16 settembre 2016
A Tiziana sono dovuti rispetto e pietà!
"Dimentica quello che è stato, comunque non ritornerà.
Dimentica le mie parole, se puoi perdonami... Non sempre c'è un lieto fine.
Dimentica l'amore e forse... anche il dolore passerà.
(...) Dimentica il dolore e forse l'amore ti ripagherà".
Sono le parole scritte e cantate da Raf in un singolo intitolato "Dimentica". Cerca di dimenticare.
Dimentica il nostro amore. Non devi far finta che non sia mai esistito. Solo... impara ad accettare la fine di una storia sentimentale che era già fragile, triste, insoddisfacente. Impara a perdonare te stessa e me. Impara a superare i tuoi fallimenti, anche relazionali. Per ogni fine c'è sempre un nuovo inizio. Forse in futuro camminerai su strade migliori. Ma impara a lasciarti alle spalle il passato e non soffrire inutilmente.
Non covare sentimenti di odio e di vendetta, altrimenti ti fai del male.
Certo, se tutti ragionassero alla maniera di Raf le nuove tecnologie come Whatsapp, i motori di ricerca e i social network non sarebbero strumenti finalizzati anche a diffondere e ad esibire tradimenti a sfondo sessuale nei confronti degli ex fidanzati.
La povera Tiziana ha avuto un'esistenza breve e infelice: abbandonata dal padre subito dopo la nascita, alcool dipendente a soli vent'anni, lasciata dal convivente all'inizio del 2015.
La povera Tiziana era affamata d'amore. Era infelice, sofferente, insoddisfatta di se stessa. Era alla ricerca di un amore autentico, generoso e gratuito. Di un amore che non ha mai né provato né sperimentato. Di un amore che purtroppo non potrà provare mai più.
Tiziana si trova in una bara. A causa della sua leggerezza, a causa del suo pessimo piano di vendetta e anche a causa della sua folle ingenuità. Sì, perché questa giovane ha commesso un grave errore senza immaginare nemmeno lontanamente le nefaste e nefande conseguenze che ne sono poi effettivamente derivate.
Ha permesso, anzi, è più esatto dire, ordinato ad un amico di riprendere i momenti in cui lei e un altro giovane facevano sesso per suscitare la rabbia dell'ex-convivente, definito tra l'altro un cornuto. Pensate a che punti può arrivare la delicatezza giovanile!
Ironia a parte, Tiziana non va né difesa con parole lontane dalla verità e dalla logica razionale, né disprezzata con commenti pesantemente sarcastici o con insulti incivili.
"Tiziana ha sbagliato. Ma ha sofferto moltissimo e ha pagato con la vita i suoi errori. Ora chiedo soltanto silenzio, rispetto e pietà", avrebbe detto una vera madre.
La ragazza non può essere stata plagiata da nessuno, perché era adulta e perché era consenziente.
Se ha voluto essere filmata allora non può essere stata ripresa contro la sua volontà. La sua famosissima frase: "Stai facendo un video? Bravo!" ne è la prova.
Quella frase era diventata un tormentone e i video erano addirittura finiti su alcuni siti porno.
Ed ecco che allora sono piovuti gli insulti e i commenti cattivi, dovuti alla continua diffusione di quei sei filmati che le hanno tolto la dignità di donna.
Rabbia, delusione verso gli amici, depressione, mancanza di validi sostegni psicologici e morali. E infine, il suicidio.
Chi decide di impiccarsi in cantina con un foulard non è soltanto un depresso. E', consentitemi un superlativo colloquiale e non letterario, stra-super disperato, dal momento che si sente soffocare da vergogna, da sensi di colpa, da umiliazioni cocenti. E da un'insopportabile isolamento sociale.
Non voglio soffermarmi più di tanto sui commenti che infangano ulteriormente la memoria di Tiziana e che i social come Facebook stanno provvedendo a rimuovere. Sembra che la malvagità e l'insensibilità non
abbiano limiti. Per favore, basta! Si è impiccata perché lei stessa non si sopportava più e non sopportava più quella vita. Aveva appena 31 anni. Ditemi voi se quella è l'età per morire.
A 31 anni, ovvero, quando si dovrebbero raggiungere degli obiettivi importanti come l'indipendenza economica e un posto di lavoro importante, impegnativo e sicuro. Trentun anni. L'età giusta per intraprendere delle scelte di vita cruciali come il trasferimento lontano dalla casa dei genitori, il matrimonio, l'arrivo dei figli.
Dovremmo imparare a tacere e a riflettere di fronte a gesti così estremi come quello di Tiziana.
Dov'è la compassione? Dov'é la sensibilità?
Per chiudere il post, vi propongo la scelta di due frasi:
A) La sensibilità è una scintilla che accende in cielo arcobaleni d'amore.
B) La sensibilità è un sentimento per palchisti, tipico delle persone fragili che trascorrono la vita a piangere e a preoccuparsi inutilmente per le disgrazie altrui.
... Chissà se tutti opteranno per la frase A)!
Tanto, si sa che nel mondo purtroppo ci sono molti pornomani e persone che non si fanno scrupolo a ledere la dignità altrui, mentre invece dovrebbero sottoporsi a un serio e profondo esame di coscienza!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.