24 dicembre 2021

Qual'è il miglior regalo che una novella insegnante può ricevere?!

RITORNO A SCRIVERE PER COMUNICARVI QUALCOSA DI BELLISSIMO!!    

Alla fine rientro in quella fetta di docenti laureati in Lettere che iniziano la loro prima esperienza di insegnamento alle elementari. 

Queste sono state due settimane molto intense ma piuttosto piene di gratificazioni!

Ho ricevuto aiuti e consigli dalla maggior parte dei colleghi, prima fra tutti, la titolare della cattedra con la quale sono in contatto quasi ogni giorno. Ci teniamo in contatto per il bene dei nostri alunni.

Ad ogni modo, qual'è il miglior regalo di Natale che una novella insegnante può ricevere?!

La stima dei suoi alunni, senza dubbio! Ogni bambino ha un vissuto e un carattere diverso dagli altri, ma tutti gli alunni, bambini, pre-adolescenti e adolescenti, si rendono conto se tu, come docente, lavori per loro, sei lì a scuola per loro, oppure ti interessa soltanto essere pagato.

Sfatiamo il mito, piuttosto diffuso al di fuori degli edifici scolastici, che dice: "I primi dieci minuti in una classe sono fondamentali, lì ti giochi tutto". Ho pochissima esperienza, visto che ho iniziato a insegnare due settimane fa e ho tre classi, ammetto che qualche problema con una seconda elementare tutta da guidare e da regolare ce l'ho, ma già qualche miglioramento comportamentale da parte dei bambini inizia a vedersi... solo che, purtroppo per me, (non per loro, è da poco più di tre mesi che vanno a scuola ogni mattina presto!) ora c'è una pausa fino al 10 gennaio escluso.

Diciamo che, pur essendo piccoli, iniziano a rendersi conto che io, come supplente, non sono sinonimo di "vacanza", bensì di "consolidamento" delle regole ortografiche e di altre competenze dell'italiano. 

E' andata così: nei miei primi tre giorni di scuola dietro la cattedra e davanti alla LIM ero spaesata, tesa e confusa. Poi un bambino, serio, ordinato, bravissimo e omonimo di Manzoni, mi ha chiesto: "Ti piace insegnare?" e io gli ho risposto: "Ma certo, è sempre il mestiere che ho voluto fare!". 

Pochi secondi dopo ho riflettuto e mi sono detta: "E quindi se ti piace insegnare reagisci alla maleducazione e alla troppa vivacità di certi personaggi, combatti per chi ha voglia di imparare e per suscitare l'interesse nel programma!"

Allora ho dovuto applicare il pugno di ferro proprio con dei bambini di seconda: una serie di compiti, rimproveri fatti alzando la voce e in maniera decisa, esercitazioni anche sulla scrittura in corsivo, un po' di ricatti, come questo: "Bene, chiacchierate troppo e vi spingete? Non andiamo in mensa/Non usciamo in cortile, torniamo dentro", oppure: "Non vi faccio uscire finché non c'è silenzio e finché non siete tutti in fila indiana ordinati".

Lo so che hanno soltanto 7 anni ma se non imparano ad accettare il contesto scolastico ora, che sono ancora all'inizio del percorso della scuola primaria, quando mai potranno impararlo? Quando ne avranno 14 e saranno dei selvaggi arroganti e senza regole?! Non credo proprio!

Comunque le soddisfazioni principali da parte della seconda sono queste: qualcuno che mi presenta anche degli esercizi supplementari (e già ne assegno diversi io) e una parte della classe che rimprovera l'altra parte deconcentrata e disattenta.

E poi volete che vi dica proprio tutta la verità? 

Ieri ho concluso le lezioni del 2021 scrivendo una breve nota di merito ad un'intera classe: hanno 9 anni e sono dei bambini meravigliosi, buonissimi, sensibili, molto collaborativi ed entusiasti nei miei confronti. E se continueranno a comportarsi così bene forse ne riceveranno un'altra poco prima di carnevale.

Giovedì è il miglior giorno della settimana, perché sono quasi tutta la mattina in quella classe quarta.

Ecco, qui l'ottimo rapporto è nato semplicemente da una simpatia istintiva e immediata: loro sono più o meno come me. 

Un'altra cosa che abbiamo in comune: il mio nome deriva dall'ebraico e anche buona parte dei loro nomi derivano da questa lingua antica.

E ieri, quando molti di loro recitavano di fronte alla mia collega Le ciaramelle di Pascoli, per poco non piangevo! Ed è raro che mi si inumidiscano gli occhi per la commozione e la contentezza. Questi bambini sono in grado di toccare una parte di me molto profonda che spesso nascondo per paura del giudizio altrui: la forte sensibilità (=infatti ho detto che io e loro siamo simili) e l'emotività di fronte a forme d'arte come anche la poesia.

Non è che non abbiano difetti... certi errori sui quaderni di alcuni di loro farebbero venire dei propositi suicidi ai miei libri di grammatica, ma sono convinta che la causa sia soprattutto l'emergenza Covid: a nove anni sanno bene quanto sia stata e quanto possa essere penosa la didattica a distanza!

Poi sì, ho un'altra quarta, formata, secondo me, da diversi alunni con buone capacità cognitive e con l'interesse verso lo studio. Però hanno caratteri e atteggiamenti un po' diversi: sono più vivaci e qualcuno approfondisce da solo gli argomenti. Il bello è che in questa classe, i più volonterosi mi hanno chiesto, un po' sorpresi: "Ma come fai a mettere in luce gli aspetti positivi di chi non si sta comportando bene?".

Perché non si finisce mai di studiare, cari bambini. Sto studiando anche dei libri di pedagogia indispensabili per il concorso. Uno di questi suggeriva agli aspiranti insegnanti dei modi "particolari" di relazionarsi con gli alunni difficili senza perdere la pazienza. E intanto, aspetto ugualmente importante, vivo un' esperienza significativa e pratica.

................................................................................................................

Vado in chiesa stasera. Domani probabilmente sarò al caldo e a letto per gran parte della mattina.

Se ripenso rapidamente a questi ultimi dodici mesi, mi trovo costretta a sottolineare che mi sento una persona un po' diversa rispetto allo scorso anno dal momento che è successo di tutto: Don Marco che si è ammalato gravemente, il gruppo giovani che, durante il suo lungo periodo di malattia, si è rivelato per quel che era sotto una scorza di falsi complimenti e di amicizie fittizie, io che mi sono laureata, la nonna che si è ammalata e che non c'è più, il mio ingresso nel mondo del lavoro.

*Ero molto tesa e agitata nella mia prima settimana di lavoro, ma quando ho ricevuto la telefonata da parte della segreteria della scuola ho fatto i salti. Sono stata più contenta quando sono stata assunta che non quando mi sono laureata a luglio. Ma per due motivi: ho preso 110 (media del 29,4) ma non avevo praticamente coetanei con i quali condividere questa meta, quest'estate delle difficoltà familiari c'erano già ed ero impegnata con il Minigrest, la cui organizzazione è partita tardi ma che è riuscito bene lo stesso.

BUON NATALE!!

IL 2021, ALTRO ANNO CARATTERIZZATO DA PANDEMIA E MASCHERINE, STA USCENDO LENTAMENTE DI SCENA E STA LASCIANDO UN PO' A TUTTI NOI UN SENSO DI INQUIETUDINE E DI INCERTEZZA SUL FUTURO.

SCOMMETTO CHE IL 2022 IN QUESTI GIORNI STA GIROVAGANDO PER I NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO PER POTERSI PROCURARE UNA GIACCA ELEGANTE E, CON OGNI PROBABILITA', ANCHE UNA CRAVATTA, IN MODO TALE DA FARSI CONOSCERE NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE.

A ME STESSA AUGURO UN 2022 UN PO' MENO DOLOROSO E UN PO' PIU' SERENO, A VOI AUGURO UN 2022 "MAESTRO DI VITA E PROMOTORE DI PROPOSITI DI PACE E DI ARMONIA". 

SOLO COSI' SARA' NATALE NON SOLTANTO DOMANI MA PER TUTTI I 365 GIORNI DELL'ANNO!!

A presto, ritorno a scrivere ai primi di gennaio!


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.