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28 marzo 2012

Come cercare il motivo della nostra esistenza?

Ritengo che sia importante porsi almeno una volta nella vita la domanda sul motivo della nostra esistenza.
Io penso che, per trovare la risposta a questa domanda, sia necessario chiedersi "Chi sono" e "chi diventerò". 
L'interrogativo "Chi sono" riguarda soprattutto la nostra interiorità. Bisognerebbe quindi cercare di riflettere sugli aspetti del proprio carattere, su propri comportamenti, su come potenziare le doti e su come migliorare i difetti.  
Se si riesce a comprendere le principali caratteristiche del proprio essere, si raggiunge una parziale consapevolezza di se stessi. 
Io sono quasi convinta che la vita, per ogni uomo, sia un' intricata avventura piena sia di gioie che di  dolori. La vita è quindi un lungo viaggio, che dovrebbe insegnare a scoprire se stessi man mano che il tempo scorre.
La nostra personalità è estremamente complessa e  forse, proprio per questo, non riusciremo mai a conoscere fino in fondo noi stessi.
Inoltre, si deve elaborare un giudizio personale sul proprio carattere e non farsi condizionare da ciò che pensano gli altri o dai loro giudizi. (io però trovo molto difficile attribuire un'importanza relativa a quello che gli altri pensano di me; perchè ho paura dei loro giudizi). Comunque trovo utile confrontarsi e discutere con persone di fiducia sulla propria personalità.

Per cercare di trovare una risposta soddisfacente al "Chi diventerò", invece, è utile considerare innanzitutto i propri ideali ed è molto importante incoraggiare gli aspetti positivi del proprio carattere.
Avendo e coltivando ideali, bisogna sviluppare la determinazione nel mantenerli. 

Basandosi su queste riflessioni, è possibile affermare che esse costituiscono proprio il motivo dell'esistenza.
 Noi esistiamo per cercare continuamente il nostro essere attraverso le esperienze di vita e le riflessioni sulla nostra personalità; esistiamo anche per creare relazioni con gli altri. (è molto difficile!!!!)
Ritengo che le altre persone possano essere un buon punto di riferimento e un'ottima opportunità per arricchirsi interiormente.  
Inoltre è fondamentale tenere presente che la storia del mondo non la fa il singolo individuo, ma l'umanità intera. Quindi è indispensabile collaborare anno per anno, epoca per epoca!
 Noi esistiamo per coltivare e per credere fermamente in alcuni valori, che determinano la crescita interiore. 
I nostri valori sicuramente porteranno a raggiungere traguardi che riteniamo significativi e... in alcuni casi anche ad essere un esempio per chiunque.






4 marzo 2012

Alba in primavera


Il sole sorge,
cullato
dal gioioso canto
di giovani uccelli in volo.

La sua luce
rianima
verdi prati e vigorosi alberi
della mia dolce campagna.
Una brezza leggera
invita a cogliere
la bellezza e la gioia di ogni
giorno.



Saluto tutto i miei lettori: parto con la scuola per la Germania, patria di Bach, Goethe, Lutero e... ahimè terra di Hitler!!! 

1 marzo 2012

Musica, romanticismo e... calde lacrime

 Avete visto il meraviglioso film "La musica nel cuore"? Mi ha commossa e ha toccato le corde del mio cuore.

 E' ambientato a New york e racconta la storia di due giovani che si incontrano per caso, si innamorano all'istante e trascorrono una notte insieme. Mi sto riferendo al carismatico chitarrista Louis e alla geniale violoncellista Layla. 
La ragazza viene subito obbligata dal padre a lasciare la città. Io, la figura del padre di lei l'ho detestata sin dall'inizio del film; non capisco nè sopporto i genitori che credono di essere padroni della vita dei loro figli e li opprimono con il loro eccessivo autoritarismo, anche se finalizzato alla carriera dei figli.
 I due ragazzi non hanno modo di ritrovarsi, ed il resto della loro vita sarà condizionato dal rimpianto e dal dolore per un amore non vissuto. A pagare il prezzo più alto della loro separazione è Lyla che è rimasta incinta. A seguito di un incidente stradale, il padre le fa credere che il bambino sia nato morto. In realtà l'ha affidato ai servizi sociali senza che la figlia, in coma, lo sapesse. Passano gli anni. 
Evan, il figlio di Layla, vive in un orfanotrofio. È un bambino molto sensibile, con una spiccata propensione per la musica ed una grande speranza di riuscire, prima o poi, a trovare i suoi genitori. Per questo, nonostante il sostegno dell'assistente sociale Jeffries, appena ne ha l'occasione fugge e scappa a New York. 
Per strada conosce Arthur, un bambino che suona la chitarra a Washington Square e che lo conduce dal "Mago", musicista bizarro ed ambiguo, che ospita altri orfani e insegna loro a suonare per le strade, sfruttandoli e trattenendo parte delle mance. Il Mago intuisce quasi subito il talento di Evan, gli insegna a suonare la chitarra e gli assegna il nome d'arte di "August Rush". 
Quando la polizia è sulle tracce di Evan, il piccolo riesce a scappare e si rifugia in una chiesa, il cui reverendo lo introduce alla Juilliard School. Evan studia con passione, convinto di poter ritrovare i suoi genitori attraverso la musica, che lui è in grado di percepire ovunque: nella natura, nelle persone e addirittura nel traffico. 
Nel frattempo Layla scopre dal padre moribondo che suo figlio è vivo: corre a New York per cercare notizie, e viene aiutata da Jeffries; accetta inoltre l'invito a suonare al concerto della Julliard. 
Louis invece ritrova i vecchi membri della band e l'unica foto di Layla: scopre allora la sua identità, la cerca ed alla fine giunge anche lui a New York per suonare in un locale. 
Casualmente incontra August per strada, con il quale suona la chitarra. August dimostra un talento eccezionale, tanto che la sua musica viene scelta per essere suonata durante il concerto della Juillard. Dopo mille peripezie Evan si esibisce davanti a centinaia di persone, e proprio grazie alla sua musica verrà riconosciuto dai suoi genitori e riuscirà a coronare il suo sogno più grande: avere una famiglia che si ritrova, che lo ama.

E' stato soprattutto il finale a farmi piangere. E soprattutto quando i due giovani musicisti, dopo 12 anni di lontananza, si ritrovano e si prendono per mano mentre ascoltano la sinfonia del loro figlio.
Il ragazzino ha 11 anni; ma è davvero molto maturo. Mi piace quando all' inizio del film dice:" A volte il mondo cerca di toglierti la speranza. Ma io credo nella musica come alcune persone credono nelle favole". 
Questo mi ricorda molto le mie attitudini: quando mi sento molto triste o innervosita, quando mi viene da pensare che nessuno mi capisca veramente, spesso mi rifugio nella musica e suono al piano brani solenni e tristi , la maggior parte composti da Bach. Bach è eccezionale: i suoi preludi e i suoi minuetti io li ho sempre imparati in fretta e alcuni li suono in chiesa ogni volta dopo la comunione. La musica riesce a farmi stare meglio.

Per non parlare della ragazza!!! Layla è bella, buona, dolce, umile, intelligente, sensibile, tranquilla, seria e dotata di una forte personalità. Secondo me è lei la figura più significativa del film.
..."Tu invece chi sei Layla?"  "Io... non lo so. Sono solo me stessa". Che risposta straordinaria!!  Se lei esistesse davvero , avrei voglia di averla come amica... e di essere bella come lei!!