Visualizzazioni totali

27 gennaio 2024

"OPPENHEIMER", C.NOLAN:

Io e Matthias lo abbiamo visto a fine agosto.

Sono 180 minuti di pellicola che lascia il pubblico con il fiato sospeso e con gli occhi fissi sul maxi schermo!

I paragrafi presentati in ordine numerico costituiscono le mie riflessioni, quelli accompagnati dalle lettere sono invece le considerazioni di Matthias.

1. LE "COMPONENTI" DEL FILM:

Inizio affermando che, personalmente, non lo definirei soltanto un film di guerra dal momento che, in queste tre ore di proiezione, troviamo:

-una componente storica: le vicende sono per lo più ambientate tra la fine degli anni '30 e l'agosto del 1945.

-una componente biografica: vediamo le vicende di Oppenheimer a partire dagli anni della formazione universitaria fino alla sua maturità e alla sua mostruosa invenzione.

-una componente accademico-scientifica: evidente soprattutto nei dibattiti e nei dialoghi tra scienziati.

-una componente psicologica: il film è narrato esclusivamente dal punto di vista di Oppenheimer? Non direi, perché traspare indubbiamente anche la prospettiva di Kitty, moglie tradita, tormentata, nervosa e frustrata. 

Inerente con questo tipo di componente, ritengo importante e significativo farvi notare, soprattutto se avete già avuto modo di vedere questo film, l'espressività dei volti di alcuni personaggi, davvero molto accentuata! Ricordo ad esempio gli occhi algidi e freddi di Oppenheimer, gli occhi angosciati di Kitty e gli occhi fermi e saggi di Einstein.

-una componente etica, finalizzata a far riflettere qualsiasi spettatore su questa spinosa tematica: la competenza scientifico-tecnologica non va affatto a braccetto con l'etica quando crea invenzioni in grado di rovinare e di danneggiare per decenni centinaia di migliaia di persone, in questo caso, i giapponesi di Hiroshima e di Nagasaki.

Oltretutto, mi sono ben accorta che il film è stato sapientemente costruito su sfasature temporali che comprendono: il processo allo scienziato, la sua giovinezza nei tempi dell'Università e la progettazione della bomba atomica.

2.IL TEMA DELLA MORTE ALL'INTERNO DEL FILM:

Lo stesso Oppenheimer dice di se stesso: "Sono diventato morte, distruttore di mondi"

Egli è infatti un Prometeo per antitesi e ora cercherò di essere esauriente spiegandovene il motivo. Il titano della mitologia greca porta agli uomini il fuoco dopo averlo rubato agli dei perché ha a cuore il progresso dell'umanità, Oppenheimer invece impiega la sua genialità al fine di rendere efficace uno strumento il cui impatto è devastante, e questo non è progresso! 

La scienza è progresso solamente quando contribuisce ad alimentare il benessere delle civiltà, non quando si "politicizza in maniera malata" rendendosi complice di piani di guerra e rendendosi gravemente colpevole di distruzione. 

Vi confido ciò che mi ha colpito molto nella seconda parte di questo film: accorgermi, al momento dello sgancio, di quanto gli scienziati americani esultassero per il successo dell'invenzione della bomba atomica senza pensare nemmeno lontanamente al suo impatto.

Oppenheimer è un fisico diabolicamente geniale e genialmente diabolico: un Prometeo criminale, per l'appunto, contagiato da politiche d'odio. Egli è morte e causa di morte. 

Pensate al fatto che, gli effetti della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, non vengono mostrati agli spettatori: si danno soltanto i dati, sconcertanti e oltremodo tragici, dei danni. Ma è comunque molto eloquente l'immagine che Oppenheimer vede davanti a sé quando inizialmente la gente lo esalta per il suo "genio": una donna la cui pelle del viso si sgretola.

Gli effetti sonori in questo film risultano "impattanti" perché in certi casi sovrastano di proposito i dialoghi, come ad esempio durante gli interrogatori, per mettere in evidenza stati di tensione e di dramma. Invece nel test della bomba l'audio del film scompare al momento dello sgancio, secondo me perché preannuncia la morte, la quale, dal punto di vista della radice indoeuropea *mrs, sin dalle origini porta il significato di "silenzio, assenza di vita".

3.IL NEW MEXICO:

Diverse scene del film sono ambientate in un immenso campo del New Mexico accanto al quale gli scienziati che collaborano con Oppenheimer edificano un villaggio di residenza a loro destinato.

Il campo è desolato, brullo. E' teatro del progetto di costruzione della terribile e temibile bomba atomica. 

Il paesaggio desolato con rada vegetazione è indice, nella letteratura e nei film, di attesa. Pensate ad esempio al romanzo di Buzzati "Il deserto dei Tartari" e al dramma di Beckett "Waiting for Godot". 

Se nell'opera di Beckett si attende una persona di cui si rimanda di continuo la sua venuta, se nel libro più celebre di Buzzati il protagonista Giovanni Drogo attende un esercito nemico in una fortezza desolata, in questo film, chi lavora non aspetta altro che l'ordigno sia completato e pronto all'utilizzo.

Tuttavia, nel film oggi oggetto di recensione, il paesaggio arido richiama anche all'aridità interiore, all'insensibilità, alla disumanità di chi ha prestato la propria collaborazione al progetto, perché vi ricordo che non è equo, anzi, è riduttivo incolpare il solo Oppenheimer di questa mostruosità.


A) PARTI IN BIANCO E NERO:

Mi sono chiesto, sin dalla fine della proiezione, quale significato potesse avere l'alternanza tra parti in bianco e nero e parti di pellicola a colori.

Forse le immagini in bianco e nero vogliono mettere in risalto le discussioni su argomenti di natura politica appartenenti ad un'epoca storica che non dovremmo mai dimenticare e ignorare.

Inoltre ho notato che le scene in bianco e nero si discostano dal punto di vista di Oppenheimer offrendo la prospettiva, più oggettiva, di Lewis Strauss. 

B) L'ELEMENTO DEL FUOCO:

Il fuoco è un elemento che, sin dalla preistoria, è stato di importanza vitale per gli uomini. Attraverso il fuoco si cuoceva il cibo, ci si radunava, ci si riscaldava.

Ma nonostante ciò il fuoco è anche uno strumento potente che può comportare la potenziale distruzione di intere popolazioni attraverso incendi o esplosioni. 

La bomba atomica emette enormi quantità di radiazione elettromagnetica sottoforma di una luce infrarossa molto intensa. Si tratta di un'energia radiante diretta i cui effetti costringono i giapponesi alla resa.

Vorrei ricordare comunque che (e questo viene chiaramente specificato durante il film) il vero obiettivo di Oppenheimer era rovinare la Germania e sconfiggerla definitivamente mettendo a disposizione della politica americana la bomba atomica.

Ma nel 1945, cambiate le dinamiche del conflitto con la sconfitta definitiva della Germania a fine aprile e la resistenza del Giappone, l'obiettivo della bomba atomica sono diventate due città giapponesi. Oppenheimer ha contribuito anche alla scelta delle città di Hiroshima e Nagasaki.

C) L'AMANTE JEN:

Questo film si sofferma a 360° sulla vita di Oppenheimer.

Prima di sposarsi con Kitty, Robert Oppenheimer ha frequentato Jen. La relazione con Jen è continuata anche dopo il matrimonio con Kitty. 

Tuttavia una scena di questo film ci pone un mistero che riguarda la morte di Jen: si è davvero suicidata annegandosi nella vasca da bagno? Oppure nella sua morte è stata coinvolta l'FBI, ipotesi possibile visto che nell'inquadratura si vede un guanto nero?

D) OPPENHEIMER É UN EPIMETEO:

Io direi invece che Oppenheimer è un Epimeteo ("che pensa dopo") visto che solo in una fase successiva, durante il processo, si rende conto degli effetti devastanti della bomba atomica. 

Ma non soltanto in questo caso si dimostra un Epimeteo: all'inizio del film è uno studente universitario che tenta di avvelenare un suo professore. Alla fine della lezione mette una mela avvelenata sulla cattedra del docente, ritirandola poco dopo probabilmente per evitare delle pesanti sanzioni giudiziarie.

E) LA FIGURA DI EINSTEIN E IL RAPPORTO DI OPPENHEIMER CON GLI STATI UNITI:

Einstein è palesemente contrario alla bomba atomica e in effetti si rifiuta di rifare per Oppenheimer i calcoli di probabilità.

Mi ha molto colpito una frase pronunciata da Einstein: "Oppenheimer era innamorato di una ragazza che non lo ricambiava: gli Stati Uniti".

Oppenheimer ha sempre desiderato mettere a frutto le sue conoscenze per il bene e per la vittoria degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale. 

Tuttavia, anche se negli Stati Uniti Oppenheimer, tedesco di origini ebraiche, non era sottoposto alle discriminazioni delle leggi razziali, era comunque stato accusato di comunismo durante gli anni universitari e sospettato, anche durante il processo dopo la fine del conflitto, di essere una spia sovietica e di aver accolto nell'equipe degli scienziati collaboratori qualche informatore sovietico.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.