29 novembre 2015

A Gabriella

Cara Gabriella,
ricordi quando, nell'aprile 2006, mentre percorrevamo le vie di Portovenere, mi dicevi che la Liguria ha la forma di uno spicchio di luna? E ricordi quella bellissima giornata primaverile del 2009, quando siamo scesi dal battello per visitare il monastero dell'Isola di San Francesco del deserto? In quel momento mi avevi chiesto:"Anna, ti vedo stanca e preoccupata. Come mai?"
E io, contenta del tuo interessamento, ti avevo spiegato che si stavano avvicinando gli esami di licenza media: proprio questo era il pensiero che mi rendeva ansiosa e taciturna.
Come ti sei data da fare per il gruppo del turismo religioso della nostra parrocchia!! In quanti posti stupendi ci hai portati!!
Gabriella, eri una donna meravigliosa! Anche se ora non ci sei più, io ricorderò sempre con gioia tutte le giornate che abbiamo trascorso insieme. Nel mio cuore il tuo luminoso sorriso vivrà per sempre.
Tu mi hai vista crescere e hai riposto nei miei confronti una stima immensa: insieme alla mia famiglia, hai sostenuto le mie scelte e i miei ideali. Di questo ti sarò eternamente riconoscente.
Sei riuscita a sorridere tra le lacrime anche nel dolore e nella malattia, infondendo forza e serenità nell'animo di coloro che ti visitavano e che desideravano sostenerti in un momento molto difficile.
Quando ammiravo il tuo sorriso, recitavo mentalmente una frase della poesia "Sono una creatura", di Ungaretti: "La morte/ si sconta/vivendo". E' proprio quello che hai fatto tu: sei riuscita a godere della solidarietà e della compagnia altrui proprio mentre eri sdraiata in un letto d'ospedale, mentre il tuo tempo si riduceva di giorno in giorno, di settimana in settimana.
Ti ho pensata spesso in questi mesi di sofferenza, ti ho pensata anche quando, a causa di un intenso periodo di lezioni all'Università, non potevo venirti a trovare.
Ricordi che l'estate scorsa mi avevi regalato un quaderno? Quel quaderno era il tuo regalo per il superamento del mio esame di maturità. Conoscevi molto bene la mia passione per la scrittura.
Io lo avevo riposto nel cassetto del comodino di camera mia, pensando: "In futuro ci scriverò qualcosa di importante." Ora so cosa scriverci. In quelle delicate pagine bianche racconterò gli eventi più emozionanti e più significativi della mia vita: il giorno della mia laurea, il giorno del mio matrimonio, il mio primo giorno di lavoro, la nascita del mio primo figlio.
Vola in cielo bella, solare e raggiante, come lo sei stata durante la tua vita; e troverai le enormi braccia di Dio, pronte ad accoglierti.
Vivrai comunque nella memoria di tutti coloro che ti hanno amato e che hanno saputo apprezzare la tua gentilezza, la tua generosità, il tuo spirito di iniziativa.
Addio, Gabriella. 

Santuario della Verna, estate 2012. Gabriella è la signora bionda a sinistra con la maglietta viola.




Questo breve pensiero è dedicato alla signora Gabriella Miglioranzi, una carissima amica di famiglia deceduta stasera a causa di una devastante malattia.
Gabriella ha sofferto moltissimo in questa settimana: era semicosciente, aveva i reni bloccati, faticava a respirare, mangiava come un uccellino. 
Io non ce la facevo più a saperla così. In questi sei giorni, anche se fuori casa mi mostravo sorridente come al solito, dentro di me stavo veramente male: ho pianto molto nei momenti in cui ero sola e ho pregato con tutta l'anima perché speravo proprio che lei se ne andasse il prima possibile.
Ero angosciata: in questi ultimi giorni il suo male era il mio primo pensiero appena sveglia e l'ultimo pensiero che abbandonava la mia mente prima di addormentarmi. Ora sto un po' meglio, proprio perché finalmente so che ha smesso di soffrire così.


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