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28 aprile 2012

INTO THE WILD : VIAGGIARE PER CONOSCERE SE STESSI


Il film racconta la storia vera di Christopher McCandless, un giovane di famiglia benestante che subito dopo la laurea abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista in cui non riesce a integrarsi. 
La sua inquietudine, causata sia dal pessimo rapporto con i genitori sia dalle letture di autori geniali e anticonformisti del calibro di Tolstoj e Dostoevskj, lo porta a viaggiare per due anni negli Stati Uniti e nel Messico, con il soprannome di Alexander Supertramp.
Durante il suo lungo viaggio verso l'Alaska incontra sulla sua strada diversi personaggi: tra questi, Ron, un uomo piuttosto scontroso e chiuso nei suoi ricordi. 
Dopo questo incontro il giovane si sente pronto ad affrontare le immense terre dell'Alaska: qui, la natura selvaggia ed incontaminata gli fa comprendere che l'Alaska non è nelle cose materiali ma nella piena condivisione con l'altro. Infatti Christopher, poco tempo prima di morire, scriverà su uno dei suoi diari “la felicità è autentica solo se condivisa”

McCandless è morto di stenti in quella terra tremenda, il 18 agosto 1992.
In questo film, il finale è commovente: Chris, prima di morire, riesce a perdonare i suoi genitori e riconosce la sua vera identità, dopo aver toccato con mano la libertà più estrema.

Mi ha colpito molto il fatto che il film riesca a raccontare con molta semplicità la storia di un ragazzo alla ricerca di se stesso: egli infatti parte per cercare una rinascita interiore che crede sia possibile attuare solo mediante il contatto diretto con la natura. Christopher inizialmente desidera riscoprire Dio non tanto attraverso i rapporti interpersonali, ma attraverso la convinzione che Dio si trovi in tutte le cose. In un punto del film infatti il ragazzo dice a Ron: "Ti sbagli se credi che le gioie della vita venga soprattutto dai rapporti con le altre persone. Dio ha messo la felicità dappertutto, e ovunque, in tutto ciò di cui noi possiamo fare esperienza."

Il film è molto focalizzato anche sui sogni e sull'inquietudine del giovane protagonista e non lo fa apparire come un eroe.
La storia si suddivide in 5 capitoli: la nascita, l'adolescenza, la maturità, la famiglia, la conquista della saggezza. La voce narrante della sorella Carine racconta la vita di Chris prima della sua laurea e del suo viaggio, mentre la voce narrante del giovane protagonista riferisce i suoi pensieri allo spettatore, fornendo anche citazioni letterarie dei suoi autori preferiti:
“Quando si perdona si ama e quando si ama si è illuminati dalla luce di Dio.”

“Quando arrivi ad essere ciò che sei...sei tutto. Mai guardarsi alle spalle...ogni sbaglio sarà un sassolino che ti indicherà una nuova strada. La vita, in qualunque modo essa sia... vale la pena di essere vissuta.”

“Nella vita quello che conta non è essere forti ma sentirsi forti e se vuoi qualcosa veramente datti da fare e prendila… “

17 aprile 2012

Addio, caro nonno!!



"Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità si compirà la parola della Scrittura:La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è o morte, la tua vittoria? Rendiamo grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!!!"  
(San Paolo Apostolo, Corinzi, 15, 52-54)




Caro nonno, farò sempre tesoro di quello che mi hai insegnato!! Spero che tu ora possa godere della gioia del Paradiso. Una bruttissima malattia ti ha portato via da me, via dalla nonna, da papà e dalla zia, dai miei cugini... 

Ora sei una stella, un gioiello celeste accanto al Creatore, che risplende nell'immensità del cielo e che canta dolci melodie con gli angeli... ora anche la tua anima ha smesso di soffrire.

16 aprile 2012

SENTIMENTO INTENSO









 Nell'armonia
di caldi colori
dipinti
nell'immensità del cielo,
nella dolce nascita
di luminose stelle,
nel malinconico volo
di giovani uccelli
verso terre lontane,
nella melodia
di un gelido vento,



le nostre anime
pervase

dal calore
di un intenso sentimento,

si abbracciano teneramente
nella quiete
di una calma sera autunnale.

6 aprile 2012

I vari significati della Pasqua...

Pasqua è gioia, Pasqua è luce! Vinta è l'ombra della notte, è risorto il nostro re, ci riscatta a libertà!! Cielo esulta... terra canta, qui nel tempio, madre chiesa, il tuo grazie risuoni!!

Sarei quasi tentata di scrivere tutto il testo del meraviglioso preconio pasquale che ho imparato a memoria e che canto ogni anno quando partecipo alla veglia pasquale del sabato santo.
Credetemi, la veglia pasquale è davvero una bella esperienza: piccole candele accese tra le mani dei fedeli, la dolcezza e la solennità dei canti, la chiesa buia all'inizio della celebrazione... l'atmosfera è davvero straordinaria; è un'atmosfera di speranza e di gioia, che  rafforza dentro di me la voglia di vivere e di sperare.
Io credo fermamente che in realtà la veglia pasquale sia il rito più importante per far comprendere ai credenti il significato della Risurrezione del Signore.

Ma cos'è la Pasqua? Agli ebrei, nostri fratelli maggiori nella fede, il termine Pasqua ricorda il passaggio degli israeliti attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù in Egitto alla liberazione nella Terra Promessa.
In effetti, in lingua ebraica Pasqua significa passaggio.

Invece, nelle società in cui predomina una mentalità di consumo, per molte persone Pasqua significa tante buonissime uova di cioccolato, una quantità industriale di regali, piccoli viaggi con amici o parenti, lauti pranzi... ma sarebbe estremamente riduttivo pensare che questa festività straordinaria consista soltanto in cose simili.

Ma sapete che nei paesi poveri, la Pasqua è vissuta come una festa organizzata collettivamente? Sebbene la gente sia in condizioni di povertà estrema, la Pasqua diventa una festa  in cui viene rinnovato il senso di condivisione e magari...anche il senso di speranza nei confronti del futuro.
In Etiopia, per esempio, all' inizio alla veglia del sabato santo, i fedeli vengono accolti all'entrata della chiesa da canti e danze eseguiti dai bambini e dai giovani. 
Prima di iniziare la celebrazione notturna, la comunità cena con qualche uovo sodo e manciate di granoturco bollito. Un pasto frugale, ma offerto e condiviso con amore. Spesso infatti vengono invitate alla cena anche le persone che si trovano nei paraggi.
Molti giovani rimangono alzati tutta la notte, leggendo la Parola di Dio e cantando fino all'alba.
Dopo l'alba, ci si ritrova con centinaia di altre persone e si continua a cantare e così si esprime la propria gioia.
Alla fine della giornata, si ritorna a casa felicissimi. 

E se anche noi provassimo a vivere la Pasqua come una festa di gioia e di condivisione? E se provassimo ad essere una società fondata più sull'essere e sui sentimenti che non sull'individualità? Pensiamoci...

Tanti cari auguri di Buona Pasqua ai miei lettori! (un caloroso augurio soprattutto alle persone sensibili che provano sentimenti molto profondi e che sono capaci di capirmi per quella che sono).