PERSONAGGI E CONTENUTI DELL'OPERA:
In forma di diario (da settembre a marzo) Monique rivela di giorno in giorno e di settimana in settimana i suoi stati d'animo nei confronti di Maurice, un marito adultero che ha un'altra relazione con Noellie, avvocatessa precedentemente divorziata e con una figlia adolescente a carico.
All'inizio del libro questo è curioso e singolare: Isabelle, l'amica più fidata di Monique, venuta a conoscenza della situazione, suggerisce all'amica di permettere che la relazione fra Maurice e Noellie continui e possa avere un seguito.
Giovedì 14 ottobre
(...)
Ieri, tornando dal cinema, Maurice mi ha detto in tono cauto che doveva chiedermi un favore: vorrebbe partire nel week-end con Noellie. In compenso, farà in modo di non lavorare nelle prossime sere, in modo che così avremo molto tempo per noi. Ho avuto uno scatto di ribellione. Il suo volto si è indurito:"Non parliamone più".
(...) Cerca di vivere questa storia con lui, mi dice Isabelle.
Però a questo punto ritengo opportuno rivelarvi qualche notizia sui 22 anni di matrimonio fra Maurice e Monique.
Maurice è un medico che ha conosciuto Monique intorno ai 24 anni, quando stava per concludere il suo ciclo accademico di studi. Di tanto in tanto, l'autrice del diario ricorda il suo forte innamoramento verso quel giovane-futuro medico molto intelligente, molto tenace, costruttivo e tenero. Dai suoi ricordi di gioventù il lettore deduce che Colette, la primogenita della coppia, è nata un po' prima del loro matrimonio.
Nonostante sia ancora decisamente giovane, Colette è già sposata.
Nel corso del libro Colette compare, di tanto in tanto, come una figlia simile a me, cioè, come una buona complice della madre.
Quest'ultima avrebbe voluto una vita diversa per lei e che di tanto in tanto si chiede: ma perché questo matrimonio così precoce? Brava com'era al liceo, avrebbe potuto studiare in un'ottima Università.
Invece la primogenita di Monique è moglie di un uomo sciatto, insulso e senza interessi artistici né culturali.
Lucienne, la seconda figlia, è descritta nel diario della madre come una ragazza difficile, in perenne conflitto con la madre durante l'adolescenza ed emigrata in America subito dopo la fine degli studi superiori.
NOELLIE E MARYSE:
Maryse è la sorella maggiore di Monique, la sorella che, molti anni prima, le soffiava tutti i ragazzi. La sorella concorrente insomma. A questo proposito riporto qui sotto in parte un dialogo fra Maurice e Monique. Premetto che più di una volta i due coniugi hanno modo di parlare di Noellie. Cioè, è Monique che "indaga" e che fa domande, con equilibrio, sforzandosi di mantenere la calma e la tranquillità.
(...)
-Noellie mi fa pensare a Maryse.
-Ma no.
-Ti assicuro che le somiglia molto, invece; è proprio il tipo di persona a cui non capita mai di fermarsi un momento a guardare un tramonto.
Si è messo a ridere:- Ti dirò che neanche a me succede spesso!
-Ma va', tu ami la natura quanto me!
-Ammettiamolo pure. Ma non vedo perché tutti debbano avere i nostri gusti.
La sua malafede mi ha rivoltata.
(...) E se davvero Maurice preferisse lei a me? E' un'idea che non mi era mai venuta prima. (...) No. E' impossibile che mi preferisca una donna artefatta come Noellie, è un tipo "cheap", come dicono gli inglesi. Ma mi preoccupa che egli accetti in lei tante cose che io trovo inaccettabili. Per la prima volta mi rendo conto che tra noi due si è scavato un solco.
... MONIQUE ACCETTA PER DAVVERO LA RELAZIONE EXTRA-CONIUGALE DEL MARITO?
Monique è indubbiamente una donna pensosa e riflessiva che continua a farsi domande su Noellie, su Maurice, sul motivo per cui la loro relazione continua ed è anche molto intensa.
15 gennaio
(...) L'amore che c'era tra noi era reale, era solido, indistruttibile quanto la verità. Solo, c'era questo fatto del tempo che passava e io non me ne accorgevo. Il fiume del tempo, l'erosione operata dalle acque dei fiumi: ecco, il suo amore ha subito l'erosione delle acque del tempo. Ma allora, perché il mio no?
Certo è che Maurice, facendo la sua doppia vita e dicendo di non voler rinunciare né alla moglie né all'amante, fa soffrire entrambe: -Non voglio perderti e non voglio nemmeno rinunciare a Noellie.
Già a fine novembre, comunque, arrivano le discussioni piuttosto animate fra Maurice e Monique:
Sabato 27 novembre
Devo imparare a controllarmi, a sorvegliarmi, ma è così poco nel mio carattere! Ero spontanea, trasparente, e anche serena, mentre ora ho il cuore pieno d'ansia e di rancore. Quando ha aperto una rivista, appena ci siamo alzati da tavola, ho pensato: "quando è da Noellie non fa così", ed è stato più forte di me, ho detto con violenza:
-Non faresti così da Noellie!
-Nei suoi occhi è passato un lampo.
-Volevo solo dare un'occhiata ad una articolo. Non ti inalberare così, per ogni sciocchezza- ha detto in tono pacato.
-Non è colpa mia se son diventata così.
Monique, in quanto moglie ancora innamorata, non può accettare che il marito sia coinvolto in un'altra relazione che pian piano, nel corso del tempo, lo allontanerà da lei.
15 gennaio
(...) Mi sembra di non avere più niente da fare. Avevo sempre delle cose da fare, adesso, lavorare a maglia, cucinare, leggere, ascoltare un disco, tutto mi sembra inutile. L'amore di Maurice dava un'importanza a ogni momento della mia vita. Adesso è vuota. Tutto è vuoto: gli oggetti, i momenti. Io stessa.
Arriva un momento in cui la psiche della protagonista-narratrice non regge più. Ed ecco che iniziano a manifestarsi i primi segni della depressione: non esce più di casa, mangia pochissimo, abusa di sedativi...
20 febbraio
Che cosa sono io? Non me ne sono mai curata granché. Ero garantita, dato che lui mi amava. Se non mi ama più... E' soltanto il passaggio che mi preoccupa: in che modo ho meritato che cessasse di amarmi?
Quest'estratto mi ha fatto pensare ad un altro romanzo, ad un romanzo inglese uscito nel '97 (Una donna spezzata è invece uscito nel 1967): La metà di niente di Catherine Dunne. L'ho letto nel 2011, quando ero ancora un'animata di Azione
Cattolica. Me lo aveva prestato un'educatrice che come me nutriva la passione per la lettura. Anche qui, la protagonista è una moglie tradita dopo 20 anni di matrimonio, che però, a differenza di Monique, viene abbandonata subito, con tre figli minorenni a carico (ricordo che il primogenito è un fantastico e bravissimo adolescente). Anche la protagonista della Dunne, rimasta sola e con una serie di responsabilità da assumersi e con diversi problemi economici da risolvere, ha modo di riflettere sulla lontananza del marito, ha modo di ritornare nei ricordi del passato per ripensare non soltanto a tutti quegli anni di matrimonio ma anche all'ormai lontano periodo del fidanzamento. La metà di niente non è un diario, ma il continuo alternarsi di un presente difficile e un passato caratterizzato certamente da gioie ma anche da momenti drammatici, da lune storte, da litigi su aspetti non banali.
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Alle mie lettrici, per concludere il post: forse vi aspettavate almeno una mia frase che giudicasse male il comportamento di Maurice. Invece no, ho preferito non esprimere giudizi né sdegno: qui più che altro ho lasciato che parlassero gli estratti.
Non scrivo per giudicare o per condannare. Recensisco. Scrivo, recensisco, studio. Le cose che mi vengono meglio, insomma.
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