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14 maggio 2022

Le stampe giapponesi:

Prima di descriverne alcune è opportuno ricordare sia il contesto storico che ha comportato la loro nascita sia le fasi del procedimento della stampa xilografica.

A- CONTESTO STORICO:


All'inizio del XVII° secolo, dopo un lungo periodo di guerre civili che, in tutto l'arcipelago giapponese, hanno causato l'indebolimento della casta dei samurai, membri della casta militare del Giappone feudale, si sviluppano i commerci e l'assetto sociale cambia in modo significativo. 

La borghesia è l'unica classe sociale che esce arricchita da queste guerre, mentre i samurai impoveriti diventano cultori dell'arte. Al di là dei traffici commerciali, i borghesi non vogliono rinunciare ad ampliare i loro orizzonti culturali: per questo decidono di favorire attori, poeti e pittori. 

Nasce quindi un'alleanza tra mercanti e samurai che favorisce la progettazione in particolar modo delle scuole di pittura. 

La più importante è la scuola di Ukiyo-e: tradotto in italiano, "ukiyo" significa "ricerca di ciò che è piacevole", mentre "e" vuol dire "pittura".

Se, prima del Seicento, la pittura giapponese raffigurava soltanto i soggetti religiosi riferiti al Buddhismo e i ritratti dei priori dei monasteri buddhisti, ora invece vengono rappresentati, nei dipinti e nelle stampe xilografiche, ambienti interni, figure umane, soprattutto femminili, e pitture di paesaggi. Le opere appartenenti alla scuola di Ukiyo-e mettono in risalto con molto realismo gli aspetti della vita quotidiana borghese.

Mi fermo per qualche minuto prima di passare ai procedimenti adottati per realizzare le stampe xilografiche, chiedendovi: notate qualche somiglianza della storia giapponese con la storia europea? Che cosa raffigurava l'arte italiana nel Medioevo?

Il feudalesimo in Europa occidentale è sorto dopo la morte di Carlo Magno: è un sistema non facilissimo da spiegare a dei ragazzini tra gli 11 e i 12 anni, comunque comporta giuramenti di fedeltà tra il signore e i vassalli. Il signore affida ad un vassallo un feudo (territorio), gli dà autorità sugli abitanti del feudo e gli conferisce poteri militari e amministrativi (tasse).

Per tutto il Medioevo, la pittura e la scultura italiana si sono concentrate su soggetti biblici. A partire dal Rinascimento si fanno strada anche l'attenzione per il paesaggio (Giorgione, Tiziano Vecellio, Leonardo Da Vinci) e per i soggetti mitologici (Botticelli, "Nascita di Venere" e "La primavera").

B- PROCEDIMENTO PER LA REALIZZAZIONE DELLE STAMPE XILOGRAFICHE:

Le stampe giapponesi erano frutto della collaborazione fra pittore, incisore e stampatore.

Il pittore eseguiva il disegno con i pennelli su carte sottili incollate su tavole di legno. Sebbene i primi dipinti delle stampe giapponesi fossero in bianco e nero, in seguito sono state ravvivate con qualche tocco di colore di origine vegetale.

L'incisore delimitava i contorni con coltelli particolarmente appuntiti ed eliminava il legno superfluo.

Infine, lo stampatore lavorava con l'aiuto di un torchio.

C- ALCUNE STAMPE:

Preciso che queste sono immagini scannerizzate. Risulta molto difficile trovarle online.

La prima opera che vi propongo è il Quartiere dei piaceri Yoshiwara di Edo, attuale Tokyo.

L'autore è Ishikawa Moronobu che, per conferire volume e tridimensionalità alle sue figure umane, ricorreva ad un tratto di pennello molto marcato.

La stampa raffigura alcune donne in un ambiente interno realizzato, tra l'altro, nel rispetto delle regole della prospettiva. I contorni risultano molto marcati ed evidenziano sia la rotondità dei volti, sia le pieghe dei kimono, decorati con motivi geometrici. Le acconciature delle donne, che hanno tutte i capelli di un colore nero intenso, sono tutte uguali e quindi tutte rialzate in cime con un nastro.

Il colore più evidente è il verde e lo si trova sia nel kimono della donna in primo piano sia nello sfondo del paesaggio montano.

La stampa è del 1680.

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Questo invece è Donna con ventaglio di Kitagawa Utamero. Siamo nel 1760.


Su sfondo neutro viene raffigurata una cortigiana dall'acconciatura ordinata, dalle sopracciglia e dagli occhi sottili e con un'espressione piuttosto sensuale. 

Le decorazioni del ventaglio a forma rotonda risultano piuttosto stilizzate: si tratta di piccoli soli inscritti in rombi dagli angoli un po' arrotondati.

Le decorazioni del kimono risultano molto dettagliate.

Utamero non è l'unico a raffigurare cortigiane a mezzo busto. Gli artisti giapponesi, tra Seicento e Ottocento, raffiguravano abbastanza di frequente donne in genere in giovane età, eleganti e o sensuali o malinconiche. Si cerca quindi di non trascurare le situazioni psicologiche.

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Un'altra stampa realizzata in pieno Settecento è questa, di Okumura Masanobu che è stato anche illustratore di libri di haiku. 


Masanobu è l'inventore della tecnica urushi-e che consentiva di ottenere delle tonalità di nero lucido, simile alla lacca, attraverso la mescolanza di pigmenti con colle d'origine animale. Questo artista inoltre preferisce i colori tenui, come il giallo, il rosa e l'azzurro chiaro, anche se non esclude il ricorso al rosso o al blu o al verde muschio.

Anche qui lo sfondo risulta neutro. Ci sono due donne. Soprattutto per quanto riguarda la giovane vestita di giallo possiamo affermare che il kimono, decorato con motivi geometrici esagonali, è aderente al corpo. Entrambe le donne risultano malinconiche, soprattutto, questo stato d'animo è facile intuirlo per la cortigiana vestita di bianco. Molto elaborate risultano le ali di farfalle sul kimono bianco.

Come mai buona parte delle figure femminili risultano malinconiche? Per la vita borghese, piuttosto agiata ma monotona? Oppure per incomprensioni con i loro amati o con le loro famiglie?

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Passiamo infine a qualche stampa xilografica relativa ai paesaggi...


Questa è una xilografia che si intotola Una notte di pioggia a Karasaky, di Ando Hiroshige. Piove ed è estate. Su una penisola in riva al mare viene rappresentato un pino particolarmente folto che sembra l'ombra di un fantasma. Al di là delle vele delle imbarcazioni e dei tetti delle case, non si nota alcuna presenza umana. 

Verso il XIX° secolo infatti, momento storico in cui il Giappone viene a contatto con i mercati europei. I giapponesi svilupano le loro reti stradali e iniziano a conoscere, pochi decenni dopo, la fotografia e i colori chimici. Per questo la stampa xilografica inizia ad entrare in declino preferendo, ai volti umani e agli ambienti interni, i paesaggi naturali.

Hiroshige adotta spesso formati verticali anziché orizzontali e, nelle sue stampe, è sempre presente l'acqua (non per nulla era soprannominato "Hiroshige il blu").

In questa stampa invece, al chiaro di una luna piena, vediamo i ciliegi in fiore, una campagna, in cui il verde si mescola al grigio, attraversata dalle acque di un fiume e una montagna sullo sfondo.

Hiroshige sa essere poetico.


Vi lascio infine con queste onde del mare particolarmente spumose che abbracciano, fino a travolgerli, degli alti scogli, mentre sullo sfondo volano dei piccoli gabbiani un po' stilizzati. E' possibile che Hiroshige abbia voluto rappresentare il momento del crepuscolo (lo deduco dalla luce rosea all'orizzonte).

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