Ancora su Aung San Suu Kyi: scrivo queste righe anche per rispondere alle critiche che recentemente sono state fatte a questo film ...
Il film mi è sembrato molto stimolante, ben riuscito e portatore di valori fondamentali che tutti gli uomini dovrebbero conoscere per migliorare la storia del mondo, quali la democrazia, il rispetto, l'autodeterminazione, la giustizia e la pace...
L'opera presenta alcune scene di violenza che fanno venire la pelle d'oca, è vero, ma al di là di questo aspetto, io inviterei il pubblico a riflettere sulla personalità di questa donna incredibilmente tenace e coraggiosa, che ha combattuto contro l'oppressione del regime militare in Birmania.
Il regista ha voluto concentrarsi per lo più sulla protagonista che non sui fatti storici della Birmania, mettendo in luce quindi una donna straordinaria, un autentico esempio soprattutto per noi giovani, affinchè non smettiamo mai di reclamare per cause giuste i nostri diritti.
Noi giovani dobbiamo vivere con la convinzione che ci viene affidata la responsabilità di guidare il futuro del mondo e che dobbiamo perciò trasmettere forti valori.
Non ho difficoltà ad ammettere che il film, in alcune scene è piuttosto romanzato; tuttavia, viene evidenziato quanto un personaggio storico, tra l'altro molto rilevante, sia molto vicino a noi: infatti Aung prova sentimenti quali entusiasmo e paura. Il ritratto che il film fornisce di lei è, quindi, quello di una donna "normale". E anche questo mi sembra un aspetto molto positivo.
Non direi proprio che questo non è un film ben riuscito, soltanto per il fatto che tralascia gli eventi storici della Birmania.
E', a mio parere molto efficace proprio per il fatto che attribuisce importanza alla personalità molto positiva della protagonista e che non è certo privo di insegnamenti preziosi.
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