1) CORNICE LIBRO:
Una cornice narrativa introduce il racconto della vita di Seymour Levov, il personaggio principale.
Una sera lo scrittore Nathan Zuckerman si reca al ritrovo degli ex-compagni di classe e qui incontra Jerry Levov che gli racconta la vita del fratello.
Per questo motivo Zuckerman ricostruisce la biografia dello "Svedese" basandosi sia su ciò che gli ha raccontato Jerry, sia sui propri ricordi riferiti alle qualità di Seymour e alle sue vicende.
2) L'INCONTRO TRA SEYMOUR E NATHAN:
Nella prima parte del libro Nathan riceve una lettera da parte di Seymour che lo invita a cena in un lussuoso ristorante di New York per parlargli della vita di suo padre Lou, in modo tale che Zuckerman possa scrivere un romanzo.
Molto incuriosito per la proposta, Nathan accetta volentieri l'invito ma in quell'appuntamento Seymour non gli rivela molto né di sé né del padre, che definisce un imprenditore pieno di sé. Piuttosto, su richiesta dell'autore, racconta del fratello che più volte ha divorziato e che è diventato un ricco chirurgo di Miami.
Forse Seymour aveva veramente l'intenzione di raccontare all'autore la sua storia familiare, concentrandosi soprattutto sul padre, ma, poco prima di incontrarlo, ha cambiato idea.
Forse, dopo un matrimonio fallito e sapendo di essere già malato di cancro, cercava semplicemente qualcuno con cui parlare.
Alla fine della serata Nathan definisce lo Svedese come una persona piatta, vuota e superficiale:
Perché tanta voglia di conoscere quest'uomo? Sei così curioso solo perché una volta ti ha detto, a te e solo a te: "Il basket è un'altra cosa, Skip?" Perché aggrapparsi a lui? Qui c'è soltanto quello che vedi. Quest'uomo vuole solo essere guardato. Tu cerchi abissi che non esistono. Quest'uomo è l'incarnazione del nulla.
3) LO STILE NARRATIVO E LA SUDDIVISIONE DEI CAPITOLI:
Nathan Zuckerman è un narratore con una propria opinione e un proprio punto di vista sulla figura di Seymour.
La sua visione però non coincide con quella di altri personaggi.
Lo stile comprende molti ricorrenti flashbacks: alcuni riguardano il rapporto di Seymour da bambino con la figura paterna, altri invece si riferiscono alla storia tra lo Svedese e la moglie, altri ancora si concentrano sulla relazione tra il protagonista e la figlia Merry.
Pastorale americana è suddiviso in tre parti e ciascuna include tre lunghi capitoli: la prima parte è intitolata Paradiso ricordato, la seconda La caduta e la terza infine Paradiso perduto.
4) SEYMOUR LEVOV:
Seymour Levov è soprannominato "lo Svedese" dato che ha un aspetto nord-europeo: capelli biondi e occhi azzurri.
Lo Svedese. Negli anni della guerra, quando ero ancora alle elementari, questo era un nome magico nel nostro quartiere di Newark, anche per gli adulti della generazione successiva a quella del vecchio ghetto cittadino di Prince Street che non erano ancora così perfettamente americanizzati da restare a bocca aperta davanti alla bravura di un atleta del liceo. Era magico il nome, come l'eccezionalità del viso. Dei pochi studenti ebrei di pelle chiara presenti nel nostro liceo pubblico prevalentemente ebraico, nessuno aveva nulla che somigliasse anche lontanamente alla mascella quadrata e all'inespressiva maschera vichinga di quel biondino dagli occhi celesti spuntato nella nostra tribù con il nome di Seymour Irving Levov.
Nato a Newyark nel New Jersey da una famiglia di ebrei americani il cui padre, Lou Levov, è proprietario di una fabbrica di guanti, Seymour è cresciuto con la passione e il talento per diversi sport: infatti gioca a football, a baseball e a basket:
Lo Svedese brillava come estremo nel football, pivot nel basket e prima base nel baseball. Soltanto la squadra di basket combinò qualcosa di buono (vincendo per due volte il campionato cittadino con lui come marcatore principale), ma per tutto il tempo in cui eccelse lo Svedese il destino delle nostre squadre sportive non ebbe troppa importanza per una massa studentesca i cui progenitori – in gran parte poco istruiti, molto carichi di preoccupazioni – veneravano il primato accademico più di ogni altra cosa.
Lo Svedese è molto ammirato dalle ragazze, è stimato e considerato eccellente in tutto ciò che fa non soltanto dai suoi coetanei ma anche dagli adulti che lo conoscono.
C'è un passaggio che mi ha colpita:
(Seymour) girava per il quartiere che lo inondava di tutto quell'amore, e sembrava non provare nulla. Contrariamente a tutti i nostri sogni ad occhi aperti sull'effetto di un'adulazione così assoluta, acritica e idolatra, pareva che l'amore prodigato per lo Svedese in realtà lo svuotasse di ogni sentimento. (...) Il suo distacco, la sua apparente passività come oggetto di desiderio di tutto questo amore asessuato, lo facevano apparire, se non divino, di molte spanne al di sopra della primordiale umanità di quasi tutti gli altri frequentatori della scuola.
Per quale motivo questo ragazzo non sembra trarre soddisfazione dall'immensa stima che gli altri hanno di lui?
Ho formulato qualche ipotesi, pur non essendo psicologa:
-Perché deve ancora mettersi alla ricerca di sé: non ha avuto né un'infanzia né un'adolescenza particolarmente difficili, nessun trauma e nessuna difficoltà che minasse le sue sicurezze. Il giovanissimo Svedese non ha ancora sperimentato il dolore o il distacco dalle persone amate, proprio a causa di una famiglia unita e di un'adolescenza di successi scolastici e sportivi che lo distingueva sempre e comunque dai coetanei. Però, come Siddharta, il comportamento dello "Svedese" è modello per gli altri ma non per se stesso: "Ma egli, Siddharta, a se stesso non procurava piacere, non era di gioia a se stesso".
-Seymour sembra non compiacersi dell'eccelsa opinione che chi lo circonda si è fatto di lui forse per il fatto che lotta contro se stesso per non diventare narcisista e per mantenersi umile e modesto.
Dopo la conclusione degli studi universitari, Seymour inizia la sua attività di imprenditoriale e, con il padre, inaugura un'altra fabbrica di borse di pelli di coccodrilli.
Ma alcuni anni dopo, a seguito del fallimento di questa industria, Seymour e Lou fondano la Newark Maid dove si producono guanti.
5) JERRY LEVOV:
Jerry è il fratello minore di Seymour, molto dotato in matematica e con un notevole talento nel ping pong.
La violenza e l'aggressività di Jerry al tavolo da ping pong superava quella di suo fratello in ogni sport. (...) Nessun oggetto che pesi così poco come una pallina da ping pong può essere letale, eppure, quando Jerry la colpiva, l'omicidio non doveva essere lontano dalla sua mente.
Da adulto, Nathan immagina che il modo di giocare a ping-pong di Jerry, fosse probabilmente dovuto ad un senso di rabbia o, comunque, di invidia, nei confronti di un fratello ritenuto sempre eccellente e brillante.
Una sera, Nathan e Jerry si incontrano, poco dopo la morte dello Svedese per cancro.
A me questo fratello non è piaciuto affatto per il carattere terribile che rivela, soprattutto alla fine della seconda parte del romanzo: durante una telefonata con Seymour, approfitta per giudicare pesantemente suo fratello e le sue scelte di vita, urlandogli, non senza insulti ed espressioni scurrili, di mancare di autenticità dal momento che si è sempre sforzato di essere perfetto e ineccepibile. Poco dopo la chiusura della chiamata, lo Svedese scoppia in lacrime.
Sorprendentemente, di fronte all'autore del romanzo, Jerry mette in ottima luce il fratello defunto.
Tuttavia, Nathan si pone qualche domanda a proposito di ciò che sta esprimendo il suo interlocutore:
Mi chiedevo, mentre parlava, se nelle sue parole non ci fossero le tipiche riconsiderazioni che fanno i parenti intorno al caro estinto, magari un po' di rimorso per un'opinione meno favorevole e più jerriana che un tempo poteva aver avuto del bel fratello maggiore, bravo, ben adattato, tranquillo, uno che tutti prendevano a modello, l'eroe del quartiere al quale il minore dei Levov era stato continuamente paragonato mentre lui stesso si evolveva in qualcosa di succedaneo. Questo giudizio, che non sembrava un giudizio emesso da Jerry sul conto dello Svedese, poteva benissimo essere un nuovo sviluppo, nato da una pietà di poche ore. Capita, quando la gente muore: l'aggressività svanisce (...).
In soldoni, l'autore si chiede se Jerry stia pronunciando solo delle frasi di circostanza oppure se stia rivalutando il fratello, dal momento che è sinceramente dispiaciuto dopo averlo invidiato e anche criticato duramente per molti anni.
6) ALCUNE FIGURE PATERNE NELLA PRIMA PARTE DEL LIBRO:
Pastorale americana è un'opera letteraria sulle figure paterne.
Infatti, all'interno degli episodi esposti nei capitoli, vengono raccontati modelli di figure paterne molto diverse le une dalle altre.
Durante il ritrovo tra ex compagni di classe, Nathan incontra anche Ira Pozner, un coetaneo divenuto psichiatra che lamenta di aver sofferto da giovanissimo a causa di un padre emotivamente assente: "Quando un padre non ha niente da dirti, Nathan, si finisce per diventare nevrotici".
Definirei Pastorale americana un libro nel corso del quale, la generazione dei nati tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta, si differenzia dai loro padri soprattutto caratterialmente, preferendo, nell'educazione dei figli, il dialogo e le discussioni all'autoritarismo.
Seymour, Jerry, Nathan e Ira non vedono affatto i loro padri come delle "semi-divinità" da porre su un piedistallo ma piuttosto, riconoscono i loro difetti e i loro limiti e, in qualche caso, vanno alla ricerca di altri modelli di riferimento.
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