1) "ORAZIONE NELL'ORTO", G. BELLINI:
1465 c.a. |
Partendo dal primo piano: i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni dormono i basso a sinistra. Vicino (e dietro) a loro vediamo un fiume con degli argini e, sulla sponda, un gruppo di soldati che stanno per arrestare un Gesù inginocchiato su una roccia, per la precisione, sull'unico lato di quella roccia senza asperità.
Gesù in questo dipinto rivolge lo sguardo verso un angelo trasparente che tiene tra le mani un calice.
Sullo sfondo, in alto a sinistra e in cima ad un colle, una città.
Mi chiedo: ma è alba o imbrunire? C'è, se notate, una luce tenue che si riflette sui bordi inferiori delle nubi grigie.
MARCO 14, 32-42:
Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu». Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.
Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
2) "FLAGELLAZIONE DI CRISTO", PIERO DELLA FRANCESCA:
1459 c.a. |
E' un dipinto costituito da due scene: quella a sinistra è ambientata all'interno e c'è un Cristo legato ad una colonna dal capitello ionico che sostiene un idolo d'oro. A sinistra è seduto un Pilato che sembrerebbe inespressivo mentre assiste alla flagellazione di Gesù. A proposito di quest'ultimo, il critico d'arte Giorgio Cricco osserva: "Il corpo di Gesù è di un colore perlaceo, simbolo della Sua purezza incorrotta".
Questa scena è ambientata in un portico di marmo sorretto da colonne. Ci sono due porte sulla parete di fondo: quella di destra è chiusa, quella più a sinistra è invece aperta.
A destra invece c'è una scena all'aperto: è una strada con edifici rinascimentali. Chi sono i tre uomini raffigurati? Si suppone che siano personaggi politicamente ed ecclesiasticamente influenti nel XV° secolo: il Cardinal Bessarione, che forse sta parlando della flagellazione di Gesù a Giovanni Bacci e a Buonoconte da Montefeltro, figlio di Federico da Montefeltro, duca d'Urbino.
GIOVANNI 19, 1-16:
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 11Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare».
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
3) "CROCIFISSIONE", TINTORETTO:
1565 c.a. |
C'è un sostantivo che già può descrivere bene questo dipinto, un sostantivo e un concetto che in questo periodo dev'essere assolutamente evitato: affollamento!
Quel che mi ha sempre colpito di questo dipinto è il cielo plumbeo, pieno di nubi, buio. E il paesaggio brullo, con qualche scheletro di albero a destra.
La croce è al centro e, in basso ad essa, c'è il giro "dei dolenti" (e tra quei personaggi ci saranno sicuramente anche Maria e Giovanni).
Le croci dei due ladroni stanno per essere innalzate, se osservate bene.
LUCA, 23, 39-43:
Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». E diceva: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».
4. "DEPOSIZIONE DI CRISTO", BEATO ANGELICO:
1432 c.a. |
E' una scena contenuta in una cornice gotica formata da tre archi dorati a sesto acuto.
Partiamo dallo sfondo: a sinistra c'è una città con un castello, a destra, campi, colline e alberi.
Il corpo obliquo di Cristo deposto dalla croce è una diagonale che contrasta con la verticalità del dipinto.
In alto a destra, tre angeli piangenti e in basso a sinistra, la Maddalena.
MARCO 15, 42-47:
Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.
IL DISCO SI POSO', BUZZATI:
Il racconto di questa settimana, a tema pasquale naturalmente, è tratto dalla raccolta dei "Sessanta racconti" di Buzzati.
Vale la pena di leggerlo, ve lo assicuro (sono quasi 5 pagine, non 13 come la settimana scorsa). E.. da ora in poi, per un altro mese e mezzo, posterò racconti esclusivamente italiani, che una letteratura migliore della nostra non c'è!! :-)
https://drive.google.com/drive/u/0/my-drive
P.S.= Le reti in questi ultimi giorni sono tutte intasate. Già inizio a far fatica ad accedere alle lezioni online... Che disagio questo virus! E meno male che per me è solo un disagio e non una tragedia, perché nessuno nella mia famiglia si è ammalato e nessuno è morto.
Che disagio: non si sa bene se gli esami della sessione estiva (che è assolutamente da fare, perché per tutti gli studenti di tutte le facoltà è la sessione principale) saranno su Skype o in presenza...
E i nostri docenti che stanno modificando o addirittura alleggerendo la bibliografia dei loro insegnamenti visto che nessuno, nemmeno io che comunque due mesi fa mi ero procurata parte del materiale di studio, ha e può avere tutti i libri di testo (ci sono testi fuori commercio e che quindi si trovano solo nelle biblioteche di Ateneo, chiuse proprio come le biblioteche comunali, ci sono testi che sono da studiare solo in parte e non tutto è reperibile online...)...
Che caos, quanto vorrei la vita "normale"! Oggi siamo a circa 1000 contagiati e a 540 morti...
Inaccettabile, ancora dati drammatici, inaccettabili, ancora una specie di bollettino di guerra.
... Ne passerà del tempo prima che possa ritornare a uscire di casa senza paure, ne passerà del tempo prima che possa pensare di realizzare tranquillamente una vita sociale al di fuori delle mura domestiche, ne passerà ancora del tempo prima che possa riabbracciare quelle poche persone che ho voglia di rivedere...
(farò tutto questo nel 2021, me la sono già messa via, tanto quest'anno è andato).
Per quello non mi annoio mai a casa, so sempre cosa fare... solo che a volte riesco a viverla serenamente, altre invece mi pesa.
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