Pasqua è gioia, Pasqua è luce! Vinta è l'ombra della notte, è risorto il nostro re, ci riscatta a libertà!! Cielo esulta... terra canta, qui nel tempio, madre chiesa, il tuo grazie risuoni!!
Sarei quasi tentata di scrivere tutto il testo del meraviglioso preconio pasquale che ho imparato a memoria e che canto ogni anno quando partecipo alla veglia pasquale del sabato santo.
Credetemi, la veglia pasquale è davvero una bella esperienza: piccole candele accese tra le mani dei fedeli, la dolcezza e la solennità dei canti, la chiesa buia all'inizio della celebrazione... l'atmosfera è davvero straordinaria; è un'atmosfera di speranza e di gioia, che rafforza dentro di me la voglia di vivere e di sperare.
Io credo fermamente che in realtà la veglia pasquale sia il rito più importante per far comprendere ai credenti il significato della Risurrezione del Signore.
Ma cos'è la Pasqua? Agli ebrei, nostri fratelli maggiori nella fede, il termine Pasqua ricorda il passaggio degli israeliti attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù in Egitto alla liberazione nella Terra Promessa.
In effetti, in lingua ebraica Pasqua significa passaggio.
Invece, nelle società in cui predomina una mentalità di consumo, per molte persone Pasqua significa tante buonissime uova di cioccolato, una quantità industriale di regali, piccoli viaggi con amici o parenti, lauti pranzi... ma sarebbe estremamente riduttivo pensare che questa festività straordinaria consista soltanto in cose simili.
Ma sapete che nei paesi poveri, la Pasqua è vissuta come una festa organizzata collettivamente? Sebbene la gente sia in condizioni di povertà estrema, la Pasqua diventa una festa in cui viene rinnovato il senso di condivisione e magari...anche il senso di speranza nei confronti del futuro.
In Etiopia, per esempio, all' inizio alla veglia del sabato santo, i fedeli vengono accolti all'entrata della chiesa da canti e danze eseguiti dai bambini e dai giovani.
Prima di iniziare la celebrazione notturna, la comunità cena con qualche uovo sodo e manciate di granoturco bollito. Un pasto frugale, ma offerto e condiviso con amore. Spesso infatti vengono invitate alla cena anche le persone che si trovano nei paraggi.
Molti giovani rimangono alzati tutta la notte, leggendo la Parola di Dio e cantando fino all'alba.
Dopo l'alba, ci si ritrova con centinaia di altre persone e si continua a cantare e così si esprime la propria gioia.
Alla fine della giornata, si ritorna a casa felicissimi.
E se anche noi provassimo a vivere la Pasqua come una festa di gioia e di condivisione? E se provassimo ad essere una società fondata più sull'essere e sui sentimenti che non sull'individualità? Pensiamoci...
Tanti cari auguri di Buona Pasqua ai miei lettori! (un caloroso augurio soprattutto alle persone sensibili che provano sentimenti molto profondi e che sono capaci di capirmi per quella che sono).
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