"I dolori del giovane Werther" è un romanzo epistolare scritto da Goethe, celeberrimo esponente dello STURM UND DRANG ("tempesta e impeto"), fenomeno culturale tedesco che contestava le convenzioni sociali dell'epoca.
L'opera anticipa le tematiche del Romanticismo, movimento culturale sorto nella prima metà dell'Ottocento che ha cambiato profondamente il modo di concepire la vita dell'uomo.
Il giovane Werther, dotato di un ampio e solido bagaglio culturale, si reca in campagna per chiarire una situazione di conflitto tra la madre e la zia. Durante questa permanenza, Werther si dedica con zelo alla lettura di Omero, al disegno e alla contemplazione estatica della natura. Sono rimasta affascinata dai suoi pensieri; in particolare da queste affermazioni:
"Mi sento così felice, così sommerso nel sentimento del placido essere, che la mia arte ne soffre. Ora non potrei disegnare nemmeno una linea; e tuttavia non sono mai stato più gran pittore che in questi momenti...
... Io soccombo alla violenza della sublimità di queste apparizioni."
Con le ultime parole, Werther esprime la grandezza degli artisti che sanno riconoscere la magnificenza della natura e che, una volta acquisita la consapevolezza di essere creature destinate a soccombere alla violenza di essa, sentono dentro di loro il sublime, sentimento che li coinvolge nel profondo.
In occasione di un ballo organizzato dalla comunità locale, Werther conosce Carlotta, la quale, nel giro di pochi istanti, conquista la sua anima appassionata.
Tuttavia, Carlotta è promessa sposa ad Alberto, un giovane funzionario che temporaneamente si trovava fuori città. Werther, però, follemente innamorato, si reca ogni giorno a casa di Carlotta e in poco tempo riesce a guadagnarsi la sua stima.
Al ritorno di Alberto, Werther si accorge, con infinita tristezza, di non poter realizzare la forte passione verso la ragazza e così decide di accettare il consiglio di Guglielmo, destinatario delle sue lettere, e di partire quindi dalla campagna per intraprendere la carriera di consigliere in città.
Nel frattempo gli giunge notizia che Alberto e Carlotta si sono sposati. Werther, allora, oltremodo angosciato, ritorna in campagna per essere di nuovo vicino a Carlotta. Intanto, la sua profonda inquietudine e la sua terribile infelicità crescono di giorno in giorno e la sua ossessione per Carlotta diviene sempre più intensa. Carlotta, accorgendosi del dolore di Werher, propone al giovane di moderare le sue visite e di mantenere con lei un semplice rapporto di amicizia, ma, in giorno successivo, in assenza di Alberto, il giovane la abbraccia e la bacia appassionatamente. Carlotta, combattuta tra l'affetto e l'indignazione, gli ordina di lasciare la casa.
In seguito, dopo aver scritto una lettera straziante di addio a Carlotta, si suicida sparandosi alle tempie.
Mi sono piaciuti molto i tre personaggi principali del racconto, così diversi tra loro eppure così rappresentativi dei diversi movimenti culturali dell'epoca.
Ho apprezzato molto la calma e la razionalità di Alberto, uomo che rispecchia la mentalità dell'illuminismo, dotato di buonsenso e molto rispettoso delle convenzioni sociali.
Carlotta è rappresentata come una ragazza bellissima, serena, vivace e molto matura al punto tale da essere stata in grado di educare tutti i suoi fratelli in seguito alla morte della madre.
Werther invece, artista colto e sensibile, perfetto rappresentante della mentalità romantica, si lascia sopraffarre dai sentimenti e si dimostra insofferente verso le convenzioni sociali. In effetti, non a caso si trova a suo agio con i bambini, dal momento che questi sono semplici, sinceri e incorrotti dai mali della società.
Nel romanzo, l' amore è visto come la forza che ottenebra la ragione e che domina anima e corpo e che fa apparire la persona amata come se fosse un'angelica visione (Cfr. Stilnovismo e Petrarca).
In particolare, è presente la sensazione che soltanto la persona amata possa comprendere l'anima dell'amante.
"A ogni parola che pronunciava vedevo nuove irradiazioni spirituali diffondersi dai tratti del suo viso che parevano allietarsi e fiorire via via ch'essa sentiva com'io la comprendessi."
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