... Un viaggetto me lo sono fatta molto recentemente!
Mio zio Attilio mi ha regalato un'uscita a Trieste sabato. Mai avrei creduto di andare a visitare una città così stupenda!
Pochi giorni prima di partire ho trovato e letto le interessanti vicende storiche di questa città, che qui sotto riassumo ed espongo.
Nel leggerla l'ho appresa bene. E' decisamente accattivante, anche se drammatica!!
Ricostruzione di un castelliere carsico |
II° MILLENNIO A.C:
Il territorio triestino era sede di insediamenti denominati "castellieri". I castellieri erano dei villaggi posti su alture e solitamente protetti da fortificazioni in pietra.
I loro abitanti appartenevano a popolazioni di probabile origine illirica.
Nel X° secolo a.C. questa popolazione di presunta origine illirica era venuta a contatto con l'etnia indoeuropea dei Venetici, dalla quale era stata notevolmente influenzata sotto il profilo culturale.
ORIGINE DEL NOME "TRIESTE":
Vi sono due possibili origini:
1) Da "Tergeste" è di origine preromana, composto da: "terg" = mercato, e dal suffisso "-este", tipico dei toponimi venetici.
2) Potrebbe anche derivare dal latino “Tergestum”, come riporta lo storico Strabone, vissuto in età augustea. Questa parola sarebbe legata al fatto che i legionari romani avevano dovuto combattere tre battaglie per sottomettere le popolazioni indigene. Anche "tergestum" in realtà è un composto: (“tres” = tre e “gerere bellum” = far guerra).
EPOCA ROMANA:
Pianta della Trieste romana |
Dall’anno della sua fondazione, Aquileia
si era sviluppata rapidamente ed aveva assunto sempre più il ruolo di
città fortezza: vennero costruiti templi, fontane, obelischi,
acquedotti, un circo, un anfiteatro e persino un palazzo imperiale.
I canali fluviali garantivano il carico scarico delle mercanzie e degli approvvigionamenti via mare.
I canali fluviali garantivano il carico scarico delle mercanzie e degli approvvigionamenti via mare.
Tergestum era stata colonizzata alla metà del I
secolo a.C. durante il governo di Cesare, ma il suo grandioso sviluppo edilizio ed economico era avvenuto in epoca
imperiale.
Nel 33 a.C. era stata cinta da alte mura da Ottaviano Augusto ("murum turresque fecit") ed era stata arricchita da importanti costruzioni come il Foro ed il Teatro.
MEDIOEVO:
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la città aveva fatto inizialmente parte del Regno di Odoacre. Poi era passata sotto il controllo dell’Impero Bizantino e poi ancora sotto l'autorità dei Franchi. Sapete più o meno tutti che la storia medievale è tutto un susseguirsi di combattimenti e di via vai tra le popolazioni.
Nel XII secolo era già un libero comune e, nel 1382, era passata sotto il controllo del duca d’Austria.
SETTECENTO:
Nel 1719 Carlo VI aveva decretato con un editto la libertà di navigazione, aprendo così le porte al commercio e assegnando alla città il privilegio di Porto Franco.Nel 33 a.C. era stata cinta da alte mura da Ottaviano Augusto ("murum turresque fecit") ed era stata arricchita da importanti costruzioni come il Foro ed il Teatro.
MEDIOEVO:
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la città aveva fatto inizialmente parte del Regno di Odoacre. Poi era passata sotto il controllo dell’Impero Bizantino e poi ancora sotto l'autorità dei Franchi. Sapete più o meno tutti che la storia medievale è tutto un susseguirsi di combattimenti e di via vai tra le popolazioni.
Nel XII secolo era già un libero comune e, nel 1382, era passata sotto il controllo del duca d’Austria.
SETTECENTO:
Trieste era stata invasa tre volte dalle truppe di Napoleone: nel 1797, nel 1805 e nel 1809. Era ritornata agli Asburgo nel 1813.
OTTOCENTO:
Trieste fu, con Trento, oggetto e al tempo stesso centro di irredentismo, movimento che, negli ultimi decenni del XIX secolo e agli inizi del XX aspirava ad un’annessione della città all’Italia. Ad alimentare l’irredentismo triestino erano soprattutto le classi borghesi in ascesa, le cui potenzialità ed aspirazioni politiche non trovavano pieno soddisfacimento all’interno dell’Impero austro-ungarico. Quest’ultimo veniva visto da molti come un naturale protettore del gruppo etnico slavo.
Durante il suo regno, l'imperatore Francesco Giuseppe aveva ordinato una politica di “germanizzazione” e “slavizzazione” , con chiari sentimenti anti-italiani.
“si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori […], con energia e senza scrupolo alcuno”: così recitava il verbale del Consiglio della Corona del 12 novembre 1866.
A Trieste tra il 10 e il 12 luglio 1868, si sono verificate violenze sugli Italiani da parte di soldati asburgici arruolati fra gli sloveni locali, che provocarono diversi morti e un gran numero di feriti fra gli italiani. Una delle vittime, Rodolfo Parisi, fu massacrato con 26 colpi di baionetta.
Erano state attuate anche delle espulsioni di massa imposte dal principe Hohenlohe, l'allora governatore triestino.
L’impero aveva cercato di diffondere il più possibile la lingua tedesca attraverso l'istituzione di scuole tedesche, tagliando i fondi alle scuole italiane od anche proibendone la costruzione, proprio per cancellare la cultura italiana, così come avveniva negli stessi anni in Dalmazia. I libri di testo venivano sottoposti a una terribile censura: era proibito studiare la stessa storia di Trieste, perché ritenuta “troppo italiana”.
NOVECENTO:
Agli inizi del Novecento il gruppo etnico sloveno era in piena ascesa demografica, sociale ed economica, e, secondo il discusso censimento del 1910, costituiva circa la quarta parte dell’intera popolazione triestina. Ciò spiega come l’irredentismo aveva assunto spesso dei caratteri anti-slavi.
La convivenza fra i vari gruppi etnici che aveva da secoli contraddistinto la realtà sociale di Trieste aveva subito un deterioramento fin dagli anni poco precedenti la prima guerra mondiale.
Nel 1918 il Regio esercito italiano era riuscito a entrare a Trieste, acclamato dalla maggioranza della popolazione, che era di sentimenti italiani. La sicura imminente annessione della città e della Venezia Giulia all’Italia, aveva comportato però un ulteriore inasprimento dei rapporti tra il gruppo etnico italiano e quello sloveno.
Con la firma del Trattato di Rapallo del novembre 1920, Trieste era stata dichiarata "città italiana".
Il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale fu segnato da numerose difficoltà per Trieste.
Con l'avvento del fascismo era stata inaugurata in Venezia Giulia una politica di snazionalizzazione delle minoranze. A partire dagli anni '20 si italianizzavano toponimi e cognomi... Che pazzia!
Avete presente che operazione deleteria italianizzare cognomi come "Milanovic" o "Bogdanich"?
Italianizzarli è assurdo, come sarebbe assurdo slavizzare il mio cognome.
Purtroppo arriva anche il 1938. Anno delle leggi razziali. Altro colpo basso nei confronti della multiculturalità di Trieste: l'esclusione della comunità ebraica dalla vita pubblica.
Nel settembre del 1943 la Germania nazista aveva occupato la città.
LE FOIBE:
Già dal settembre del '43, il controllo di territori sempre più vasti da parte dell'esercito slavo aveva permesso l'eliminazione, in Istria e nell'entroterra carsico Triestino, degli italiani fascisti e di molti potenziali oppositori del comunismo.
A fine '43, con il crollo della dittatura di Mussolini, i fascisti e tutti gli italiani non comunisti erano stati considerati nemici del popolo, torturati e poi gettati nelle Foibe.
LA LIBERAZIONE:
Il 30 aprile del '45 il Comitato di Liberazione Nazionale, composto da tutte le forze politiche antifasciste, aveva proclamato l'insurrezione generale. Al tempo stesso però, le brigate jugoslave di Tito, con l'appoggio del Partito Comunista Italiano, erano scese verso la città.
Il comando tedesco aveva proclamato la resa il 2 maggio.
Le brigate jugoslave avevano allora convocato un'assemblea cittadina composta soprattutto da individui jugoslavi per decretare la liberazione di Trieste, città in seno alla Repubblica Federativa di Jugoslavia.
Ma gli incubi non erano ancora terminati: gli abitanti della città erano combattuti tra l'accettazione dell'annessione alla Jugoslavia o il ritorno all'Italia.
In questo clima politico di incertezza erano avvenuti arresti e confische.
Nel 1947, gli Alleati istituirono, con l'appoggio dell'ONU, il "Territorio Libero di Trieste", diviso in due zone di occupazione militare: la zona "A", amministrata dagli angloamericani, e la zona "B", appartenente agli Jugoslavi. Nel 1954 era stata confermata questa spartizione.
Tornata l'anno successivo sotto l'amministrazione italiana, il governo De Gasperi aveva deciso di istituire un Fondo di rotazione destinato al credito agevolato per gli imprenditori triestini.
Tre anni dopo, era stato ampliato il porto.
Dal 1962 Trieste è capoluogo della Regione autonoma del Friuli-Venezia-Giulia.
Nel 2004, con l'ingresso della Slovenia nell'Unione Europea, i confini italo-sloveni non sono più stati un impedimento al libero passaggio di merci e persone.
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