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29 febbraio 2024

Lionello Fiumi, poeta e uomo di cultura:

In questo post tratterò un autore rimasto pressoché sconosciuto nel panorama culturale e nazionale del secolo scorso.

1.BIOGRAFIA DI LIONELLO FIUMI:

Lionello Fiumi è nato a Rovereto nell'aprile 1894. 

E' stato poeta, critico letterario, traduttore e giornalista, oltre che amante della cultura francese.

Sin da bambino ha dimostrato interesse e predisposizione per la scrittura: il racconto intitolato I Robinson del Pacifico è il suo primissimo esperimento narrativo. 

Nel 1908 si è trasferito a Verona. A causa di un esaurimento nervoso, gli è stato consigliato di recarsi prima a Monaco di Baviera e poi nel Mar Baltico per curarsi. Qui ha conosciuto la letteratura e la poesia tedesca. Al ritorno, nel 1914, è stata stampata Polline, la prima raccolta in versi che, nell'introduzione, contiene un appello poetico neoliberista, a favore del verso libero e quindi, una via alternativa sia al classicismo, che prediligeva strofe e rime, sia al Manifesto della Letteratura Futurista, estremista e provocatoriamente sprezzante nei confronti della nostra tradizione letteraria.

Nel 1920 è stata pubblicata Mussole, altra raccolta poetica in cui si manifesta una certa angoscia esistenziale. 

Tra il 1921 e il 1925 Fiumi è stato direttore del Gazzettino illustrato.

Si è poi trasferito in Francia a Parigi dove ha divulgato, con zelo e passione, la cultura italiana, scrivendo anche una monografia sul poeta Corrado Govoni, e dove ha anche tradotto i romanzi di Moravia dall'italiano al francese.

Segnalo altre due raccolte poetiche: Sopravvivenze, del 1931, Stagione colma, del 1943. Quest'ultima opera è profondamente segnata dall'esperienza della guerra.

Durante la permanenza a Parigi, Lionello Fiumi ha fondato e diretto la rivista bilingue Dante.

I francesi gli hanno riconosciuto le sue doti poetiche e intellettive conferendogli sia il Grand Prix International de Poèsie de la Societé dés Poétes sia la Lègion d'honneur.

E' morto a Verona nel maggio 1973.

2.POESIE:

In questo paragrafo vorrei analizzare due dei suoi componimenti poetici.

Stazione:

Là, sospeso su freddo di rotaie,
è, a mezz’aria, il vuoto che lasciò
un volto, spòrto
nel lontanante addio del fazzoletto.

Poesia brevissima e "impressionistica", Stazione è costituita da 4 versi e, rispettivamente: un endecasillabo, un decasillabo, un quinario e un endecasillabo.

Gli endecasillabi sono molto comuni nella nostra tradizione poetica. I quinari invece sono rarissimi. I decasillabi iniziano a comparire, per quel che riguarda la nostra letteratura, nella seconda metà dell'Ottocento: è il caso di buona parte dei componimenti dei Canti di Castelvecchio di Pascoli.

Mentre leggevo questa poesia ho immaginato che partisse la persona amata dal poeta e in effetti c'è un'immagine struggente in questa breve lirica. 

I distacchi però fanno parte della vita. Tutti li viviamo, tutti soffriamo prima ancora di accettarli.

Non sappiamo per quale motivo l'amata parta ma si possono comunque azzardare delle ipotesi: magari parte per raggiungere i genitori in un paese lontano mentre il fidanzato va in guerra?

I pesci rossi:

Nella boccia che sta in vetrina,                                    A
anime in pena alla berlina,                                            A
i pesci rossi cozzan contro il vetro,                             B
scodinzolando tutto il giorno avanti e indietro     B
e si domandano il perché.                                               C
Guardan pel corso non senza disgusto                      D
gli uomini i veicoli in trambusto                                  D
che sgattaiolan tutto il giorno avanti e indietro   B
sulla boccia di questo mondo tetro                             B
senza mai domandarsene il perché.                           C

Qui ci sono le rime. 

Tuttavia vorrei prestaste attenzione al significato globale della seguente poesia: il vagare dei pesci per l'acquario sembra non avere scopo. E questo rimanda al trambusto e alla frenesia della vita moderna a cui gli uomini, a partire dalla prima metà del Novecento, sono soggetti. La fretta della vita moderna non concede tempo per interrogarsi su scopi e obiettivi di vita.

Ma è questo l'unico significato della poesia?

Vorrei soffermarmi sul verbo cozzare al verso 3. I pesci rossi cozzano contro il vetro dell'acquario ma... non potrebbe forse quest'immagine alludere al nostro frequente perseverare nei difetti, nel commettere sempre gli stessi errori? O almeno, i pesci che cozzano contro il vetro non potrebbero rimandare alle nostre emozioni negative invalidanti con le quali dobbiamo convivere quotidianamente? 

Provate a pensare, per qualche minuto, a due dei vostri principali difetti e anche a quell'emozione che in un certo senso "vi invalida", cioè, a quell'emozione che rappresenta l'anticamera dei vostri limiti caratteriali. La mia emozione principale è la paura, intesa come paura di sbagliare (paura stupida, visto che tutti commettono errori piccoli o grandi), la paura degli imprevisti spiacevoli, la paura di sentire un vuoto interiore (per questo leggo spesso e penso forse troppo), la paura nei confronti di persone troppo estroverse e troppo chiassose che non potranno mai comprendere i loro comportamenti invadenti (e che a mio avviso di solito non sanno ascoltare) e qualche rara volta ammetto che provo la paura di perdere la persona che amo. I miei due principali limiti, figli di questa emozione negativa, sono la diffidenza iniziale nei confronti degli altri quando li conosco poco (e da lì sorgono i miei castelli mentali a proposito delle loro intenzioni) il non saper superare, abbastanza spesso, il risentimento, anche nei confronti di persone dalle quali mi sento giudicata. Sarà forse per questi motivi che non brillo per ottimismo.

La scorsa settimana ho cambiato sede di allenamento sportivo, cioè, per una volta, sono tornata in una piscina nella quale non mettevo più piede da due anni e mezzo. Questo posto è cambiato in meglio rispetto al novembre 2021. Quando sono uscita, ho pensato al fatto che la me di due anni e mezzo fa non ha più molto in comune con la me attuale. I limiti e i difetti sono rimasti, anzi, forse la diffidenza nei confronti del prossimo si è un po' più accentuata mentre invece la paura degli imprevisti si è attenuata.

Però in poco più di due anni ho attraversato esperienze familiari, relazionali e lavorative che mi stanno cambiando: 

-Dal novembre 2021 mia nonna non c'è più ed era lei il mio principale riferimento dal punto di vista della Fede, lei rappresentava un cristianesimo autentico e semplice. Inoltre, da un certo ambiente diocesano mi sono sentita mal giudicata e bandita per una proposta fatta: rendere i gruppi giovani un po' più attenti e più sensibili a temi come l'impegno civico, ambientale e attuale.

-Poi ho preso felicemente coscienza del fatto che so relazionarmi in maniera calorosa e vera con un ragazzo un po' più grande di me. Questa relazione ci fa crescere. Ha ragione un nostro amico comune a dirci che "siamo affiatati e che gli interessi dell'una si fondono con quelli dell'altro".

-Ho scritto un secondo libro che è in pratica un "inno" alla giovinezza seria e socialmente impegnata. Ho terminato la stesura dell'ultimo capitolo, dopo molte revisioni e modifiche nel corso del 2023. Adesso è proprio ora di proporlo a qualche casa editrice. E così anche Matthias ha finito di ironizzare bonariamente sul fatto che "questo romanzo ad episodi non è mai pronto". Da una lato ha ragione, lui non vede l'ora che esca visto che "L'Umanità è nelle nostre mani" è un libro che chiama in causa anche le prepotenze del maschilismo ma al contempo vuole scardinare certi stereotipi maschili, vivi e presenti da secoli. Comunque andava ritoccato in modo tale da mettere maggiormente in risalto alcuni valori come questi. E vi dirò di più: l'azienda per la quale sto lavorando, nel prorogarmi il contratto, non sa di avermi fatto un triplo favore: economico, umano, visto che si tratta di un ambiente di relazioni sane e per lo più positive e oltretutto anche creativo, dal momento che sto progettando uno schema per un altro possibile libro. 

-Ho scoperto di non essere fatta per un certo tipo di professione. Con amarezza ma con decisione ho scelto di lasciare questo ambito che non mi permetteva una crescita umana di confronti costruttivi. Non sono un'educatrice, non ho polso, non ho avuto impatto e mi è definitivamente passata la voglia... sono fatta per eseguire, per dimostrarmi affidabile e in grado di risolvere problemi cooperando in team.

Eppure in diversi casi mi sono sentita questa domanda: "Cosa ci fa una persona gentile, intelligente e affabile come te in un contesto impiegatizio di promotion per i treni Italo?". Ci sto bene, semplicemente. E spero di continuare a starci bene. E' un contesto nel quale i colleghi non mi urlano, non mi minacciano ogni settimana di possibili denunce se non riesco a tenere una classe, anche perché il mio attuale lavoro non riguarda classi e ragazzi, per fortuna.

E' un lavoro di relazioni e di ascolto. E' un lavoro che tra l'altro a volte mi diverte, come nel caso di una viaggiatrice che, alcune settimane fa, è voluta salire su un treno Italo con la ricevuta di storno del pagamento 😂, non con un biglietto vero e proprio (sa proprio di presa in giro nei confronti del capotreno!). Per colleghi e responsabili non sono solo un numero di matricola ma anche una persona da seguire e da valorizzare per quel che può dare con tutto l'impegno possibile. Alla fine è questo ciò che conta in ambito lavorativo oltre alla professionalità e alla competenza, no? Piuttosto di tornare sulla cattedra preferisco cambiare 300.000 aziende, almeno nel privato se sei seria, responsabile e se hai voglia di lavorare te lo riconoscono.

I laureati in Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, ovvero, i più idonei per titoli a diventare dirigenti aziendali, non possono sapere che l'attuale situazione del nostro paese in ambito scolastico-culturale è decisamente grave. Nelle scuole manca quel che ho appena fatto io in questo post: rendere attuale ed "eterna" la letteratura, rinforzare i valori e combattere quell'apatia che impedisce ancora a diversi giovani di praticare l'introspezione, e a tal proposito io non posso e nemmeno voglio più farci niente.

Ad ogni modo, il penultimo verso si conclude con un'espressione: mondo tetro. Non può rimandare forse alla tragicità della storia del Novecento?

3. ARTICOLO DI MARIO SOBRERO SULL'ATTIVITA' POETICA DI LIONELLO FIUMI:

Per concludere il post vorrei qui riportare alcune frasi tratte da un articolo di Sobrero, uscito nel 1934, sul giornale La Gazzetta del Popolo, riguardante la figura di Lionello Fiumi:

-Lionello Fiumi aveva vent'anni quando, nel 1914, raccolse nel volume Polline le liriche scritte nei due anni precedenti. Si potrebbe affermare ch’erano impressioni provate da un ragazzo guardando dalla finestra, di casa o facendo intorno a casa qualche breve giro, in campagna od in una di' quelle piccole città dove la campagna si sente sempre. Al lettore esperto era facile comprendere che il libro era d’un giovine nato alla poesia, ma che questo poeta non aveva ancor potuto fare sufficienti esperienze di vita.

-Nel 1920 fu pubblicato il volume delle Mùssole. Vi erano cantati gli «amori fragili» nella vita d’una piccola città, le passeggiate in campagna ed i convegni nelle camere «venali» con piccole dattilografe che poi scivolavano nella galanteria professionale o facevano «il loro matrimonio conveniente»; vi era analizzato il tormento di non poter mai amare. 

-La raccolta Tutto cuore, apparsa nel 1925, è ancora di argomento amoroso. Anzi, qui più che nelle precedenti liriche di Fiumi, l’amore è inteso come una maniera di vivere; qui meglio di prima il poeta nell’amore rivela la propria condizione nel mondo. Altri anni son passati, le sue esperienze sono più approfondite, più serie; e nello stesso tempo che in lui si matura l’uomo, si matura l’artista. Pur nella efficace alternativa di momenti lieti, di sfoghi tra pianto e riso, di fantasie nere, queste liriche salgono a grado più in alto, fino alla «Umiliazione davanti alle stelle» nella quale il poeta, per confortarsi, sprofonda il perduto amore nei misteri dell’universo.

-Della vita, e per ciò della poesia, ha un sentimento assai più alto, che talvolta si esprime pienamente, in forme che si direbbero nate senza sforzo con l’idea stessa. Anche quando il motivo iniziale è lieve come nei Pesci rossi, i versi ci conducono ad una conclusione poetica di ordine elevato, una interpretazione extra-umana delle cose, un certo lucido senso della realtà metafisica, come se le parole assumessero spontaneamente significati nuovi.


24 febbraio 2024

"L'UCRAINA E PUTIN", A. GRAZIOSI:

24/02/2022- 24/02/2024... 

...e questa maledetta guerra vergognosa non accenna a finire...

A proposito dei contenuti di questo corposo saggio di storia contemporanea, ho deciso di ricopiare integralmente il riassunto di Matthias che comprende i tre paragrafi del post accompagnati da qualche citazione che lui stesso ha sottolineato durante la lettura del testo.

Ho letto anch'io questo saggio ma preferisco integrare, alla fine, i paragrafi con una citazione finale in blu e con la riflessione su una poesia.

1. LA SVOLTA AUTORITARIA DELLA RUSSIA:

L'Urss si è dissolta nel 1991, lo stesso anno della Fondazione dell'Ucraina. 

Negli anni Novanta a Mosca iniziava a diffondersi, anche tra la popolazione frustrata per le difficoltà economiche dopo il crollo dell'URSS, un'idea che vedeva un futuro imperialistico della Russia.

La nascita dell'Ucraina è stata fonte di preoccupazioni per la Federazione Russa, basti pensare che, nel 1992, un parlamento russo supportato da nazionalisti anti occidentali e da antisemiti, ha votato la revoca della cessione della Crimea all'Ucraina. L'anno successivo, El'cin scioglieva il Parlamento e ordinava all'esercito di intervenire per insediarsi come presidente del paese.

Importante è inoltre ricordare il Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa del 1999, ratificato anche dalla Federazione Russa che tuttavia non poteva rientrare tra i Paesi NATO finché non avesse rimosso le basi militari in Moldavia e in Georgia.

Già nel 1994, a Budapest, la Russia ha firmato un trattato mediante cui prometteva di impegnarsi a riconoscere e garantire l'inviolabilità dei confini ucraini in cambio della consegna a Mosca, finanziata dagli Stati Uniti, delle circa 4000 testate nucleari ucraine. All'inizio dello stesso anno la Russia di Putin era diventata uno dei primi membri della "Partnership for Peace", tesa a costruire fiducia tra i paesi NATO e gli altri stati europei, inclusi quelli post-sovietici.

Il 1999 è stato anche l'anno in cui Putin, anche con il sostegno di El'cin, diventa primo ministro. Così la Federazione ha iniziato a imboccare una svolta autoritaria e statalista con il sostegno delle grandi burocrazie imperialiste di Mosca.

La Rivoluzione arancione, iniziata il 21/11/2004 in Ucraina, passo molto importante per delineare la sua identità filo-europea e anti-russa, sicuramente ha provocato maggior apprensione in Putin che, nel 2005, descriveva il crollo dell'URSS come una tragedia, come "la più grande catastrofe geopolitica del XX° secolo creata da un Occidente corrotto che voleva umiliare l'URSS"

Sin dall'inizio del suo governo Putin non ha fatto ricorso ad un nazionalismo strettamente etno-linguistico ma piuttosto ad un'idea russo-centrica di una nazione che si ritiene profondamente diversa dall'Occidente e da qualsiasi altra civiltà, richiamandosi sia all'epoca degli zar e del loro anti-occidentalismo reazionario, sia anche in parte a Stalin che definiva l'URSS "un continente". 

Il patriottismo putiniano e l'idea di difendere la nazione da qualsiasi minaccia esterna ricalca le idee del filosofo slavofilo Johann Herder, il quale sosteneva che la nazione slava avrebbe dominato il mondo intero se l'Europa avesse rigettato il Cristianesimo.

All'inizio degli anni Duemila Putin si augurava la costruzione di un espansionismo russo anche mediante la forza, idea poi sanzionata dalla Fondazione "Russkij mir" nel 2007.  In effetti in quegli anni Putin affermava: "La democrazia è il potere della maggioranza alla luce degli interessi e delle opinioni di una minoranza. L'uso della forza può essere considerato legittimo se la decisione è presa dall'ONU. E non si deve dimenticare che le azioni politiche democratiche si costruiscono necessariamente con il dialogo, in un processo decisionale laborioso".

Le violenze attuate in Cecenia, la guerra contro la Georgia negli anni 2008-2009, oltre al sostegno che Putin ha sempre dato ai sovranisti europei, sono dimostrazioni del fatto che Putin ha adottato una strategia politica aggressiva.

A Mosca, anche nel primo decennio del XXI° secolo, era ancora diffusa l'idea della presunta umiliazione subita nel 1991, paragonata all'umiliazione della Germania nel 1919. 

Ma è corretto paragonare la Russia del 1991 alla Germania del Trattato di Versailles? Secondo Andrea Graziosi no. Lo storico argomenta così le sue motivazioni:

La Germania di Versailles, sottoposta a vessatorie riparazioni economiche, tagli territoriali, rigidi controlli sulle forze armate e umiliazioni di ogni tipo, non ché esclusa dalle organizzazioni internazionali, aveva reali ragioni di sentirsi vittima di politiche persecutorie, che non furono affatto applicate a una Mosca che scelse liberamente, a Belaveza, di sciogliere l'URSS, la cui esistenza Washington cercò di sostenere finché fu possibile, come dimostra il famoso Chicken Kiev Speech tenuto da George H. W. Bush il 1° agosto 1991. Diversamente dalla Germania, alla Russia non fu imposta alcuna riparazione (le furono concessi anzi aiuti consistenti, anche se non nella misura sperata) e non fu tolto alcun territorio. Essa venne inoltre ammessa nel club dei grandi (nel 1997 il G7 fu ribattezzato G8 proprio a seguito dell'ammissione della Russia) , e al suo esercito non fu imposto alcun tetto.

2. L'UCRAINA DALLA RIVOLUZIONE ARANCIONE A POROSENKO:

Nel 2004 Juscenko è diventato primo ministro ucraino. Durante il suo mandato si è accentuato il contrasto fra la sua coalizione "Nasa Ukrajna" e il filorusso Janukovyc, originario del Donbas.

Juscenko è risultato un presidente deludente a causa delle molte privatizzazioni attuate. Avvelenato con la diossina, è stato costretto ad espatriare e a trasferirsi a Vienna per curarsi.

Così nel 2010 Janukovyc gli è subentrato al potere grazie al forte appoggio delle regioni ucraine orientali. Janukovyc si è rivelato un accentratore visto che, durante il suo governo, si era avvalso del controllo di economia e magistratura. Tra i suoi collaboratori c'erano Mykola Azarov, incapace di parlare ucraino e Dymitro Tabacnyk, convinto che "l'Ucraina in realtà non esiste".

Il 22/02/2013 è una data importante. E' stato il giorno in cui Janukovyc si era rifiutato di firmare un accordo con l'Unione Europea per l'associazione dell'Ucraina al mercato comune. 

E' quindi iniziata la EUROMAIDAN ("Europiazza" dall'ucraino all'italiano), protesta filo-europea che ha coinvolto soprattutto gli studenti ucraini in Piazza dell'Indipendenza a Kyiv, che ha confermato l'orientamente dell'ucraina verso l'U.E. e che ha fatto fuggire Janukovyc in Russia.

Il 27 febbraio 2013 è stato formato un governo provvisorio. In questo periodo iniziava ad emergere la figura di Porošenko, fedele alla chiesa ortodossa russa e convinto sostenitore dell'Indipendenza ucraina. 

Porošenko, stando al governo fino al 2019, anno in cui ha perso le elezioni contro Zelensky, ha ribadito con le sue scelte politiche la volontà di allontanamento dell'Ucraina dall'ideologia russa.

Con Porošenko è avvenuto l'ammodernamento dell'esercito ucraino e, con alcune riforme, l'ucraino è divenuta la prima lingua istituzionale obbligatoria nelle scuole. 

Tuttavia queste leggi hanno rafforzato le idee dei filo-russi di Ucraina che, da tempo, vedono l'Ucraina come "periferia della Russia" oppure addirittura come "una creazione di Lenin".

3. CENNI SULLE DINAMICHE DELLA GUERRA NEL DONBAS:

La guerra in Crimea e nel Donbas, regione dell'Ucraina Orientale, è cominciata nel 2014. Da dieci anni prevede lo scontro armato tra le forze separatiste di quel territorio, sostenute da Putin soprattutto dal punto di vista logistico, e i governi ucraini. Questo tragico evento ha avuto un impatto profondo sulla stabilità dell'Europa e sulle relazioni internazionali.

Nell'aprile 2014 i secessionisti del Donbas hanno chiesto al governo ucraino un referendum. Pur non avendolo ottenuto, lo hanno indetto comunque l'11 maggio dello stesso anno, senza farlo verificare dalle organizzazioni internazionali che ovviamente non lo hanno mai riconosciuto legittimo. 

Tuttavia nascono comunque le repubbliche indipendenti, con il russo come lingua ufficiale, del Donetsk e del Luhansk. 

Nell'estate 2014 il governo ucraino ha lanciato una controffensiva che ha ridotto le zone controllate dai secessionisti nel territorio orientale. L'esercito ucraino ha liberato città come Mariupol, Kramatorsk, Bakhmut, Slovyansk.

Ma il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l'Ucraina, dando inizio ad una guerra su vasta scala che coinvolge anche l'Occidente.

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-LA CONCLUSIONE DEL SAGGIO DI GRAZIOSI:

Mi è molto piaciuto il finale di questo trattato. 

Vorrei riportarvi il testo dell'ultimo paragrafo del libro in modo tale che anche per voi lettori possa essere fonte di un'attenta riflessione:

Bisogna sempre ricordare che è sbagliato e controproducente ragionare solo in base alla dicotomia The West and the Rest, e non solo per quello che abbiamo capito della crisi di quel West, che malgrado la sua fortunata riapparizione al fianco dell'Ucraina non c'è più nei termini in cui per mezzo secolo c'è stato. Il futuro dell'Occidente, che speriamo possa rinascere ancora una volta in nuove forme e con nuove vesti, val a dire il futuro della libertà, sta in primo luogo nella nostra capacità di vedere, capire, rispettare e riconoscere l'altro da noi dove la vita oggi pulsa e questo altro è per l'Europa soprattutto nell'Africa Subsahariana, con cui bisognerebbe dialogare ponendo fine alla faccia oscura del "mondo bianco".

Con il probabile ritorno di Donald Trump al governo degli Stati Uniti, negazionista del cambiamento climatico, iper-maschilista e razzista, nonché ideatore del gravissimo episodio dell'assalto a Capitol Hill nel gennaio 2021, la democrazia americana andrà incontro ad un processo di indebolimento. E con lei anche le democrazie di tutto l'Occidente. 

I nostri governi diverranno più o meno tutte "democrazie pilotate" da giornali e canali televisivi appartenenti al partito di governo (e, in un futuro non lontano, potranno esserci anche in Europa dittature coadiuvate dall'intelligenza artificiale). Noi europei ci troviamo già a sperimentare democrazie un po' indebolite dall'imperversare del populismo soprattutto sui social network. 

Non riesco ad essere ottimista... anzi sono scandalizzata già solo per il fatto che un personaggio come Donald Trump si sia ricandidato per le elezioni del novembre 2024. Lo rieleggeranno di nuovo... ma che ignoranti gli americani, per inseguire e per approvare una destra del genere, così radicale, illiberale e totalmente incurante dei veri problemi dell'umanità come ad esempio i cambiamenti climatici e la parità di genere.

Ci sono delle possibilità che Trump possa vincere. Vincerà se l'affluenza sarà bassa alle prossime elezioni americane.  E se vincerà farà molti danni. 

Le elezioni europee sono un momento cruciale per la democrazia. La Russia sta cercando di influenzare queste elezioni, facendo leva sulla narrativa della sconfitta inevitabile dell'Ucraina. Pochi giorni fa Donald Trump ha detto che la Russia è invincibile perché in passato ha sconfitto Napoleone ed Hitler. Non possiamo permettere che questa falsa narrazione prenda piede. Lo stesso ha poi dichiarato che incoraggerebbe Putin ad invadere i paesi europei NATO che non abbiano rispettato il vincolo della spesa militare. Dobbiamo votare consapevolmente questo giugno, scegliendo leader che difendano i nostri valori democratici e che si impegnino a sostenere l'Ucraina.

-POESIA DI ALEKSANDR KABANOV:

Propongo e commento brevemente una poesia senza titolo di questo autore, nato a Cherson, perfettamente bilingue (conosce molto bene sia l'ucraino che il russo e scrive "nella lingua del nemico").

Adesso piove, ma diluvierà,

e tutta quella pioggia invidierà

un ragazzino che gambe non ha,

in carrozzella, guardando il cielo ruvido.

Ma forse non gli basta quella pioggia,

lui non invidia, ma soffre e teme il mondo,

mentre l'autore mente come sempre,

scrivendo versi tra un bicchiere e l'altro.

Ma poi ti giri e c'è un porto di fiume

che ti ripara da tutta quell'acqua.

E allora pensi: dov'è il ragazzino?

E il ragazzino: dov'è l'autore?

Credo che questo componimento poetico voglia sottolineare la fragilità della condizione umana.

I verbi "piove" e "diluvierà" li ho interpretati in due modi:

-come metafore di "proiettili", che piovono nell'aria in una situazione di guerra e di violenza quotidiana. Chi spara non ha pietà di chi avrebbe diritto di respirare pienamente la vita. D'altronde anche il cielo non sembra amichevole ("ruvido"). 

-O magari indicano un po' più semplicemente una pioggia meteorologica incurante del dolore umano causato da eventi drammatici come un conflitto armato. Forse è più probabile quest'ultima lettura dal momento che in Kabanov più di qualche volta il meteo e la natura sono incuranti delle sofferenze umane e degli eventi storici che avvengono sul nostro pianeta.

Al ragazzino, cresciuto in un clima di precarietà e disaccordo del quale non comprende il senso ("forse non gli basta quella pioggia"), non sarà data la sensazione di "invidiare" gli adulti nell'aver voglia di crescere... agli occhi dei preadolescenti infatti gli adulti appaiono come persone pienamente libere di programmare la vita.

Mi lascia molto incerta l'espressione mentre l'autore mente come sempre... in che senso questo poeta giudica menzognero il suo talento?

Ma poi ti giri e c'è un porto di fiume

che ti ripara da tutta quell'acqua.

E allora pensi: dov'è il ragazzino?

E il ragazzino: dov'è l'autore?

Il porto di fiume potrebbe significare la volontà di trovare un luogo sicuro da esplosioni, bombardamenti e spari, oppure potrebbe rimandare al desiderio che l'Ucraina divenga una "casa" nella quale progettare un avvenire liberal-europeo per i connazionali di Kabanov.

Tuttavia, le ultime due domande che chiudono la poesia fanno comprendere che Kabanov, in questo periodo di guerra russo-ucraina, è chiamato a testimoniare l'orrore e la precarietà dell'esistenza, di cui il ragazzino senza gambe è l'emblema.


20 febbraio 2024

"PER UNA VITA MIGLIORE"- FILM SULLA QUESTIONE DEGLI IMMIGRATI MESSICANI

Questo non è un film recente; infatti credo sia uscito come minimo nove anni fa. 

Ho voluto condividerne la visione con Matthias poche settimane fa e, come speravo, gli è piaciuto, considerando anche il fatto che tratta il tema dell'immigrazione,  per il quale è sensibile. 

Quando ci siamo conosciuti era già uno studente-lavoratore e dunque sin dal nostro primo appuntamento conosco la sua intenzione di inserirsi nell'ambito dell'assistenza sociale agli immigrati. Cioè, è la preferenza che desidererebbe tra i diversi ambiti di servizio sociale.

(Questo post funziona come i precedenti: i paragrafi scritti in rosso, il colore preferito di Matthias, costituiscono i suoi contributi).

1) SINTESI DELLA TRAMA:

Carlos Galindo è un immigrato messicano che lavora come giardiniere a Los Angeles. Le sue prestazioni vengono pagate in nero visto che è un lavoratore a giornata.

Il protagonista di questo film si trova negli Stati Uniti per costruire una vita migliore e per poter dare un futuro al figlio Louis, adolescente che, per tutta la prima parte del film, si dimostra un ragazzo scontroso, disobbediente e difficile.

Quando a Carlos viene rubato il furgone, mezzo con cui si recava al lavoro, acquisito attraverso molti sacrifici, il figlio prende coscienza delle fatiche quotidiane che il genitore affronta e, da quel momento in poi, diviene il suo migliore alleato e aiutante.

2) LOS ANGELES:

Grazie a questo film possiamo comprendere che Los Angeles è una metropoli con due facce: c'è in effetti la Los Angeles del turismo internazionale e degli americani bianchi, conosciuta per il benessere economico, i grattacieli, la Venice Beach, Disneyland, Griffith Park e la Los Angeles degli immigrati provenienti dal Messico e dall'America Centrale fatta di ignoranza, criminalità giovanile, spaccio di droga, quartieri con case fatiscenti in cui dieci persone condividono lo spazio di due sole stanze. In questa Los Angeles di degrado sembra proprio che gli immigrati siano considerati dei sub-umani dalle politiche sociali.

3) CARLOS GALINDO:

Il protagonista di questo film è un uomo onesto e gentile, umile, molto corretto nei rapporti con gli altri, gran lavoratore e appassionato di giardinaggio.

Mi ha colpita molto il fatto che Carlos, seppur con un'istruzione elementare, è molto consapevole dell'importanza della scuola e dell'istruzione, molto più dei suoi coetanei bianchi e dei suoi coetanei italiani. 

In effetti all'inizio del film Carlos sollecita Louis ad andare a scuola regolarmente: "Prima studia, poi vai a lavorare. La scuola è tutto, devi andarci se non vuoi finire come me". Quest'ultima frase fa capire che per Carlos la scuola e la cultura possono rivelarsi preziosi strumenti di emancipazione sociale.

4) IL FIGLIO LOUIS:

Nella prima metà del film Louis è un ragazzo che vede il padre come un perdente. Attirato dalle gang del suo quartiere, quando scopre che al padre hanno rubato il furgone "mette la testa a posto", comprende a fondo i sacrifici del genitore e i suoi sentimenti (amarezza, delusione, dolore) e il rapporto tra i due migliora molto. 

Così il figlio cambia compagnie e, alla fine del film, vediamo che vive con zia e cugine mentre il padre, rimpatriato in Messico dopo alcuni giorni trascorsi in un carcere per aver tentato di riprendersi il furgone rubato, riprova ad attraversare la frontiera con altri connazionali. Questo finale dà al lettore un po' di speranza.

5) FIGURE FEMMINILI DEL FILM:

Non così positive in questo film, il modo di agire sia della madre di Louis sia della zia del ragazzo è più o meno questo: entrambe si sono prima sposate con uomini che le amavano davvero, hanno fatto dei figli e dopo qualche anno hanno lasciato i loro rispettivi mariti per scontentezza. La zia di Louis ha avuto due figlie da un marito che lei stessa ha lasciato visto che non accettava più una vita di coppia con ristrettezze economiche.

Louis, figlio abbandonato, rifiuta di ricordare la madre e di pensare a lei e, verso la fine del film, riconosce che il padre c'è sempre stato per lui.

6) LA DISPERAZIONE DEGLI IMMIGRATI A LOS ANGELES:

E' importante sottolineare che chi ha rubato il furgone a Carlos è un altro immigrato messicano di nome Santiago. 

Santiago conduce una vita ai limiti della sopravvivenza: vive con diversi altri immigrati nella stanza di un appartamento, in un quartiere degradato e pericoloso e fa i turni serali come lavapiatti in un ristorante, guadagnando una paga che gli permette appena di mangiare.

Carlos, intuendo la miseria di Santiago, non prova odio né rancore nei suoi confronti.

13 febbraio 2024

"Estate Infinita", Lam Hoàng Trùc:

Sto per recensire una graphic novel pubblicata nel 2021 di un'autrice vietnamita che mi è piaciuta molto e che trovo attuale. Ve la consiglio! L'ho ordinato qualche mese fa da Feltrinelli ed è arrivato in poco tempo.

Parliamo di Estate Infinita, dunque, anche se siamo ancora in pieno inverno!

Tuttavia, prima di dedicare un paragrafo all'autrice stessa, preferirei introdurre il post con una citazione del commento a questo manga di Davide Castellazzi, curatore editoriale:

"Noi esseri umani siamo molto sensibili ai cambiamenti, spesso facciamo fatica ad accettarli, ad affrontarli. Questo può essere un grosso problema, perché i cambiamenti si presentano più volte nell'esistenza di ognuno di noi. Un trasloco, un nuovo lavoro, una scuola differente, un'altra città o stato... C'è chi si lancia in ogni novità con l'entusiasmo di un avventuriero e chi invece sembra subirla con grande fatica fisica e mentale. Dipende anche da che cosa è dovuto il cambiamento, se volontario o costretto, se migliorativo o peggiorativo. Lam Hoàng Trùc sembra sussurrarci: "Guardate dentro di voi, nel profondo, e cercate di comprendere chi siete e cosa volete. Non fatevi fuorviare dalle pressioni esterne, ma seguite i vostri sogni, prendete le vostre decisioni". Non è facile, lo sappiamo, specie se si è molto giovani, ma da ciò dipende il futuro. E il futuro è un bene tanto prezioso quanto fuggevole, meglio averne la massima cura".

Dopo aver letto questa introduzione riuscite ad indovinare contenuti e tematiche della graphic novel?

A) LAM HOANG TRUC:

Nata nel 1991 a Tien Giang in Vietnam, dopo la laurea in Architettura si è dedicata ai fumetti realizzando due storie: La strada dei fiori ed Estate Infinita.

Ha finora lavorato per due società d'animazione. L'idea di creare Estate Infinita nasce dal seguente pensiero dell'autrice:

I bambini portano molti fardelli, come le aspettative della famiglia, l'abbandono della società quando sono in difficoltà (...). Quando avevo la stessa età del personaggio più importante pensavo spesso alla vita e alla morte. Crescendo mi sono resa conto che agli adulti spesso non interessano i sentimenti dei bambini. Le cose di cui i bambini hanno davvero bisogno a volte non sono quelle che pensano gli adulti.

B) TRAMA E PERSONAGGI:

Phoung è una ragazza all'ultimo anno delle medie. La scuola pressa gli allievi con concorsi cittadini, provinciali e nazionali "per il loro bene e per il loro futuro". 

La madre di Phuong è frustrata, nervosa, autoritaria: vuole che la figlia si dedichi esclusivamente allo studio, anche a costo di privarsi del sonno, purché risulti la migliore della classe sempre e comunque. 

Se sua figlia ottiene risultati buoni ma non eccellenti la madre si altera con lei in modo disumano ma se la prende anche con gli insegnanti della figlia, correndo a protestare dal dirigente scolastico. 

Ma significa veramente questo volere il bene per la propria figlia?

Phuong ha una sorella maggiore, Vy. 

I genitori delle due ragazze sono separati: il loro padre, più genuino e più affettuoso, ha però l'enorme difetto di criticare il modo di essere dell'ex moglie davanti alle figlie. 

D'altro canto, la madre di Phoung è piena di risentimento e di rabbia verso l'ex coniuge, al punto tale da ricattare soprattutto la figlia minore la quale, quando le chiede di potergli telefonare e di poterlo vedere, subisce i ricatti materni fatti di domande irragionevoli come ad esempio questa: "Devi dirmi se vuoi vivere con me o con papà".

Ma c'è anche un'altra figura fondamentale all'interno di questa storia... un ragazzo coetaneo e omonimo della protagonista! 

Phoung è senza madre e suo padre è alcolizzato. Eccellente negli studi, apprende molto in fretta e, oltre ad andare a scuola, lavora in una piccola agenzia di pompe funebri per mantenersi.

Dal momento che il rendimento scolastico del ragazzo risulta migliore di quello della sua coetanea, lui decide di supportarla sia nello studio sia nel trovare una passione (imparare a suonare la chitarra) sia a scoprire se stessa, ciò che veramente è e ciò che veramente vuole. 

C) TEMATICHE PRINCIPALI DELLA GRAPHIC NOVEL:

Ve le riassumo in maniera schematica.

-Le aspettative parentali VS i propri desideri: bisognerebbe imparare ad ascoltarsi di più tra generazioni.

-Famiglie difficili o in situazioni drammatiche o comunque, troppo tese e conflittuali.

- Adulti molto attenti al rendimento e al profitto ma poco umani e quindi, pessimi esempi educativi, anzi, veri e propri tiranni.

-Incitamento a vivere investendo sulle proprie capacità e sui propri talenti, senza dover per forza inseguire l'eccellenza. Perché non siamo nati per soffrire, ma siamo nati per vivere appieno.

-L'amicizia è condivisione, dialogo ed empatia e quindi, sostegno reciproco. Anzi, sembra quasi che diventi amore verso la fine:

- Tempo. Come porsi di fronte al futuro che ci attende? Con preoccupazione ed ansia oppure con entusiasmo ed euforia? Oppure, semplicemente, preparandoci all'avvenire con serenità, dimostrandoci grati per il tempo presente e lavorando per divenire consapevoli di noi stessi? 

Vorrei, alla fine di questo post, riportarvi delle riflessioni che riguardano la vita e la morte che Phoung confida un pomeriggio alla propria coetanea omonima:

Non sono una disegnatrice né una fumettista, eppure trovo queste vignette molto accurate. Peccato che siano in bianco e nero! Oltretutto, Lam disegna con grande precisione le piante, come in questo caso:


8 febbraio 2024

"Zanna Bianca", J. London:

Romanzo toccante e intenso,  da leggere a qualsiasi età. 

E' la biografia di un lupo delle terre del nord, dalla nascita all'incontro con il genere umano, dall'impatto con le aberrazioni umane alla rinascita e alla serenità con un padrone diverso dai precedenti.

1. INFANZIA DEL LUPO:

Alaska, seconda metà del XIX° secolo.

Nel gelo delle nevi, all'interno di una tana vicina ad un corso d'acqua, nascono dei cuccioli di lupa. E qui inizia la storia del protagonista del romanzo.

Durante il primo mese di vita il cucciolo grigio, diverso dal resto della nidiata per il colore del pelo, dorme nella penombra della caverna. Poi arriva la carestia e i fratelli del lupetto muoiono tutti. 

Alla fine di questo periodo il piccolo lupo esce dalla tana, esplora per la prima volta il mondo e inizia a familiarizzare con le leggi della natura:

La vita stessa era carne; la vita viveva sulla vita. C'erano i mangiatori e i mangiati. La legge era mangiare o essere mangiati. Lui non la formulava in termini chiari e precisi e non ci moralizzava sopra. Non ci pensava nemmeno: semplicemente viveva la legge senza pensarci.

In una delle sue esplorazioni, il cucciolo grigio si imbatte in una piccola comitiva di indiani guidati da Castoro Grigio. Anche la madre lupa, precedentemente posseduta dal fratello defunto di Castoro Grigio, accetta di ritornare con gli indiani che la riconoscono come Kiche. 

E' Castoro Grigio a dare al Cucciolo di lupa il nome di Zanna Bianca. Da qui, Zanna Bianca inizia a vedere gli uomini come dei, mentre viene addestrato per divenire un cane da slitta:

Zanna Bianca guardava l'animale uomo davanti a sé. Nella sua comprensione essi erano operatori di meraviglie come gli dei lo sono per gli uomini. Essi erano creature dominatrici, dotate di ogni genere di sconosciuti e incredibili poteri, padroni dei vivi e dei non vivi: facevano obbedire quello che si muove, davano il movimento alle cose immobili, creando la vita, la mordente vita color del sole, dal muschio secco e dal legno. Erano creatori del fuoco.

Tuttavia, la vita presso il campo degli indiani diviene più dura per il giovane lupo dopo che Kiche viene venduta: i bambini indiani risultano essere molto dispettosi e "selvatici" e Lip Lip, cane da slitta bullo, inizia ad aizzare gli altri cani da slitta contro Zanna Bianca.

2. CASTORO GRIGIO E' UN BUON PADRONE?

No!

Castoro Grigio non prova né tenerezza, né affetto e nemmeno rispetta Zanna Bianca.

Castoro Grigio ignora completamente il fatto che anche gli animali possano provare gioia, sofferenza, nostalgia, anche se lo manifestano in un modo diverso e con un linguaggio diverso rispetto a quello degli uomini.

Zanna Bianca mostra sempre lealtà verso Castoro Grigio, pur senza essere mai affezionato a questo padrone.

L'indiano riserva al cucciolo di lupo bastonate e sberle, lo deride quando, una sera, si avvicina troppo al fuoco e si scotta il naso, lo riempie di pagaiate nel momento in cui Zanna Bianca cerca di nuotare nel fiume per raggiungere la canoa nella quale Kiche viene condotta via.

Più avanti nel corso della narrazione, Castoro Grigio viene corrotto a Fort Yukon, villaggio di cercatori d'oro, dal debosciato Beauty Smith. Zanna Bianca ha cinque anni quando passa sotto le angherie di Beauty Smith, il "dio pazzo".

Notate che il nome di questo nuovo padrone è un nome per antitesi: il cosiddetto "Bellezza" è infatti un uomo dall'aspetto orribile e deforme, oltre ad essere anche molto crudele, sadico e cinico.

3. I COMBATTIMENTI BESTIALI:

In questa fase della sua vita, la peggiore, Zanna Bianca diviene da nemico soltanto dei cani a nemico di tutti i viventi. E' quella fase di vita in cui Zanna Bianca viene temuto da animali e uomini visto che uccideva gli altri cani con la stessa facilità con cui gli uomini ammazzano le zanzare.

I continui incontri di combattimento ai quali Beauty Smith lo costringe per accumulare soldi lo rendono feroce e sanguinario.

Tremendi sono i passaggi in cui Beauty, per renderlo sempre più aggressivo, lo sveglia durante la notte tormentandolo con bastoni aguzzi quando dorme, per aumentare la follia rabbiosa del lupo.

D'altra parte Zanna Bianca odia profondamente Beauty Smith:

L'impressione di Zanna Bianca sul conto di Beauty Smith era cattiva. Dal corpo deforme di quell'uomo e dalla sua mente distorta provenivano, in modo oscuro, emanazioni malsane come nebbie malariche sorgenti dalle paludi.

Una notte però arriva una svolta cruciale: Zanna Bianca viene sconfitto da un bulldog e, gravemente ferito, viene adottato proprio quella stessa notte da Weedon Scott, ingegnere minerario e figlio di un giudice rinomato.

Scott fa sforzi notevoli per addomesticarlo e, a poco a poco, Zanna Bianca gli si affeziona. Il lupo in effetti passa dalla diffidenza nei suoi confronti alla simpatia e dalla simpatia all'amore. Scott quindi non è un "dio" ma un "padrone per amore".

Più di una volta mi sono chiesta se Jack London, nel corso della sua vita, si fosse trovato nei panni di Weedon Scott per comprendere così bene il rispetto di cui gli animali hanno bisogno e per essersi calato così bene dal punto di vita di un lupo che, man mano che accumula esperienze, trae delle conclusioni sulle leggi della natura e sul rapporto lupo-uomo.

4. LA MATURITA':

Successivamente, con Weedon Scott il "lupone" si trasferisce in California e inizia a familiarizzare facilmente con la vita di città. 

Inizia una fase di "vita beata" con la famiglia e i figli del nuovo padrone. 

Fino alla notte in cui Jim Hall, un criminale, un assassino evaso dal carcere, non penetra all'interno della villa degli Scott allo scopo di uccidere il padre di Weedon, un giudice che ha emesso una grave sentenza di condanna nei suoi confronti (isolamento in carcere a vita).

Zanna Bianca difenderà la famiglia Scott da questa pericolosa incursione?

5. JIM HALL VS BEAUTY SMITH:

Sono i due "cattivi" del romanzo, è vero, ma ci tengo a proporvi un breve e sintetico confronto dal momento che per il primo provo anche un briciolo di compassione, per il secondo assolutamente no.

La crudeltà di Jim Hall deriva prima di tutto dalle sue origini familiari. Certamente è vendicativo e molto violento ma è imbestialito a causa di una vita grama che non gli ha mai dato nulla di buono e a causa delle molte ingiustizie subite: pensate al fatto che la polizia corrotta lo incastra per farlo condannare a 50 anni di carcere.

Beauty Smith è un cattivo per scelte comportamentali. E' un uomo solo, disprezzato, detestato non soltanto da Zanna Bianca ma anche da tutti gli uomini che lo conoscono. Indubbiamente è cinico e sadico, però ciò che lo rende un uomo-bestia è la brama di potere e di denaro, da perseguire a costo di sacrificare la vita di un animale che è stato addestrato per diventare un lupo da combattimento.


2 febbraio 2024

La chiesa dei "Santi Nazaro e Celso" a Verona e la cappella di San Biagio:

Ho appena aperto la pagina delle statistiche e per la giornata di oggi sto vedendo una grande affluenza di lettori che stanno ripescando addirittura alcune mie recensioni pubblicate 1, 2, 4 o 7 anni fa (che soddisfazione per me poter essere ancora di impatto dopo anni che coltivo l'attività!). Considerato ciò faccio uscire adesso i post che erano stati invece programmati per domani. 

La chiesa dei Santi Nazaro e Celso si trova nel quartiere di Veronetta in Via Muro Padri, poco distante da Porta Vescovo.

 A) CENNI SULLA FACCIATA:

Il recinto esterno ellittico con portale è stato fatto aggiungere dall'architetto Antonio Saletti nel 1688. Sulle colonne sono stati posti i sudari detti “i ninsoi (=dal veronese all'italiano "lenzuola") dei frati”.



La facciata è di aspetto tardo gotico con pinnacoli. La base è in pietra ma la costruzione risulta prevalentemente in cotto. Il rosone ha contorni rinascimentali. 

Il portale, sormontato da un arco a sesto acuto, è affiancato da colonne con capitelli corinzi.



L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate delineate da file di pilastri e da archi a tutto sesto.

Le navate sono coperte da volte a crociera.



B) IL PRESBITERIO- SPIEGAZIONE SINTETICA:


Il presbiterio viene introdotto da una croce trilobata appesa che scende dal soffitto, risalente al XIV°secolo.

I dipinti di Paolo Farinati presenti nella zona dell'altare risalgono al periodo compreso tra il 1555 e il 1575 ed illustrano le agiografie dei Santi Nazaro e Celso.

Sul fondo di quest'area è presente un affresco che raffigura i santi Celso e Nazaro, martirizzati entrambi nel 76 d.C., in gloria con l’Eterno e gli angeli musicanti.


C) LA CAPPELLA DI SAN BIAGIO:


Questa cappella ospita le reliquie di San Biagio, vescovo di Sebaste (Palestina), donate poco dopo la terza crociata dal cavaliere tedesco Bonifacio all’allora abate di San Nazaro.

La Cappella, edificata tra il 1487 e il 1499, è interamente decorata da affreschi di diverse personalità artistiche: tra queste Gian Maria Falconetto e i fratelli Morone.


L'abside poligonale presenta una pala di Francesco Bonsignori, datata 1519, nella quale sono stati rappresentati la Madonna con il Bambino e, ai lati, Santa Giuliana, San Biagio e San Sebastiano.


A lato dell’altare si trovano affreschi di Bartolomeo Montagna relativi alla vita di San Biagio, in particolare, la tortura inflittagli con un pettine utilizzato per togliere il pelo delle pecore e poi la decapitazione.




I dipinti della cupola di questa cappella sono così strutturati:

Nell’oculo centrale è rappresentato l’Eterno. Nella seconda raggiera vi sono invece dodici angeli con i simboli della Passione, mentre nella terza sono stati raffigurati i profeti.

La calotta della cupola è affrescata dalle figure dei dodici apostoli.

Agli angoli della cupola sono raffigurati i 4 evangelisti: tra questi, San Luca nell’atto di dipingere una Madonna.




Approfitto per segnalarvi altre due realizzazioni pittoriche molto belle all'interno di quest'area:


-La figura di San Biagio che tiene in mano la chiesa dei Santi Nazaro e Celso secondo quel che sarebbe dovuto essere il progetto originario.


-Un'Annunciazione (che a me piace moltissimo) di Paolo Morando risalente al 1509 o 151o: le pieghe delle vesti della Madonna e anche quelle delle vesti dell'angelo appaiono molto realistiche e il paesaggio collinare, lontano dal primo piano, è "tinto d'azzurro", cioè proprio secondo le regole della buona prospettiva espresse da Leonardo da Vinci.


Vi sono due cappelline laterali racchiuse in questo spazio:


-Una cappellina che contiene un trittico di Mocetto nel quale sono dipinti la Madonna con il Bambino, Santa Giuliana e San Benedetto.


-La Cappella del Gaio ha un soffitto ottocentesco. 


Tuttavia, al suo interno ci sono tre dipinti di Palma il Giovane relativi all’infanzia di Gesù: la Natività, la Presentazione al Tempio e la Circoncisione.




D) "LA CONVERSIONE DI SAN PAOLO", BERNARDINO D'INDIA:


E' un dipinto che si trova nella navata laterale destra, al di sopra di un altare.

Indubbiamente si tratta di un'opera caratterizzata da dramma e dinamismo e dunque per questo la si ritiene vicina al Manierismo del Tardo Cinquecento.



Dal momento che il 25 gennaio si ricorda, nella liturgia cristiana, l'episodio della Conversione di San Paolo, vi proporrei una breve riflessione su questo dipinto:

-Per quale motivo l'artista ha dipinto di bianco il cavallo al centro della composizione? Quale simbologia può avere questo colore per voi nell'arte sacra?

-Lo sguardo di Saulo (=in seguito Paolo) è rivolto verso il Cielo. Quali stati d'animo potrebbe provare scorgendo quello squarcio giallo-oro aperto nel cielo?