9 dicembre 2017

L'annunciazione:


E' il primo anno che mi ritrovo ad attuare l'idea di trattare l'argomento dell'Annunciazione.
E' sempre stato un qualcosa che mi affascinava, soprattutto per il fatto che centrale è l'importanza della vita che si forma in un grembo materno.
Pensavo di farlo nel modo seguente: descrizione di tre opere d'arte su questo tema che mi piacciono molto, alcune parti del brano del Vangelo letto in chiesa l'8 dicembre e relativo commento di Padre Ermes.

ANNUNCIAZIONE DI SIMONE MARTINI:











L'opera, realizzata tra il 1331 e il 1333 si trova attualmente alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Simone Martini l'aveva dipinta servendosi anche dell'aiuto del cognato Filippo Memmi.
E' una tavola in legno di pioppo. La cornice originale, probabilmente eseguita da Memmi, è andata perduta alla fine del Settecento; il rifacimento della stessa con archi a sesto acuto e sottili colonne tortili risale alla fine dell'Ottocento.
I medaglioni in alto raffigurano dei profeti (da sinistra: Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele).
Ad ogni modo, in centro al primo piano si nota l'arcangelo Gabriele che, inginocchiato davanti a Maria, le offre un ramoscello d'ulivo. Il suo mantello un po' svolazzante e le ali delicatamente piegate verso l'alto lasciano pensare al fatto che sia appena "approdato" alla dimora di Maria.
Quello che di quest'opera mi ha sempre colpita molto è l'espressione del volto di Maria, timido, quasi ritroso, forse troppo umile.
Di lato a sinistra c'è Sant'Ansano, a destra Santa Massima, i patroni di Siena. La pala d'altare era stata commissionata per il Duomo della città toscana.
Considerazione puramente tecnica, per sfatare quell'odioso e banale luogo comune che dice: "L'arte medievale presenta figure molto rigide e tutte frontali e nessuna di esse è dotata di volume."
L'angelo è di profilo, tanto per cominciare. E un pochino di accenno di consistenza volumetrica c'è.
La figura di Maria invece è proprio piatta, ma non è esattamente frontale: c'è una leggera torsione.
Inoltre, lo sfondo d'oro non suggerisce affatto un'ambientazione reale. Io lo vedo come un'eco della ieraticità tipica dell'arte bizantina altomedievale.
Ve la immaginate la casa di Maria con le pareti dorate?? Io nemmeno lontanamente!!


ANNUNCIAZIONE- BEATO ANGELICO:











E' il mio dipinto preferito! Anzi, il Beato Angelico è uno dei miei pittori preferiti del Rinascimento!
Beato Angelico però era un soprannome, perché in realtà si chiamava Frate Giovanni da Fiesole.
E' un'opera molto ricca questa, e per descriverla parto da destra.
Qui prospettiva e tridimensionalità ci sono sicuramente e un elemento che le presenta è innanzitutto l'edificio nel quale sono inseriti l'angelo e Maria. Le volte a crociera della loggia (così è chiamato un edificio con colonne e aperto su due lati come questo) sono ricoperte da un cielo dipinto puntellato di stelle. Il pittore ha voluto imitare la volta celeste.
Scompare lo sfondo dorato: qui la camera della giovane Maria è arredata in modo molto semplice (si intravede una panca a destra, nella stanza accanto a quella in cui avviene l'annuncio).
Sia l'angelo che Maria tengono le braccia incrociate sul petto. E questo è un richiamo alla tradizione bizantina-orientale della tarda antichità. La posizione costituiva un segno di grande rispetto verso l'interlocutore.
Il fascio di luce che proviene dall'alto è simbolo dello Spirito Santo, diretto verso il cuore di Maria.

A sinistra, ma magari lo avete già riconosciuto o intuito, è raffigurato l'episodio della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre.
Come mai l'artista ha voluto mettere in relazione due episodi così diversi?!
Pensate al fatto che, durante la messa dell'8 dicembre, la Prima Lettura è relativa al peccato originale mentre il Vangelo ovviamente è quello dell'annunciazione dell'angelo.
Quindi? Quindi, la venuta del Salvatore Gesù Cristo riuscirà a cancellare l'errore dei progenitori Adamo ed Eva. L'annuncio dell'angelo è una buona novella, un segno di edificante speranza per il mondo.
Ma Adamo ed Eva vanno soltanto denigrati e criticati? Non mi sembra giusto, anche perché la Bibbia cerca, almeno a mio avviso, di non marcare troppo il loro sbaglio.
"Eva, ovvero, la madre di tutti i viventi". Così terminava il passo che è stato letto l'altro giorno. Non è mai stato scritto: "Eva, la peccatrice." Mai!

ANNUNCIAZIONE DI LEONARDO:






Il formato del dipinto è proprio orizzontale. E' interessante rilevare che l'evento si svolge sullo sfondo di un paesaggio naturale, fatto di abeti e di montagne velate di un azzurro-grigiastro al di là del muretto.
Il prato sul quale l'angelo si appoggia è pieno di fiori, proprio come quello della parte sinistra del dipinto di prima. Ecco, la cura particolareggiata di certi elementi naturali risale al Gotico Internazionale, corrente artistica caratterizzata spesso da sovraffollamento e da un'attenzione quasi maniacale per i dettagli.
Le ali dell'angelo sono piegate verso l'alto, come quelle dell'angelo di Simone Martini... come se fosse appena arrivato.
Maria, al di fuori della sua casa, casa di stile rinascimentale e non certo tipica dell'Israele vicino all'anno zero, si rivela piuttosto sorpresa per questa visita inaspettata: un braccio è appoggiato al libro che stava leggendo, l'altro è leggermente sollevato.

LUCA, 1, 28-35:

Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.  Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio." (...) 


COMMENTO DI PADRE ERMES:

L'annunciazione è l'estasi della storia: viene ciò che l'umanità da sola non può darsi. La storia esce da se stessa, si ricentra su di un altro cardine, si illumina di un altro sole.
Tre volte parla l'angelo: una parola di gioia, "kaire"; una contro la paura, "non temere"; un'ultima parola perché ci sia vita nuova, "lo Spirito verrà e sarai madre". L'angelo propone le tre parole assolute: gioia, fine di ogni paura, e vita: "rallegrati", "non temere", "ecco verrà una vita".

Sono tre parole che toccano le corde più profonde di ogni esistenza umana: il bisogno di felicità, la paura che è madre di inganno e di violenza, l'ansia divina di dare la vita. L'angelo ci assicura che i segni dell'avvicinarsi di Dio sono questi: si moltiplica la gioia, la paura si dissolve, risplende la vita.
Prima parola: «Sii felice Maria, Dio ha posto in te il suo cuore»

Semplicemente: «Gioisci, Maria», sii felice perché, lo sai, la felicità viene dai volti; anche Giuseppe e il suo pensiero e il suo volto ti fanno felice, ma ora è qui colui che è il volto dei volti, è con te, ha posto in te il suo cuore; gli altri sono solo frammenti di quel volto, gocce di luce di quella luce; Dio è con te con quell'abbraccio di cui quelli sulla terra sono solo parabole, solo nostalgia. Sii felice, tu sei amata teneramente, gratuitamente, per sempre. Il nome di Maria è « amata per sempre». E la sua funzione nella chiesa è di ricordare nel suo stesso nome questo amore che porta gioia.


Come sempre è molto poetico: pensate che io ho iniziato ad ascoltare le sue omelie sul Vangelo a 15 anni e ogni volta mi veniva da piangere e mi chiedevo: ma come fa ad esistere una persona così bella nell'anima, così poetica, così positiva verso la vita e il mondo che la circonda?
Dio lo accompagni sempre nel suo ruolo di bravo religioso!

Sapete, in questi anni mi sono ulteriormente arricchita di cultura ma... sono sempre io, nel senso che sono sempre comunque rimasta di cuore semplice e sensibile.
Un cuore che in pochi purtroppo riescono a comprendere davvero...


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