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21 gennaio 2024

"La sposa normanna", C. Maria Russo:

Un romanzo notevole, costruito sulla femminilità, l'orgoglio e l'energico coraggio di una donna di grande bellezza.

("Il Sole 24 Ore")

1) INCIPIT E CIRCOSTANZE INIZIALI:

Suor Maria Veronica si alzò dal giaciglio e aprì la piccola imposta della cella. L'alba tingeva di rosa un cielo limpido e terso che annunciava un'altra giornata tiepida, sebbene fosse novembre inoltrato. Sorrise, grata a Dio per averla fatta nascere a Palermo.

E' il 1185. Suor Maria Veronica, a 32 anni, si trova costretta, di punto in bianco, a rinnegare i voti per sposarsi con Enrico di Svevia, un rozzo ventenne detestato dal padre Federico I (conosciuto anche come Federico Barbarossa).

Suor Maria Veronica è in realtà Costanza d'Altavilla, l'ultima erede della dinastia normanna che all'epoca governava il Regno di Sicilia.

Le nozze tra Costanza ed Enrico costituiscono un legame politico che doveva al più presto essere coronato dalla nascita di un figlio, ovvero, di un erede al trono.

2) IL MEDIOEVO COME EPOCA "DI PATRIARCATO":

Prima di tutto vorrei riflettere su due termini, entrambi purtroppo di grande attualità nel mondo del XXI° secolo.

MASCHILISTA: Chi sostiene con convinzione la presunta superiorità dell'uomo sulla donna. Questa presunta superiorità viene affermata non soltanto attraverso frasi sessiste ma viene anche legittimata da atti dannosi e lesivi che, soprattutto nel caso di violenze sessuali, provocano profonde ferite nell'animo della donna vittima.

PATRIARCALE: Una società patriarcale è quella in cui i padri di famiglia, ma più in generale i membri maschi di una famiglia, hanno pieni diritti decisionali sulle vite e sul futuro delle loro mogli, delle loro sorelle e delle loro figlie.

Ad esempio:

-In Italia e in Spagna vi sono società dalle mentalità maschiliste. 

-In Iran invece la società è decisamente di mentalità patriarcale.

Pur essendo il Medioevo un periodo storico non da demonizzare bensì da valorizzare per le opere architettoniche che sono state costruite e per la nascita delle lingue volgari evolutesi dal latino, non bisogna dimenticare che è stata un'epoca di patriarcato.

Nell'Europa medievale predominava la mentalità rigidamente patriarcale e, una prova di ciò, è proprio il discorso di Guglielmo d'Altavilla a Costanza:

"Oggi stesso abbandonerete il convento, dispensata dal voto, con la piena assoluzione del vescovo. Per un lungo periodo vi è stato concesso di vivere la vita a modo vostro. Siatene soddisfatta. In questo momento siete necessaria allo stato e farete il vostro dovere fino in fondo. Abbiamo ricevuto una proposta di matrimonio che giudichiamo molto vantaggiosa. Presto sposerete Enrico di Svevia, figlio dell'imperatore Federico. Vi è stato affidato il compito di mettere al mondo l'erede al trono. Un giorno, vostro figlio diventerà il sovrano più potente d'Europa, perché riunirà nelle sue mani la corona dell'impero e quella del regno di Sicilia.

Il 27 gennaio 1186 avviene la celebrazione nuziale a Milano: 

Il mattino delle nozze Costanza osservava stupita la spessa cortina di fumo bianco che avvolgeva le campagne circostanti e sembrava alzarsi dal terreno. Pur essendo inodore, penetrava nelle narici, nella gola e toglieva il respiro. Le sembrava di avvertire un senso di soffocamento, avvolta com'era in quella caligine, di cui non intravedeva né la fine né l'inizio. 

Si tratta di un matrimonio infelice: un Enrico ventenne rozzo e insensibile detesta profondamente Costanza e il cancelliere del papa Gualtieri di Palearia alimenta quest'odio. Per quest'ultimo infatti Costanza è una "p*tt*n* normanna" che ha barattato i voti per il potere.

Nel corso del romanzo Enrico si rivela anche prepotente, crudele, riservandosi persino il diritto di umiliare pubblicamente i suoi stessi parenti.

3) FEDERICO II° DI SVEVIA:

Costanza ha 40 anni quando lo fa nascere. L'autrice ci restituisce un profondo e affettuoso legame tra madre e figlio, durato purtroppo molto poco dal momento che Costanza muore quando Federico ha soltanto tre anni.

Vorrei ora riportare in quest'ultimo paragrafo conclusivo la nota finale dell'autrice che riporta alcune notizie biografiche di questo famoso sovrano europeo:

Federico di Svevia cominciò a regnare all'età di quattordici anni, dopo aver trascorso l'infanzia nei vicoli palermitani, fra mille pericoli, protetto solo dal suo popolo (...).

Nel 1220, per mano del papa Onorio III°, Federico II° venne incoronato imperatore, ma in Germania si recò raramente. 

Nel 1224 fondò l'Università di Napoli, il primo ateneo laico e di stato che attrasse maestri e studenti da ogni parte d'Europa.


1 commento:

  1. Qualche volta, in questi primi mesi del 2024, accadrà che pubblicherò due post nella stessa giornata. Per buona parte dello scorso anno non sono purtroppo riuscita a lavorare e quindi, tra le attività alternative, ho letto moltissimo. Ho talmente tanto materiale da presentarvi!
    Ad esempio, il 3 febbraio usciranno in modalità automatica (già programmati) due post, entrambi alla stessa ora.
    Uno riguarderà un romanzo di Virginia Woolf (che avevo letto mesi fa in un adattamento per il mio livello upper-intermediate) recensito in lingua inglese, un altro invece verterà su un gioiello dell'arte veronese: la chiesa dei Santi Nazaro e Celso, edificio prevalentemente rinascimentale che i non veneti e gli americani ammirano e che si trova nel quartiere di Veronetta.
    Fra circa una decina di giorni ci saranno entrambi, voi sarete liberissimi di dedicare del tempo ad entrambi oppure di scegliere fra la letteratura inglese presentata in lingua originale o la storia dell'arte.
    ...Ma il 27 gennaio non perdetevi le considerazioni mie e di Matthias a proposito del film "Oppenheimer".

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