Eh... alla fine me ne sono accorta: vi avevo promesso, dieci giorni fa e nel post precedente, l'analisi di tre componimenti del Codex Buranus ma alla fine ne ho trattati soltanto due. Portate pazienza: sui miei documenti c'è scritto 26/09/1995... Inizio a perdere colpi! Comunque, prima della fine di giugno dedicherò un post dedicato soltanto al lungo carmen buranus 70, quel componimento decisamente lungo e pieno di richiami alla classicità (ma vedrete che bello che è).
Credo di poter intuire a cosa state pensando in questo preciso momento: "Ma come le è venute l'idea di un post un po' scientifico?".
Per vari motivi che elenco qui sotto:
-Sto preparando anche un esame di Storia della critica letteraria, disciplina che è molto legata agli autori della filosofia occidentale operativi nel periodo Sette-Novecento. Tra questi c'è anche l'ostico Immanuel Kant che, a quanto pare, nel suo periodo di formazione accademica, è stato influenzato anche dalla fisica di Newton.
-La fisica e la chimica le capisco meglio adesso rispetto a quando ero al liceo. In questi ultimi anni ho avuto a che fare anche con amici e "mezzi morosi" quasi tutti iscritti a facoltà scientifiche. E, ad un tratto, cioè, da un annetto a questa parte, mi è venuta voglia di riprendere degli argomenti scientifici e di cercare punti di contatto tra le mie materie e le loro.
-Il primo esame di questa sessione per me è Storia dell'italiano letterario. Tra i libri in programma c'è anche Il sistema periodico di Levi: 21 capitoli, tutti portano il nome di un elemento della tavola periodica.
Da adesso in avanti scriverò qualcosa anche di scientifico.
Non ho libri né articoli sottomano mentre scrivo, spero di fare tutto bene.
Anche le immagini e i grafici mi hanno aiutata a comprendere.
BIOGRAFIA DI NEWTON (in realtà mi sono fermata al 1666):
Isaac Newton era nato a Woolsthorpe, in Inghilterra, il giorno di Natale del 1642.
Nel 1661 era entrato al Trinity College di Cambridge. I suoi studi erano proseguiti serenamente
fino al giugno 1665 quando, a causa di un'epidemia di peste scoppiata a Cambridge, la sua università era stata chiusa.
Negli anni 1664-1666, Newton aveva maturato, tra gli studi universitari e l'isolamento a Woolsthorpe causa epidemia, delle teorie brillanti: in matematica a lui si è sempre attribuita l'invenzione del calcolo infinitesimale, che sostanzialmente è un metodo per calcolare le aree di figure qualsiasi.
Invece, per quel che riguarda la fisica (all'epoca però non si chiamava fisica, ma "filosofia naturale"), inizia a riflettere sulla natura e sul colore della luce: la luce bianca è in realtà un miscuglio di raggi di colori diversi, deviati in modi diversi se li si fa incidere su un prisma di vetro. E' questa la dispersione della luce.
Da ciò deriva che l'arcobaleno nasce dalla dispersione della luce.
Ben diversa è invece la rifrazione, fenomeno che avviene nel caso in cui un raggio di luce passi da un mezzo trasparente ad un altro, cioè, quando ad esempio passa dall'aria all'acqua.
Per la rifrazione c'è la legge di Snell, che descrive quanto i raggi sono deviati quando passano da un mezzo a un altro. Se il raggio proviene da una regione con indice di rifrazione ed entra in un mezzo con indice gli angoli di incidenza e di rifrazione sono legati dall'espressione ( e sono le velocità nei mezzi) :
Sempre negli anni 1664-1666, Newton aveva avuto modo di riflettere sul rapporto tra la forza centrifuga della Luna nel moto attorno alla Terra e la forza di gravità con cui la Terra attrae la Luna, e aveva compreso che la forza con cui i pianeti erano e sono legati al Sole varia come l'inverso del quadrato della distanza dal Sole.
GLI STUDI DI ALCHIMIA:
E qui, Newton smentisce Cartesio.
Cartesio, circa un secolo prima, sosteneva che la
materia fosse incapace di esercitare attrazione e repulsione.
Per Newton invece, le particelle della materia sono in grado di interagire tra di loro. Con questo poneva le basi della teoria della gravitazione universale.
LE DUE OPERE FONDAMENTALI DI NEWTON:
Sono I Principia (1687) e L'Ottica (1704).
I PRINCIPIA:
I Principia sono considerati la base della matematica moderna. In quest'opera, Newton scrive che la forza non è qualcosa che i corpi posseggono ma qualcosa che agisce dall'esterno e modifica il loro moto.
Proprio nei Principia compaiono le tre leggi della dinamica (dal greco δυναμις), studia come si muovono i corpi :
1) Il principio di inerzia: Era già stato intuito da Galilei, il quale aveva notato che la velocità di un corpo posto su un piano orizzontale rimaneva costante (a meno che non agiscano forze d'attrito). Se il corpo salisse lungo un piano inclinato diminuirebbe la sua velocità, mentre invece, se scendesse lungo un piano inclinato, la sua velocità aumenterebbe.
Comunque, consiste in questo: un punto materiale che si muove a velocità costante subisce una forza pari a zero. Quindi: i corpi e gli oggetti che si muovono a velocità costante lo fanno per inerzia.
2) Il principio fondamentale della dinamica:
Eccolo qui, riassunto in una formula F= ma, dove F sta per Forza, misurata in Newton, m per massa, misurata in kg, a per accelerazione, misurata in metri al secondo.
Una forza applicata a un corpo determina su di esso un’accelerazione che è direttamente proporzionale alla forza stessa e inversamente proporzionale alla sua massa.
3) Azione-reazione (?):
F (A che esercita una forza su B)= -F (B che esercita una forza su A).
La forza che A esercita su B è opposta in verso a quella esercitata da B su A.
COMMENTO AD UNA FRASE CONTENUTA NEI PRINCIPIA:
Io non so come il mondo mi vedrà un giorno. Per quanto mi riguarda,
mi sembra di essere un ragazzo che gioca sulla spiaggia e trova di tanto in tanto una pietra o una conchiglia, più belli del solito, mentre il grande oceano della verità resta sconosciuto davanti a me.
-La pietra e la conchiglia più belli del solito secondo me rappresenterebbero delle intuizioni, forse anche tutti quegli elementi della natura su cui è interessante riflettere e lavorare.
-L'oceano della verità che resta sconosciuto rimanderebbe invece ai limiti dell'intelletto umano.
L'OTTICA:
L'Ottica, trattato da cui nasce la moderna fisica sperimentale, dà una definizione di luce: la luce è formata da un'infinità di particele emesse da un corpo in tutte le direzioni.
I corpi luminosi emettono luce, per questo vengono detti anche "sorgenti".
I corpi illuminati invece possono essere opachi e in questo caso, non si lasciano attraversare dalla luce, come ad esempio gli scuri di legno di una finestra (ho detto gli scuri, non i vetri).
Poi ci sono i corpi trasparenti, come il vetro, che si lasciano attraversare dalla luce e infine i traslucidi che, pur facendo passare la luce, non permettono all'occhio umano di distinguere la forma degli oggetti (un esempio è il materiale pergamenaceo).
LA FAVOLA DEI SUONI, GALILEO GALILEI:
Cartella 10 :-) !
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.