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20 novembre 2024

"ELEGIA AMERICANA", FILM SULLA GIOVINEZZA DI J.D. VANCE:

"Il luogo da cui veniamo è chi siamo, 

ma scegliamo ogni giorno chi vogliamo diventare".

(cit. tratta dal film)

Quest'opera cinematografica ha suscitato una serie di riflessioni soprattutto in Matthias. Naturalmente abbiamo avuto modo di confrontarci pochi giorni dopo aver visto il film a casa mia.

Elegia americana è un film del 2020 ispirato all'omonimo romanzo di James David Vance, il braccio destro di Donald Trump,  senatore dell'Ohio dal 2023.

Questo film si concentra soprattutto sull'infanzia e sulla giovinezza di Vance, mettendo bene in luce fragilità ed errori di alcuni membri della sua famiglia di origine.

Mi interessava molto vederlo per poter conoscere la vita di un politico di destra radicale e per riflettere sui motivi per cui un uomo ancora giovane e che ha sperimentato il riscatto sociale abbia idee molto reazionarie.

Strano comunque che Hollywood, considerato un ambiente progressista, abbia girato un film proprio sulla vita di J.D. Vance.

NOTIZIE ESSENZIALI SU J.D. VANCE:

J.D. Vance è nato il 2 agosto 1984 a Middleton, in Ohio. Lui e la sorella sono stati cresciuti soprattutto dalla nonna materna Bonnie. 

Si è diplomato nel 2003 alla Middletown High School.

Dal 2003 al 2007 è stato un marine durante la guerra in Iraq: nel film compare anche la scena in cui parte per l'incarico di corrispondente di guerra.

Si è laureato con il massimo dei voti e la lode presso la Ohio State University nel 2009 e, subito dopo, ha frequentato la Yale Law School. Proprio in questo ambiente una dei suoi docenti lo ha persuaso a scrivere un libro autobiografico pubblicato nel 2016, Hillibilly Elegy, ovvero, Elegia Americana.

Nel maggio 2022 ha vinto le primarie del Partito Repubblicano in Ohio e nel novembre dello stesso anno è stato eletto senatore.

Ora Donald Trump vuole candidarlo come Vicepresidente degli Stati Uniti d'America.


PERSONAGGI PRINCIPALI DEL FILM:

BONNIE VANCE: Posso definirla una figura motivante per J.D.: con il nipote si dimostra decisa e autorevole dato che crede nelle sue doti. Lo incita a studiare per uscire da una situazione di disagio sociale e di trascuratezza emotiva. Da sottolineare però che questa donna non è stata una madre per sua figlia: non si preoccupava, da giovane, delle conseguenze che i suoi violenti litigi con un marito alcolizzato potevano avere sulla salute mentale della figlia. 

BEV VANCE: La madre di Vance. È squilibrata e, quando era una ragazza madre, ha studiato in una scuola professionale per infermiere. Tuttavia, a poco a poco si è arresa di fronte alle difficoltà della sua vita quotidiana che implicavano il mantenimento di due figli con uno stipendio appena sufficiente per coprire tutte le spese. 

Nelle prime scene del film ho intuito subito che qualcosa, in questa figura, non andava, dal momento che, con i figli, questa madre alternava momenti di tenerezza ad attimi di irritabilità. Ad ogni modo, purtroppo, l'enorme senso di frustrazione, unito anche da continui fallimenti sentimentali, la rendono pazza, violenta con entrambi i figli e dipendente da droghe. Perde il lavoro dopo un episodio di follia: correre con i pattini a rotelle lungo le corsie dei reparti di terapia intensiva.

Si tratta di una figura che non riesco a condannare in quanto incredibilmente fragile, oberata di responsabilità sin dai 18 anni e terribilmente infelice.

SORELLA DI VANCE: Nel film lavora come commessa in un negozio, è sposata e ha due figli. Con J. D. ha un buon rapporto ma negli anni della sua adolescenza la relazione con la madre risulta estremamente conflittuale. Eppure, con la sua grande bontà, invita il fratello a perdonare la loro figura materna considerandone il vissuto infantile drammatico.

USHA VANCE: Nel film, ambientato negli anni 2010-2011 con frequenti flashbacks relativi all'infanzia e all'adolescenza di Vance, Usha assume il ruolo di fidanzata, alleata e sostenitrice della carriera e degli studi di J.D. 

DISCORSO INIZIALE DEL FILM:

Sin dalle prime scene il film cita valori tipicamente di destra, estrapolando una citazione del romanzo:

... per alcuni di noi la speranza del sogno americano rimane irraggiungibile. E anche se gli altri disprezzano il nostro credo, manteniamo la fede non solo in Nostro Signore ma in noi stessi, nella nostra abilità di rialzarci e di volare. Fate in modo che questa fede non crolli mai.

DIO, PATRIA E FAMIGLIA. Questo slogan è stato coniato da Giuseppe Mazzini, il quale sosteneva che tutti, pur godendo di libertà individuali, devono osservare determinati doveri. Dio ci ha creati liberi, la Patria è il regno della legge, uguale per tutti, mentre la famiglia è la patria del cuore, è il primo luogo di educazione dei cittadini.

Lo slogan è stato successivamente assimilato dai fascisti e adattato dai nazisti con la deleteria e blasfema frase: "Gott mit Uns" , cioè, "Dio è con noi".

In queste iniziali parole del film vedo prima di tutto un senso di enorme insoddisfazione nel constatare che il benessere negli Stati Uniti non è goduto e non è fruibile da tutti. Infatti una parte di americani e di famiglie americane vivono in povertà.

Ma in queste parole interpreto anche una chiusura mentale nei confronti del multiculturalismo, dell'interculturalità, del "diverso che minaccia la tradizione". Vance qui parla di fede... ma si tratta di vera fede oppure dell'ostinazione a conservare in modo formalistico una tradizione religiosa che ci contraddistingue da altri popoli?!

Le destre difendono le tradizioni. Io non metto in discussione l'importanza di conoscere e osservare culture e tradizioni locali, mi spaventa il fatto che queste possano divenire causa di fermenti nazionalisti e populisti piuttosto aggressivi. Non metto in discussione la rilevanza delle nostre radici cristiane, tuttavia, queste non devono costituire un pretesto per emarginare e per disprezzare il diverso: dobbiamo ricordare che Gesù prestava sensibilità e attenzione verso il povero, l'emarginato e l'ammalato. Dobbiamo ricordare che la dignità di ogni vita umana è preziosa.

Poi personalmente concordo sul fatto che la questione immigrati non dev'essere l'unica questione alla quale il centrosinistra deve prestare sensibilità e attenzione.

Io non potrò mai votare a destra, soprattutto a seguito di un'esperienza di lavoro in stazione, dove ho visto diverse forme di disagio sociale. Anche se mi trovo abbastanza d'accordo con chi afferma che negli ultimi anni "la sinistra ha perso se stessa", dato che i suoi temi fondamentali sembrano limitarsi al contrasto all'omofobia e all'accoglienza dei migranti. La sinistra ha forse smarrito se stessa perché si è imborghesita, è diventata molle, non sa dare soluzioni ad una piaga sociale, soprattutto italiana, che a me colpisce molto ed è questa: i figli di famiglie povere sia economicamente che culturalmente sono ingabbiati in lavori precari o incappano per molti anni nei contratti di lavoro "in grigio" o "in nero", sono molto facilmente destinati allo sfruttamento perché non hanno gli strumenti per poter raggiungere una posizione lavorativa perlomeno discreta e dignitosa. Questo è un paese demograficamente in crisi che non aiuta né i giovani né le famiglie già costituite né gli anziani, è un paese in cui persino i cinquantenni, disoccupati dopo anni di lavoro, si trovano costretti a re-inventarsi e addirittura a ricominciare a studiare. Eppure un modo per migliorare questa situazione, dopo anni di governo, il Pd non lo ha trovato.

La squadra di Donald Trump, J.D. Vance per primo, dovrebbe leggere il saggio storico di Patrick O'Geary intitolato Il mito delle nazioni, il cui contenuto, ripercorrendo le tappe della storia medievale europea, dimostra come i popoli d'Europa siano entità in continuo divenire proprio a causa di contatti e relazioni con identità diverse da loro. Anche il popolo del continente americano è un'entità in continuo divenire, dal momento che è molto eterogeneo.

Riporto una citazione che può risultare significativa anche per voi lettori tratta proprio dal saggio di O'Geary che costituiva uno dei libri del mio programma d'esame universitario di Storia Medievale: 

La ricostruzione offerta non implica di immaginare una storia europea «senza popoli», ma semplicemente di accettare l'evidenza che i popoli d'Europa sono stati e restano «un progetto in corso, un cantiere aperto», riconoscendo come il perdurare di etichette etniche tradizionali nasconda decisive discontinuità culturali, sociali e biologiche: «I Franchi nati con il battesimo di Clodoveo non sono i Franchi di Carlo Magno o quelli del popolo francese che Jean-Marie Le Pen sperava di riunire intorno al suo movimento politico. I Serbi che comparvero sulle macerie dell'impero degli Ávari non erano il popolo che fu sconfitto nella battaglia di Kosovo del 1389 e non erano nemmeno i Serbi chiamati da Slobodan Miloševi? a partecipare al suo progetto di megalomania nazionalista»

COSA SPINGE UNA PERSONA CHE PROVIENE DA UNA SITUAZIONE DI POVERTA' E SPERIMENTA IN PRIMA PERSONA IL PROGRESSO SOCIALE, CULTURALE ED ECONOMICO A PENSARE IN MODO REAZIONARIO?

Partiamo dalla certezza che Vance è conservatore e tradizionalista. È legato ad una concezione patriarcale della famiglia: secondo lui le donne che non vogliono figli e che pensano soltanto alla carriera lavorativa o all'indipendenza economica sono "da ricoverare in psichiatria". Eppure è sposato con una donna di origini indiane... ma, quando i giornalisti glielo fanno notare, Vance risponde che "Usha non ha grilli per la testa ed è una buona madre. Tutte le donne devono aspirare ad essere madri".

È stato J.D. Vance a inventare e a far circolare bufale ridicole a proposito degli haitiani di Springfield, facendo affermare anche a Trump che "mangiano i gatti domestici". Oltretutto, per lui gli immigrati irregolari sono "persone sporche, dannose", perché hanno reso ancora più grave il problema del traffico di droga negli Stati Uniti e la loro presenza ha contribuito ad abbassare gli stipendi degli operai americani bianchi. Per questo supporta l'idea di Trump di effettuare le deportazioni di massa (ma si rendono conto?! Questo è neonazismo, non vera politica!).

Rimango così colpito da affermazioni del genere che a volte mi chiedo se Vance pensi veramente a tutto quello che dice oppure se i suoi discorsi siano finalizzati prima di tutto alla propaganda e ad acquisire voti.

In politica internazionale J.D. appoggia appieno le istanze della Russia nel conflitto russo-ucraino. Inoltre è a favore dell'isolazionismo statunitense, per cui dell'Europa non gli importa molto.

J.D. Vance è un uomo consapevole delle dinamiche elettorali di questi ultimi anni: sa che ultimamente i politici vengono votati se esprimono diffidenza verso i migranti e se si aggrappano al concetto di nazionalismo, sa che le persone residenti nel mondo industriale americano non si sentono rappresentate dai democratici e approfitta del loro disagio visto che l'industria pesante negli Stati Uniti è in forte crisi.

Molti americani che faticano ad arrivare a fine mese si sentono trascurati dal Partito Democratico, visto come un covo di radical chic socialmente agiati e soprattutto difensori di LGBT+ e migranti. Trump e Vance rappresentano bene la rabbia di operai e industriali.

Questo però fa pensare anche all'Italia degli anni Novanta e al fatto che gli operai del Veneto e della Lombardia simpatizzavano di più per la Lega che non per i partiti di Centrosinistra perché gli esponenti leghisti rappresentavano meglio il loro malcontento.

Ad ogni modo, quest'anno anche molti latinos hanno dato fiducia a Trump perché è assolutamente contrario all'aborto e ai diritti delle comunità LGBT+. I latinos sono in genere cattolici conservatori che, in alcuni casi, hanno sperimentato le dittature di estrema sinistra.

NIKKY HALEY RAPPRESENTA LA "COMPONENTE SANA" DEL PARTITO REPUBBLICANO AMERICANO?

Nikky Haley, governatrice del Sud Carolina dal 2011 al 2017, avrebbe potuto fare la differenza nel Partito Repubblicano: è una moderata pro-life, è a favore del divieto per i legislatori di riscuotere pensioni legislative durante il loro mandato, è a favore dell'inserimento lavorativo degli immigrati regolari (😒a questo punto sarei curiosa di capire che razza di idea si è fatta degli immigrati clandestini, che non sono nati delinquenti, ma si trovano costretti a delinquere e a divenire elementi di fastidio a causa di politiche di accoglienza e di integrazione inefficaci e poco umane!)

Tuttavia si è ritirata dalle primarie sospendendo, nel marzo 2024, la sua campagna elettorale risultata a tutti gli effetti fallimentare: infatti ha vinto le primarie solo nel Vermont. 

E quest'autunno, purtroppo, anche lei ha dichiarato di aver votato per Donald Trump, nonostante le pesanti offese ricevute mesi prima da quest'ultimo. 

Non è detto che un politico di destra o comunque un elettore di destra siano necessariamente persone negative. Però pensando alla Haley inviterei i lettori del presente post a chiedersi: se da una parte il centro-sinistra non risulta più efficace e si ha la sensazione che sia distante dai problemi della gente, dall'altra che cosa sta succedendo alla destra moderata? Per quali motivi il centro-destra non è più incisivo negli ultimissimi tempi?

Il centro-destra ha idee europeiste e tendenzialmente sostiene il libero mercato. Si preoccupa del lavoro? Si è occupata soprattutto dell'economia di aziende di privati e di imprenditori. La destra moderata non è fascista e aborrisce il nazismo. Esiste una rilevante differenza tra personaggi come Maurizio Lupi, Antonio Tajani e personaggi come Matteo Salvini e Giorgia Meloni: i primi sono in grado di esprimersi in modo civile e le loro frasi possono essere prese in considerazione per confronti, i secondi sbraitano e approfittano di qualche evento drammatico di cronaca per fomentare l'odio verso le minoranze, facendo leva sulle paure delle persone e sconfinando nel neo-nazismo. Ma, se negli anni Trenta erano gli ebrei e gli zingari i capri espiatori, oggi sembra esserlo lo straniero, l'africano in particolare. L'africano è colpevole della mentalità patriarcale, l'africano ruba e delinque, l'africano approfitta dell'assistenzialismo italiano, l'africano non ha voglia di lavorare, e chi più ne ha più ne metta di queste castronerie alimentate da certa destra.

Credevo che la Presidente Meloni avesse perduto il vizio di urlare e avesse acquisito un minimo di capacità di ascolto e mediazione una volta assunto un ruolo così importante ma mi sbagliavo.

ULTERIORI CONSIDERAZIONI SULLA VITTORIA DI DONALD TRUMP:

Pochi giorni fa Matthias mi ha passato via whatsapp una parte della newsletter ricevuta per mail da Massimo Polidoro, docente universitario a Milano, scrittore e divulgatore scientifico al quale abbiamo fatto degli accenni in qualche post. Ci sarebbero due suoi saggi interessanti da trattare all'interno del blog, forse ci riusciremo più avanti.

Ad ogni modo, Polidoro è titolare di un canale youtube. Vorrei quindi passarvi il link che rimanda ad un video di dieci minuti circa a proposito del suo pensiero sulle ultime e recentissime elezioni americane. I contenuti di questo video assomigliano molto al contenuto della newsletter:

https://youtu.be/cOi2wb_893o?si=hsTve_hpFgGg9qWq

Le argomentazioni di Massimo Polidoro, al quale anch'io ho stretto la mano dopo aver partecipato alle presentazioni di due suoi libri, hanno suscitato in me una serie di pensieri che qui riporto:

-Reagiamo sulla base dei sentimenti in una società hi-tech di consumismo e di apparenze. Dilaga una mentalità che, esaltando le emozioni, vuole banalizzare o ignorare il pensiero critico.

-La vittoria di Trump mi ha abbastanza stupita, credevo che Kamala potesse vincere anche se di stretta misura. Ecco chi è veramente Donnie Trump: fedina penale sporca, misogino, negazionista del cambiamento climatico, razzista, filo-hitleriano. Dunque l'esito di queste elezioni è solo una questione di ignoranza e mancanza di razionalità da parte di molti americani oppure deriva da frustrazioni, senso diffuso di abbandono da parte delle istituzioni in situazioni di degrado e povertà, atteggiamenti di timore e sfiducia verso il futuro?

-Con Trump il mondo occidentale andrà verso un'involuzione autoritaria? Sui social imperversano commenti inquietanti di cittadini italiani come questo: "Viva Trump!" che sembrano ricalcare il vecchio ma mai completamente superato: "Viva il Duce!".

-La seconda vittoria di Trump può rispecchiare un'estrema conseguenza di queste ultime crisi economiche che hanno reso gli americani "più incattiviti", più vulnerabili alle influenze di quei non-politici che parlano alle loro viscere, non alla loro parte più razionale, e quindi più soggetti a pregiudizi come questo: "l'immigrato è un criminale e ci ruba la possibilità di trovare e di mantenere un lavoro?".

-E ora cosa succederà? Nessuno lo sa. In un mondo di profonde disuguaglianze e pieno di continui cambiamenti è difficile prevedere persino quel che accadrà tra due anni. Ma quanti di noi saranno in grado di riconoscere l'estrema complessità del reale? Quanti di noi sapranno servirsi di una facoltà che Guicciardini chiamava "capacità di discrezione"?

-Come costruire un mondo migliore? Forse tenendo a mente un aforisma poetico di Ungaretti che dice: "Tra un fiore colto/ e l'altro donato/ l'inesprimibile nulla".


13 novembre 2024

"L'età dell'innocenza", E. Wharton:

"Era così, pensò Archer, che New York riusciva a controllare i suoi periodi di transizione: facendo di tutto per tenerli nascosti fino a quando non fossero stati superati e poi convincendosi in perfetta buona fede che avessero avuto luogo in un'epoca precedente".

New York, XIX° secolo.

A) PERSONAGGI PRINCIPALI:

Il personaggio più importante è Newland Archer, avvocato borghese profondamente umano. 

Nella vita di questo giovane uomo ruotano altre due figure femminili, entrambe molto rilevanti: May Welland ed Ellen Olenska.

May diventa moglie di Archer. Appare come una ragazza "perfetta", dai comportamenti ineccepibili, onesta, delicata, candida, perfettamente allineata alle idee del suo tempo: lei, in quanto donna, è nata per cucire, ricamare, sposarsi prestando assoluta fedeltà al marito e crescere figli.

Ellen Olenska, la cugina di May, appare una donna sensibile e indipendente, pur avendo attraversato un'esistenza molto complicata e tortuosa: da piccola ha perduto i genitori, per questo è stata cresciuta dalla zia Medora Manson che si è preoccupata di garantirle un'istruzione valida soprattutto dal punto di vista letterario e musicale. In seguito, Ellen è divenuta moglie di un conte polacco alcolizzato e violento. Non sopportando più una vita da donna oppressa e maltrattata, si è separata ed è ritornata a New York, la sua città natale che la disprezza e la emargina a causa di questa scelta.

Newland Archer è affascinato dalla personalità di Ellen al punto di innamorarsene sinceramente. 

Di fronte ai formalisti newyorkesi avvelenati di fariseismo, Archer difende la decisione di Ellen dato che, a suo avviso, la contessa Olenska all'età di trent'anni è ancora nel pieno della giovinezza e quindi ha il pieno diritto di rifarsi una vita lontana dalle angherie del conte Olenski. Al contrario, la zia Medora, nel pieno della maturità dei suoi anni, incita Archer affinché convinca la nipote a ritornare con il conte. Ma, dal momento che Ellen rifiuta categoricamente di ritornare da Olenski, Medora le taglia gli assegni di mantenimento. Per questo la considero una figura abbastanza negativa: nonostante sia una persona più colta della norma nel tempo in cui vive, è vera apertura mentale la sua? La formazione umanistica, che Medora ha, è sufficiente come requisito per avere buon cuore e una mentalità aperta? O meglio, è possibile mettere in relazione un'ampia e solida formazione umanistica con il vero senso della vita?

Il giovane avvocato accetta il matrimonio con May. Ellen, pur ricambiando Newland, gli suggerisce di anticipare le nozze con sua cugina, soprattutto per evitare che la stessa May soffra nell'eventualità in cui si accorgesse della loro attrazione reciproca.

Dal canto suo, Newland sconsiglia alla contessa Olenska di chiedere legalmente il divorzio dal marito, dal momento che per i signori Archer sarebbe un disonore avere, tra i legami di parentela, anche una donna che volontariamente ha divorziato.

In Newland Archer dimora una visibile contraddizione: pur dimostrandosi critico e spesso insofferente nei confronti di molte delle convenzioni sociali dell'America del suo tempo, ne risulta comunque vincolato e coinvolto. 

Si potrebbe tranquillamente affermare che Archer vive in una società nella quale le convenzioni hanno più potere delle leggi. Nel secondo Ottocento il divorzio era giuridicamente possibile nel mondo occidentale ma rarissimi erano i casi reali.

Una frase che dimostra il dissidio del protagonista è la seguente, rivolta ad Ellen: "Mi hai fatto intravedere per la prima volta una fugace visione di vita vera e contemporaneamente mi hai chiesto di continuare a viverne una falsa".

B) COME AMA NEWLAND ARCHER?

Come ama Newland Archer? Possibile che abbia amato due donne in modo diverso?

Domande che potrebbero far inorridire le coppie, tra il mio pubblico di lettori, che si amano in piena consapevolezza e libertà, compiendo quotidianamente un percorso di vita condiviso non certo scevro di problemi e momenti difficili.

Diciamo che, anche secondo la mia esperienza, è possibile amare fortemente e sinceramente una sola persona. Per me infatti Matthias è insostituibile. Pensate che alcuni amici di mia zia e qualche volontario dell'Emporio della solidarietà in cui presto servizio pensano mi assomigli come se fosse mio fratello quando vedono una fotografia da smartphone! Potrebbe esserlo, avendo 31 anni; ma in realtà è molto più di un fratello, è stato il mio primo vero migliore amico. E' stato la luce, il miglior dono che il mio percorso di vita abbia mai potuto farmi dopo aaanni di intense letture e di riflessioni che non potevo e non riuscivo a condividere con persone vicine alla nostra età. In questi due anni mi ha fatto conoscere un sacco di persone, i nostri interessi si sono concatenati, siamo sempre più legati e ci sentiamo complementari: Matthias razionalizza, io interiorizzo.

Non solo Matthias non ha avuto paura di confrontarsi ma mi ha accolta e mi ha amata per quello che sono... e lo stesso dice lui di me. 

Dal mio punto di vista questa è una delle vignette più toccanti di One Piece (l'immagine è tratta dal n°61) e credo anche rappresentativa della nostra relazione: fate conto che ci sia io al posto di Brook e Matthias al posto di Lufy. 


Ad ogni modo, per rientrare pienamente nel tema del post, è certamente possibile asserire che Newland abbia imparato ad amare May durante la loro vita coniugale. Nel periodo del fidanzamento infatti, l'autrice esplicita come Archer non si senta completamente autentico nelle manifestazioni d'affetto che riserva a May. D'altronde è lei la vera innamorata.
Tra Newland e May c'è sempre stata benevolenza reciproca e stima, oltre che rispetto.
May può rappresentare l'amore quieto e pacato.
Vi riporto alcune frasi relative al matrimonio tra May e Newland, avvenuto in primavera. E' uno dei capitoli che ho maggiormente preferito dal punto di vista stilistico:

The day was fresh, with a lively spring wind full of dust. All the old ladies in both families had got out their faded sables and yellowing ermines, and the smell of camphor from the front pews almost smothered the faint spring scent of the lilies banking the altar. Newland Archer, at a signal from the sexton, had come out of the vestry and placed himself with his best man on the cancel step of Grace Church. The signal meant that the brougham bearing the bride and her father was in sight; but there was sure to be a considerable interval of adjustment and consultation in the lobby, where the bridesmaids were already hovering like a cluster of Easter blossoms.


Ellen invece rappresenta il fascino non soltanto con il suo aspetto avvenente e con il suo modo di vestire sobrio ed elegante ma anche con la sua ricchezza interiore: è molto altruista, molto intelligente, molto realista, diversa dalle aristocratiche della sua epoca; basti pensare che tratta da pari la sua cameriera. La vita della contessa Olenska è molto diversa da quella di May. 
Durante il periodo del fidanzamento e anche nei primi tempi del matrimonio, Ellen è sempre in cima ai pensieri di Newland che ne è quasi ossessionato, al punto tale da chiederle di voler diventare la sua amante. 
Ma Ellen, preoccupatissima per la salute della nonna Manson Mingott, rifiuta la proposta. 
La signora Mingott, commossa dalla generosità di Ellen, si offre di mantenerla oltre che di ospitarla in casa propria nell'ultimo periodo di vita.

C) CONVENZIONI SOCIALI DEL XIX° SECOLO PER NOI ASSURDE:

Ve le elenco tutte.

-Una donna che si separa da un marito violento e, per di più, appartenente alla nobiltà è disprezzabile e anomala.

- Una donna che ha deciso di non vivere più con il marito è meglio non si presenti in pubblico, è scandalosa (regola che Ellen infrange puntualmente). Ammetto di aver letto due volte questo libro, una in italiano, l'altra nell'inglese americano di circa centocinquant'anni fa. Vorrei qui riportare un passaggio in lingua originale a proposito di questa convenzione infranta:

Newland Archer, during this brief episode, had been thrown into a strange state of embarassment. It was annoying that the box which was thus attracting the undivided attention of masculine New York should be that in which his betrothed was seated between her mother and aunt; and for a moment he could not identify the lady in the Empire dress, nor imagine why her presence created such excitement among the initiated. Then light dawned on him, and with it came a momentary rush of indignation (...) the young woman was May Welland's cousin, the cousin always referred to in the family as "poor Ellen Olenska". Archer knew that she had suddenly arrived from Europe a day or two previously... (...) to receive Countess Olenska in the family circle was a different thing from producing her in public, at the Opera of all places, and in the very box with the young girl whose engagement to him, Newland Archer, was to be announced...

-Le donne di qualsiasi età e di qualsiasi condizione non devono mai avvicinarsi di loro spontanea volontà ad un uomo: deve sempre essere il contrario.

-L'ora di cena è alle sette della sera, in qualsiasi periodo dell'anno. Cenare dopo è sconveniente. Inoltre, dopo l'ora di cena, le persone rispettabili rimangono a casa propria, non devono recarsi a casa d'altri, le visite di piacere si fanno nel pomeriggio. La sera non si esce se non per assistere ad uno spettacolo teatrale o ad un'opera musicale. 

-Vietato entrare in un palco di teatro durante l'esecuzione dell'assolo di un cantante! (Convenzione che Newland infrange frequentemente).

Se, dopo aver letto qualche libro di Jane Austen o di altri autori britannici, gli inglesi in Regno Unito della stessa epoca vi sembravano ipocriti e troppo influenzati da cerimoniose convenzioni sociali, secondo me gli americani erano cento volte peggiori!

D) INCIPIT ROMANZO:

Vi riporto alcune righe dell'incipit in lingua originale:

On a January evening of the early seventies, Christine Nillson was singing in "Faust" at the Academy of Music in New York.

Though there was already talk of the erection, in remote metropolitan distances "above the Forties", of a new Opera House which should compete in costliness and splendour with those of the great European capitals, the world of fashion was still content to reassemble every winter in the shabby red and gold boxes of the sociable old Academy.

Conservatives cherished it for being small and inconvenient, and thus keeping out the "new people" whom New York was beginning to dread and yet be drawn to; and the sentimental clung to it for its historic associations, and the musical for its excellent acoustics, always so problematic a quality  in halls built for the hearing of music.

In questo inizio, ambientato all'Accademia di Musica di New York durante l'esecuzione di un'opera, sono ben specificate le coordinate spazio-temporali in cui inizia la narrazione. 

Dunque, Edith Wharton è un'autrice allineata con le tendenze letterarie del suo secolo secondo le quali lo spazio e il tempo sono ben chiari ai lettori poiché risultano oggettivi e indiscutibili. Al contrario, nel Novecento, cambia soprattutto la concezione del tempo, visto che, sia in filosofia sia in letteratura, viene data importanza all'idea che l'individuo si evolve continuamente nel corso della sua vita e dunque la sua identità è determinata dai ricordi del vissuto e dagli eventi che lo hanno fatto divenire ciò che è.

Approfittando di questa citazione, vorrei farvi riflettere sull'ambiente del teatro. Per quale motivo a vostro parere la Wharton ha iniziato il romanzo proprio in questo luogo e, per di più, alla fine del successivo capitolo, inserisce l'annuncio ufficiale del fidanzamento tra Newland e May? Perché non iniziare il libro in una sala da ballo oppure all'interno di una carrozza oppure in qualche vicolo cittadino?

Ho provato a darmi questa risposta: perché la vita dei personaggi di questo romanzo non è poi così distante dal ruolo degli attori. 

In effetti la vita dei signori Welland, dei Manson e degli Archer, come quella di tutti gli americani di quell'epoca, è fatta di ossequi, di falsità e ipocrisie, nonché di vuoto interiore e, in molti casi, di una spaventosa incapacità introspettiva! Oltretutto, gli attori e i cantanti lirici che si esibiscono su un palcoscenico, sono esposti al giudizio dei loro spettatori. Anche i personaggi di questa storia giudicano, condannano e sono a loro volta continuamente esposti a giudizi.

E) FINALE:

Ve lo riassumo.

Siamo negli ultimi anni dell'Ottocento. Newland Archer è vecchio e debole. May è morta. 

Il protagonista si reca con uno dei figli a Parigi, dal momento che è stato invitato da Ellen Olenska. 

Tuttavia, Newland non se la sente di rivederla e manda soltanto il figlio a conoscerla:

Sapeva di aver perso qualcosa: il fiore della vita. Ma ormai ci pensava come a qualcosa di talmente irraggiungibile e improbabile che angosciarsi per non averlo avuto sarebbe stato come disperarsi per non aver vinto il Primo Premio di una lotteria".

Non approvo le recensioni che affermano l'incapacità di scegliere di Newland. Questo protagonista ha scelto, eccome. Ha scelto di adeguarsi alle aspettative altrui, familiari e sociali, piuttosto che assecondare i suoi veri sentimenti. Ha preferito un sodalizio tranquillo e monotono a fini procreativi, mentre Ellen è rimasta sola ma forte e indipendente. Il protagonista è dunque criticabile? Non lo so. So solo che è profondamente umano.


7 novembre 2024

"ACQUA NERA", J. C. OATES:

"Stati Uniti d'America". Ecco come si potrebbe denominare questa piccola serie di post che durerà fino al 22 novembre.

Il becero neonazista ha trionfato ancora, agli americani ignoranti come zappe piace da matti quel vecchio orribile simile alla maschera della morte rossa di Poe. Finché ci sarà la democrazia nel mondo occidentale potrò permettermi di odiarlo in modo esplicito.

Ho aspettato proprio il 7 del mese, cioè la fine di questa porcheria elettorale, prima di decidere che cosa postare: ero indecisa tra la recensione di "Acqua nera" e quella invece del romanzo più celebre della Wharton, autrice americana del XIX°secolo. 

Va da sé che la recensione del libro "L'età dell'innocenza" uscirà a metà della settimana prossima.

Nei giorni scorsi mi sono detta che nel caso della vittoria di Trump avrei dato la precedenza ad "Acqua nera" dal momento che è il più drammatico dei due.

1) CONTENUTO:

Stati Uniti, sera del 4 luglio 1991. 

Al ritorno da una festa, una Toyota corre a velocità elevata lungo le strade della costa del Maine. 

Ma, nell'affrontare una curva, le ruote perdono aderenza e il veicolo cade in un burrone finendo in una pozza d'acqua paludosa. 

A bordo di quest'auto, guidata dal senatore Ted Kennedy, c'è Elizabeth Kelleher (Kelly per familiari e amici), giovane laureata in letteratura e storia americana con una tesi proprio sui Kennedy. La protagonista del libro lavora come collaboratrice per il "Citizen's Inquiry".

Kelly ha conosciuto il senatore soltanto quella sera. 

Ted Kennedy riesce a riemergere dalla palude e si salva, Kelly viene invece lasciata a morire.

Il romanzo inizia in modo drammatico, partendo proprio dall'incidente:

La Toyota a noleggio, guidata con impaziente esuberanza dal Senatore, filava lungo la strada sterrata senza nome, imboccando le curve con vertiginose sbandate strisciando sul terreno, poi, all'improvviso, uscì chissà come di strada per finire nell'impetuosa acqua nera dove, inclinata sul lato destro, affondò rapidamente.

Devo morire? Così?

L'episodio dell'incidente viene riproposto con insistenza e si ripete in molti capitoli del libro. Molto ricorrente è l'immagine dell'auto finita in una palude della quale puntualmente si evidenzia la sporcizia. Tuttavia la narrazione risulta comunque avvincente dato che la Oates aggiunge sempre qualche nuovo particolare. 

Ecco alcuni esempi:

-Mentre la Toyota urtava contro il guardrail che, ridotto a un colabrodo dalla ruggine, parve non opporre alcuna resistenza, Kelly sentì l’esclamazione stupita del Senatore: «Ehi!». Poi come sorta dal nulla l’acqua li sommerse. Sul cofano. Sul parabrezza incrinato. Mulinando in torbidi flutti come se fosse viva e furibonda.

-La zona era fitta di zanzare e punteggiata di lucciole e alcune bionde canne dalla cima a pennacchio assumevano dimensioni grottesche ondeggiando grevi nel vento, come grottesche figure umane senza volto che a lei davano i brividi. 

- (Kelly) inghiottiva l’acqua nera in piccole e rapide sorsate pensando che se l’avesse buttata giù con sufficiente rapidità sarebbe stato come berla, e lei se la sarebbe cavata. 

Joyce Carol Oates si è ispirata ad un fatto di cronaca avvenuto nell'estate 1969, quando il senatore Ted Kennedy ha perso il controllo della propria auto mentre guidava lungo una strada piena di curve sull'isola di Chappaquiddick, nel Massachussetts. 

Anche in questo caso il veicolo è precipitato da un ponte, è finito in un lago e Mary Kopechne, la segretaria e amante di Kennedy, è morta annegata.

Questo fatto ha determinato la fine della carriera politica di Ted Kennedy che, una volta ammessa la propria responsabilità, ha scontato due mesi di carcere per omissione di soccorso.

2) STRUTTURA DEL LIBRO:

Il libro è composto da 32 brevi capitoli e la storia è compresa in un arco temporale di tre ore nel corso delle quali una Kelly intrappolata nell'auto e l'autrice ripercorrono non soltanto gli eventi accaduti alla festa ma anche alcuni ricordi risalenti sia all'infanzia sia al periodo universitario. 

Quindi non ci sono solo ed esclusivamente i particolari volti ad accentuare la tragicità dell'incidente.

2A) ESTRATTO RELATIVO ALL'INFANZIA DELLA PROTAGONISTA:

-Sin dalla nascita Kelly aveva avuto un difetto di convergenza degli assi visivi, e il nome di questo difetto (inutile negare che si trattava di un difetto) era strabismo, il che, nel caso di Kelly, significava che i muscoli dell'occhio sinistro erano più deboli di quelli del destro. Nei primi due confusi anni la piccola, senza rendersene conto, aveva registrato nel cervello non una immagine come avviene nelle persone normali ma due...

2B) ESTRATTO INERENTE ALL'INIZIO DELLA FESTA, QUANDO LA PROTAGONISTA INCONTRA IL SENATORE:

-Quando nel primo pomeriggio del 4 luglio aveva conosciuto il Senatore, cui era stata presentata dall'amante di Buffy, Ray Annick, un avvocato amico del Senatore che era stato suo compagno di liceo al collegio di Andover, Kelly Kelleher era stata cauta, piuttosto reticente, scettica dentro di sé. Aveva osservato quell'uomo famoso stringere una mano dopo l'altra con energia, con gioia, con l'aria un po' affannata come se avesse percorso centinaia di chilometri proprio a quello scopo: per dare la mano a te, e a te, e a te; e lei era rimasta un po' in disparte, pensando: "E' uno di quelli che conduce una perenne campagna elettorale".

3) LE INTERPRETAZIONI CHE HO DATO AL TITOLO DEL ROMANZO:

Per me l'espressione "acqua nera" può essere spiegata in diversi modi se ci si focalizza soprattutto sul colore:

-Nera è l'acqua nella quale finisce la Toyota, un'acqua senza dubbio sporca, puzzolente e dello stesso colore della pece.

-Il nero è associato molto frequentemente alla morte e, in questo caso, si riferisce ad una morte lenta avvenuta per annegamento, e oltretutto ingiusta dal momento che spezza una giovane vita. Con la sua sensibilità sociale e la sua intelligenza, Elizabeth avrebbe potuto dare molto agli Stati Uniti d'America. Il nero dunque è molto legato alla tragedia di una morte prematura. 

Un capitolo finisce in questo modo: ...l'acqua nera la aggrediva riempiendole i polmoni.

- A mio avviso, il "nero" ha qui anche un significato di natura etica: è una metafora del mondo politico americano, fatto di opportunismo, di ipocrisia e immoralità, in forte e netto contrasto con la sana ingenuità e con le aspettative della vera protagonista di questa storia:

Se ne era andato ma sarebbe tornato per salvarla. Se ne era andato raggiungendo a nuoto la riva per cercare aiuto... oppure giaceva tra le erbacce della sponda vomitando acqua in conati disperati cercando di ritrovare il fiato e di raccogliere le forze e il virile coraggio necessari per rituffarsi nell'acqua nera sino all'auto sommersa impotente come uno scarafaggio ribaltato e il precario equilibrio su un fianco nel fango viscido del fondo dove la sua passeggera intrappolata e terrorizzata aspettava di essere tratta in salvo, aspettava che lui tornasse ad aprire la portiera per tirarla fuori e salvarla: era così che sarebbero andate le cose

Ci sono, in quest'ultimo passaggio citato, una figura retorica e un'altra espressione per me molto significative.

L'automobile è impotente come uno scarafaggio ribaltato. Non è la prima volta che un'auto, una grande invenzione del secolo scorso che ha abbastanza velocemente sostituito calessi e carrozze, viene accostata a caratteristiche animali.

Penso prima di tutto ad alcuni versi di Marinetti con il suo componimento "All'automobile da corsa", un inno all'invenzione delle auto e agli sviluppi tecnico-industriali. 

L'auto viene qui paragonata sia ad un cavallo sia ad un cane:

-"Allento finalmente/le tue metalliche redini,/e tu con voluttà ti slanci/nell’Infinito liberatore!"

-"All’abbaiare della tua grande voce/ecco il sol che tramonta inseguirti veloce"

-"Guarda, come galoppa, in fondo ai boschi, laggiù!…"

L'altra espressione che per me è stata motivo di riflessione è questa: fango viscido. 

Con l'aggettivo "viscido" l'autrice intendeva forse alludere anche al comportamento di Ted Kennedy, sfuggente e molto negligente nei confronti di una vita da salvare, oltre che meschino?

4) CONSIDERAZIONI SUI PERSONAGGI PRINCIPALI:

-Ritengo Kelly una persona che nella vita vuole soprattutto vendersi. Non credo che abbia svolto la tesi sui Kennedy per reale interesse nei confronti dell'argomento, casomai lo ha fatto per acquisire visibilità presso i docenti che hanno molto lodato il contenuto del suo lavoro. Kelly è anche ingenua dal momento che idealizza la figura del senatore. Più di una volta l'autrice esplicita che la ragazza aspirava ad acquisire un ruolo importante per la campagna elettorale di Ted e, per arrivare a questo, a mio avviso sarebbe sicuramente stata disposta a diventare la sua amante. 

-Ted Kennedy risulta assolutamente irresponsabile: guida ad alta velocità, con una mano tiene il volante e con l'altra un bicchiere pieno di champagne. Sembra che il senatore sia immagine di una parte della società americana, affezionata alle apparenze, fatta di superficialità e di poca sostanza. Gli stessi occhi di Kennedy sono “come vetro colorato con niente dietro”.

5) KELLY KELLEHER:

A me invece questa figura è piaciuta: ha le sue buone risorse e potenzialità!

La ragazza, decisamente dalla parte del Partito Democratico americano, in antitesi con il resto della sua famiglia alto-borghese, risulta una grande ammiratrice dei Kennedy.

Fa veramente accapponare la pelle, nel corso della narrazione, il pensiero del senatore repubblicano Ham Hunt, un amico di Archie Kelleher, padre di Elizabeth, a proposito di aborto e immigrazione:

...Hunt era sinceramente convinto che l'aborto rappresentasse la chiave della futura salvezza dell'America, l'aborto praticato nelle appropriate fasce demografiche, neri, ispano-americani, madri nubili a carico della pubblica assistenza che cominciavano a procreare all'inizio dell'adolescenza, bisognava pur fare qualcosa, bisognava senz'altro fare qualcosa, l'aborto era la soluzione, il modo per esercitare il controllo demografico e la maggioranza bianca avrebbe dovuto schierarsi in suo favore prima che fosse troppo tardi...

(...) Una volta Kelly aveva urlato al padre stupefatto: "Come fai a votare per un uomo simile? Un fascista! Un nazista! E' uno che crede nel genocidio!"

Certamente Elizabeth Kelleher appare una ragazza determinata, dotata di spirito critico, idealista, razionale. Inoltre è anche piuttosto altruista: due volte la settimana, in qualsiasi periodo dell'anno solare, si reca in un centro sociale per insegnare lingua inglese agli immigrati analfabeti.

Non è credente, pur avendo ricevuto i sacramenti e pur provenendo da una famiglia di religione luterana praticante e non si affida nemmeno agli oroscopi.

L'autrice-narratrice menziona più volte le diciture dell'oroscopo che riguardano le predizioni per il segno dello Scorpione, sotto il quale è nata Kelly.

Si tratta per lo più di "profezie" molto positive che non corrispondono affatto a quel che sarà il tragico destino della protagonista.

Fa bene la ragazza a non fidarsi delle chiacchiere dell'oroscopo, sono previsioni da prendere molto con le pinze, casualmente talvolta più o meno coincidono con quel che viviamo.

Se non sbaglio lo Scorpione è il segno immediatamente successivo al mio. Tanto per chiarire l'affidabilità che secondo me ha l'astrologia: per il periodo 13-19 ottobre molti oroscopi prevedevano per la Bilancia giornate serene e soddisfacenti su tutti i fronti. Ma davvero?! Ho vissuto settimane migliori. In realtà per me quelle sono state giornate decisamente sottotono, cioè, è prevalsa una sensazione di stanchezza e ci si sono messi in tanti a farmi uscire dai gangheri almeno una volta al giorno!

L'astrologia è un mondo di fantasia, un tentativo a mio avviso non troppo gratificante di trovare un senso a quel che ci accade. Qualcosina di vero c'è: il Toro ad esempio è dotato di determinazione, concretezza e di senso pratico. Matthias ha queste qualità, ma non è detto che tutti i nati tra il 20 aprile e il 20 maggio siano proprio così.

29 ottobre 2024

"La mia Africa", film romantico ambientato nelle terre di un continente affascinante:

Il titolo originale è "Out of Africa". Questo film ha circa 40 anni ed è magistralmente interpretato da Robert Redford e da Meryl Streep.

A) TRAMA E CONTENUTI:

Siamo all'inizio del Novecento.

La protagonista del film è Karen, una baronessa danese il cui matrimonio è da poco fallito.

Con l'avvicinarsi della Grande Guerra, la signora decide di partire per il Kenya per un secondo matrimonio di interesse con Bror Blixen che sembra stia avviando da quelle parti una fattoria per la produzione di latte.

Il giorno dopo le nozze però, Karen scopre con amarezza che il suo nuovo marito ha in realtà avviato una piantagione di caffè, poco adeguata al clima che caratterizza la zona dell'Altopiano del N'gon.

L'altopiano del N'gon si trova a sud-ovest di Nairobi, capitale del Kenya. Durante il dominio coloniale britannico era una regione agricola molto importante.

La narrazione del film prosegue. Bror trascura e tradisce la moglie, contagiandola per di più di sifilide.

Quando inizia il primo conflitto mondiale, il barone Blixen e Karen si separano definitivamente. 

Così la protagonista di questa storia, per far fronte alla grande delusione subita, rafforza le sue buone relazioni sia con i domestici che con i Kikuyu, il gruppo etnico più numeroso dello stato del Kenya. Molto positivo risulta il rapporto con il placido e ragionevole Kamante, il domestico che fa anche da mediatore linguistico tra Karen e i nativi kenyoti.

La signora inizia inoltre ad ammirare con occhi affascinati il territorio africano.

Durante un'uscita solitaria la protagonista si trova di fronte ad una leonessa. Tuttavia viene salvata dalla belva da Denys Hatton, cacciatore britannico, profondamente diverso dal barone Blixen. Tra i due nasce in poco tempo una relazione romantica.

Tuttavia c'è un problema: Denys sente il bisogno di viaggiare spesso, anche con il suo aeroplano, mentre Karen vorrebbe un rapporto stabile.

La loro storia d'amore è quindi destinata a finire?

B) IL "MAL D'AFRICA":

Quando scopre di avere la sifilide, Karen torna temporaneamente in Europa per curarsi. Una volta guarita però, le è preclusa la possibilità di avere figli. 

Questo è anche un film sul cosiddetto "mal d'Africa". Questa espressione si riferisce alla forte nostalgia di europei e americani che, dopo essere rientrati in Europa e dopo aver compiuto un viaggio nel continente africano, desiderano rivivere questa intensa esperienza.

E così, sentendo la forte mancanza del continente africano, Karen vi ritorna e, insieme al capo villaggio dei Kikuyu, decide di fondare una scuola per i bambini del luogo.

Credo sia importante tener presente che, negli anni '90, il "mal d'Africa" indicava la malattia dell'AIDS, tuttora grave flagello di paesi come il Botswana, la Tanzania, lo Zimbabwe, l'Angola e il Sudafrica.

C) I KIKUYU:

Vorrei dedicare parte di questo post ai Kikuyu.

L'etnia Kikuyu comprende una popolazione che da tempo ormai è stanziata tra Nairobi e il Monte Kenya. 

Pensate che esiste anche la lingua Kikuyu, appartenente al gruppo di lingue bantu, a loro volta incluse nella mega-famiglia linguistica niger-kordofaniana.

In passato, la religione dei Kikuyu consisteva nel venerare il dio N'gai che abitava il Monte Kenya. E' una divinità che ha creato la terra, l'acqua, la savana, il deserto, i laghi, i monti.

N'gai veniva invocato quando sembrava mancare l'equilibrio tra meteo e natura, ovvero, nei periodi di siccità e in occasione di eventi di vita importanti come un matrimonio o una nascita imminente.

I Kikuyu chiamano il Monte Kenya, vulcano estinto e alto 5199 mt, "kirinyaga" ovvero, "luogo della lucentezza".

Questa etnia si è dimostrata molto ostile ai colonizzatori: secondo un racconto tramandato oralmente dagli anziani in Kenya, con la loro occupazione gli inglesi "avrebbero portato carestia e lacrime".

Tra l'altro, i Kikuyu hanno dato un contributo significativo nelle lotte di indipendenza del Kenya.

D) UNA FRASE DI KAREN SULLA QUALE RIFLETTERE:

Gli europei hanno perso la facoltà di creare miti e dogmi e, per soddisfare questo bisogno umano, devono ricorrere al retaggio del passato. La mente dell'africano invece si muove con facilità e naturalezza per quei sentieri profondi e oscuri.

"Retaggio" è sinonimo di "eredità". Nel caso della storia della cultura europea, qui si fa riferimento al patrimonio mitico dell'antica Grecia e dell'antica Roma.

La parola "mito" deriva da μῦϑος

Già dal V° secolo a.C.,  il mito era ritenuto un racconto fantastico che non prevedeva alcun tipo di dimostrazione e che era dunque opposto al λόγος, ovvero, al ragionamento filosofico che presupponeva argomentazioni ponderate e razionali.

Nel suo saggio "Il mito nella psicologia primitiva", Bronislaw Malinovski sosteneva che: il mito non è una spiegazione che soddisfi un interesse scientifico, ma la resurrezione in forma di narrazione di una realtà primigenia, che viene raccontata per soddisfare profondi bisogni religiosi, esigenze morali. (...) esso esprime, stimola e codifica la credenza; salvaguarda e rafforza la moralità; garantisce l'efficienza del rito e contiene regole pratiche per la condotta dell'uomo. Il mito è dunque un ingrediente vitale della civiltà umana: non favola inutile, ma forza attiva costruita nel tempo.

Effettivamente il mito, appartenente alle tradizioni orali delle più antiche civiltà, è considerato dagli storici della letteratura un racconto sacro che rivela ad un popolo le origini del mondo e dell'Universo, la nascita della vita sulla Terra, il ruolo delle divinità nella vita degli uomini e la fondazione di civiltà e di società.

Con il passare dei secoli e con il significativo sviluppo industriale, tecnico, militare e scientifico gli europei hanno perso il fascino del mito. 

Oltretutto lo sviluppo dell'informatica, circa 25 anni fa, ha notevolmente cambiato la nostra quotidianità rendendo "Internet" un motore di ricerca accessibile a tutti, favorendo una comunicazione più immediata ma rendendo tuttavia ben presenti fenomeni come la creazione di false identità sui profili social e il cyberbullismo.

Dapprima siamo diventati la civiltà dell'industria e dell'efficienza, poi la civiltà dell'immagine e del digitale.