19 febbraio 2022

"Il dottor Zivago", Borìs Pasternak (seconda parte):

C'è del buono in questo mondo.

E' giusto combattere per questo!

(Sam a Frodo, "Le due torri")

La settimana scorsa, a proposito di questa recensione, mi ero fermata alla descrizione di un paesaggio in cui si verifica il disgelo. Le prime 245 pagine le lo riassunte venerdì scorso. Con la narrazione invece ero arrivata al ritorno di Jurij a Mosca.

Mi sento di introdurre questo post innanzitutto con alcune informazioni importanti e poi con la presentazione sintetica, nel primo paragrafo qui sotto, di nuove figure che vengono introdotte nel romanzo.

La Rivoluzione continua, con i suoi deleteri effetti sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista socio-economico. Per trovare una vita migliore Jurij, la moglie Tonja, il loro figlio e il suocero Aleksandr decidono di trasferirsi a Varykino, un paese a 3.000 verste da Mosca. Il viaggio in treno dura per molti giorni e, lungo il tragitto, questa famiglia, come anche gli altri passeggeri, scorge città in fiamme, eserciti, case e monumenti ridotti a rovine. 

*Varykino è nella Russia Uralica.


A) ALTRI PERSONAGGI DEL ROMANZO:

Aleksandr= Si tratta del suocero di Jurij. Appare un uomo onesto, umile, di poche parole e dal cuore saggio.

Anfim Efimovic= Marxista amico di Lara ed ex avvocato. Si tratta di un uomo assolutamente indignato e contrariato di fronte all' ingiustizia.

Mikùlicyn= Ospite, per un determinato periodo, dei Zivago a Varikyno. Livka è suo figlio. Agrafèna è stata la prima moglie ed Elena invece la seconda.

Sereza Rancevic= Giovane partigiano ferito durante una battaglia e paziente di Jurij, che lo aiuta a guarire dalle ferite.

Kereny Layos= medico ungherese, collega di Jurij.

Angeljar= infermiere di origini croate.

Sima Tuncev= filosofa che, durante la rivoluzione, diventa sarta in un negozio di Jurjatin. Si tratta di un'amica di Lara.

Pamfìl= contadino filo-rivoluzionario. E' un personaggio secondario che mi ha colpita molto: in lui ci sono infatti sia crudeltà che fermezza. La miseria come conseguenza della Rivoluzione e della violenza lo ha inselvatichito. Mi sono perfino commossa quando ho letto che per i tre figli piccoli ha intagliato dei giocattoli di legno. Pamfil ha una crudeltà che è un modello di fermezza proletaria e d'istinto rivoluzionario.

*Pavel Antipov diventa Strel'nikov, ma  approfondirò verso la fine del post.

B) LA VITA A VARYKINO:

Per quale motivo i Zivago si recano proprio a Varykino? Perché Krueger, che era il nonno di Tonja, possedeva una casa e dei territori proprio lì. 

Jurij inizia a tenere un diario nel quale annota tutti i suoi stati d'animo. A proposito: a Varykino Jurij non esercita più, per un po' di tempo, la sua professione di medico. Fa l'agricoltore. E scrive così:

"Che felicità lavorare per se stessi e per la famiglia dall'alba al tramonto, costruirsi un tetto, coltivare la terra per nutrirsi, farsi il proprio mondo, come Robinson, imitando il creatore nella creazione dell'universo, e rinnovarsi, rinascere continuamente, allo stesso modo di quando nostra madre ci ha dati alla luce. Quanti pensieri attraversano la mente, quante cose nuove si pensano quando le mani sono occupate da un lavoro materiale, fisico, da un lavoro rude da manovale o da carpentiere, quando ci si propongono compiti ragionevoli, realizzabili con le mani, compensati dalla gioia del successo, quando per sei ore di seguito si sgrossa un pezzo di legno o si zappa la terra sotto il cielo aperto che vi scotta con il suo fiato salutare."

Caro, caro carissimo dolce e intelligente Jurij Andreevic Zivago!

Due cose vorrei dirti se avessi la mia età e se vivessi, come me, nel XXI° secolo: 

1) Vorrei sposarti, anima mia, e poi mettere al mondo un figlio che ti somigli. Credo che la tua personalità sia complementare e al contempo simile alla mia.

In realtà non mi sposerò mai, per non dire mai a mia figlia: "Ne valeva la pena soltanto per avere te". Non è piacevole mettere al mondo qualcuno per fargli sentire questa frase. Vado bene anche così, da sola. Io, il mio lavoro, i miei interessi, le mie letture, i miei alunni (anche se mi sono arrabbiata ieri, con la solita classe. Oltre alla confusione, senza volerlo, una bambina con un discorso ha toccato una corda che non doveva toccare. Come se fossi sempre in chiesa o in parrocchia... Sentite, mi sono tolta da tutti i gruppi del settore giovani ancora a metà ottobre perché non ne potevo più. Però quest'autunno non riuscivo a sentire delusione e amarezza, adesso sì. Sento solo ora tutto il peso di falsità, pettegolezzi, umiliazioni, incomprensioni. A scoppio ritardato. Sto uscendo adesso da un periodo di esaurimento psicologico durante il quale non riuscivo più a mettermi in contatto con me stessa e con quel che provavo).

2) Siamo nel 2022 e da poco più di due anni c'è la pandemia dovuta alla diffusione del Covid-19 e delle sue varianti. (E' abbastanza probabile che io abbia preso il Covid-19 a fine gennaio 2020, due giorni dopo l'esame di Poesia Italiana del Novecento, quando ancora non si facevano tamponi: 2 giorni di febbre + tosse secca per due settimane + perdita del gusto + debolezza muscolare connessa ad una frustrante incapacità, durata quasi un mese, di chiudere gli scuri delle finestre di camera mia). 

Ad ogni modo, i negazionisti del virus, i No Green Pass e i No Vax condividerebbero un botto questo stile di vita basato sull'agricoltura. Ritengo in effetti molto interessanti le loro soluzioni e le loro reazioni di fronte alla sospensione dal luogo di lavoro: "Coltiveremo un orto", "Costruiremo un pollaio con le galline", "Ricaveremo la lana dalle pecore", "Vivremo dell'essenziale, andremo soltanto al supermercato per la spesa" (molto realistico, anche perché dal 1 febbraio non potete entrare da altre parti).

Avrei un suggerimento per loro: già che ci siete e che siete propensi ad adottare uno stile di vita così minimale e così frugale, coltivate le zucche e, una volta cresciute, trasformatele in carrozze con cavalli! Ritornate all'Ottocento: d'altra parte le carrozze non hanno bisogno di benzina, molto costosa (negli ultimi mesi il prezzo è aumentato ulteriormente). 

Vedete ad ogni modo che Zivago menziona Robinson Crusoe, il famoso self-made man, simbolo, all'epoca di Defoe, del borghese intraprendente che, al contrario degli aristocratici, svolge un lavoro e guadagna del denaro con il suo lavoro, Il borghese non è dunque ricco a causa delle sue origini. Comunque, Jurij, che nella vita ha sempre studiato e lavorato come medico, si sente intraprendente a compiere lavori manuali.

Mentre Jurij annota tutte le gratificazioni che provengono da lavori agricoli e manuali, bisogna tener presente che il Novecento, ancor più dell'Ottocento, è il secolo dell'innovazione tecnica: aeroplani, aerei, automobili nella prima metà del secolo, frigoriferi, televisioni nella seconda metà del secolo. Per finire: i computer e i DVD che, nel 1995, fanno iniziare l'era digitale. Sono nata in quell'anno quindi non ho mai conosciuto un mondo senza computer e senza tecnologia. 

Poi tenete presente che il contatto uomo-natura è presente sin dal paleolitico. Il contatto uomo-natura è presente nella Genesi, primo libro della Bibbia: si inizia con il giardino dell'Eden per poi andare ai periodi di carestia nella terra d'Egitto ai tempi di Giuseppe, figlio di Giacobbe.

Tra panorami di paesaggi incontaminati dalle industrie, Aleksandr e Jurij leggono Tolstoj, Puskin e Dickens. 

A Jurij piace moltissimo Puskin dal momento che questo autore esalta l'onesto e il quotidiano. Puskin è stato anche poeta oltre che romanziere. Ho letto soltanto La figlia del capitano e posso confermare, per quel che mi riguarda, l'idea che si è fatto Jurij, che poi altro non è che l'idea di Pasternak. In quel romanzo è perfettamente intuibile l'apprezzamento e la stima dell'autore nei confronti della famiglia del capitano Mironov, i cui membri sono persone semplici e di buon cuore.

Anche Natalia Ginzburg, autrice della mia tesi magistrale, esalta l'umile e il quotidiano non soltanto in Lessico famigliare ma anche nelle Piccole Virtù e nelle Voci della sera.

Caro Michele è un po' diverso perché c'è una famiglia dispersa, sgretolata, dai rapporti superficiali, con giovani senza ideali. Il quotidiano lì è avventura erotica passeggera, relazioni instabili, stile, scritto e orale, ripetitivo, come a sottolineare la limitatezza morale e il disinteresse culturale di molti personaggi.

A proposito di paesaggi incontaminati mi sento di aggiungere un'altra mia osservazione: in una delle sue liriche, a proposito di paesaggi ampi, dotati di boschi e campi come i panorami uralici, il poeta indiano Tagore dice che le parole delle stelle/divengono fiori/nella foresta.

E penso a quel film sulla resistenza degli Scout al fascismo intitolato Aquile randagie e in particolare all'episodio in cui Giulio dice ad Andrea che nella notte Dio fa comunicare cielo e terra. E' lo stesso significato di questa lirica di Tagore che ho appena citato. E' la stessa cosa che il meraviglioso Jurij ha intuito nel corso dei suoi 36 anni di vita (36, notate bene, come quelli vissuti da Aleksandr Puskin. Sono morti alla stessa età.)

C) LE VITE DI JURIJ E LARA SI INCROCIANO DI NUOVO:

Dove Jurij reperisce i libri che legge con il suocero? Presso la confortevole biblioteca di Jurjatin, cittadina poco distante da Varykino:

Dai tavoli, molti guardavano con simpatia alla Antipov e sorridevano. Sintomi impercettibili: ma bastarono perché Jurij Andreevic si rendesse conto che in città la conoscevano e l'amavano.

Vi inviterei a chiedervi, anche per non parlare sempre di me stessa, dei miei collegamenti culturali e delle mie esperienze: Che impressione penso di dare agli altri? Cosa manifesto agli altri con il mio linguaggio non-verbale?

Lara (è la Antipov dal momento che è moglie di Pavel Antipov) e Jurij iniziano a frequentarsi, di nascosto da Tonja, che nel frattempo attende il secondo figlio. 

Jurij è molto combattuto dentro di sé: prova rimorsi e pentimento anche se, giorno dopo giorno, il suo fortissimo sentimento per Lara cresce.

L'uomo nasce per vivere, non per prepararsi alla vita. E la vita stessa, il fenomeno vita, il dono della vita sono una cosa così affascinante, così seria! 

Jurij inizia a percorrere sempre più spesso il tragitto tra Varykino e Jurjatin. Ma ricordiamoci che c'è la Rivoluzione e che Stalin ha sostituito lo zar. Ma è mai stata una vera democrazia la Russia? Vladimir Putin è di fatto uno zar camuffato da presidente.

Una mattina Jurij viene fatto prigioniero dalle truppe partigiane mentre percorre a cavallo il tragitto tra la casa di Lara e casa sua. Ed ecco che, una volta divenuto prigioniero dei partigiani, il protagonista della storia riprende il suo lavoro da medico:

Il dottore aveva lavoro fino ai capelli: d'inverno, tifo petecchiale; d'estate, dissenteria e, oltre a ciò, nei giorni di battaglia un intenso afflusso di feriti che giungevano dai luoghi delle operazioni militari.

Zivago, ad ogni modo, riesce a fuggire dai partigiani.

Nella fuga, per un colpo del destino, giunge proprio davanti a quella che era e che è la casa di Lara, a Jurjatin. E' una casa con le statue. La prima volta non trova Lara, ma trova un biglietto di lei che gli dà notizie sulla sua famiglia: Tonja, il suocero Aleksandr e i due figli sono fuggiti a Mosca. Oltre al biglietto trova la chiave di casa, così entra e si addormenta sul divano. 

Nel sonno sogna il figlio:

Si trovava a Mosca, in una stanza, davanti a una porta a vetri chiusi a chiave, che per maggior sicurezza tirava a sé, tenendo con forza la maniglia. Dietro la porta si dibatteva, piangeva e chiedeva di entrare il suo bambino col cappotto, i calzoncini e il berretto alla marinara, bello e triste. Al di là del bambino, spruzzando lui e la porta, cadeva con fragore una cascata, che forse veniva da una tubatura o da un condotto guasti, cosa consueta all'epoca, o forse, proprio sotto la porta, sboccava una selvaggia gola montana, con un torrente che vi si precipitava furiosamente nel freddo e nel buio. L'impeto e il frastuono della cascata terrorizzavano il bambino. Non si sentiva cosa gridasse perché il rombo soffocava le grida.

Si sentiva spezzare il cuore. Con tutta l'anima avrebbe voluto prendere in braccio il bambino, stringerselo al petto e fuggire con lui senza voltarsi indietro, all'infinito.

Si tratta di un sogno premonitore dal momento che poche settimane dopo il dottore saprà che moglie e figli sono stati espulsi dall'Unione Sovietica e si sono trasferiti in Francia.

E poi arrivano i capitoli del romanzo che mi indignano di più (anche se sono decisamente meno moralista ora rispetto a quando ero bambina e adolescente): Lara e Jurij che vanno a convivere nella stessa casa in cui il dottore viveva con la moglie Tonja.

A me Antonina è piaciuta molto come personaggio.

Tenete presente che Lara ha già una figlia da Antipov.

Però perché avviene questo tradimento? 

Ve lo spiego in maniera schematica. Le coppie sposate più importanti del romanzo sono queste:

-Lara/Antipov

-Jurij/Tonja

I rapporti tra Jurij e Tonja e i loro progetti di famiglia sarebbero funzionati se non fosse subentrata, nelle loro vite, una grande tragedia che, proprio come una guerra, ha sconvolto gli ordini politici, sociali e dunque ha separato anche le famiglie.

Jurij non rivedrà più Tonja e i figli da lei avuti. Non conoscerà mai la sua secondogenita.

Ma nemmeno Lara e Jurij non sono destinati a durare insieme. Sopraggiunge nelle loro vite l'avvocato Viktor Komarovskij. L'avvocato annuncia loro una notizia falsa: Strel'nikov, commissario rivoluzionario, è stato fucilato. Quindi, per motivi politici, Lara e Katja sono in pericolo: devono allontanarsi da Jurjatin. E partono, il mattino dopo, con Komarovskij. Con grande dolore di Jurij che, per alcuni giorni, scrive poesie di nostalgia struggente.

D) PAVEL PAVLOVIC ANTIPOV DIVENTA STREL'NIKOV:

Nella seconda parte del romanzo si racconta in modo più approfondito il vissuto del marito di Lara. 

Sin dall'infanzia era molto evidente la sua predisposizione per la matematica e le materie scientifiche in generale. Però veniva da una famiglia di modeste risorse economiche. Lavorava e studiava. Dopo aver insegnato matematica in un istituto tecnico per poco tempo aveva deciso di studiare, da autodidatta, letteratura e filosofia. 

E' un personaggio che ha suscitato in me molta compassione.  Il matrimonio con Lara è stato sostanzialmente infelice e, come l'unione fra Jurij e Tonja, interrotto dalle circostanze della Rivoluzione.

Anche il Pavel Pavlovic dell'Eterno marito di Dostoevskij ha avuto un matrimonio infelice. Anche questo Pavel Pavlovic dalla moglie ha avuto una figlia e non è mai stato veramente amato dalla moglie che lo tradiva con Vel'caninov.

Se potessi incontrare uno studioso di letteratura russa...!! Almeno potrei chiedergli se Pasternak, che è vissuto nel Novecento, per ideare il suo Pavel Antipov, si è ispirato al Pavel dell'Eterno marito.

Dai... mi sento di dire che Pavel Antipov era per Lara una scusa per scappare dalla famiglia e dagli abusi di Viktor.

Pavel Antipov sfoga le sue frustrazioni personali nel bolscevismo, cioè, nel seguire e nel collaborare con molto zelo con il comunismo.

Poco prima della fine del romanzo Strel'nikov si suicida.

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FINALE:

Zivago ritorna a Mosca e diviene tipografo. E scrive inoltre libri su teorie mediche, sulla religione e sulla storia. Si risposa con Marina.

E muore d'infarto a quell'età (sotto i 40), lungo la strada, poco dopo essere sceso dall'autobus dal cui finestrino gli era sembrato di scorgere Lara.


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