E' una delle mie canzoni preferite. Penso anche che sia uno dei brani più espressivi della musica italiana contemporanea.
Scritto e interpretato da Jovanotti, il brano è dedicato alla madre Viola, scomparsa nell'estate 2010.
"Le tasche piene di sassi" è un successo del 2011. Il video musicale è stato postato sul canale Youtube di Jovanotti il 24 marzo 2011.
Il cantautore ha descritto così il video: « Lo spettatore che lo vedrà non sentirà quello che io dico e non mi vedrà nemmeno cantare. Vedrà un uomo da solo, al buio, illuminato solo da un occhio di bue che racconta una storia ad un pubblico in penombra, racconta una storia che è la vita, racconta forse la sua vita, forse racconta la vita di quelli tra il pubblico »
E in effetti, questa canzone penetra nelle corde della mia anima, mi fa piangere, racconta anche i miei sentimenti e la mia vita, esprime la profonda malinconia che provo nei momenti "grigi", quando penso a delle persone care che se ne sono andate, quando rifletto su altri eventi tragici e sconvolgenti che non sono capace di spiegare a me stessa... Non riesco proprio ad accettare certe cose, come ad esempio la morte di un ragazzo o la morte di una giovane madre di famiglia. Nel senso che le vivo come due grandi ingiustizie.
Con queste parole inizia la canzone:" Volano le libellule sopra gli stagni e le pozzanghere in città, sembra che se ne freghino della ricchezza che ora viene e dopo va." Ogni volta che penso a questa frase immagino di trovarmi in campagna dove, delle libellule graziose e leggere, sfiorano le fresche acque di un ruscello che scorre accanto ad un campo gremito di fiori.
Le libellule non si preoccupano del denaro, del prestigio personale. Sono, come ho già detto poco sopra, leggere. Volano in mezzo alla bellezza della natura...
Poi, all'inizio della seconda strofa, c'è un'altra bellissima frase: "Sbocciano, i fiori sbocciano e danno tutto quel che hanno in libertà: donano, non si interessano, di ricompense e tutto quello che verrà." Ed è proprio qui che, almeno a me, viene da stabilire un'analogia tra questi fiori che donano senza aspettarsi ricompense e la figura della madre. Anche la madre è come questi fiori: dona se stessa, dedica la sua stessa vita ai figli, li copre quando fa freddo, dà a loro del cibo quando sono affamati, li custodisce e li protegge dai pericoli. Per tutte queste amorevoli attenzioni, la madre non si aspetta ricompense in denaro da parte di coloro che sono "carne della sua stessa carne". Fa tutto questo senza pretendere di essere pagata dai propri figli.
Donare senza pretendere di ricevere qualcosa in cambio... ecco la legge dell'amore.
Il meraviglioso ritornello:
"Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti al cielo. E non so leggere, vienimi a prendere, mi riconosci ho le tasche piene di sassi. Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti a scuola; mi vien da piangere, arriva subito, mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piena di schiaffi, il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te."
Canterei anch'io così se mia mamma morisse, se non potessi più vedere il suo luminoso sorriso, se non potessi più ascoltare i suoi ottimi consigli, se non potessi più confidarle tutto quello che mi passa per la testa... Lei è troppo importante per me, davvero, forse non immagina nemmeno il gran bene che le voglio.
Comunque ci si sente così, quando una persona cara se ne va per sempre: ci si sente soli e smarriti di fronte all'immensità del cielo, incapaci di affrontare il futuro, indifesi di fronte agli "schiaffi" e alle "bastonate" della vita.
E i nostri occhi, disperati e tristi, portano il ricordo di quella persona che non c'è più...
Adoro Jovanotti, è uno dei miei cantanti preferiti, andai ad un suo concerto...
RispondiEliminaE quando cantò questa canzone TUTTI gli spettatori cantavano a squarciagola e piangevano...E' stato un concerto meraviglioso!
Jovanotti piace moltissimo anche a me! :-) Anche se non sono mai andata ai suoi concerti... però i contenuti di molte sue canzoni sono davvero belli (e commoventi).
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