22 dicembre 2022

"Siccità"- Paolo Virzì: la prossima pandemia sarà causata da un periodo di siccità molto prolungato?


 L'umanesimo esclusivo è l'umanesimo disumano.

(H. De Lubac)


(...) Elia aveva notato i ruscelli 

con pochissima acqua 

e le cime dei 

monti brulle. 

Senza neve. 

"Le nostre riserve dacqua 

si stanno esaurendo. 

Laumento delle 

temperature

 sarà inevitabile.

Tra un po di anni 

chissà quante popolazioni 

vivranno in terreni con un 

clima secco e periodi molto 

lunghi di siccità" 

riflette il ragazzo tra sé.


("L'umanità è nelle nostre mani" -"Bianco")

1) SICCITA' E' UNA DISTOPIA?

Questo film è ambientato in una Roma che appare molto simile ad un deserto urbano. 

Considero in effetti questo film un'anti-utopia ritraente gli sconvolgimenti climatici che rendono molto difficile sia la quotidianità delle persone sia i rapporti umani. 

Si tratta di un monito che il talentuoso regista Virzì vuole darci a proposito degli sprechi, dell'emergenza climatica e dell'importanza del senso civico. 

Forse entro il 2050 potremmo arrivare ad una condizione di grave aridità come quella della foto:


Le vicende iniziano inquadrando la situazione della nostra capitale dopo 367 giorni di siccità: il Tevere è asciutto, le strade sono piene di polvere, la giunta comunale decide di chiudere i rubinetti e di far accedere la popolazione alle poche fontane pubbliche in orari ridotti e precisi (dalle 11 alle 12 e dalle 17 alle 18), nei supermercati è proibito acquistare più di una tanica d'acqua. Inoltre è vietato innaffiare orti e piante e lavare le automobili.


2) L'ESTATE 2022:

E' stata indubbiamente una delle più torride estati che si siano mai viste. Da quel che dicono gli statisti di meteorologia, la stagione si è rivelata ancora più afosa delle estati 2015 e 2017 e addirittura con un luglio un po' più secco rispetto all'altra rovente estate 2003.

Ricordo bene, purtroppo, i 34 °C già alle nove del mattino anche qui nel nord Italia, più che altro nelle giornate di luglio... Non ne potevo più!

A Verona le ordinanze dei sindaci raccomandavano di utilizzare l'acqua a fini strettamente domestici e dunque di non lavare le automobili e di non innaffiare orti e piante in pieno giorno. I fiori, le piante di pomodori e di insalata potevano ricevere acqua solo dalle 21 in poi oppure al mattino presto prima delle 7.

La portata dell'Adige era molto bassa. 

D'altronde, per il Veneto, giugno e luglio 2022 sono stati due mesi secchi, senza piogge e con sole bruciante (ricordo che è piovuto soltanto una sera a fine giugno, poi, fino almeno al 10 agosto, non abbiamo più visto temporali). Agosto è stato un po' diverso, con qualche pioggia in più e caldo più moderato. Settembre era più o meno come il mese che lo ha preceduto e... ad ottobre un caldo anomalo, mai un giorno di pioggia, almeno dalle mie parti.

Dopo un novembre mite, stiamo sperimentando un dicembre umido e abbastanza piovoso.

3. I PERSONAGGI DEL FILM:

Il film ci presenta diversi personaggi, più o meno tutti appartenenti alla media o all'alta borghesia:

-l'arida dottoressa Sara Della Rocca con il suo secondo marito, un avvocato. Il primo marito è tassista e, di tanto in tanto, sniffa.

-Giulia, infermiera all'ottavo mese di gravidanza con il compagno Valerio, body-guard che nel corso del film si rivela capace di commettere furti e, verso la fine del film, anche un omicidio.

-Un anziano detenuto che evade dal carcere, assassino della madre di Giulia.

-Due coniugi separati sotto lo stesso tetto: lui è un sessantenne che fa le direct su Instagram in qualità di protagonista del nulla, mentre la moglie chatta con una lesbica che vuole conquistarla. Il loro figlio è nell'età della tardo-adolescenza.

-Un idrologo che, data l'enorme carenza d'acqua, diviene una star televisiva. Questo indubbiamente rimanda al fatto che, nel corso del 2020, i virologi e gli infettivologi sono stati mitizzati, anche i/le meno competenti.

Qualcosa che ricorda la pandemia da Covid-19 e il "the Great Lockdown 2020" (come lo chiamo io) c'è in questo film: infatti, le blatte che corrono lungo i pavimenti delle case generano un'epidemia pericolosa che riempie le terapie intensive degli ospedali.

Non mancano inoltre le proteste nelle piazze di Roma da parte di movimenti che contestano pesantemente il governo e le autorità a causa della cattiva gestione dell'emergenza idrica. Il 2021 è stato l'anno di nascita di movimenti simil-populisti  come i No-Vax e i No-Green Pass, di solito composti da persone politicamente tendenti o all'estrema sinistra, come i Cinquestelle, oppure talvolta alla destra più radicale, cioè la Lega.

-Una ricca famiglia, con facoltà di intraprendere e attuare scelte amministrative, proprietaria di un resort termale. Il pater familias è un signore con due figlie: una signora snob accanto al marito e l'altra invece palesemente nevrastenica.

Il padre di famiglia manda la figlia nevrastenica, cioè la più imbranata, a dire ai manifestanti disposti nel giardino del resort: Non utilizziamo acqua pubblica.

Però il regista, subito dopo questa affermazione, inquadra una fontana del giardino del resort.

La ricca nevrastenica racconta una bugia ai giornalisti che accompagnano i manifestanti, dicendo che l'acqua del mare viene aspirata tramite condutture ed è poi desalinizzata per arginare questa emergenza idrica allarmante a causa della quale tutta la popolazione soffre di disagi.

4. CHI SI SALVA IN QUESTO FILM?

Gli adulti appaiono vuoti e insignificanti, incapaci di comunicare sia tra loro che con i giovani. 

L'aridità alla quale Virzì si riferisce in effetti è anche un'aridità umana oltre che ambientale.

I giovani all'interno di questo film sono tre in tutto: il figlio del sessantenne influencer, pieno di rabbia verso entrambi i genitori, Martina, la figlia della dottoressa Della Rocca, musicista e amante della musica barocca, che confida al padre: "Piango di notte quando penso al mondo che ci state lasciando", un immigrato ventenne che dà consigli su come risparmiare acqua che viene intervistato da alcuni giornalisti dicendo che in Africa l'agricoltura insegue le piogge: "Piove tre volte l'anno e subito dopo la caduta della pioggia si semina".

Non vorrei però che Virzì si sia messo in testa che i problemi del mondo li risolveranno i giovani. 

I giovani subiscono le scelte scellerate degli adulti, ma quel che possono fare è impegnarsi, nel loro piccolo, per far fruttare le loro capacità e per rendere migliore l'approccio nei rapporti umani.

La fascia di età dei tre ragazzi del film è compresa tra i 16 e i 22 anni ma non tutti coloro che appartengono a quest'età, cioè, i nati a inizio millennio, sono bravi, sensibili e coscienziosi. 

Spostiamoci inoltre poi sui giovani più adulti: c'è diversa gente stupida nata negli anni '90... avendo tra i 25 e i 30 anni certi miei coetanei avranno in effetti tutto il tempo che vogliono per far danni dal punto di vista economico, professionale, umano e anche ambientale.

5. LA MIA ESPERIENZA DI POSITIVA AL COVID (GIUGNO 2022):

Non ve l'ho mai raccontata ma ho atteso la fine dell'anno per riferirvela. Anche perché è stata strana, devo aver covato il virus per diversi giorni prima che mi si manifestassero i sintomi.

Il 22 maggio è ritornata mia zia Marcella da un viaggio in Sardegna con alcuni amici. Per tre giorni abbiamo pranzato insieme: viviamo in una casa bifamiliare in campagna per cui questo succede spesso. 

Il 26 maggio sia lei che mia mamma sono risultate positive. E io intanto, appena terminati gli incarichi scolastici dello scorso anno 2021/2022, continuavo ad affrontare altri impegni: incontri al Centro Pastorale Ragazzi, servizio all'Emporio della solidarietà, incontri di dibattiti politici alla Fondazione Toniolo. 

Prevedevo, inoltre, di riprendere seriamente a lavorare su "L'umanità è nelle nostre mani", che, fino a metà giugno 2022, era fatto soltanto di tre capitoli (Blu, Argento e Oro) che non ritoccavo da molti mesi. Avevo ancora la copia di uno schema in cui sintetizzavo gli eventi principali della trama e le caratteristiche fondamentali di Elia Abeti, il vero protagonista del libro.

Stavo benissimo fino al primo pomeriggio del 31 maggio: sentivo un forte mal di testa e, dopo due lezioni private svolte a casa mia con la FFP2 per tutelare due ragazzine che tuttora seguo, sono andata al Centro culturale Toniolo. Il dibattito politico, svoltosi sulla terrazza di San Zeno in Monte a Verona, è durato fino a poco dopo le 20 e poi, con un mal di testa triplicato e le narici chiuse, sono tornata a casa. Mentre cenavo non sentivo più il sapore dei cibi. "Ce l'ho anch'io" pensavo.

La notte ho dormito e la mattina dopo stavo di nuovo bene. "No, dai, sono passati troppi giorni, ho sempre avuto i guanti e la mascherina quando portavo i piatti su a mia mamma... non è possibile. Se non l'ho preso quest'inverno come posso prenderlo proprio adesso a inizio estate?".

Ma a mezzogiorno, dopo pranzo, non mi reggevo in piedi. Avevo voglia di letto e di coperte, avevo freddo, sentivo uno stranissimo malessere. Ho provato la febbre: 37,8°C! 

Il tampone rapido che ho fatto a casa è risultato positivo (linea rossa sia su C che su T) dopo 30 secondi ben scanditi dalle lancette del mio orologio da polso. Sono andata in farmacia e la dottoressa in servizio mi ha confermato la positività con un ulteriore tampone.

La notte tra l'uno e il due giugno non è stata affatto bella: la febbre è salita sul 38,2°C e mi sentivo come se mi avessero dato le manganellate sulla schiena e sulle ginocchia. 

Il due giugno sono rimasta a letto tutto il giorno. A partire dal 3 la febbre se ne è andata e mi è rimasto un forte raffreddore.

Sono stata positiva per 9 giorni, quando fuori c'era un bel sole e avevamo voglia tutti di caldo estivo, nonostante l'inverno fosse stato secco e privo di neve. 

Non appena mi sono "negativizzata" ho avuto la tosse grassa per ben due settimane e, per qualche mese, le mie energie non sono più esattamente le stesse rispetto a maggio, il mio ultimo mese pre-covid. 

Contate inoltre che quest'anno, tra il primo e il due dicembre, ho avuto la febbre alta (sono arrivata a 38 e 5°C)... proprio nell'intervallo tra la presentazione, destinata ad una scuola, del mio libro il 30 novembre, e quella del 4 dicembre, in una sala comunale del mio paese, in dialogo/confronto con Maurizio Pallante.

6. L'IMMAGINE DI UNA NATIVITA' QUASI RELIGIOSA:

Verso la fine del film, l'anziano evaso dal carcere vede, tra il sole cocente, un asino che percorre il letto prosciugato del Tevere e che porta una giovane donna incinta vestita poveramente. 

E' un espediente particolare di Paolo Virzì per richiamare ai valori del Natale cristiano: un Dio che si fa uomo richiama i valori dell'umiltà, della semplicità, della gratuità. Dobbiamo adottare questi valori per iniziare a costruire un futuro migliore, più equo e più umano.

(Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio- San Paolo ai Filippesi, 2, 6-7).

Meno boria, meno sfruttamento dell'ambiente e del prossimo e più ponti di solidarietà!



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