26 dicembre 2023

La chiesa di Santo Stefano protomartire a Verona:

A) BREVI NOTIZIE SUL PRIMO MARTIRE CRISTIANO:

Santo Stefano è il primo martire cristiano, lapidato nel 34 d.C. nella valle del Cedron.

Gli Apostoli lo avevano scelto affinché, in qualità di diacono, prestasse servizio presso le mense.

Stefano è stato condannato alla lapidazione dal momento che lo avevano accusato di pronunciare blasfemie contro Mosé e contro Dio.

Saulo ( quel che poi è diventato San Paolo) ha  a s s i s t i t o  a l l a  sua lapidazione.


B) CENNI STORICI:


La chiesa di Santo Stefano protomartire si trova presso il Lungadige re Teodorico, circa 300 metri dopo la chiesa rinascimentale di San Giorgio in Braida e quasi di fronte a Ponte Pietra.

Sullo stesso luogo, nel II° secolo d.C., si ergeva un tempio romano dedicato al culto di Iside e Serapide, divinità orientali.

Questa chiesa rappresenta la più antica testimonianza di una comunità cristiana veronese. Infatti sorge su una parte di terreno precedentemente adibito a cimitero lungo quella che in età romana era la Via Claudia Augusta.

Nei primi secoli dopo Cristo, questa era una pieve in cui si amministrava il sacramento del Battesimo il giovedì santo.


Dell’epoca paleocristiana rimangono la parte esterna dell’abside e la parte del transetto che guarda verso l’Adige. Il tiburio è di forma ottagonale.



Nel X° secolo, accanto a questo edificio sacro, era stato costruito un ospedale per il ricovero e la cura di pellegrini e infermi. Il presbiterio è stato rifatto su stile pre-romanico dopo la distruzione che l’invasione degli Ungari ha comportato, nel X° secolo.

La facciata, ricostruita dopo il terremoto del 1117, è in cotto e tufo con rosone e semplice protiro.

Ai lati del portone vi sono alcune iscrizioni, i cui autori sono tuttora ignoti, in latino medievale  riguardanti vicende di storia politica e civile come ad esempio la gelata dell’Adige o l’arrivo dell’Imperatore.


C) STRUTTURA INTERNA DELLA CHIESA:


Lo spazio all’interno è organizzato in tre navate scandite da solidi pilastri.

Le volte a botte che coprono il transetto risalgono alla prima metà del Cinquecento, mentre invece il soffitto a cassettoni delle navate risale al primo Novecento.


D) LA CRIPTA:



Il soffitto è coperto da volte a crociera decorate a motivi floreali e vegetali che richiamano alla vita eterna, premio riservato ai santi e ai martiri. 

Le colonne centrali, ovvero, quelle più vicine all'altare, sono in granito di Assuan (Egitto).

Dietro l'altare vi sono due affreschi che risalgono al Cinquecento: si tratta della Strage degli Innocenti e dell'Annunciazione.


E) PRESBITERIO E TRANSETTO:


Ai lati della scala che conduce al presbiterio ci sono due affreschi di Battista Del Moro, anche questi di epoca rinascimentale, relativi alla vita di Santo Stefano: a destra l’Ordinazione diaconale del santo e a sinistra la sua sepoltura.




Nei pressi dell'altare è presente la statua di San Pietro "in Cattedra". Si tratta di una statua del XIII° secolo. L'autore è Enrico da Regino.



La scultura, a lato del presbiterio e originariamente policroma, rappresenta un San Pietro benedicente.

Sull’altare si trova la «Cathedra episcopale» formata da tre lastre di pietra incastrate tra loro. E’ possibile che, dopo il 492 d.C., questa chiesa fosse stata un luogo in cui si svolgevano funzioni sussidiarie della cattedrale.



La sommità interna della cupola che sormonta il presbiterio è stata affrescata da Domenico Brusasorzi (pittore di Verona operativo nel Cinquecento) e raffigura il Cristo Glorioso con gli Evangelisti.


In una parete del transetto c’è una Pala di Brusasorzi di Cristo che porta la Croce rivolto a Santo Stefano sulla cui testa è evidente il sasso della lapidazione.


Sul lato sinistro del transetto troviamo un affresco di Martino da Verona, databile negli ultimi anni del Trecento.



In quest'opera la Madonna viene rappresentata in due momenti teologici importanti:  al momento dell’Annunciazione e quando viene incoronata dal Padre e dal Figlio.


F) LA CAPPELLA DEI MARTIRI:



E' stata commissionata, nel XVII° secolo, da Giulio Varaldi.

La cappella ha una forma cubica con struttura a calotta.

Qui vengono conservate preziose reliquie (secondo una leggenda): le ossa di quattro bambini vittime della strage degli Innocenti, quelle dei quaranta martiri della prima comunità cristiana veronese e quelle dei primi cinque vescovi veronesi.


Sulla sommità della cupola interna della cappella è raffigurata l’Assunzione di Maria.

I dipinti della cappella, decorata alle pareti con stucchi dorati realizzati da David Reti, raffigurano i «Quaranta Martiri», la «Strage degli Innocenti» e i «Cinque Santi Vescovi».

Quest’ultimo è un dipinto che risente dell’influenza di Caravaggio dal momento che i personaggi emergono dall’ombra.


G) PICCOLA RIFLESSIONE SUL DIPINTO DI PASQUALE OTTINO:

Vi propongo alcune domande di riflessione sul dipinto principale di questa cappella, la "Strage degli Innocenti" di Pasquale Ottino.

Se volete cimentarvi nel creare una vostra lettura di quest'opera, prima di tutto aprite il link sottostante nel quale potrete osservarla bene per qualche minuto.

Nel caso in cui vedeste le figure allargate, muovete la freccia del mouse a sinistra oppure verso destra.



Dopo che vi siete presi qualche minuto di attenta osservazione chiedetevi:

-L'opera rende abbastanza bene il crudele dramma dell'episodio che, coloro che sono particolarmente credenti, ricordano il 28 dicembre?

-La donna in basso a destra con le mani giunte quale stato d'animo potrebbe provare secondo voi? Disperazione, malinconia profonda, raccoglimento, amarezza, rabbia?

-Per quale/ quali motivi l'artista ha scelto di rappresentare in primo piano al centro un soldato che, con una spada dalla punta affilata, sta per uccidere uno dei bambini?

-Avete notato che in basso il dipinto risulta (anche dal vivo) piuttosto scuro e in alto invece, dove si stagliano le architetture e dove l'angelo vola, è chiaro e luminoso? Sarà forse un'allusione all'aldilà radioso e sereno che attende i martiri? O semplicemente è una decisione di Ottino ambientare la scena in una bella giornata di sole?

PER DIVERTIRSI UN POCHINO...


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