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5 aprile 2014
CHE COS' E' L'ARTE?
E' una domanda molto interessante, che mi sono posta più di una volta. E' giusto che io mi interroghi sulla funzione dell'arte, anche perché io sono un' artista; sono una persona piuttosto originale e intuitiva.
In questo post non intendo descrivere l'evoluzione storica del concetto di "arte", ma vorrei invece sia riassumere il contenuto di un racconto scritto da Michel Tournier, autore francese, sia esporvi la mia opinione relativa al concetto di "arte".
Devo inoltre ammettere che due insegnanti del mio liceo mi hanno stimolata a riflettere sul concetto di "arte". E per questo le ringrazio moltissimo.
All'inizio della terza liceo, la mia ex insegnante di scienze naturali aveva detto alla mia classe: "Immaginate che un poeta, un musicista e uno scienziato si trovino in campagna, su una collina. Tutti e tre quindi sono a contatto con la Natura. Secondo voi, come si comportano con l'ambiente che li circonda?".
Due anni dopo, all'inizio della quinta liceo, la nuova insegnante di Storia dell'Arte ci ha fatto leggere il racconto che sto per riassumere e ha poi voluto che ognuno di noi scrivesse il proprio parere sul concetto di "arte".
IL CONTENUTO DEL RACCONTO:
Il protagonista del racconto è uno scrittore.
La storia inizia così :"Io e Pierre siamo nati nello stesso anno, nello stesso paese. Abbiamo imparato a leggere e a scrivere nella stessa scuola. Ma è lì che i nostri destini hanno cominciato a divergere. Mentre Pierre eccelleva in matematica, si appassionava alla chimica e vinceva tutti i premi di fisica, per me contavano soltanto la letteratura, la poesia e in seguito la filosofia."
Non appena avevo letto queste prime righe avevo pensato: "Il narratore ha i miei stessi gusti scolastici!" e poi avevo riflettuto in maniera più ponderata sul contenuto di queste frasi: "Che benefica è la scuola, dal momento che permette a ciascun ragazzo di comprendere le proprie attitudini."
A vent'anni, Pierre aveva deciso di trasferirsi negli Stati Uniti per studiare elettronica e informatica, mentre il protagonista rimaneva profondamente legato alla sua terra natale, diventando tra l'altro uno scrittore di successo. Pierre invece aveva ottenuto un posto importante in un'azienda informatica.
Un giorno però Pierre fa visita al suo vecchio amico di infanzia e gli rivela di aver letto ogni suo libro, nonostante fosse stato lontano dalla Francia per alcuni anni. In seguito Pierre propone all’amico un’ idea singolare: inserire tutti i suoi scritti su un computer in modo da renderli leggibili in qualsiasi lingua. Lo scritture accetta con entusiasmo. Non c’è cosa più importante per un artista che rendere le sue opere accessibili a tutti. Così si rivolge il narratore al suo caro amico: "La creazione non può fare a meno della diffusione. Io non aspiro alla gloria ma ho bisogno di essere letto."
Lo scrittore, per esprimere meglio questa sua idea, racconta una storia che vede come protagonisti due artisti: un pittore cinese e un architetto greco, che vengono convocati dal califfo di Baghdad il quale propone loro di decorare il salone d’onore del suo palazzo, affidando a ciascuno una parete del salone e promettendo di donare un premio all'artista più abile.
Inoltre, il califfo chiede all'architetto greco quanto tempo gli sarebbe occorso per finire la sua opera. L'architetto gli dice: "Quando il pittore cinese avrà terminato, avrò terminato anch'io."
Il salone viene diviso in due da un telo, in modo che nessuno dei due artisti possa vedere il lavoro dell’altro.
Dopo tre mesi, al termine dei lavori, la corte di Baghdad si reca all'interno del salone per vedere le due opere. Il pittore cinese aveva dipinto un affresco che raffigurava uno splendido giardino pieno di alberi in fiore e di laghetti a forma di fagiolo scavalcati da deliziose passerelle.
I membri della corte si accorgono in seguito che il greco non aveva dipinto nulla, ma si era limitato a fissare sulla parete opposta al dipinto un grande specchio il quale, oltre a riflettere nei minimi dettagli l’opera del collega, riproduceva anche le immagini di coloro che si trovavano nella stanza.
"... il giardino del cinese era deserto e disabitato mentre, nel giardino del greco, si vedeva una folla magnifica con vesti ricamate, pennacchi piumati, monili d'oro e armi cesellate."
Questa breve favola permette di comprendere l'importanza sia dei mezzi di comunicazione sia dei contenuti e i messaggi che gli artisti, con le loro opere, vogliono veicolare. Lo specchio del greco rappresenta i mezzi di comunicazione e il dipinto del cinese invece è un' opera d'arte che, per essere conosciuta e apprezzata, deve essere trasmessa.
L'architetto greco ha condiviso infatti lo splendore dell'opera dell'artista cinese e, affiggendo un enorme specchio sulla parete opposta, aveva divulgato l'affresco del suo collega alla Corte.
Che riflessioni ha suscitato in voi questo racconto? Che cos'è per voi l'arte? ... io riporto qui sotto la risposta che ho cercato di dare a questa seconda domanda.
LA MIA IDEA DI ARTE:
L'arte è una creazione che rappresenta la bellezza della natura e che comunica sensazioni. L'arte riflette il mondo interiore dell'artista che avverte il bisogno di esprimere i propri sentimenti attraverso la pittura, la scultura, la musica, la danza e la poesia. L'artista è una persona originale e unica nel suo genere dal momento che, a differenza dello scienziato che raccoglie dati e formula ipotesi riguardo a determinati fenomeni naturali, riesce ad entrare in contatto con la propria sfera emotiva e a percepire a fondo i propri sentimenti. In effetti, l'opera d'arte rappresenta lo stato d'animo di chi la crea: essa può rappresentare un intenso dolore ma può anche essere legata a una sensazione positiva, di armonia con il mondo e di gioia. A me piacciono molto tutte le forme d'arte, ma la mia preferita è la poesia. Da più di tre anni ormai mi sto cimentando con la poesia e sto ottenendo risultati davvero soddisfacenti. Attraverso le parole, cerco di esprimere la magnificenza della Natura e il mio mondo interiore, la parte migliore di me e quindi tutto ciò che riguarda i miei stati d'animo, i miei ideali, i miei sogni.
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