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23 dicembre 2025

Le origini dell'abete e le tradizioni natalizie nel mondo:

Vi riporto due approfondimenti, uno per storia e l'altro per geografia, che ho proposto alle mie classi prime in questi ultimi due giorni.

Mancherebbe la fiaba letta durante l'ora di italiano, le cui tematiche non sono valide soltanto a Natale ma... domani sono a pranzo dalla famiglia di Matthias e i prossimi tre giorni sono festivi. 

Oltretutto sono fortemente intenzionata, tra alcune settimane, a scrivere un post di riflessioni sul tema scuola, sui "nuovi" programmi previsti e con l'aggiunta dell'importanza della funzione educativa del docente.

Ma come fanno certe persone a storcere il naso quando riferisco, contenta, di essere finalmente un'insegnante nella secondaria di primo grado? Come fanno a dirmi che i pre-adolescenti sono insopportabili? 

Ce ne sono invece diversi di meravigliosi, soprattutto dal punto di vista dell'intelligenza emotiva! 

Qualcuno inoltre, ad undici anni e mezzo, non solo è veramente esemplare dal punto di vista dello studio e del rendimento ma si dimostra anche veramente straordinario per quel che concerne i comportamenti e il senso di integrità.

Secondo me il mio è uno dei lavori più belli ma al contempo più difficili. Infatti ho spesso problemi di disciplina.

A Capodanno io e Matthias siamo fuori Verona.

Entro i primi di gennaio potrei riuscire a postare i contenuti della lezione di antologia svolta oggi sul tema della generosità, con l'aggiunta di una favola, a mio avviso più idonea agli adulti (infatti non l'ho letta in classe), relativa al tema del perdono. Il testo di quest'ultima lezione del 2025 diventerà la prima tematica dell'anno 2026, che porterà il titolo "Generosità".

Rimando probabilmente a febbraio il post relativo al racconto lungo The three strangers di Hardy.

A) STORIA- LE ORIGINI DELL'ABETE

Sono partita da una leggenda popolare di fama europea.

A1) SAN BONIFACIO E L'ABETE

San Bonifacio, monaco inglese vissuto nel VII° secolo, durante un viaggio in Germania, ha incontrato una tribù pagana che stava per sacrificare un ragazzino in onore del dio Thor, nei pressi di una quercia secolare all'interno di una foresta.

Indignato al vedere questo genere di iniziative, Bonifacio aveva abbattuto la quercia con un solo colpo d'ascia e, dal tronco reciso, sarebbe nato un abete, simbolo di vita eterna.

A2) I SATURNALIA

Istituiti dall'imperatore Domiziano in onore di Saturno, il dio della semina, i Saturnalia duravano dal 17 al 23 dicembre ed erano, secondo il poeta Catullo, i giorni migliori dell'anno dal momento che gli schiavi avevano, temporaneamente, gli stessi diritti degli uomini liberi e potevano partecipare a lauti banchetti con i loro padroni.

In questi giorni, i Romani erano soliti scambiarsi regali e decorare i templi con rami d'abete, per augurarsi un anno venturo prospero dal punto di vista del raccolto.

Notate che i Saturnalia coincidevano anche con il solstizio d'inverno.

La giornata del 25 dicembre infatti, durante l'epoca della Roma imperiale, consisteva nella celebrazione del Sol Invictus (Sole invincibile): più di così le giornate non si accorciano, per cui il sole invincibile era molto legato alla speranza della rinascita della natura.

Non molto tempo dopo l'Editto di Milano, intorno al 330, durante il regno dell'imperatore Costantino, il 25 dicembre è diventato una data convenzionale per celebrare la nascita di Cristo.

A3) I CELTI:

Per i Celti l'abete, in quanto albero sempreverde, era considerato un simbolo di prosperità che veniva addobbato, all'inizio dell'inverno, con nastri e campanelle.

Le campane sono simbolo della gioia per la nascita di Gesù.

A4) I VICHINGHI:

Per i Vichinghi, l'abete era una pianta magica legata al loro dio sole chiamato Balder, dal momento che non perdeva mai le foglie durante la stagione autunnale.

I Vichinghi decoravano gli abeti con mele, le antenate delle nostre palline che, ad oggi, hanno soltanto un valore puramente decorativo ed estetico.

Le mele erano anche un'allusione ai frutti dell'Eden della Genesi.

A5) ETÀ MODERNA:

Nel 1441, a Tallinn, in Estonia, è stato fatto decorare il primo albero di Natale presso la piazza del Municipio. Si racconta inoltre che, intorno all'albero, le coppie di fidanzati ballassero lietamente al suono di strumenti melodici, sperando in un matrimonio felice.

Pochi decenni dopo, gli abitanti di Brema decoravano un enorme abete con fiori di carta, destinato anche questo ad essere esposto nella piazza del Municipio.

Martin Lutero invece potrebbe essere stato il primo a decorare l’albero di Natale con candele (non dimentichiamoci che nel Cinquecento mancava l'elettricità!), dopo aver vissuto un’esperienza di preghiera notturna in una foresta, dove l'unica fonte di luce erano le stelle in cielo. 

Ho chiuso la storia dell'abete menzionando la regina Margherita, la prima in Italia, circa a metà del XIX° secolo, ad aver decorato un abete in occasione del Natale.

Ad ogni modo, a partire dalla fine del Cinquecento, l'abete diviene un simbolo natalizio che si è diffuso nella maggior parte del pianeta.

B) GEOGRAFIA- LE TRADIZIONI NATALIZIE NEL MONDO

B1) ITALIA ED EUROPA

ITALIA= La cena della Vigilia e/o pranzo di Natale, conclusi tradizionalmente con pandori e panettoni, diventano occasioni di ritrovo per molte famiglie. 

GERMANIA= Il 6 dicembre San Nicola porta dolci ai bambini, mentre il 25 dicembre in molte tavole compare lo Stöllen, a base di marzapane.


San Nicola era un vescovo vissuto nel IV° secolo, originario della Turchia. Si racconta che fosse molto generoso: famoso è infatti l'episodio in cui ha donato molto oro alle tre figlie di un padre indigente, in modo tale da garantire loro una buona dote per il matrimonio.

Comunque anche in Olanda, la notte tra il 5 e il 6 dicembre, San Nicola porta doni ai bambini che, a loro volta, lasciano alcune carote per il suo cavallo bianco sulle mensole dei camini.

REGNO UNITO= Il pranzo del 25 dicembre è spesso a base di tacchino. La tradizione prevede anche il Christmas Pudding, dolce a base di mandorle e frutta candita. 

RUSSIA= Il Natale viene celebrato il 7 gennaio, giorno in cui Nonno Gelo porta i regali ai bambini. Il pranzo è costituito da dodici portate diverse in onore dei dodici apostoli di Gesù.


Nonno Gelo (anticamente "Ded Moroz") è l'inverno personificato con una lunga barba bianca e un abito bianco e blu chiaro.

B2) NATALE EXTRA-EUROPEO

STATI UNITI= Da decenni qui prevale l'aspetto commerciale e consumistico del Natale con decorazioni molto elaborate.

Nel secolo scorso, l’immagine di Babbo Natale è stata popolarizzata a New York, ex colonia olandese, da parte di Haddon Sundblom che lo ha rappresentato con un cappotto rosso in occasione della pubblicità della Coca-cola.

Alcuni autori di romanzi hanno attribuito a Babbo Natale la slitta e le renne. 

MESSICO= Vige qui la tradizione, che inizia il 16 dicembre e termina la Vigilia di Natale, delle processioni per ricordare il viaggio di Maria e Giuseppe verso la stalla di Betlemme.

Durante questi giorni di cammino sono previste alcune soste presso le posàdas (=locande): i gruppi di persone quindi camminano da un villaggio all’altro fermandosi in alcune locande dei loro territori per cantare melodie natalizie e portare tra le mani piccoli presepi.

Nel corso di queste giornate che precedono il 25 dicembre è prevista, da tradizione, la rottura delle piñatas, ovvero, grandi stelle di cartapesta che contengono dolci.

GIAPPONE= Il Natale è stato importato a seguito delle influenze degli Stati Uniti. Anche in questo stato dunque prevale l'aspetto consumistico della festa, con luci, decorazioni e Santa San che porta i doni ai bambini (l'equivalente di Babbo Natale). 

La nascita di Gesù e i racconti dei Vangeli sono del tutto marginali per buona parte dei giapponesi. 

A Tokyo viene eretto un albero alto otto metri.

💥BUONE FESTE A TUTTI VOI! 💥💝

Molto probabilmente tornerò a scrivere nei primi giorni di gennaio.


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