Mancano esattamente cinque ore al mio compleanno. Divento maggiorenne. Sono emozionatissima!!!
Colgo l'occasione per descrivere i sentimenti che provo e per esporre i pensieri che in questo momento stanno attraversando la mia mente.
Compio 18 anni. Incredibile!!! Ho superato l'infanzia e sono giunta alla fine della mia adolescenza, che è stato un periodo intenso e illuminante.
Infatti, proprio durante l'adolescenza, ho trovato degli ideali significativi in cui credere (la speranza, la pace, la tenacia) , ho scoperto la mia propensione per la poesia, ho iniziato a provare un sincero interesse per la letteratura e ho sviluppato in me sia il senso critico sia la capacità di analizzare in modo piuttosto approfondito il mio carattere. A proposito, recentemente ho letto l'enneagramma, un metodo psicologico che illustra nove tipi di personalità. Stando a questa teoria, io sono una personalità di tipo cinque con influenza quattro. Rifletto molto, trascorro diverse ore da sola dedicandomi ai miei interessi, sento il bisogno di conoscere molte cose (caratteristiche dei cinque), adoro tutte le manifestazioni dell'arte e avverto anche il bisogno di sentirmi originale e di esprimermi attraverso la poesia (questo è tipico dei quattro).
Penso spesso con fiducia al mio futuro: l'anno prossimo, dopo il diploma, intraprenderò gli studi universitari alla facoltà di lettere. Continuerò a coltivare la mia forte passione per la letteratura e per le lingue antiche.
Impiegherò tutte le mie energie per sfruttare nel miglior modo possibile le mie capacità e per soddisfare le mie ambizioni. Quando incontrerò degli ostacoli o quando mi capiterà di dover attraversare momenti molto difficili, cercherò di confidare nelle persone che mi stanno a cuore. Voglio affrontare la vita con tenacia!!!!
La vita non è un cielo senza nuvole, nel senso che non è fatta soltanto di gioie e di gratificazioni. C'è anche il dolore, che deve essere affrontato.
Ognuno di noi è unico al mondo e quindi, per rispetto verso se stesso, non deve consumare la sua esistenza nella più struggente malinconia ma deve valorizzare le opportunità che la vita gli offre.
Sono molto esigente con me stessa; credo nelle mie doti ma faccio fatica a perdonarmi quando non ottengo esattamente i risultati che desidero ( sia in termini di voti scolastici sia per quanto riguarda le relazioni umane).
Nella vita di tutti i giorni mi sento condizionata dall'ansia di prestazione e dalla mia voglia di dimostrare agli altri che sono brava.
Tendo a interiorizzare i dispiaceri, anche quelli più piccoli, rimugino sugli insulti e ripenso per molto tempo al comportamento di chi mi ha infastidita. Non riesco ad affrontare le persone che mi fanno stare male e in effetti tendo a conservare i miei sentimenti di rabbia per molto tempo.
Senza contare che a volte mi arrabbio per motivi molto futili.
Piango abbastanza facilmente: le disgrazie che affliggono le persone povere, incomprese ed emarginate mi rattristano; la bellezza di un film romantico e la straordinarietà di un'opera musicale o letteraria mi commuovono.
Sono contenta di cimentarmi, da ormai tre anni, con la poesia, mezzo che da una parte mi insegna a contemplare con ammirazione la natura, dall'altra mi stimola a percepire i sentimenti che provo. Mi aiuta a esprimere la parte migliore di me.
E' dalla seconda media che immagino il mio ragazzo ideale, pieno di pregi e di ottime risorse. Senza contare che è anche bellissimo fisicamente! Talvolta lo sogno di notte e, nei giorni in cui mi sento un po' malinconica, arrivo addirittura a desiderare che si materializzi di fronte a me, che mi stringa la mano e che mi porti in un posto stupendo (in un prato fiorito, sulla cima di un monte oppure, su una spiaggia deserta illuminata dal sole e accarezzata dal vento.)
L'ho chiamato Leonardo, proprio come il protagonista di quell'affascinante romanzo di D'Avenia "Bianca come il latte, rossa come il sangue". Darei qualsiasi cosa affinchè un ragazzo sensibile come Leonardo esistesse per davvero nella mia vita. Ma spero proprio di incontrarlo!
Comunque, concludo questa lunga riflessione confidandovi anche un forte sentimento di gratitudine nei confronti dei miei familiari che, con il loro modo (spesso dolce e comprensivo) di porsi con me, hanno dato un grande contributo alla realizzazione della mia personalità e al potenziamento degli aspetti positivi del mio carattere.
Loro mi hanno insegnato (e continuano a insegnarmelo) a guardare le cose in profondità.
25 settembre 2013
14 settembre 2013
L'importanza del diritto allo studio: i miei propositi e le parole di Malala
Il nuovo anno scolastico è iniziato tre giorni fa. Per me è l'ultimo anno di liceo. In questi primi giorni, molti dei miei insegnanti hanno illustrato il programma che studieremo quest'anno e io nutro già una grande curiosità per alcuni argomenti che dovrò imparare e approfondire. So che sarà un anno estremamente impegnativo anche perchè vorrei proprio dare la migliore immagine di me all'esame di maturità. L'ho promesso a me stessa.
Colgo l'occasione per riportare alcune parti del discorso alla sede ONU di New York di Malala Yousafzai (molto probabilmente avete sentito parlare di lei), la sedicenne afghana che i talebani avevano cercato di uccidere.
" Oggi è un onore per me tornare a parlare dopo un lungo periodo di tempo. Essere qui con persone così importanti è un grande momento nella mia vita. Prima di tutto voglio ringraziare Dio per il quale siamo tutti uguali e ringraziare tutti coloro che hanno pregato per una mia veloce guarigione e per una nuova vita. Non riesco a credere quanto amore le persone mi hanno dimostrato. Un sincero grazie a tutti...
Il 9 ottobre 2012 i talebani mi hanno sparato su lato sinistro della fronte. Pensavano che i proiettili mi avrebbero messa a tacere, ma hanno fallito. Anzi, dal silenzio sono spuntate migliaia di voci. NULLA E' CAMBIATO NELLA MIA VITA, TRANNE QUESTO: DEBOLEZZA, PAURA E DISPERAZIONE SONO MORTE, FORZA, ENERGIA E CORAGGIO SONO NATI. Le mie speranze sono le stesse, i miei sogni sono gli stessi. Sono qui a parlare per il diritto all'istruzione per tutti i bambini. Voglio un'istruzione per i figli e le figlie dei talebani e di tutti i terroristi. NON ODIO IL TALEBANO CHE MI HA SPARATO. Questo è il sentimento di compassione e di perdono che ho imparato da Maometto, il profeta della misericordia.
Cari fratelli e sorelle, NOI CI RENDIAMO CONTO DELL'IMPORTANZA DELLA LUCE QUANDO SIAMO NELLE TENEBRE. Noi del nord del Pakistan,abbiamo capito l'importanza dell'istruzione quando abbiamo visto le armi. Gli estremisti hanno paure delle penne e dei libri. IL POTERE DELL'EDUCAZIONE LI SPAVENTA. Hanno paura delle donne. Uccidono le insegnanti donne.
Il mio obiettivo è che le donne diventino indipendenti e capaci di combattere per sè stesse. Facciamo appello a tutti i governi AFFINCHE' GARANTISCANO UN' ISTRUZIONE OBBLIGATORIA IN TUTTO IL MONDO PER OGNI BAMBINO. AFFINCHE' PROTEGGANO I BAMBINI DAL DOLORE E DALLA VIOLENZA. Facciamo appello a tutte le comunità perchè siano tolleranti e rifiutino i pregiudizi basati sulle caste, sulla fede, sul colore della pelle e garantiscano invece LIBERTA' E UGUAGLIANZA per le donne in modo che esse POSSANO FIORIRE."
"Cari fratelli e sorelle, VOGLIAMO SCUOLE E ISTRUZIONE PER IL FUTURO LUMINOSO DI OGNI BAMBINO. Nessuno ci può fermare. Alzeremo la voce per i nostri diritti. Noi crediamo nella FORZA DELLE NOSTRE PAROLE. Le nostre parole possono cambiare il mondo perchè siamo tutti insieme, uniti per la causa dell'istruzione. Non dobbiamo dimenticare che moltissime persone soffrono la povertà e l'ingiustizia, che milioni di bambini sono fuori dalle loro scuole. Cerchiamo quindi di CONDURRE UNA GLORIOSA LOTTA CONTRO L'ANALFABETISMO, LA POVERTA' E IL TERRORISMO, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, che sono le ARMI PIU' POTENTI. Un bambino, un insegnante, un libro, possono cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica soluzione. L'istruzione è la prima cosa. Grazie!"
Colgo l'occasione per riportare alcune parti del discorso alla sede ONU di New York di Malala Yousafzai (molto probabilmente avete sentito parlare di lei), la sedicenne afghana che i talebani avevano cercato di uccidere.
" Oggi è un onore per me tornare a parlare dopo un lungo periodo di tempo. Essere qui con persone così importanti è un grande momento nella mia vita. Prima di tutto voglio ringraziare Dio per il quale siamo tutti uguali e ringraziare tutti coloro che hanno pregato per una mia veloce guarigione e per una nuova vita. Non riesco a credere quanto amore le persone mi hanno dimostrato. Un sincero grazie a tutti...
Il 9 ottobre 2012 i talebani mi hanno sparato su lato sinistro della fronte. Pensavano che i proiettili mi avrebbero messa a tacere, ma hanno fallito. Anzi, dal silenzio sono spuntate migliaia di voci. NULLA E' CAMBIATO NELLA MIA VITA, TRANNE QUESTO: DEBOLEZZA, PAURA E DISPERAZIONE SONO MORTE, FORZA, ENERGIA E CORAGGIO SONO NATI. Le mie speranze sono le stesse, i miei sogni sono gli stessi. Sono qui a parlare per il diritto all'istruzione per tutti i bambini. Voglio un'istruzione per i figli e le figlie dei talebani e di tutti i terroristi. NON ODIO IL TALEBANO CHE MI HA SPARATO. Questo è il sentimento di compassione e di perdono che ho imparato da Maometto, il profeta della misericordia.
Cari fratelli e sorelle, NOI CI RENDIAMO CONTO DELL'IMPORTANZA DELLA LUCE QUANDO SIAMO NELLE TENEBRE. Noi del nord del Pakistan,abbiamo capito l'importanza dell'istruzione quando abbiamo visto le armi. Gli estremisti hanno paure delle penne e dei libri. IL POTERE DELL'EDUCAZIONE LI SPAVENTA. Hanno paura delle donne. Uccidono le insegnanti donne.
Il mio obiettivo è che le donne diventino indipendenti e capaci di combattere per sè stesse. Facciamo appello a tutti i governi AFFINCHE' GARANTISCANO UN' ISTRUZIONE OBBLIGATORIA IN TUTTO IL MONDO PER OGNI BAMBINO. AFFINCHE' PROTEGGANO I BAMBINI DAL DOLORE E DALLA VIOLENZA. Facciamo appello a tutte le comunità perchè siano tolleranti e rifiutino i pregiudizi basati sulle caste, sulla fede, sul colore della pelle e garantiscano invece LIBERTA' E UGUAGLIANZA per le donne in modo che esse POSSANO FIORIRE."
"Cari fratelli e sorelle, VOGLIAMO SCUOLE E ISTRUZIONE PER IL FUTURO LUMINOSO DI OGNI BAMBINO. Nessuno ci può fermare. Alzeremo la voce per i nostri diritti. Noi crediamo nella FORZA DELLE NOSTRE PAROLE. Le nostre parole possono cambiare il mondo perchè siamo tutti insieme, uniti per la causa dell'istruzione. Non dobbiamo dimenticare che moltissime persone soffrono la povertà e l'ingiustizia, che milioni di bambini sono fuori dalle loro scuole. Cerchiamo quindi di CONDURRE UNA GLORIOSA LOTTA CONTRO L'ANALFABETISMO, LA POVERTA' E IL TERRORISMO, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, che sono le ARMI PIU' POTENTI. Un bambino, un insegnante, un libro, possono cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica soluzione. L'istruzione è la prima cosa. Grazie!"
5 settembre 2013
La sensibilità del giovane Holden e la mediocrità degli adulti nel romanzo di Salinger
"Il giovane Holden" è un romanzo scritto da David Salinger, stravagante scrittore vissuto nel secolo scorso.
Sono rimasta molto colpita sia dallo stile piuttosto sgrammaticato, che rispecchia il modo di parlare e di pensare del giovane protagonista, sia dalla figura di Holden, il quale, pur essendo dotato di una notevole sensibilità che emerge soprattutto alla fine della storia, non ha per niente chiaro ciò che deve fare nella vita.
La vicenda inizia nel momento in cui Holden, seduto su una collinetta, assiste distrattamente ad una partita di rugby della squadra del suo college e pensa che tra pochi giorni verrà espulso dal college a causa del pessimo rendimento scolastico.
In quello stesso giorno, decide di incontrare uno dei suoi insegnanti che abita vicino alla scuola.
Il professore, amareggiato dai mediocri risultati scolastici di Holden, lo umilia leggendo ad alta voce l'ultimo compito in classe; un tema storico pieno di notizie assurde e di contraddizioni sugli egiziani, senza dargli alcuno stimolo per migliorare se stesso e per sfruttare le sue capacità.
Dopo questo spiacevole incontro, Holden, profondamente a disagio, torna nella sua camera, dove incontra i compagni di stanza Ackley e Stradlater, due diciottenni che, oltre ad essere sempre lerci, sono tracotanti, vanitosi e inconsistenti.
Holden nutre un fortissimo
astio verso entrambi e, quella sera stessa, dopo un violento litigio con Stradlater, senza avvertire nessuno, decide
di tornare a casa a New York, con tre giorni di anticipo.
Una volta arrivato a New York con il treno, si stabilisce in un hotel
provvisorio dove incontra diverse persone, racconta frottole e si annnoia.
In albergo gli propongono un incontro con una giovane prostituta, ma, siccome "non si sente sessuale", la paga senza aver consumato il rapporto.
Il mattino successivo incontra Sally, per invitarla a teatro. Sally è una ragazza abbastanza superficiale, profondamente diversa da Holden; dal momento che non comprende la giusta protesta del ragazzo nei confronti dell'arroganza e della falsità di molte persone.
Quella sera stessa, Holden decide di andare a
casa per salutare la sorella Phoebe.
Approfittando dell'assenza dei genitori, i due fratelli parlano a lungo e Phoebe si dimostra sinceramente preoccupata per l'ennesima espulsione del fratello dalla scuola.
Holden, per non essere scoperto dai genitori, decide di uscire di casa e di recarsi a casa del professor
Antolini, un suo ex insegnante di letteratura inglese. Holden accetta l'ospitalità del professore che quella sera è ubriaco fradicio ma, spaventato da una carezza che legge come un tentativo di approccio
sessuale, si allontana dalla casa e, con animo triste e sconvolto, valuta la possibilità di fuggire da New
York e dalla società per vivere "in mezzo a un bosco nell'est".
Prima di far ciò però, desidera salutare per
l’ultima volta Phoebe e, con un biglietto, la mette al corrente del suo progetto di fuga.
Poco dopo mezzogiorno, la bambina raggiunge il fratello con una valigia nel loro luogo d'incontro, dichiarando fermamente di voler partire con lui.
Il ragazzo, colpito da questo gesto, le intima di ritornare a casa.
Il ragazzo, colpito da questo gesto, le intima di ritornare a casa.
Phoebe e Holden litigano ma poco dopo, il ragazzo riconquista la benevolenza di Phoebe regalandole
dei biglietti per salire sulla giostra dei cavalli e promettendole di rimanere a New York.
Mentre osserva la sorella sulla giostra, Holden, per la prima volta dall'inizio del romanzo, si sente felice.
E' importante considerare che nel libro emergono altri tre personaggi che sono importanti punti
di riferimento per Holden. Uno di questi è D.B., il fratello maggiore di
Holden, ex soldato e autore di racconti; Jane, una vecchia amica
d'infanzia, evocata dal ragazzo nei ricordi del passato più piacevoli e
Allie, l'altro fratello di Holden, morto di leucemia.
Io credo che Salinger, con questo romanzo piuttosto commovente e intrigante, abbia voluto dare un prezioso insegnamento a noi giovani: Holden, insoddisfatto della sua vita al college, lo abbandona volentieri e vive così una lunga serie di avventure che lo mettono in stretto contatto con una società caratterizzata dall' ipocrisia e dalla superficialità.
Holden si allontana dal college per cercare la felicità e la serenità dove non c'è e soprattutto, dove non può trovarla. Un ragazzo che detesta la superbia e l'irresolutezza che caratterizzano la società in cui vive, ha bisogno di una persona che lo comprenda e che gli dia un affetto sincero, come la sorella Phoebe, bambina molto più matura della sua età. I divertimenti mondani e le persone vanitose e frivole deprimono Holden e non lo stimolano a dare la migliore immagine di sè.
4 settembre 2013
Gli effetti del progresso tecnologico, i danni dell'eccesso di tecnologia, l'importanza della scrittura
Da alcuni anni ormai, tentiamo di costruire macchine sempre più intelligenti che assomiglino al nostro cervello. Invece, sono proprio loro che, creando realtà alternative immaginarie ma convincenti, fucinano la nostra mente e non ci aiutano a sviluppare la capacità relazionale, indispensabile per comprendere la vita interiore degli altri.
Recentemente, è stato attuato un esperimento da alcuni scienziati americani che rivela gli effetti dell'intelligenza artificiale sui nostri circuiti cerebrali.
Nel laboratorio di realtà virtuale dell'Università di Stanfort, una ricercatrice ha diviso settanta individui in due gruppi con diverse abilità ma con la missione comune di salvare un figlio dopo un terremoto. Mentre ad un gruppo è stata concessa la capacità (virtuale) di volare liberamente, all'altro è stata affidata soltanto la possibilità di farlo a bordo di un apparente elicottero.
Alla fine del volo, la ricercatrice ha rovesciato un portapenne.
Il gruppo di persone che nell'esperimento aveva volato liberamente, ha reagito qualche secondo prima e ha raccolto un numero maggiore di penne rispetto all'altro. Lo psicologo Robin Rosemberg, dopo essere stato informato riguardo ai risultati di questo esperimento, ha affermato:" Se stai volando ti senti molto potente e la sensazione di potenza rende la gente più generosa".
Il sistema logico dei social network riflette inoltre la mentalità analitica degli ingegneri che li hanno realizzati. Proprio per questo motivo stiamo perdendo empatia per i sentimenti degli altri e stiamo sostituendo l'emotività con l'etica. Infatti, "... invece che sensazioni emotive, abbiamo ragioni logiche per essere carini", sostiene il tecnologo Jaron Lanier.
Per comunicare con un coetaneo, gli adolescenti preferiscono l'elettronica al contatto diretto per evitare brutte figure e per contattare l'altra persona nel modo meno impegnativo possibile, disimparando ad attribuire importanza al linguaggio non verbale, che esiste da molti secoli.
I giovani sono meno empatici degli anziani perchè, preferendo le interazioni telematiche, non sono abituati a interpretare la mimica facciale.
Un sorriso,una sincera stretta di mano e un abbraccio esprimono amicizia e affetto molto meglio di un messaggio sul cellulare o di una faccina sorridente in chat.
I mezzi tecnologici sono molto utili nel restituirci informazioni inaccessibili, leggere un libro nella poltrona del proprio salotto è completamente diverso dal farlo davanti alla schermo di un computer.
Durante una lettura molto profonda, attiviamo diverse aree del cervello: sia quelle dell'attenzione sia quelle del movimento, perchè ci immedesimiamo in quello che stiamo leggendo.
Il computer affina la nostra abilità di multitasking ma peggiora le nostre capacità di filtrare le distrazioni; quindi, leggere di fronte ad uno schermo non aiuta nè a concentrarsi nè a immedesimarsi.
Lanier asserisce anche che: "Stiamo creando un monocervello freddo e incapace di sintonizzarsi. Abbiamo disegnato un paradiso per gente con la sindrome di Asperger."
Tuttavia, prima di allarmarci del rischio di un pensiero univoco, bisogna considerare il fatto che la standardizzazione del web è una delle più grandi realizzazioni dell'umanità.
In essa, convergono due aspetti. Il primo è che il pensiero comprende un principio importantissimo: l'uomo è un animale sociale, il cui principale scopo della vita è instaurare relazioni con altri individui. Il secondo invece, valuta il fatto che il sistema di universalizzazione del pensiero più forte è proprio quello della tecnica. La tecnica più utilizzata nel web è quella della scrittura, strettamente legata al pensiero. La scrittura infatti, rende il pensiero astratto, analitico, lineare, significativo.
Rousseau diceva fermamente che, prima dell'invenzione della scrittura, l'umanità restava bambina anche se il tempo passava.
In effetti, senza scrittura non ci sarebbero nè la storia nè la scienza e le generazioni non progredirebbero mai nel corso della storia.
Nell'era dell'informatica dovremmo considerare sia i vantaggi che la tecnologia ci offre, sia i danni che un eccessivo utilizzo della virtualità comporta, al fine di imparare ad affrontare le nostre emozioni e di elaborare accuratamente le informazioni che percepiamo.