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7 maggio 2020

"Camice bianco", Giulia Molino:

E' una canzone recentissima, appena uscita su Tim Music e su Youtube.

Sono quasi 10 ore che mi reggo in piedi
girando tra barelle e corridoi pieni
è un nemico astratto che non vedo e che non sento
mi sembra di lottare sì, ma coi mulini a vento
tu che mi ascolti nel cielo oppure accanto
non vedi sono solo un uomo con il camice bianco
dammi un po' di forza, che qui non è abbastanza
ho la testa fra le mani e sono chiuso in questa stanza

(Giulia Molino, Camice bianco, maggio 2020)

Cara Giulia,
lo sai che io e te siamo molto ma molto simili? Solo tu potresti essere un'amica per me, solo tu potresti accogliermi e accettarmi veramente come amica, senza maschere, senza filtri, senza derisioni e/o falsità. 
Non avrei mai immaginato che un giorno sarebbe riuscita a entrare ad Amici una ragazza più o meno come me.
Se solo tu sapessi che in Veneto vive una ragazza che ti somiglia! Se solo potessimo conoscerci! Ma sarà alquanto difficile incontrarsi: tu vivi a Scafati, in provincia di Salerno e io a Sommacampagna, in provincia di Verona. Siamo quasi identiche io e te: età molto vicine (tu quasi 22 e io 24 anni), aspetto fisico molto simile (occhi scuri, pelle olivastra, capelli scuri, ricci e medio corti),  entrambe abbiamo vissuto un'adolescenza difficile e travagliata, entrambe siamo iscritte a facoltà universitarie che riguardano l'ambito delle discipline umanistiche (tu il DAVIMUS di Salerno, io Tradizione e Interpretazione dei testi letterari a Verona), entrambe con una dote artistica (tu sei una vera e propria cantautrice, io ho scritto e fatto pubblicare un romanzo e anche ora sto scrivendo qualcosa), entrambe in questi nostri 20 anni abbiamo vissuto delle relazioni con il sesso opposto in cui non era ben chiaro il confine tra amicizia e attrazione amorosa, entrambe "sentiamo" allo stesso modo: dentro di noi c'è,  è vero, una discreta dose di rabbia, una malinconia che quotidianamente persiste ma anche una sensibilità, diciamocelo, fuori dal comune.
Carissima dolce Giulia, se potessi incontrarti in futuro, sicuramente prenderei il tuo viso fra le mie mani e ti direi che, per le donne come noi, la sensibilità è soprattutto un punto di forza, perché è soprattutto grazie a questa che noi possiamo e potremo arrivare al cuore delle persone, emozionarle, farle riflettere sulle sofferenze della vita e sugli attuali problemi sanitari ed economici che tutto il pianeta sta affrontando in questo strano e difficile 2020.
Sai, anch'io qualche giorno fa ho scritto su un quadernino un racconto sulle fatiche di medici e infermieri, ma per il momento preferisco tenerlo nel cassetto del comodino di camera mia. 
Io e te siamo delle piccole tessere colorate di un grande mosaico. Noi, con i nostri sorrisi, con le nostre lacrime e con i nostri avvolgenti abbracci rivolti sempre alle persone che amiamo, forse possiamo e potremo trasmettere la voglia di costruire un mondo un po' meno egoista e un po' meno violento. 
Ci sarà un tempo per ricominciare, dimenticare tutto questo dolore. Ripartiremo dalle cose buone, canti tu nel ritornello di questo tuo neonato singolo. Io credo che, dopo l'attuale situazione di emergenza sanitaria, ricominceremo veramente a vivere soltanto se supereremo il dolore e il trauma di tutte queste migliaia di morti, soltanto se avremo capito che le relazioni autentiche sono indispensabili nel corso della nostra esistenza e soltanto se molti di noi si rimboccheranno per davvero le maniche al fine di costruire un mondo più ecologico e un po' più solidale da lasciare a chi verrà dopo di noi. 
Giulia, anche io e te, in un certo senso, non smettiamo (e mi auguro che non smetteremo mai, vita natural durante!) di donarci a chi vorrebbe solo respirare, a chi vorrebbe il mare ma si sente solo affogare, a chi saluta un figlio con dei baci alla finestra, a chi va via per sempre mentre il figlio è lì che aspetta. 
Se i medici e gli infermieri si occupano di assistere i malati soprattutto fisici, noi, con tenacia e determinazione, dobbiamo sforzarci sempre di arrivare dritte al cuore di chi è solo, incompreso e non amato. Questo possiamo farlo se mettiamo a frutto sia i nostri talenti sia il nostro bel lato umano. 
Non sono soltanto il terzo posto nella classifica del Serale di Amici o il secondo posto in un concorso regionale di poesia che fanno di noi due buone ragazze. 
Noi non siamo fatte soltanto dei traguardi che raggiungiamo, siamo molto di più: siamo le nostre giornate storte, siamo il nostro impegno nel realizzare i nostri sogni, siamo fatte anche delle tracce che le persone che abbiamo conosciuto e che conosciamo lasciano dentro di noi. 
Io e te siamo state ferite da chi ci ha offese, da chi ha deriso le nostre doti e da chi non ha compreso il nostro modo di essere. 
Ma ricordati, Giulia, che le donne come me e come te, la forza di continuare a vivere la trovano in loro stesse!
Sei una grande!!

Con affetto e con ammirazione,
Anna.

P.S.= Giornali e riviste ritenuti "di valore", come l'ormai storica Famiglia Cristiana, dovrebbero intervistare artiste come te, non la vanesia Gaia Gozzi. Ma, dal mio personalissimo punto di vista, Famiglia Cristiana ha perso un po' di qualità da un annetto a questa parte. Non mi piace più quello che scrivono su quella rivista!

ASCOLTATELA, ANCHE PIU' DI UNA VOLTA SE VOLETE, E MEDITATECI SOPRA!


RACCONTO DI DE AMICIS, tratto dal suo celebre romanzo CUORE:

Nemmeno questa settimana manca il racconto! (La mia promessa era far durare questo progetto almeno fino alla fine del mese, giusto?! Io le mantengo le promesse di solito.)
Prima però due parole su Edmondo De Amicis.
De Amicis era nato ad Oneglia (Liguria) nel 1846, da ragazzo aveva frequentato la scuola militare di Modena e, nel 1866 aveva partecipato alla battaglia di Custoza (Terza guerra di Indipendenza).
Cuore, dal mio punto di vista, è un romanzo che ancora oggi propone a bambini e adolescenti dei valori molto importanti come il rispetto per gli altri, la solidarietà all'interno di un gruppo, una scuola "interclassista" vista come luogo di emancipazione culturale e intellettiva, il saper perdonare...

Oltre al testo del racconto, naturalmente anche stavolta ci sarà una pagina dedicata alle mie riflessioni.




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