1 agosto 2024

"Marina", E. Albee:

Marina, il cui titolo originale inglese è Seascape, è una commedia molto strana  in due atti di Edward Albee, drammaturgo statunitense.

Per me sarebbe stato interessante aver avuto sottomano anche la versione in lingua originale, che tuttavia non sono riuscita a reperire.

Ad ogni modo, il titolo non corrisponde al nome della protagonista. Nessun personaggio femminile si chiama Marina.

A) CONTENUTI:

All'inizio della commedia, Nancy e Charlie, due coniugi in età matura, si trovano in riva al mare. Hanno appena terminato il loro picnic. Di tanto in tanto un jet della guardia costiera sorvola la spiaggia.

Tutto il primo atto è caratterizzato da una lunga conversazione tra moglie e marito nel corso della quale entrambi ripercorrono sensazioni e momenti della loro vita condivisa. Emergono rimpianti e nostalgie ma non mancano alcune note umoristiche. 

Ad ogni modo, sia Charlie che Nancy hanno la sensazione di non aver vissuto pienamente.

Ho trovato piuttosto significative queste frasi di Nancy:

...Può darsi che abbia svoltato un angolo un pomeriggio e dietro c'era una ragazza, neanche tanto carina, forse un po' sciapa, ma disponibile, o sola, o sperduta. Comincia così qualche volta. Senza colpi di fulmine su coppe di champagne, a un ballo elegante, e senza i fremiti del primo amore; ci sono solo nei romanzi, ma qualcosa... di diverso, forse perfino... meno di così. E il sollievo di questa semplicità. Non bello ma nella sua mediocrità ancora più carino.

L'amore vero non è una favola. E non consiste nemmeno in una sublimazione dell'amato/a, come avviene in alcune correnti poetiche quali lo Stilnovismo. Tuttavia non è esclusivamente un sentimento e non è nemmeno legato alla mediocrità. L'amore è anche famiglia, condivisione (dei reciproci vissuti e dei momenti complicati), sacrificio nel quotidiano. 

Nel secondo atto compaiono inaspettatamente in scena due lucertoloni con scaglie e coda. Si tratta di Sarah e Leslie. In questa seconda parte i lettori riescono ad individuare alcuni punti di contatto tra la coppia umana e la coppia anfibia, unite dalla possibilità di comunicazione e di confronto:

Nancy (a Sarah) Amore? L'amore è una delle emozioni. (I due guardano Nancy, aspettando). Una delle emozioni, Sarah.

Sarah (dopo una breve pausa) Ma che cosa sono?

Nancy (con impazienza) Ma anche voi dovete averne. Dovete sapere cosa sono le emozioni.

Leslie (con impazienza) Potremmo o non potremmo saperlo, ma non lo sapremo mai se lei non chiarisce i termini che usa. Lasciatemelo dire, quanta imprecisione! Siete così trascurati!

Nancy (a Sarah e Leslie) Paura. Odio. Timore. Perdita. Amore. (Pausa). Niente? (con l'aria di raccontare una favola) Li teniamo con noi perché hanno bisogno di noi. E noi ci sentiamo gelosi di loro, riconoscenti e orgogliosi.

Sarah e Leslie non conoscono propriamente il significato di parole come "amore", "paura" od "odio". Tuttavia provano questi sentimenti con la stessa intensità degli umani.

Durante il dialogo con Charlie e Nancy, le due mega-lucertole apprendono che esiste anche la morte.

B) DUE TEMI FONDAMENTALI DEL DRAMMA:

1) La piccola borghesia annoiata dal ritmo della quotidianità.

La noia emerge soprattutto dai discorsi del personaggio di Charlie. Tuttavia, per l'autore di questa commedia, il rimedio alla noia e alla mediocrità è la creazione di mondi originali o fantastici che possono esserci vicini e familiari... pensate ad esempio ai film di Miyazaki: i contenuti dei suoi lungometraggi animati come la città incantata, Ponyo sulla scogliera, L'Airone, Il castello errante di Howl rimandano a valori, tematiche attuali ma anche a situazioni di vita reale. 

Ci saranno occasioni per approfondire gli ultimi tre film citati nei prossimi mesi.

In altre parole, per Albee il rimedio al tedio del quotidiano è la capacità di "intus-legere" nella realtà.

2) Il razzismo.

Leslie prova disprezzo per i delfini e per i pesci, considerandoli nettamente inferiori ai lucertoloni. Charlie invece nutre un leggero senso di superiorità rispetto a Leslie.

Leslie  E va bene, eccettuati i delfini... sono stupidi (ci pensa su un poco)... e poi sono sporchi.

Charlie (a bocca spalancata con piacevole stupore) Lei è... lei è pieno di pregiudizi! Nancy è un... lei è un razzista. (Ride) E' proprio un dannato razzista!

(...)

Charlie (molto a suo agio) Un razzista è qualcuno che crede di essere migliore di qualcun altro perché quello è diverso.

Leslie (breve pausa) Ah benissimo allora; mi va molto bene. Io non sono quello che ha detto. Non è perché sono diversi, è perché sono stupidi, sono sporchi e te li ritrovi dappertutto.

C) GENERE AL QUALE APPARTIENE "MARINA":

Ho appreso, da fonti della critica, che Marina non fa parte del "teatro dell'assurdo" quanto piuttosto del "teatro allegorico degli anni '60".

Il teatro allegorico americano, sorto e sviluppatosi nella seconda metà del Novecento, prevede l'invenzione e la rappresentazione di situazioni inverosimili o assurde, proprio come questa: una coppia di umani che incontra e dialoga con due lucertoloni sulla spiaggia.

Scrive infatti Corrado Augias:

Nancy e Charlie sono molto consci, anche troppo, dell'eccezionalità del loro incontro. E' molto probabile anzi che l'incontro di per sé, indipendentemente dai suoi possibili sviluppi per la collaborazione inter-razziale, soddisfi, con la sua dichiarata eccezionalità, quel desiderio d'avventura e di ringiovanimento che Nancy aveva manifestato all'inizio. D'altronde l'incontro con la creatura straniera è un archetipo costante, dalla Bibbia ai nostri giorni, dal quale derivano in genere migliore conoscenza di sé, inattese rivelazioni e stimoli.

D) EDWARD ALBEE:

Edward Albee, nato a Washington nel marzo 1928, è considerato uno dei più importanti autori teatrali nel panorama americano. 

Abbandonato dalla madre a pochi mesi di vita, è stato adottato da Reed Albee, figlio di benestanti proprietari di teatri e dalla terza moglie di quest'ultimo che ha sempre manifestato freddezza e distacco da Edward.  

Studente ribelle e apertamente omosessuale, Albee è divenuto famoso a livello internazionale a seguito della realizzazione della commedia Chi ha paura di Virginia Woolf?  nel 1962, opera in tre atti nella quale emerge il tema dell'amarezza e della disillusione della vita umana. Infatti i protagonisti sono una coppia di mezza età, infelice e schiava dell'alcolismo, che deride una coppia giovane, a loro avviso destinata a finire in modo analogo.

A dire il vero il primo dramma, The Zoo story, è del 1958. 

Qui Edward Albee mette in evidenza le disparità sociali dell'America di fine anni Cinquanta facendo incontrare un borghese e un barbone al Central Park.


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