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6 ottobre 2012

Erich Fromm e San Paolo: l'arte di amare

Considerazioni sulla difficile arte di amare e sulla forza di un sentimento che regge il mondo e la storia dell'umanità. 
E' un tema che ho svolto circa un anno fa.

L'amore è un sentimento di affetto vivo e intenso verso una persona che appare piacevole e cara.

Penso che la persona capace di amare riesca a sentirsi viva e a scorgere negli altri un "frammento" della persona amata; tende così a vedere in modo positivo il mondo e ad essere più comprensiva nei confronti degli altri.

Sebbene nella società l'amore sia un elemento che assume molta importanza nella vita quotidiana, spesso molte realzioni amorose falliscono.
Io giustifico questi fallimenti innanzitutto considerando che frequentemente vi è un  fraintendimento tra vero amore e ricerca di una soddisfazione personale. Molti infatti tendono a rendersi attraenti fisicamente e a proporsi come persone di successo trascurando gli aspetti interiori.
Sono quindi incapaci di instaurare un rapporto profondo, significativo e rispettoso verso l'altro, visto come un oggetto per soddisfare il proprio bisogno di essere amati, molto diverso da quello di amare e anche per appagare il proprio egoismo. 

Ritengo inoltre che l'egoismo sia diverso dalla stima di sè.
Mi ha molto colpita un'affermazione di Erich Fromm nel suo saggio : "l'arte di amare", all'interno del quale afferma che "... se è un bene amare i propri vicini in quanto umani, allora è un bene amare se stessi.". Quindi colui che ha stima di sè e che è in pace con se stesso, è più aperto all'amore verso gli altri.

Purtroppo dilaga anche l'idea di un amore solo erotico ed esclusivo, che aspira all'unione completa con l'altra persona. Questo accade solitamente quando due persone, sentendosi sole e incomprese, provano un'attrazione reciproca improvvisa che le unisce fisicamente. In realtà non provano amore ma avvertono soltanto il bisogno di soddisfare un "appetito fisico", di superare la loro solitudine con l'intimità sessuale. Si tratta quindi di un amore di breve durata perchè costituito soltanto da una pulsione improvvisa e non da un rapporto profondo che mira ad arricchirsi vicendevolmente. Una volta conquistata, la persona amata perde quasi subito il suo valore.

Oltre a ciò, molti matrimoni o convivenze falliscono perchè tra i due amanti non c'è mai stato un vero dialogo e un vero impegno nell'ascolto reciproco.

 Alcuni addirittura vedono la vita coniugale come una fiaba romantica, desiderando uscire dalla casa di origine. Questa idea di amare si scontra poi con la realtà della vita quotidiana, fatta anche da contrasti e da discussioni.

E' utile riconoscere la difficoltà di agire con amore nei confronti degli altri, non solo a causa dei nostri limiti ma anche a causa del fatto che si è più inclini a vedere negli altri i difetti  più che le doti.

L'amore è un sentimento molto grande, ma richiede molto impegno che nella fase più matura diventa dono di sè.


Ritengo che la  famiglia sia il luogo privilegiato per imparare a vivere l'amore, valutando le difficoltà quotidiane attraverso il rispetto, la pazienza e la disponibilità.
Il brano pù bello nella pratica dell'amore l'ho trovato nella prima lettera di San Paolo  ai Corinzi, capitolo 13, Nuovo Testamento:"... l'amore è paziente, non è invidioso, non si vanta, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non pensa al male ricevuto, non gode dell'ingiustizia. L'amore non avrà mai fine." E' proprio l'amore che regge il mondo.


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