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30 agosto 2012
L'emergere del femminile: una risorsa immensa per l'umanità
Padre Ermes Ronchi, fine teologo e ottimo antropologo, sostiene che: " Oggi esistono dei piccoli germogli che, come il mandorlo in fiore, annunciano la primavera e quindi l'emergere di una novità decisiva per il tempo a venire".
Negli ultimi giorni ho riflettuto molto sul significato di queste parole poetiche e piene di tenerezza.
Penso che Padre Ermes, in questa sua frase, abbia voluto riferirsi a un fenomeno molto rilevante negli ultimi anni: l'emergere del femminile e il meraviglioso dono della vita che la donna custodisce dentro di sè.
E' quindi portatrice di futuro!
Io ho sempre pensato che ogni bambino che nasce sia una piccola ma significativa luce di speranza che dona gioia al mondo, perchè tutti i bambini appartengono al futuro dell'umanità.
Ritengo che l'emergere del femminile sia sicuramente uno dei segni più belli del mondo d'oggi.
Come ho già scritto in qualche post, molte donne, fino a pochi decenni fa, hanno lottato per conseguire dignità e parità di diritti in una società che le sottovalutava e le umiliava.
Grazie alle loro battaglie e alla loro determinazione, hanno raggiunto dei buoni risultati.
La condizione delle donne è certamente migliore ora, nel nostro presente.
Purtroppo pero', ho l'impressione che diverse ragazze non si rendano conto dell' importanza della dignità e della parità dei diritti.
Non sono poche le adolescenti che aspirano ad ottenere un ruolo importante all'interno dei programmi televisivi e quindi, a diventare famose soltanto per il loro aspetto fisico e la loro esteriorità.
Odio la televisione soprattutto per questo: incoraggia le ragazze ad esibire in modo succinto la loro fisicità. La donna, all'interno del mondo televisivo, deve apparire: non viene attribuita alcuna importanza a cio' che realmente è, ai suoi sentimenti, alle sue doti caratteriali.
Così le ragazze non vengono stimolate all'impegno nello studio o nel lavoro, ambiti in cui è giusto ricercare soddisfazioni autentiche e notevoli gratificazioni.
Le adolescenti che partecipano a concorsi di bellezza pensano di realizzare i propri sogni vestendosi e truccandosi per sembrare molto attraenti e più grandi della loro età.
In realtà non sono consapevoli del fatto che in questo modo rovinano se stesse e la loro fase di vita. L'adolescenza infatti, è un periodo fatto di ansie, di emozioni, di mille domande a proposito della propria personalità e del proprio avvenire... un avvenire che prende in considerazione soprattutto le proprie doti interiori per realizzarsi come persone.
22 agosto 2012
Obesità, anoressia e bulimia: tre preoccupanti fenomeni sociali... molto spesso di origine psicologica
Sappiamo che, a partire dalle civiltà più antiche, consumare cibo con altre persone crea gioia, amicizia e condivisione.
Un cattivo rapporto con il cibo e problemi di relazioni autentiche possono invece creare gravi disagi alimentari.
Nella nostra società obesità, anoressia e bulimia sono tre fenomeni sociali legati ad un cattivo rapporto con il cibo. Nonostante abbiano in comune questo aspetto, ciascuna delle tre presenta rilevanti differenze che le distingue dalle altre due.
L'obesità è una condizione che indica l'accumulo in eccesso di grasso corporeo. Questo fenomeno può essere causato o dalla predisposizione genetica, o da un eccessivo apporto calorico, o da un metabolismo molto lento.
L'obesità può portare ad un aumento dei problemi di salute e ad una riduzione delle aspettative di vita.
L'anoressìa è la mancanza o la diminuzione dell'appetito.
La persona affetta da anoressìa prova un senso di nausea e di disgusto per il cibo, mangia poco, da sola e spesso a orari insoliti. Questo comportamento porta ad un'eccessiva diminuzione del peso corporeo e, nei casi più gravi, anche alla morte. Le cause principali sono l'ossessione di ingrassare e la convinzione di non essere all'altezza delle proprie aspettative.
Il termine bulimìa indica invece un disagio alimentare caratterizzato dalla tendenza ad assumere grandi quantità di cibo in breve tempo per poi ricorrere a vari metodi di disassimilazione quali vomito autoindotto, utilizzo di lassativi o intenso esercizio fisico.
In particolare, il vomito autoindotto può portare a conseguenze molto gravi; tra questi la rottura dello stomaco, una notevole perdita di potassio, problematiche cardiache, laringite ed erosione dello smalto dei denti, che con il passare del tempo divengono traslucidi.
In alcuni soggetti, la bulimia è provocata da problemi fisici e tra questi la disfunzione del tratto gastrointestinale, della tiroide e degli ormoni.
Questa malattia si manifesta soprattutto nelle ragazze adolescenti. Spesso anch'essa è causata dalla paura di ingrassare.
Infatti i mass-media, ai nostri giorni, propongono modelli fisici perfetti, impossibili da raggiungere e certamente molto distanti dalla realtà. Le adolescenti però, affascinate da questi modelli, si confrontano con essi, perdono autostima e tendono a considerarsi in sovrappeso, temono i giudizi degli altri sul loro aspetto fisico. Per questo motivo spesso si abbuffano e vomitano di nascosto.
Queste ragazze cercano quindi di sfuggire dal mondo reale per paura di affrontare le difficoltà, le emozioni e i cambiamenti dell'adolescenza.
Si rifugiano così in un mondo asettico che stimola i loro pensieri ossessivi al fine di distrarle dall'insoddisfazione di sè.
In alcuni casi, la bulimia è invece una conseguenza della depressione. A seguito di una disgrazia o di una forte delusione, dapprima la persona si chiude nel suo dolore dimostrandosi disinteressata nei confronti della vita, poi, per colmare il senso di tristezza e di vuoto, ricorre alle abbuffate che, anche se solo momentaneamente, placano il dolore psicologico.
Possono suscitare la bulimia anche le preoccupazioni di alcuni genitori che si dimostrano molto apprensivi per l'aspetto fisico di figli leggermente in sovrappeso.
Ritengo inoltre che, tra le molteplici cause di questa malattia, possa esserci anche una mancanza di dialogo tra genitori e figli, spesso accompagnato da un forte senso di abbandono.
Questi tre comportamenti alimentari, purtroppo, sono piuttosto diffusi nelle società dei paesi economicamente evoluti, dove spesso si dimentica il vero significato dei termini solidarietà e condivisione.
17 agosto 2012
L'occhio del lupo
Un lupo azzurro proveniente dalla gelida Alaska si ritrova a vivere in uno zoo. L'animale non ha che un occhio, è ormai vecchio, stanco di vivere, triste e solo. Il tempo scorre, i giorni passano sempre uguali. Il lupo si dimostra indifferente a quei visitatori che, davanti alla sua gabbia, assumono comportamenti superficiali e immaturi.
Un giorno però arriva Africa, un
ragazzino adottato che si ferma davanti alla sua gabbia e inizia a fissarlo con molta intensità. Inizialmente il lupo si infastidisce.
Ad un tratto, Africa chiude un occhio.
Questa è un'azione che rivela molta sensibilità: il ragazzino decide di mettersi sullo stesso piano del lupo per comprendere il suo modo di vedere il mondo.
Questa è un'azione che rivela molta sensibilità: il ragazzino decide di mettersi sullo stesso piano del lupo per comprendere il suo modo di vedere il mondo.
E così, attraverso la cicatrice dell'occhio morto dell'animale, spunta una lacrima. Una lacrima che, a mio parere, indica la commozione del lupo e anche la sua incapacità di reagire di fronte a un'attenzione sincera e continua da parte di un essere umano.
Il lupo inizia quindi a superare la profonda diffidenza nei confronti degli uomini.
Tra i due si instaura una
comunicazione molto particolare: fissandosi negli occhi, entrambi si ritrovano immersi nelle esperienze passate dell'altro. Il ragazzo ripercorre la vita del lupo nel Grande Nord dall'infanzia fino al giorno della sua cattura.
Il lupo invece, rivive il travagliato vagabondare del ragazzo attraverso le varie zone del continente africano fino al suo arrivo nel "mondo civilizzato".
Il paesaggio, con i suoi
colori e le sue atmosfere, è molto importante sia nella storia del
lupo che in quella di Africa.
Il rapporto tra il lupo e il ragazzino induce entrambi i protagonisti a riaprire gli occhi chiusi. Soltanto verso la fine della storia si scopre che il lupo teneva un occhio chiuso
perché aveva deciso di osservare il triste spettacolo dei visitatori con un occhio soltanto.
Ecco un altro romanzo stupendo che rivela il segreto dell’empatia e dell'amicizia: stare vicino a qualcuno ed entrare in relazione anche semplicemente con uno sguardo sincero, aperto e sensibile, per
restituire la voglia di vedere e di vivere a chi coltiva sentimenti di diffidenza o di indifferenza nei confronti degli altri.
8 agosto 2012
Midnight in Paris: cultura, arte, romanticismo e... un forte sentimento di nostalgia per il passato
"Midnight in Paris" è un film scritto e diretto daWoody Allen.
Gil
e Inés sono una giovane coppia in procinto di sposarsi. Sono entrambi statunitensi, ma nel film si trovano in vacanza a Parigi
con i genitori di lei e con due amici, in cui si sono imbattuti per caso.
Gil è uno sceneggiatore di successo a Hollywood con velleità di scrittore che decide di trascorrere un periodo di vacanza per trovare l'ispirazione necessaria a completare il suo primo romanzo. Le sue aspirazioni letterarie vengono però continuamente sminuite dalla fidanzata. Inés ritiene infatti che la carriera di sceneggiatore sia più ricompensata in termini di denaro.
Una sera Gil rimane solo a passeggiare per le vie di Parigi. Durante la passeggiata, incontra una bella vettura d'epoca e accetta una passaggio. Improvvisamente, si ritrova trasportato indietro
nel tempo, nella mitica Parigi
degli anni venti dove incontra i suoi idoli letterari, che a quell'epoca soggiornavano a Parigi; tra questi lo scrittore Scott Fitzgerald con la moglie Zelda ed Ernest Hemingway che gli offre lezioni di scrittura e che lo accompagna alla dimora di Gertrude Stein, la quale acconsente di leggere il romanzo di Gil e di dargli in seguito dei consigli preziosi.
Quando la notte giunge al termine, la vettura lo riaccompagna nel ventunesimo secolo.
Ogni notte Gil accetta un passaggio dalla stessa vettura. Nelle notti seguenti incontrerà anche altri artisti rilevanti come Thomas Elliot e Pablo Picasso.
Quando la notte giunge al termine, la vettura lo riaccompagna nel ventunesimo secolo.
Ogni notte Gil accetta un passaggio dalla stessa vettura. Nelle notti seguenti incontrerà anche altri artisti rilevanti come Thomas Elliot e Pablo Picasso.
Mentre vive in quella che egli stesso ritiene che sia un "epoca d'oro" , si innamora di Adriana, compagna di Pablo Picasso. Una notte i due subiscono lo stesso incanto e si ritrovano
proiettati nella Belle Epoque, considerata da Adriana il periodo migliore della storia. Ed è qui che Gil scopre che rimpiangere un "glorioso
passato ormai perduto" è un sentimento piuttosto ricorrente nell'animo
umano, in qualsiasi epoca storica. E soprattutto... si prova questo senso di nostalgia quando si preferisce pensare a un passato ideale, piuttosto che accettare l'insoddisfazione del presente.
Dopo aver lasciato Adriana, decisa a rimanere nella Belle Epoque, Gil ritorna al presente dove, una volta lasciata la fidanzata Inez, si ritrova solo di notte, su un ponte sulla Senna. Il curioso reincontro con una ragazza parigina conosciuta a un mercato e la loro passione per le notti parigine a piedi sotto la pioggia, lo indirizzerà poi ad accettare il suo presente.
Dopo aver lasciato Adriana, decisa a rimanere nella Belle Epoque, Gil ritorna al presente dove, una volta lasciata la fidanzata Inez, si ritrova solo di notte, su un ponte sulla Senna. Il curioso reincontro con una ragazza parigina conosciuta a un mercato e la loro passione per le notti parigine a piedi sotto la pioggia, lo indirizzerà poi ad accettare il suo presente.
Che film meraviglioso!! E' un film che mi ha coinvolta pienamente, quando l'ho visto ho sentito il sangue pulsare nelle vene e il cuore che batteva forte forte.
Ho apprezzato molto il messaggio del film. Nella
Parigi degli anni Venti, infatti, Gil trova tutto quello che desidera, grazie a ciò nei suoi ritorni alla realtà trova la forza di notare un rapporto insoddisfacente e superficiale con una ragazza che io, sin dall'inizio del film, ho giudicato superficiale e insensibile.
Ernest Hemingway diceva a Gil: "Tutti gli uomini temono la morte.
È una paura naturale che ci consuma tutti. Temiamo la morte perché
sentiamo che non abbiamo amato abbastanza o non abbiamo amato
affatto, che alla fine sono la stessa cosa. Comunque, quando ti innamori di una donna davvero eccezionale, una che merita il massimo
rispetto in questo mondo e che ti fa sentire davvero potente, quella
paura della morte sparisce completamente. Perché quando condividi il
tuo corpo ed il tuo cuore con una donna eccezionale il mondo
svanisce. Voi due siete le uniche persone nell'intero universo. Stai
conquistando quello che pochi uomini hanno conquistato prima, hai
conquistato il cuore di una donna eccezionale, la cosa più
vulnerabile che lei può offrire ad un'altra persona. La morte non
indugia più nella mente. La paura non annebbia più il tuo cuore.
Solo la passione per vivere, e per amare, diventa la tua unica
realtà. "
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