11 luglio 2018

Ricordi pre-laurea (I):

Sapete più o meno tutti che ultimamente sto vivendo un periodo particolarmente emozionante!!
Stasera, per la prima volta in tutta la mia vita (e non so se succederà ancora), io sono riuscita a commuovere me stessa!!
Mi ritrovo qui a casa tra gli scatoloni che contengono miriadi di quadernini riempiti di racconti e di riflessioni, quadernini che comprendono un arco cronologico piuttosto esteso (dalla seconda elementare a tutto il biennio del liceo).
Mi ha fatto un gran piacere ritrovarli e vi giuro che, nel leggere alcune parti, ridevo e piangevo al contempo.
Per farvi conoscere la bambina e la ragazzina che ero, ho deciso di riportare nei prossimi due post alcuni miei scritti d'infanzia e alcuni invece tipici di una persona che ha appena iniziato ad avviarsi verso l'età adulta. Meno male che, come dice ogni tanto mia madre, ho il difetto di conservare tutto e di non buttare via nulla!
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27/12/2003 (all'epoca la presente sottoscritta aveva esattamente 8 anni e 3 mesi)

Questo è un racconto.

LA LEGGENDA DI MERCURIO:

Mercurio nacque da un miscuglio di polveri. Appena nato, cominciò subito a girare intorno a Palla di Fuoco.
Palla di Fuoco voleva molto bene a Mercurio: era il pianeta più affettuoso e più dolce, che gli ruotava molto più vicino di tutti gli altri.
Gli altri pianeti osservavano gelosi Mercurio e palla di Fuoco li rimproverava per questo.
Mercurio aveva ancora pochi anni di vita quando Palla di Fuoco gli insegnò a girare anche intorno a se stesso.
Poi il tempo passò.
Mercurio però aveva un difetto: non aveva imparato ad accettare di staccarsi da Palla di Fuoco.
"Sei cresciuto ora, devi imparare ad allontanarti da me", gli diceva Palla di Fuoco.
"Ma io ti voglio bene, voglio stare sempre con te, non posso staccarmi da te! Voglio mangiare, dormire, ridere con te! Tu sei la vita!" rispondeva il piccolo pianeta, mentre tutti gli altri pianeti ridevano per prenderlo in giro.
"Guai a voi se ridete ancora del mio pianeta preferito!" li rimproverava il sole.
Mercurio allora piagnucolava e gli si avvicinava sempre di più.
Con un bel sorriso, Palla di Fuoco gli disse: "Se ti avvicini ancora di più a me rischio di bruciarti con i miei raggi potenti. Tu non devi bruciare, perché altrimenti moriresti. E tutto l'Universo ha bisogno di te."
Così Palla di Fuoco convinse Mercurio a staccarsi un po' da lui.
Ora Mercurio è vecchissimo perché ha milioni e milioni di anni, ma vuole ancora bene a Palla di Fuoco.

Dai, essendo cresciuta inizio a intravedere un piccolo messaggio che forse inconsciamente volevo veicolare a me stessa: prima o poi tutti diventiamo grandi, prima o poi tutti dobbiamo imparare a superare quella forte dipendenza che da piccoli abbiamo dai genitori.


7/09/2004 (alla sottoscritta mancavano 19 giorni al compimento dei 9 anni)

AMICIZIA E PACE:

C'era una volta una ragazzina di 10 anni che un giorno passeggiava con il suo gelato al limone e alla menta. Si chiamava Chiara ed era famosa nel suo paese per essere una bambina buonissima.
Ad un certo punto, nel camminare incontrò un signore anziano molto povero, con i vestiti pieni di toppe, di strappi e di buchi.
Chiara ebbe pietà, si fermò e gli disse: "Ti regalo l'unica moneta che ho in tasca e anche il mio gelato."
"Grazie, che bambina dal cuore d'oro! Vorrei ricambiare la tua generosità con questa pianta di geranio: è l'unica cosa che ho. Perché i suoi fiori diventino belli dovrai innaffiarlo due volte al giorno." Il vecchio signore povero si era intenerito.
Chiara era ritornata a casa felice, aveva piantato il geranio in un'aiuola del suo giardino e aveva iniziato a prendersi cura dei suoi fiori.
Da quando la ragazzina lo innaffiava, il geranio ogni giorno aveva iniziato a fare dei fiori colorati: rossi, gialli, arancio, tutti splendenti e profumati.
"Quel geranio è meglio del mio prato", diceva lo zio.
"E' più bello delle ortensie vicine alla siepe! Il tuo geranio è magico, Chiara", esclamava la mamma, molto sorpresa.
"Mi piacerebbe avere un fiore così, le mie camelie non fioriscono ancora!", diceva la nonna.
Ogni giorno, Chiara invitava gli amici a vedere il geranio, il più affascinante di tutti gli altri fiori.
La gente un po' la invidiava per quel geranio, un po' la ammirava.

Non so cosa abbiate pensato voi di questa, ma io la vedo un po' come un indiretto incoraggiamento a sfruttare i propri talenti e anche a prendersi cura dell'altro.
La bontà e la sensibilità fanno soffrire sì, ma permettono a chi le ha molto sviluppate di vivere più intensamente delle persone vuote e inconsistenti.

Se state pensando che fossi una bambina strana, beh, questo appellativo ve lo concedo.
A chi mai potrebbero venire in mente storie del genere??!!
Non ho imbrogliato, ve lo assicuro, le ho trascritte esattamente così come le ho lette sul quadernino: in terza elementare avevo "ottimo" in italiano con una maestra che non regalava voti e che dava "ottimo" soltanto a chi, nello scrivere, "ci metteva del suo".
Già allora sapevo coniugare benissimo tutti i tempi dell'indicativo e del congiuntivo.
Me lo sono sentita dire in continuazione per tutta l'infanzia e l'adolescenza che non sono normale!!
Sì ma è proprio per questo mio modo di essere che ho bisogno di amici...

Vi propongo gli ultimi tre passi....

Vacanze al mare del luglio 2005 (e fu così che verso i 10 anni iniziai a sentire in me una certa vena poetica).
Era stata un'estate stupenda in cui mi ero fatta una settimana di mare e tre settimane di montagna a San Zeno.

(11 luglio 2005)
Caro diario,
oggi è una bellissima giornata a Sottomarina,
il sole splende e si può fare il bagno nel mare. Il mare è molto vicino al condominio dove alloggiamo.
Quando sono al mare, mi disperdo tra le onde che somigliano a strisce argentate e blu.
Ieri avevo fatto conoscenza con un'onda che si chiama Marina.
Gioco con lei, le vado incontro e aspetto che lei mi spinga verso la spiaggia.
Nel mare c'è posto per tutti perché è molto grande e a volte irrequieto o dolce.
E' molto diverso e molto meglio dei miei campi; lì ci sono solo pianure, caldo afoso e temporali, niente di interessante.
Io non ho fratelli purtroppo e sono sola in un vasto mare di campi. 
I bambini come me non sono fatti per essere figli unici!
Marina è un'onda tranquilla, blu scura con riflessi argentati e azzurri. 
E' un'onda calma che ha una gran voglia di giocare con me.

(13 luglio 2005)
Caro diario,
stamattina non sono andata in spiaggia a causa di un acquazzone con pioggia e pochissimi tuoni. Sarà durato mezz'ora. Però il cielo, fino a mezzogiorno è rimasto coperto di nubi grigie.
Poi è tornato il sole. 
Alle 16 siamo andati in spiaggia; Marina mi ha corso incontro bagnandomi.
Mentre io nuotavo lei mi avvolgeva, poi quando mi giravo lei mi spingeva verso la riva. 
Ma quanto ci siamo spruzzate, poi?? Era divertentissimo, era troppo bello.
Io le lanciavo gli spruzzi e poi mi allontanavo nuotando e lei mi travolgeva a ondate dolci.
Era una comunicazione nel linguaggio del mare.
Poi ci siamo salutate ed è arrivato il momento della merenda.
Marina era splendida oggi. Era blu chiara con riflessi azzurri e la schiuma salata con riflessi di diamante.
Mi sono proprio divertita!


10 maggio 2006
 (10 anni e mezzo, a fine quinta) Propositi di "vida loca" ;-) :-)

E' una giornata bellissima oggi, c'è caldo e c'è anche la brezza. 
Peccato che ci sia stato rientro e che quindi io sia appena tornata da scuola.
Che fortunati che erano Dimon e Pumba del Re Leone! 
"Hakuna matata"... ma che dolce poesia! 
E si divertivano tutto il giorno, cantavano, scherzavano e ballavano tutto il giorno!!
Mica avevano a che fare con una maestra deficiente che alle due del pomeriggio ci urla dietro se sbagliamo i calcoli di un problema!
Non è cattiva, ma quando è nervosa si arrabbia troppo!
Mi sono arrampicata su un albero per sentire i canti degli uccelli.
Io da grande voglio diventare come Mister Incredibile... cioè, in realtà non me ne frega niente dei superpoteri. Voglio avere lo stesso carattere di Mister Incredibile, sempre gentile e disposto a lottare contro l'ingiustizia e la cattiveria.


ATTENZIONE! A tutti i miei lettori:. In questi giorni, se mi volete un po' di bene, incrociate le dita per me, per quello che mi aspetterà martedì: discutere davanti a gente molto più colta di me un autore originale ma semisconosciuto!
Incrociate le dita per me non soltanto perché in ballo c'è un esame di laurea, ma anche perché continui a dare il meglio di me come persona, come animatrice e come un membro dei responsabili di un grest parrocchiale!
Un sincero grazie intanto al nostro Don Pietro: se, in una condizione emotiva come la mia mi sto dimostrando in grado di preoccuparmi di bambini, ragazzini e adolescenti è perché lui è un curato che supporta psicologicamente me e tutti i giovani che hanno voglia di fare!





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