Per me è appena terminato un periodo piuttosto intenso dal punto di vista lavorativo.
Per questa domenica è previsto il Vangelo con il brano sulle Beatitudini. Occasione perfetta per me per poter iniziare a recensire finalmente il romanzo di Pasternak, Il dottor Zivago.
Però, prima di passare ad un'opera letteraria del secolo scorso così impegnativa, vorrei soffermarmi, almeno stasera, nei miei ricordi di infanzia.
Lo faccio forse perché, da illusa sognatrice, spero che i genitori di alcuni miei alunni, sia delle quarte che della seconda, mi leggano. Non so se mi leggano. In ogni caso, spero che tutte queste fotografie relative ad alcuni miei compiti e ad alcune mie verifiche servano in qualche modo a motivare qualsiasi famiglia con bambini alla primaria. L'italiano è strettamente legato alla bellezza del mondo, nonostante sia difficile, nonostante comporti ovviamente una parte "tecnica" sulla memorizzazione di regole e di tabelle verbali. O almeno, io l'ho sempre visto così. Ormai italiano (e anche storia) piacciono a pochi bambini...
La mia maestra di italiano, che era severa, pignola ed esigente, mi diceva che ero un genio. Non lo so se lo ero e se lo sono, so soltanto che l'inclinazione alla scrittura in me c'è praticamente da sempre e so che quel che volevo fare l'ho fatto, dopo le elementari: il liceo, l'Università. E ora ho iniziato il lavoro che volevo fare da sempre. Pian pianino mi inserirò nelle scuole secondarie. Intanto già da questa supplenza piuttosto lunga che mi hanno assegnato sto imparando molto.
Durante l'autunno invocavo tanto una prima supplenza non di qualche giorno ma di qualche mese e ora che mi è capitato proprio così mi rendo conto di quante responsabilità e di quanti impegni comporti. Tutte responsabilità che mi assumo volentieri, però.
Ho trovato molte pagine e molte verifiche che risalgono all'anno scolastico 2004-2005, cioè, all'anno della mia quarta elementare.
Una nota importante: nemmeno all'epoca c'erano i voti numerici alla primaria. C'erano dei giudizi descrittivi che elenco dal più alto al più basso: OTTIMO/DISTINTO/BUONO/SUFFICIENTE/INSUFFICIENTE/
GRAVEMENTE INSUFFICIENTE. (E le maestre dell'inizio degli anni Duemila non si facevano troppi problemi a metterlo, nemmeno in prima o in seconda!)
AD OGNI MODO VI RISULTA FACILE DESCRIVERE L'INDOLE DI UNA BAMBINA DEL GENERE, VERO? A MIO AVVISO QUESTA FOTO DICE TUTTO...
A 9 anni ero gia' una profonda osservatrice. Molto riflessiva. Molto insicura. Molto tra le nuvole. E molto sensibile. Avevo "ottimo" e "distinto" dappertutto tranne che in matematica e scienze, dove avevo "buono".
In comportamento, sempre in quarta elementare, ero una G.A. (=generalmente adeguata perché avevo: attenzione e partecipazione abbastanza discontinue, socializzazione adeguata soprattutto con alcuni compagni, impegno a casa assiduo, autonomia molto buona).
Il mio corsivo di allora dovrebbe essere abbastanza leggibile...
QUARTA ELEMENTARE:
CANOVACCIO DELLA STORIA (l'inchiostro blu se ne è andato con il tempo in questo caso):
1) Generosità nei confronti degli uccellini (non "nel confronto"!!! Avevo sbagliato).
2) Costruzione della casetta di legno.
3)Postazione ideale per la casetta.
4) Provviste come buon ristoro.
5) Inserimento del canarino e del cibo. (Inserimento... potete pure ridere, ve lo concedo! Dai 5 anni in avanti ho la memoria lucidissima della mia storia personale per cui, sin dall'ultimo anno della materna, tendevo a complicare la lingua e a ricorrere a termini dell'italiano "medio-alto" o a utilizzare, come qui "inserimento" piuttosto che "entrata in scena di". Lo facevo per dimostrare a me stessa che valevo qualcosa, visto che avevo un'autostima bassissima. I giudizi scolastici non danno la felicità).
6) Un ristoro festante.
Questa è una parte di verifica andata particolarmente bene:
SECONDA ELEMENTARE:
Ammetto che non mi rimane molto, ammetto che molti dei quaderni di prima e seconda sono stati buttati, ma qualcosa di molto bello ce l'ho anche in questo caso.
Anno scolastico 2002-2003:
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