...Prima di scrivere qui ho aspettato che si addormentassero le margherite di campo...
Vi presento qui alcune poesie tratte da Frontiera e da Diario d'Algeria, raccolte che il mese scorso ho letto integralmente.
A) POESIE TRATTE DA "FRONTIERA":
A1) CONCERTO IN GIARDINO:
A quest’ora
innaffiano i giardini in tutta Europa.
Tromba di spruzzi roca
raduna bambini guerrieri,
echeggia in suono d’acque
sino a quest’ombra di panca.
Ai bambini in guerra sulle aiole
sventaglia, si fa vortice;
suono sospeso in gocce
istante
ti specchi in verde ombrato;
siluri bianchi e rossi
battono gli asfalti dell’Avus,
filano treni a sud-est
tra campi di rose.
Da quest’ombra di panca
ascolto i ringhi della tromba d’acqua:
a ritmi di gocce
il mio tempo s’accorda.
Ma fischiano treni d’arrivi.
S’e’ strozzato nel caldo
il concerto della vita che svaria
in estreme girandole d’acqua.
A quest'ora/ innaffiano i giardini di tutta Europa. = il componimento inizia con un quadrisillabo e un endecasillabo. Il poeta qui intende il tardo pomeriggio.
Tromba di spruzzi roca/raduna bambini guerrieri= Terzo e quarto verso affascinano per la presenza di due figure retoriche: l'allitterazione della polivibrante (r) e la metafora, decisamente particolare, secondo la quale la pompa d'acqua è assimilata ad una tromba. Questo espediente metaforico rinvia certamente al mondo militare. Ma teniamo presente che, in molti dei dialetti regionali lombardi (Vittorio Sereni era di Luino), l'idraulico è il trombèe.
Ai bambini in guerra sulle aiole/ sventaglia, si fa vortice;/suono sospeso in gocce= La pompa sventaglia perché crea dei mulinelli d'acqua. I bambini stanno giocando, è vero, ma... la poesia è stata scritta nel '38, anno in cui in tutta Europa aleggiavano già venti feroci di guerra. Nella terza strofa si dirà che la tromba "ringhia", come se il suo suono fosse minaccioso.
Cos'era l'Avus? Sigla che stava per Automobil Verkeherns und Uebungs Strasse, ovvero, il circuito berlinese per i treni dell'Orient Express.
filano treni a sud-est/tra campi di rose= C'è qui, almeno a mio avviso, la nozione, attualissima nel nostro tempo e soprattutto alle periferie cittadine, di "terrain vague", quindi, di terreno incolto che tempo prima era stato sede di campi coltivati ma che ora attende la costruzione di edifici.
Da quest’ombra di panca/ascolto i ringhi della tromba d’acqua:/a ritmi di gocce /il mio tempo s’accorda.= Georgia Fioroni, dottoranda presso l'Università di Genova nel 2015, ritiene che in questa strofa il poeta esprima il suo desiderio d'armonia con il mondo esterno, visto che compare "ascolto", unico verbo alla prima persona singolare.
I fischi dei treni ricordano la quarta brevissima lirica di Ungaretti intitolata Notte: Tutto si è esteso, si è attenuato, si è confuso./Fischi di treni partiti.
Ad altro dosso di monte
un ignoto paese
mormorando mi va primavera
dalle sue rosse fontane,
da rivi scaturiti a giorno chiaro;
dove uscirono donne sulla neve
e ora cantano al sole.
di cavalli lanciati sui monti;
sui muri degli orti
tempo d’acqua che torna,
randagio.
Alla tenda sʼ accosta
il piccolo nemico
Dimitrios e mi sorprende,
dʼ uccello tenue strido
sul vetro del meriggio.
Non torce la bocca pura
la grazia che chiede pane,
non si vela di pianto
lo sguardo che fame e paura
stempera nel cielo dʼ infanzia.
E' già lontano,
arguto mulinello
che sʼ annulla nellʼafa,
Dimitrios su lande avare
appena credibile, appena
vivo sussulto
di me, della mia vita
esitante sul mare.
di brezza che nel mattino
di glicine
s'inoltra sulla costa bombardata.
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