Visualizzazioni totali

26 marzo 2022

"Pane e ciliegie", A. Sarfatti

Dovrei esporvi la mie recensioni, arricchite da analisi linguistico-sintattiche, di Senilità e di Uno, nessuno e centomila ma... cioè, non posso permettermelo perché il mondo della scuola mi sta impegnando molto in questi mesi. Negli ultimi giorni ho fatto il salto dalle elementari alle medie. Altra realtà scolastica, ancora più conforme alle mie capacità e al mio stile di insegnamento, altra mole di lavoro e altre gratificazioni. 

Vorrei dare ai lettori veronesi un avviso, considerando anche il fatto che, soprattutto dall'inizio del 2022, non solo sto seguendo diverse iniziative presso il nostro centro pastorale diocesano ma faccio parte anche di un gruppo che sta nascendo in questo ambiente. Nel settore del CPR-Verona (Centro pastorale ragazzi) si stanno organizzando, in vista di quest'estate, sette campi estivi rivolti alla fascia d'età 9-13 anni, ovvero, rivolti ai ragazzini tra la IV° elementare e la II° media. Ho già dato la mia disponibilità come animatrice per il campo 2, che va dal 3 all'8 luglio, per il campo 3, che va dal 10 al 15 luglio, e per il campo 4, dal 17 al 22 luglio. Non significa che ci sarò a tutti e tre, ma che, in un futuro prossimo, saranno i sacerdoti che stanno organizzando il tutto a dirmi in quale esatta settimana verrò collocata tra queste tre. Ho fatto il copia-incolla del link nel quale potete trovare qualche ulteriore dettaglio:

http://www.giovaniverona.it/articolo/campi-tracchi-estate-2022/522

Se siete veronesi come me oppure se vivete in provincia di Verona e avete figli o nipoti alla fine delle elementari oppure in età da medie considerate l'opportunità e, se volete, cominciate a pensare di fare una sorta di pre-iscrizione presso le vostre parrocchie. Non aspettate il mese di maggio, fatelo nei prossimi giorni, perché si tratta di esperienze serie che devono essere organizzate bene. Successivamente arriveranno informazioni più precise (anche per me che animerò) sulle quote d'iscrizione e sul materiale da portare. Preciso che al momento io non so più di quel che c'è scritto alla pagina del link sopra. Quindi, a partire da oggi, tenete monitorata la pagina del CPR in caso di interesse.

Ad ogni modo, nella mia vita è piuttosto chiaro che è questa la fascia d'età di cui mi dovrò occupare, come insegnante e come educatrice. D'altra parte faccio brillare gli occhi a chi si trova o alla fine dell'infanzia o nella pre-adolescenza...

Ad ogni modo stasera approfitto per presentare un romanzo destinato prima di tutto a questa fascia d'età, utile per far approfondire alle età 9-13 il periodo storico 1939-1945 e per far conoscere alcuni aspetti della cultura ebraica.

1) CONTENUTI GENERALI DEL ROMANZO:

Milano, maggio 1939. Israel Kalk, la moglie Giorgetta e il loro figlio Motele di 9 anni sono ai giardini di Porta Venezia. Lì incontrano Brigitte e Werner, piccoli profughi ebrei provenienti da Berlino, figli di una donna tedesca e di un ebreo polacco deportato, alcuni mesi prima, nei campi di concentramento dalla polizia nazista.

Israel invita i due bambini appena conosciuti e quasi coetanei di Motele a fare merenda in una latteria nelle vicinanze. 

Da quel giorno, nasce nella mente di Israel l'idea di istituire una mensa per i profughi ebrei. D'altra parte, lui stesso è un ebreo proveniente dalla Lituania.

Nei primi tempi, la nuova mensa offre pranzo e cena ai bambini e agli adolescenti ebrei, poi diventa anche uno dei nostri attuali doposcuola caratterizzato da sostegno nei compiti, da momenti di gioco, da lezioni di musica che, piuttosto frequentemente, i ragazzi più grandi impartiscono ai più giovani: Motele impara a suonare il violino da Arturo quindicenne inizialmente taciturno ma molto dotato in musica e molto riflessivo.

Ecco dunque che la mensa diviene non soltanto un ambiente di convivialità e di istruzione ma anche un luogo nel quale ci si sostiene, ci si aiuta nelle difficoltà quotidiane e nella precarietà della guerra e si creano belle amicizie.

Oltre a ciò, Israel Kalk, in accordo con i suoi collaboratori e con i suoi finanziatori, vuole che vengano garantite ogni anno anche le celebrazioni delle principali festività ebraiche. Questo almeno fino all'agosto 1943, quando la mensa viene bombardata. Ma nemmeno di fronte a questo dramma Israel Kalk si arrende, visto che inizia a trasferire la mensa a Lucino (provincia di Como) per poter ancora garantire qualche occasione di ritrovo e di condivisione ai pochi bambini rimasti.

Senza dimenticare che, durante i primi anni del secondo conflitto mondiale, alcuni bambini della mensa vengono internati nei campi di concentramento con le loro famiglie soprattutto nelle zone dell'Italia centro-meridionale.

2) FESTIVITA' EBRAICHE MENZIONATE NEL LIBRO:

A) BAR MITZVAH (BAT MITZVAH per le ragazzine di 12 anni): Segna, per i ragazzini di 13 anni, l'ingresso nel mondo delle responsabilità degli adulti. Era un giorno che sanciva l'obbligo di partecipare, per il giovanissimo ebreo praticante, alle iniziative della vita religiosa.

B)HANUKKAH: la traduzione letterale dall'ebraico all'italiano sarebbe festa di inaugurazione. Durava otto giorni e, in questa occasione si commemora la vittoria dei Maccabei, nel II° secolo a.C., contro i greci Seleucidi e il loro re Antioco, il quale avrebbe voluto che il popolo ebraico rinunciasse alla propria religione per sottomettersi al suo dominio. La Hannukah inizia al tramonto del giorno 24 del mese di Kislev (a dicembre per noi). Durante questi giorni si cucinano e si mangiano i sufganiot, bomboloni fritti.

C) ROSH HASHANA': Letteralmente significa capo d'anno. E' una ricorrenza che dura 10 giorni. Il giorno del KIPPUR, che chiude questo breve periodo, prevede il digiuno per l'intera giornata. Non cade mai prima del 6 settembre cristiano e gregoriano.

D) PESAH: non è altro che la Pasqua. Dura otto giorni e si celebra la ricorrenza della liberazione dalla schiavitù dell'Egitto (Esodo e Mosè). Si mangia pane azzimo in questi giorni, non pane lievitato. 

All'interno del romanzo sono presenti altri termini che rimandano alla religione ebraica, come ad esempio la menorah, candelabro a sette braccia che riconduce ai sette giorni della creazione nella Genesi e la Torah, testo sacro degli ebrei.


3) ALCUNE FIGURE PRESENTI NEL ROMANZO:

Nel corso dei capitoli compaiono alcuni personaggi interessanti oltre a Motele, Werner e Brigitte. C'è Miriam, adolescente mite e solare che ama scrivere e raccontare storie ai bambini più piccoli. C'è Arturo, attratto da Miriam che ha talento per il violino, Anna, amante degli animali e sorella minore di Arturo che sogna di diventare veterinaria. 

Ogni ragazzino custodisce un talento o musicale o artistico (basti pensare all'inclinazione di Brigitte per il disegno) o scolastico. Tutti i frequentatori della mensa sono uniti dalla voglia di amicizia, dalla speranza di poter ricostruire un futuro migliore, dalle privazioni della povertà, dal dolore del distacco delle figure paterne che o sono costrette a partire per il fronte o vengono internati nei campi di concentramento prima dei figli bambini.

Purtroppo non tutti sopravvivono al terribile periodo storico in cui vivono e quindi non tutti arrivano all'anno 1945. 

4) MOTELE KALK:

Indubbiamente è un personaggio che mi è piaciuto molto. All'inizio della storia ha 9 anni, alla fine 15. Ha un ottimo rapporto con entrambi i genitori ma soprattutto con la figura paterna, dal quale si sente pienamente compreso e supportato.

Si tratta indubbiamente di un ragazzo intelligente, sensibile. Fin dall'inizio sono evidenti la sua sofferenza e il suo nervosismo nei confronti della situazione di emarginazione che si trova costretto a vivere: è un ebreo mezzo lituano e mezzo italiano. Nel momento in cui Motele si allontana per giocare un po' al parco con Brigitte e Werner, appena conosciuti, Giorgetta dice al marito: mettiamoci nei suoi panni, perdere d'un colpo compagni e maestra deve essere stato molto duro. E per una questione di razza, per una ragione che lui non può nemmeno comprendere.


Vi ricordo infatti che nel settembre del '38 Mussolini aveva approvato le leggi razziali anti-ebraiche. Per questo bambini, giovani e insegnanti ebrei erano stati espulsi dalle scuole pubbliche, dove si erano vietati libri di testo scritti da ebrei.

Motele è anche generoso: penso ad esempio al momento in cui, una domenica pomeriggio, invita Brigitte e Werner e la loro madre al suo decimo compleanno. Per loro cucina tutta la mattina e prepara una squisita torta con pere e cannella.

Insomma, a mio avviso Motele Kalk presente quasi tutte le caratteristiche dei bambini della sua età: voglia di autonomia, curiosità verso la vita degli adulti e verso il mondo in generale con le sue decine di domande al giorno, ammirazione per i genitori, senso di giustizia (a quest'età possono essere più semplici e più giusti degli adulti), sincerità spiazzante che svela la pura verità su persone ed eventi ( ma a volte è una verità spietata e micidiale), disagio e irritazione nei confronti di ciò che non si comprende o che non piace.

5) I NAUFRAGHI DEL PENTCHO:

Immagino che molti tra i miei lettori non conoscano questa vicenda storica narrata invece in questo libro.

Il Pentcho era un battello che ospitava centinaia di migranti polacchi, slovacchi ed ebrei che nel maggio del 1940 si erano imbarcati a Bratislava verso la Palestina. Il battello aveva navigato lungo il Danubio finché non era naufragato nel mar Egeo sulle coste dell'isola di Rodi. Lì, una nave militare italiana aveva trasportato i pochi sopravvissuti a Ferramonti, in provincia di Cosenza.


6) CHI ERA ISRAEL KALK?

Il libro è basato su una persona realmente esistita. Israel Kalk era nato nel 1904 in Lituania nel villaggio di Pikeli da una famiglia di ebrei praticanti. A causa dello scoppio della prima guerra mondiale e della continua minaccia dei pogrom da parte delle truppe filo-zariste, i Kalk lasciano la Lituania. In Lettonia Israel frequenta il Liceo russo dopodiché si trasferisce a Milano per poter frequentare l'Università, dal momento che in Lettonia era preclusa agli ebrei. Qui studia Ingegneria presso il Politecnico e, presso il Circolo studentesco ebraico, ha modo di approfondire la letteratura yiddish. In questa circostanza conosce Giorgetta Lubatti. I due giovani convolano a nozze nel 1928. Israel trova lavoro presso la Compagnia Generale di Elettricità, anche grazie alla conoscenza di sei lingue: lituano, lettone, italiano, russo, tedesco, yiddish. Tuttavia, a causa delle leggi razziali, viene licenziato dalla CGE nel settembre 1938. Ma riesce a trovare, successivamente un impiego presso una ditta più modesta di cavi e apparecchiature elettriche. Nel frattempo con la moglie Giorgetta traduce dei libri di poesia della letteratura yiddish in italiano.

Ed è vero che, dopo aver conosciuto Werner e Brigitte, il signor Kalk riesce a creare un'organizzazione assistenziale privata che consiste nella Mensa dei Bambini ebrei profughi, inaugurata nel giugno del 1940 grazie all'aiuto e al sostegno di alcuni amici e conoscenti come Manfredo D'Urbino e Leone Feiwel. 

Inoltre, attraverso la Mensa dei Bambini, Kalk porta inoltre assistenza anche ai profughi rinchiusi in alcuni campi di internamento istituiti nel 1940, in particolar modo, ai profughi rinchiusi nel campo di concentramento fascista di Ferramonti di Tarsia, in Calabria. 

A causa dei bombardamenti della palazzina in cui era collocata la mensa a Milano, Israel trasferisce la mensa a Lucino, non molto lontano dalla Svizzera, dove, verso la fine del 1943, fugge. Viene internato a Ginvera e liberato nel '45.

Dopo la guerra il signor Kalk trova un impiego presso la ditta Edison e decide di farsi coinvolgere nella camera del commercio italo-israeliana. Intanto raccoglie le storie di molte delle persone che hanno frequentato la sua mensa. E queste storie diventano e sono tuttora dei documenti preziosi contenuti negli archivi del Centro di documentazione Ebraica di Milano.

Israel Kalk è morto nel 1980.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.