E' uno dei libri più particolari e che io abbia mai letto!
Il romanzo evidenzia e descrive molto i comportamenti e le azioni di Sebastiano Procolo, un colonnello in pensione, nipote di Morro, defunto proprietario di una vastissima tenuta.
Morro aveva lasciato in eredità a Procolo il Bosco Vecchio e al pronipote dodicenne Benvenuto una parte assai più vasta.
Sebastiano aveva l'intenzione di abbattere il bosco per fini speculativi. Inoltre, poichè era convinto che fosse ingiusto possedere solo una piccola parte della tenuta, arriva a progettare di uccidere Benvenuto.
E' interessante notare che nel romanzo molti animali e molte entità naturali sono personificati dall'autore; tra questi la gazza, i geni custodi degli alberi il Vento Evaristo e il Vento Matteo, complice del colonnello.
Nella storia sono presenti due tematiche molto rilevanti nella vita di ogni persona: la prima è il passaggio dall'infanzia all'età adulta, che riguarda Benvenuto. Crescendo, il ragazzino dovrà conoscere il dolore dell'esistenza, che non gli permetterà più di ascoltare ammirato il canto del vento, il fruscìo delle foglie e l'acqua del fiume che scorre.
La seconda tematica è molto toccante: si tratta del riscatto morale di Sebastiano Procolo che, succube della sua ruvidità e cupidigia, verso la fine della storia comincia a provare affetto per il nipote, fino a sacrificare la vita. E' qui rivelato un insegnamento fondamentale, che sostiene la storia della nostra umanità: la solidarietà e l'amore sono indispensabili per vivere bene con gli altri e per provare ad entrare in contatto con se stessi.
Nella storia, uno dei personaggi che davvero spicca per la sua sensibilità è Benvenuto che, orfano, esile, malaticcio e non amato coltivava dentro di se' un' ammirazione profonda per la natura e, incredibile a pensarsi, anche per lo zio colonnello, nonostante tra loro vi fosse un rapporto molto freddo.
"La voce del vento si affievolì nel nulla. Senza dubbio egli continuò a salutare il ragazzo, rivolgendogli espressioni affettuose. Ma oramai era troppo in alto per poter essere udito. Benvenuto avrebbe voluto gridargli qualche parola, ma non riusciva a parlare, una cosa gli chiudeva la gola. Agitò allora il cappello, mentre si levava il sole, fino a che fu completo silenzio."
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