Brillano ancora
sulle foglie e sull'erba
le luminose gocce d'oro
di un sole
abbracciato
da un leggero manto
di nebbia.
Comporre liriche aiuta, in un periodo come questo. Il mondo dell'arte, della letteratura e della cultura sta soffrendo in questo periodo tremendo e precario. Però è anche un modo per consolarsi.
Vedrete in questo post anche un Kandinsky che a scuola non avete mai conosciuto.
BIOGRAFIA DI KANDINSKY:
Wassily Kandinsky nasce a Mosca nel 1866. Intorno ai 30 anni scopre la sua vocazione alla pittura (prima si occupava di diritto).
E' sempre stato attratto dall'Occidente: dal 1896 al 1914 soggiorna a Monaco.
Credo possiate immaginare il motivo per cui l'artista lascia la Germania proprio in quell'anno... E' l'anno in cui scoppia il primo conflitto mondiale.
Nel corso dell'esistenza Kandinsky sperimenta vari stili pittorici.
PRIMA FASE PITTORICA:
A) IL LAGO KOCHEL, 1902: (Kochelsee)
SECONDA FASE PITTORICA:
Appena due anni dopo Kandinsky sta già sperimentando un nuovo stile decisamente differente dal tardo impressionismo. Tra l'altro, forse buona parte di voi non lo sa, ma gli artisti che sperimentavano lo stile di Monet sono esistiti fino ai primi anni del XX° secolo.
B)LA CHIESA ROSSA, 1904:
L'edificio religioso, collocato sullo sfondo, immerso in un paesaggio verde caratterizzato da alberi, prati, giochi di luce-ombra, si specchia nel lago in primo piano.
Le figure umane sono totalmente assenti.
Che ne penso io? Che quel verde chiaro è un po' troppo forte, come risultano un po' troppo forti i contrasti luci-ombre e che preferisco il Kandinsky di due anni prima.
A quale stile si avvicina qui Kandinsky? Al proto-espressionismo, o meglio, allo stile del gruppo francese dei Fauves. Ciò è deducibile dai contorni degli elementi del paesaggio, abbastanza pesantemente orlati di nero. E l'orlo nero è frequentissimo nella pittura dei Fauves, come anche il contrasto luci-ombre.
Questo dipinto mi fa venire in mente un brano tratto dalle Città invisibili di Calvino:
Gli antichi costruirono Valdrada sulle rive d’un lago con case e verande tutte una sopra l’altra e vie alte che affacciano sull’acqua i parapetti a balaustra. Così il viaggiatore vede arrivando due città: una diritta sopra il lago e una riflessa capovolta.
Non esiste o avviene cosa nell’una Valdrada che l’altra Valdrada non ripeta, perché la città fu costruita in modo che ogni suo punto fosse riflesso dal suo specchio, e la Valdrada giù nell’acqua contiene non solo tutte le scanalature e gli sbalzi delle facciate che s’elevano sopra il lago ma anche l’interno delle stanze con i soffitti e i pavimenti, la prospettiva dei corridoi, gli specchi degli armadi.
Gli abitanti di Valdrada sanno che tutti i loro atti sono insieme quell’atto e la sua immagine speculare, cui appartiene la speciale dignità delle immagini, e questa loro coscienza vieta di abbandonarsi per un solo istante al caso e all’oblio.
Anche quando gli amanti danno volta ai corpi nudi pelle contro pelle cercando come mettersi per prendere l’uno dall’altro più piacere, anche quando gli assassini spingono il coltello nelle vene nere del collo e più sangue grumoso trabocca più affondano la lama che scivola tra i tendini, non è tanto il loro accoppiarsi o trucidarsi che importa quanto l’accoppiarsi o trucidarsi delle loro immagini limpide e fredde nello specchio.
Lo specchio ora accresce il valore delle cose, ora lo nega. Non tutto quel che sembra valere sopra lo specchio resiste se specchiato. Le due città gemelle non sono uguali, perché nulla di ciò che esiste o avviene a Valdrada è simmetrico: a ogni viso e gesto rispondono dallo specchio un viso o gesto inverso punto per punto.
Le due Valdrade vivono l’una per l’altra, guardandosi negli occhi di continuo, ma non si amano.
C) PAESAGGIO DI MURNAU, 1909:
Murnau, altra località bavarese.
Sicuramente fra il 1904 e il 1909 Kandinsky deve aver frequentato i Fauves a periodi, anche perché qui fa ancora più sua la violenta alternanza fra zone d'ombra e zone di luce. Prevalgono qui i colori caldi: il rosso dei tetti delle case e il giallo (mescolato a qualche puntina di verde oliva) delle pareti delle case e della collina.
Ecco, io a 7 anni a scuola avevo fatto un disegno simile, con una collina dalla cima accentuata e le case un po' in pendenza.
Credo proprio che qui l'ambientazione sia notturna visto che il cielo è scuro.
TERZA FASE PITTORICA:
Questa devo introdurla, prima di presentarvi degli esempi che possano essere abbastanza significativi.
Nel 1910 esce un trattato di Kandinsky, intitolato Lo spirituale nell'arte.
Qui, l'artista teorizza l'arte fluida, non più legata al riscontro con la realtà ma piuttosto con le forme primordiali della vita, più spesso cellule e protozoi, che richiamano all'ES freudiano e dunque alla libido.
La spiritualità nell'arte, per Kandinsky, è la smaterializzazione delle forme: per questo nei dipinti di questa fase particolare della sua espressione artistica, che il critico Renato Barilli chiama biomorfismo, troviamo forme policentriche e dinamiche.
Improvvisazione n°... è il frequente titolo delle opere realizzate fra il primo e il secondo decennio del XX° secolo. Non dimentichiamo che improvvisazione deriva dalla musica, arte aniconica per eccellenza (arte cioè che non implica una rappresentazione visiva per i fruitori).
D) IMPROVVISAZIONE N° 20, 1911:
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