttori di quel cibo che è davvero in grado di nutrire il mondo-saranno faccia a faccia, l'uno davanti all'altro. Expo 2015 si è posta un obiettivo ambizioso come pochi: interrogarsi su un tema cruciale: come nutrire il Pianeta in futuro. In quest'ottica, la presenza di McDonald's suona più come un autogoal clamoroso che non come un'affermazione del diritto di confrontare liberamente le varie tesi, che Expo vorrebbe garantire".



Padiglione del Qatar

Padiglione del Turkmenistan

Padiglione Ecuador

Padiglione Nepal-una parte della struttura
Padiglione Stati Uniti

Orti verticali-Padiglione degli Stati Uniti

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