1 aprile 2018

Un'altra Pasqua:

Vorrei iniziare quest'ultimo post dedicato al Triduo Pasquale e alla festività più importante dell'anno con il "Canto alla vita" di Bocelli.



Ieri ovviamente sono stata alla Veglia. E' da anni che non vado più a messa la mattina di Pasqua, proprio perché ci tengo un sacco ad ascoltare la Veglia della sera prima, dove la fase della liturgia della Parola è decisamente più lunga, ma, a mio avviso, ogni lettura della notte del sabato santo racchiude in sé almeno un pilastro fondamentale che dovrebbe caratterizzare il buon cristiano.
Lo so, è un pensiero originale quello che sto per esporvi, ma se traducessimo ogni lettura della Veglia in una "materia", non scolastica ma di atteggiamento morale, cosa ne scaturirebbe??

GENESI, CREAZIONE
 "E VIDE CHE ERA COSA MOLTO BUONA"
CONSAPEVOLEZZA DELLE MERAVIGLIE DEL CREATO E DEL VALORE DELLA PROPRIA CORPOREITÀ      
             
           7
GENESI, IL MANCATO SACRIFICIO DI ISACCO
 "IL SIGNORE PROVVEDE"
FIDUCIA IN DIO, IN SE STESSI E NEGLI ALTRI
                  
           6
ESODO, GLI ISRAELIANI E IL MAR ROSSO
"LE ACQUE ERANO PER LORO UNA MURAGLIA A DESTRA E A SINISTRA"
PRESA DI COSCIENZA DEL VALORE DELLA PROPRIA LIBERTÀ DI INDIVIDUO


  

                9           
ISAIA, "COMPRATE E MANGIATE, SENZA DENARO E SENZA SPESA, VINO E LATTE"

GENEROSITÀ E GRATUITÀ NEL DONARSI E NELL'AIUTARE

                8
EZECHIELE, "PORRO' DENTRO DI VOI UNO SPIRITO NUOVO" CAPACITÀ DI COMPASSIONE VERSO GLI ALTRI


                     

          6
LETTERA DI SAN PAOLO
"CONSIDERATEVI MORTI AL PECCATO, MA VIVENTI PER DIO, IN GESÙ CRISTO"
CREDERE CHE IL MALE NON HA IL SOPRAVVENTO NE' SUL BENE NE' SULLA MORTE



               7


Nella terza colonna ci sono dei numeri. (sempre se avete voglia) come me voi potete darvi un voto da 1 a 10. Non occorre che leggiate tutte le letture che vengono proposte il sabato santo, anch'io non ho voglia di rileggerle.
Le parole-chiave che ho inserito nella prima colonna bastano a rendere l'idea.

Come potete notare, la mia non è esattamente la "pagella" dell'allieva geniale.
Le valutazioni meno alte me le sono date in "fiducia" e in "capacità di compassione verso gli altri". Sono ancora alla ricerca di me stessa, ma mi conosco abbastanza bene per sapere che, sebbene la mia adolescenza sia finita, ho ancora un'autostima un pochino altalenante e abbastanza spesso dimostro poca stima nelle promesse e nelle qualità altrui.
Per giunta, talvolta sono brava a immedesimarmi nelle situazioni degli altri, altre volte invece, ed è più forte di me, giudico in modo tagliente e impietoso gli errori e i comportamenti delle persone.
Ma questo lo faccio per lo più con chi mi ha fatto dei torti oppure con chi, per puro istinto, non mi sta simpatico.
Giustamente invece mi spetta di diritto un 9 tondo tondo in materia di "libertà". Per quello che ho vissuto, per quello che ho dovuto affrontare, per la mia ferrea volontà di "essere autentica con i pregi che ho coltivato e che continuo a coltivare", senza voler assumere comportamenti conformisti e acritici, senza aver mai rinunciato a impegnarmi per diventare il meglio di me.
Non mi sono messa 10 da nessuna parte: ho i voti compresi tra 6 e 9, come quando ero a scuola.
Però dai "debiti" sono sicuramente salva, ho i voti pieni ovunque :-)

Quest'anno, come potete ben comprendere, la Pasqua e il triduo pasquale sono stati particolarmente sentiti da parte mia, anche grazie al fatto di aver partecipato a iniziative di veglie e di riflessioni/spiegazioni bibliche organizzate dai curati della nostra vicaria.

Il messaggio di questa festività mi riempie di gioia, mi entusiasma!
Ma, a partire dalla prossima settimana, si ritorna ai temi letterari (con le figure di Ettore e Andromaca!)

Ad ogni modo, come ultimo aspetto da non trascurare, ci tenevo a precisare anche che la Pasqua, come il Natale, è costituita da due simboli, ENTRAMBI IMPORTANTI.

Parto dal discorso di una signora di Peschiera: "Per me il vero Natale è il presepe, non l'albero. Per me si dovrebbe abolirlo l'albero, è un elemento commerciale."
Allora, innanzitutto ti si potrebbe conferire la patente di superficialità assoluta.
Con buona maniera ed educazione ho cercato di spiegarle più di una volta che "l'albero di Natale proviene da una tradizione praticata sin dall'Alto Medioevo: quella di decorare, durante il mese di dicembre, con dei fiocchi e dei nastri gli abeti dei prati e dei boschi, come manifestazione della speranza della rinascita della natura e della vita a primavera."
Ma siccome ha più o meno lo stesso comportamento di mia nonna ultracentenaria, cioè quella di interrompere e di parlare con tono ancora più forte per non ascoltare (solo che mia nonna posso compatirla, per l'età, per la sua "testa quadrata" e per la completa sordità).
Il Presepe è un simbolo fondamentale, che va assolutamente fatto se credi in Gesù Cristo figlio di Dio. Ma pensiamo anche che il Natale è la speranza, in pieno inverno, della rinascita dei prati verdi, delle gemme e dei fiori. Natale è anche "aspettativa del sorgere di una nuova vita, di un'altra vita". Ed è Dio che si fa uomo, piccolo e fragile come noi.

Anche la Pasqua ha due simboli: il Cristo Risorto, che con il Suo amore ha redento l'umanità; e l'uovo pasquale. Vi proibisco di dire che uova e pulcini non hanno nulla a che fare con la Pasqua, perché fanno parte delle vendite sul mercato!
Fateci caso: in diverse chiese, soprattutto in quelle costruite nel periodo medievale, la figura del Cristo Risorto è contornata da un bordo ovoidale: questo significa che a Pasqua, festività collocata tra la seconda metà di marzo e la prima metà di aprile, la natura sta rinascendo o è appena rinata.
E il simbolo della vita è anche l'uovo, elemento in cui si sviluppano le creature, umane e animali (gestazione interna nel primo caso, la tipica covata al di fuori del corpo femminile nel secondo), che sono il futuro del mondo.

Entrambe le festività hanno due simboli, ma non è che uno sia riservato ai credenti e l'altro agli atei! Valgono entrambi e bisogna tenerli presenti.

Però in realtà la Pasqua credo abbia una marcia in più rispetto al Natale, perché ora che ci penso ha un terzo simbolo: la colomba della pace. Cristo vuole un mondo di pace, non un mondo in cui prevale la cattiveria.  
La primavera, seppur bizzarra, è una bella stagione da questo punto di vista, perché soprattutto a marzo e ad aprile vengono organizzate marce e convegni per la pace nel mondo. D'altra parte, in questi mesi gli ulivi sviluppano i germogli e la fioritura.

Quest'immagine l'ho inviata Whatsapp al gruppo dei miei adolescenti.

E questa al gruppo animatori:


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... e... Rimpinzatevi di uova di ogni genere!



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