13 ottobre 2022

L'Europa ha ancora bisogno del Cristianesimo? A che punto è la secolarizzazione?

Chissà se ascolta ancora i convegni socio-politici proposti dalla pastorale della Diocesi di Verona...

Magari qualcuno di voi ultimamente si è fatto questa domanda. 

Ebbene sì, il più recente è stato esattamente sette giorni fa. 

Si tratta di convegni e incontri organizzati dalla Fondazione Toniolo, il cui direttore è Don Renzo, il sacerdote che nei primi mesi del 2022 ha aiutato Don Giampaolo al Cpag a sviluppare attività e tematiche di un corso di impegno politico.

Tra l'altro a partire dal mese prossimo seguirò qualche corso culturale con questa Fondazione.

L'ospite presso il Palazzo del Vescovado era il cardinale Willem Eijk, arcivescovo di Utrecht. Si tratta di un ecclesiastico olandese che, prima di intraprendere gli studi teologici, è stato medico. Willem Eijk parla un italiano quasi perfetto. Gli sono state poste le due domande che vedete nel titolo a questo post: L'Europa ha ancora bisogno del Cristianesimo? A che punto è la secolarizzazione?

In grassetto ci sono alcune mie considerazioni, in caratteri normali invece i discorsi di Willem Eijk che tra l'altro si è complimentato con noi presenti constatando che molti di noi sono "sopravvissuti" alla sua relazione con un buon livello di attenzione per ben due ore e dicendo che in Olanda una conferenza che dura mezz'ora è già considerata lunga e noiosa.

1-TRISTI STATISTICHE, POST-MODERNO E IPER-INDIVIDUALISMO:

Il cardinale Eijk ha iniziato con alcune statistiche riguardanti l'Olanda: negli ultimi anni in Olanda soltanto una persona su quattro si dichiara appartenente ad una confessione religiosa. Fino agli anni '60 le chiese in Olanda erano molto frequentate.

Tra il 1965 e il 1975 nei Paesi Bassi il numero di cristiani è però dimezzato.

In Olanda nel 2019, i cattolici frequentanti la messa erano 140.000. Dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19, i cattolici in chiesa si sono ridotti a 90.000, considerando che in questi ultimi due anni sono morti i cattolici più anziani.

In questi anni, per mancanza di fedeli attivi, sono state chiuse in Olanda centinaia di chiese. Ultimamente è molto presente anche il fenomeno della fusione delle parrocchie, non soltanto in Olanda ma in tutta l'Europa Occidentale. 

Noi in Italia stiamo sperimentando le Unità Pastorali: sono delle organizzazioni territoriali guidate da un parroco moderatore che comprendono come minimo due, ma a volte addirittura cinque o sei parrocchie vicine e confinanti. La mia unità pastorale è formata dalle parrocchie di Sommacampagna, Custoza e Caselle. 

Sona fa parte invece dell'Unità Pastorale che comprende le due parrocchie di Bussolengo.

L'Unità Pastorale di Villafranca comprende invece le parrocchie di Villafranca Duomo, Villafranca Madonna del Popolo, le frazioni di Caluri, Pizzoletta e Rosegaferro e credo anche Nogarole Rocca. O comunque, se Nogarole non è inclusa lo è forse Mozzecane. Una delle due comunque.

Secondo il cardinale Eijk, la fede negli ultimi decenni ha perduto significato dal momento che viene considerata un insieme di verità astratte.

A me è venuto spontaneo pensare ad una piccola esperienza che ho vissuto alcuni mesi fa, quando la mia supplenza presso le scuole medie di Lugagnano era appena terminata. 

Era un sabato e io, insieme ad altri giovani volontari della mia Diocesi, stavo preparando giochi e attività per la festa del passaggio, dedicata alle terze medie. Questo lo abbiamo fatto poche ore prima che arrivassero i ragazzi. In quello stesso pomeriggio ho incontrato anche i miei alunni di terza di Lugagnano.

A preparare le attività c'era anche una ragazza che aveva frequentato, tra gennaio e aprile 2022, il bellissimo percorso etico-evangelico intitolato "Dialoghi di vita". Lei continuava a parlarmi molto bene di un gruppo di catechesi tenuto da alcuni frati francescani. Gli incontri si svolgevano a Negrar, sotto un immenso tendone, come ho constatato quella sera. "Dai vieni! Ti faccio conoscere altre persone, troverai un moroso lì, finalmente!".

In realtà intorno al 20 maggio avevo già Matthias per la testa, però c'era un piccolo problema: cinque mesi fa il mio ragazzo mi conosceva già ma non poteva sapere che ero attratta. Ad ogni modo, il sabato successivo a questi episodi, io e lui abbiamo iniziato a frequentarci e a costruire quella relazione affettiva che stiamo coltivando tutt'ora. Era una serata dalle temperature decisamente tropicali quando ci siamo messi insieme.

"Ma che cosa si fa? In che cosa consiste?" le ho chiesto io.

"Inutile spiegare. Vieni e prova." Già quando qualcuno mi dice così, mi insospettisco e la cosa non mi piace per niente. Ad ogni modo come avrete potuto intuire sono andata. 

Cosa hanno fatto questi frati che coordinavano la proposta? 

Hanno letto un brano che di solito viene proposto la prima domenica dopo Pasqua, il brano che riguarda Tommaso l'Apostolo. Sì insomma, San Tommaso incredulo di fronte alla recente Risurrezione di Cristo. E si sono serviti di questo passo un po' per criticare San Tommaso ("la fede è come l'amore: non va capito, va sperimentato, sentito.") e un po' per parlare delle "ferite della vita". Dicevano che noi siamo spesso dei "dischi rotti", che ci focalizziamo solo su quello che non va e finiamo così per ascoltare soltanto il nostro dolore. Per questo diventiamo insensibili e duri come uno strato di pelle coperto da grosse cicatrici. 

"Nulla di male", starete pensando voi, con gli occhi al cielo, stra-maledicendo il mio senso critico.

Sì ma io ho due obiezioni: 

a) Ma questa è catechesi o psicologia?

b) San Tommaso a mio avviso non va criticato perché è l'emblema prima di tutto dello studioso, del laureando che, per dimostrare le proprie tesi, ha bisogno di argomentazioni a suo favore o di prove che rafforzino una determinata teoria o ipotesi. Oltre a ciò, Tommaso è a mio avviso ogni persona che, avendo avuto una vita difficile e carica di sofferenze e di solitudine, ha bisogno di incontrare il volto di Dio in autentiche testimonianze di Cristianesimo, non in tradizioni o in principi morali che si rivelano astratti soprattutto se i credenti si comportano più o meno come i farisei.

E poi diciamocelo e ammettiamolo: Gesù si è forse offeso quando è venuto a conoscenza dell'incredulità di Tommaso? No, perché Tommaso, in fin dei conti, gli ha chiesto una relazione.

Il cardinale continuava a sostenere che negli anni '60, in Olanda e anche nel resto d'Europa, i salari avevano subito degli aumenti esponenziali. La crescente prosperità ha portato all'individualismo e, di conseguenza, alla riduzione sia dei legami sociali sia dei legami con la Chiesa.

L'individuo contemporaneo ritiene di avere il diritto e il dovere di compiere le proprie scelte di valori etici. Però, mentre ritiene di dove fare ciò, è immerso in una società contemporanea caratterizzata da un forte conformismo, quindi l'individuo non è così autonomo come pensa di essere, perché a livello filosofico e religioso si allinea all'opinione pubblica.

Il filosofo Lyotard ha definito bene il concetto di post-moderno: il post-moderno è un'incredulità riguardante i grandi racconti che legittimano valori condivisi. 

In effetti, in epoca post-moderna spetta all'individuo scegliere la verità che più gli piace. Ormai non si tiene più conto del fatto che Gesù Cristo è Verità, in Gesù Cristo c'è identità tra essere e agire. Gesù Cristo è il Vangelo in persona ed è l'unico mediatore tra noi e Dio.

L'iper-individualismo è scettico riguardo ai dogmi e alle autorità ecclesiastiche dal momento che prevede che per l'appunto sia l'individuo a scegliere in autonomia i valori (io direi i disvalori) che più gli piacciono e anche la religione che più gli piace. Nel nostro secolo i crocifissi vengono sostituiti dalle statue di Buddha (si dice: "tanto una religione vale l'altra"). Ci sono inoltre dei tentativi di eliminare la religione cristiana dalle aule, con inviti a professare la fede in privato.

"Tanto una religione vale l'altra". Gesù ha sofferto ed è morto per noi, al contrario di Buddha. L'Ebraismo non riconosce come testi sacri i libri del Nuovo Testamento, il Corano dell'Islam è una serie di regole, il Cristianesimo è fatto di storie della Bibbia e di attenzione verso gli altri. Gli Indù sono politeisti. Quindi non direi che una religione vale l'altra. Direi piuttosto che il Cristianesimo viene demonizzato dagli ignoranti negli ultimissimi anni.

E, a proposito di eliminare il crocifisso dalle aule scolastiche, nei miei primi giorni di lavoro, lo scorso anno, sono stata criticata per aver spiegato ai bambini il testo di "Astro del Ciel" da una mia collega. "Hai fatto una lezione di religione", "Ti prenderai le responsabilità di fronte alla preside e ai genitori", "Hai offeso gli alunni musulmani". Come se fossi la supplente peggiore che potesse capitare loro. Ma cosa ho fatto, mi chiedo ancora a distanza di quasi un anno. Non ho costretto nessuno a pregare. Adesso non può esistere più nemmeno il Natale? A parte che non sono affatto una fedele fanatica! Per quella scuola ero considerata un disastro: non sapevo tenere una classe ("Non sai tenere una seconda elementare e vuoi andare alle medie? Ma cambia lavoro e fa' la commessa!"). Ce l'ho messa tutta, ho lavorato come una dannata, ho instaurato rapporti civili e rispettosi con diversi genitori. Ma questo non importava.

Mi preme molto riferirvi che in realtà quando mi è toccata una seconda media ho lavorato benissimo: in aula non fiatava una mosca e non ho mai dovuto riprenderli.

Posso dire che certi ambienti scolastici, come diceva qualche anno fa la Ministra Azzolina, si fa la guerra ai giovani che vogliono entrare nel mondo dell'insegnamento?

Ripenso ai miei alunni dello scorso anno e a tutte le classi che ho avuto tra il 2021 e la primavera del 2022 e mi viene una malinconia incredibile. 

Credo sia inoltre importante sottolineare la notevole differenza che intercorre tra laicismo e laicità: mentre il laicismo è un orientamento politico che esclude la fede dalla vita socio-politica, la laicità distingue le competenze politiche da quelle religiose.

Il cardinale si è poi concentrato sulla legge morale naturale che scaturisce dalla Creazione dell'uomo da parte di Dio, quindi è valida per tutti gli uomini. 

L'opinione pubblica proclama ora il relativismo etico ma chiunque abbia un parere diverso dall'opinione pubblica viene invaso da critiche feroci. Ha dunque qualcosa di dittatoriale anche se non riconosce nulla di definitivo. Comunque, la storia insegna che la maggioranza può sbagliarsi.

La Chiesa ha il dovere di proclamare e di testimoniare il Vangelo. Tra l'altro, deve essere l'unica Istituzione che protegge i valori della dignità umana e i valori non negoziabili.

2- EUTANASIA, ABORTO, SPERIMENTAZIONI SCIENTIFICHE, GENDER:

Cosa pensa il cardinale Willem Eijk a proposito di questi argomenti etici?

Mi permetto di dire che su alcune questioni mi trovo d'accordo con lui, su altre invece lo ritengo fermo alla mentalità di Paolo VI°, papa molto intelligente ma un po' rigido su alcuni sviluppi della società post-industriale.

EUTANASIA= Il medico ha due doveri nella sua professione: da un lato rimuovere la sofferenza, dall'altro preservare la vita. Negli anni Ottanta in Olanda si praticava l'eutanasia soltanto nella fase terminale della malattia somatica. Negli anni Novanta si iniziava a praticarla anche in casi di demenza, di malattie psichiatriche e di neonati o adulti disabili.

Naturalmente il cardinale è contrario in ogni caso all'eutanasia. Per il Cristianesimo la vita umana ha un valore inestimabile. 

A mio avviso l'eutanasia è una questione etica molto delicata.  

Un conto è se la si pratica in casi di coma irreversibile o di fase terminale di una malattia. Credo che i parenti di persone che si trovano in questo stato siano liberi di decidere come meglio credono. Avere un familiare in condizioni cliniche gravi e senza soluzione indubbiamente è una situazione che  comporta grandi sofferenze sulle quali nessuno può permettersi di sentenziare.

Dall'altro lato dico: che diritto abbiamo di sopprimere un pazzo, un disabile (addirittura un bambino disabile) o un demente? 

A me sembrano decisioni impietose, bieche. Eppure, in tutta l'Europa del nord le si attua, in nome dell'efficienza, non tanto della salute fisica. Ma la vita umana ha valore soltanto quando può essere socialmente e professionalmente efficiente?

CONTRACCEZIONI= In Olanda il numero di aborti è diminuito a causa della pillola contraccettiva, somministrata anche a ragazze giovanissime, all'inizio dell'adolescenza. La contraccezione è un male: la purezza viene meno. Ma non garantiscono al 100% la sicurezza di evitare una gravidanza.

Sì, l'ultima frase è vera. Tuttavia la pillola contraccettiva ha anche dei benefici (è fatta di ormoni): protegge dalle cisti ovariche e diminuisce la probabilità di tumori maligni. 

E, oltre a ciò, i mezzi contraccettivi non corrispondono ad un vero e proprio aborto e sono funzionali al controllo delle nascite: siamo donne, non siamo coniglie che devono per forza sfornare una mini-classe. 

ESPERIMENTI SUGLI EMBRIONI= Il valore della vita è violato con gli esperimenti sugli embrioni: infatti tutti quegli embrioni creati per la ricerca biomedica vengono declassati per lo studio di malattie che ancora non sono curabili. Tuttavia: è lecito sacrificare la vita di qualcuno che deve ancora venire al mondo per salvare un ammalato?

Su questo punto sono molto d'accordo. E la domanda posta da Willem Eijk è davvero profonda e pone una questione etica che invita tutti noi al rispetto e alla tutela di qualsiasi futuro bambino.

LA TEORIA DEL GENDER= Ultimamente è stata promossa anche dall'ONU e dall'OMS. Consiste nel separare il genere dal sesso biologico: scegli tu se essere omosessuale, eterosessuale, transessuale. 
Una cosa che fino a quindici anni fa era considerata un'assurda castroneria, detta fuori dai denti.
Non so come la pensiate voi lettori ma io preferivo il mondo com'era poco prima degli anni '10 rispetto a quello di adesso (anni '20 del XXI° secolo). Parlo per esperienza personale ma nei primi anni Duemila la gente mi sembrava meno cattiva. Sicuramente superficiale ma meno cattiva, un po' più accogliente, meno preoccupata di giudicare, e casomai, più attenta ai dare e ricevere piccoli gesti di solidarietà nonostante uno stile di vita impegnato e abbastanza frenetico. D'altra parte, tra il 2007 e il 2010 Tik-Tok e Instagram non erano così pervasivi: il primo non esisteva, il secondo era appena nato negli Stati Uniti e non era ancora diffuso in Italia. 
Quando ero alle medie o a inizio liceo sotto Natale e sotto Pasqua ci si salutava e ci si scambiavano gli auguri anche tra sconosciuti. Chi svolgeva volontariato o era inserito in parrocchia ci credeva in ciò che proponeva e si preoccupava di fare bene il proprio servizio senza presunzioni di protagonismo. Quelli erano gli anni in cui c'era più sensibilità per lo sfruttamento nel lavoro minorile in Asia e più attenzione per le situazioni dei paesi poveri dell'Africa sub-sahariana.
Ma ripeto, dico ciò soltanto per esperienza personale.

Comunque, tornando al gender, anche la linguistica separa il genus, ovvero, la categoria grammaticale, dal sexus, cioè, dal sesso biologico. Le lingue o hanno due generi, come l'italiano, o tre (il neutro in aggiunta) come la lingua tedesca, lo sloveno e il latino.

Il genere, in ogni grammatica, è attribuito ai sostantivi in maniera convenzionale.

Quanto a gay e transgender... che siano pure quel che vogliono essere, non sono né da esaltare né da condannare. Che vivano come vogliono, che si realizzino pure nei loro ambienti di lavoro e nella loro vita in generale, purché non facciano del male. Chi li insulta o li uccide o li aggredisce fisicamente per strada è, a mio avviso, un nazi-fascista.

Casomai la spinosa questione etica è la seguente: si possono affidare i figli alle coppie omosessuali? Come possono crescere i bambini affidati a due uomini o a due donne? 

Su questo ho delle riserve.

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C'è un futuro per la Chiesa in Europa occidentale?

Secondo Willem Eijk sì.

Eccovi le sue argomentazioni:

-I cattolici più giovani di solito aderiscono volentieri e pienamente ai principi della Chiesa. Il matrimonio per loro diventa una scelta molto consapevole. Per i loro figli inoltre, scelgono liberamente il percorso catechetico, senza alcun condizionamento sociale.

-Quasi tutti i cristiani che frequentano la messa hanno un rapporto personale con Cristo e vanno in chiesa più per convinzione che per abitudine.

La quantità dei cristiani è diminuita ma la qualità è migliorata. 

I cristiani veri e autentici sono tutt'oggi una minoranza ma, se sono creative, le minoranze determinano il futuro dell'umanità.

In futuro la Chiesa sarà molto piccola, sarà formata da comunità di pochi membri, ma sarà rimodellata dai santi.

Giovanni Paolo II° diceva che il compito fondamentale della Chiesa è di indirizzare la coscienza di tutta l'umanità al mistero di Cristo.

Concludo il post ricordando che il Cristianesimo è profondamente sociale, come affermava il gesuita Henri De Lubac. 

La Chiesa, cioè, deve annunciare Cristo Risorto e quindi deve essere la civitas Dei che presuppone, per i credenti, il dono di sé alla comunità.

Nella "Mater et Magistra", Giovanni XXIII° scriveva: 

Gli uomini costruiscono la loro civiltà prescindendo da Dio nell'era dei trionfi della tecnica. Ma i progressi scientifici pongono problemi umani che, per essere risolti, devono ricorrere alla fede in Dio.


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