E' un tema che ho svolto alla fine della seconda media. Avrei dovuto scriverlo entro il 17 marzo, in occasione dell'unità d'Italia ma... c'è sempre il 25 aprile!!!
Libertà, uguaglianza e nazionalità sono considerati oggi valori inestimabili e scontati. Ma nella storia non è sempre stato così. Queste conquiste sono frutto di idee e lotte iniziate a partire dal 1700.
Nel Settecento, in Europa si diffuse la cultura illuminista, contraria all'assolutismo dei re e ai privilegi nobiliari. Essa affermava che tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge. Seguaci di questo movimento culturale erano i borghesi e i nobili "illuminati".
Gli illuministi, in particolare Rousseau, Diderot, Voltaire e d'Alembert proclamarono l'uguaglianza di tutti i popoli e di tutte le razze.
Lo strumento del progresso sociale doveva essere la ragione umana e in nome di essa, dovevano essere condannate la guerra, la caccia alle streghe e la tratta dei neri.
Molti episodi storici avevano dimostrato che l'Illuminismo poteva tradursi in realtà e così, i sostenitori di questa cultura divennero sempre più numerosi.
I primi traguardi attraverso le idee di libertà, uguaglianza e nazionalità furono: la proclamazione della Repubblica di Francia, il diritto alla proprietà privata, la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, la fine definitiva del feudalesimo e con questa anche l'abolizione di corveés.
Questo progresso ottenuto con dure conquiste, dev'essere per noi un valore da conservare e da mantenere con il nostro pensiero e con il nostro agire.
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