Prima volta in quasi dieci anni di attività di blog che dedico un post all'Epifania e a tutto ciò che ricorre il 6 gennaio!
1. L'EPIFANIA E LA STORIA DELL'ARTE:
1. L'EPIFANIA E LA STORIA DELL'ARTE:
Parto da un dipinto:
Gentile da Fabriano, "Adorazione dei Magi", 1423 Firenze, Galleria degli Uffizi |
Quest'opera rappresenta una delle più significative testimonianze di Gotico Cortese, ovvero, di una fase tarda dell'arte gotica che comprende tutto il XIV° secolo e anche parte del XV° secolo. Il Gotico Cortese si era diffuso negli ambienti di corte di tutta Europa e, oltre a soggetti sacri, comportava anche temi laici (è questa infatti la prima forma di arte medievale laica).
Ad ogni modo, quello che si nota subito in questo dipinto, è il gusto decorativo sfarzoso e dettagliato. I personaggi e gli elementi naturali sono tutti raffigurati con estrema minuzia di particolari.
La tavola risulta d'altra parte molto preziosa, dal momento che il capolavoro di Gentile da Fabriano è incorniciato da archi, cuspidi e colonne in legno dorato.
Non c'è prospettiva. Brunelleschi e Masaccio devono ancora arrivare infatti. Le dimensioni ridotte delle figure in lontananza non sono date da una concezione di profondità spaziale, piuttosto da un espediente per poter contenere nel dipinto un numero elevato di personaggi.
A me questa Adorazione piace molto, per due motivi:
1) E', nel complesso, un'opera elegante e precisa, dove vengono messi in risalto in ugual misura sia l'atto dell'adorazione, sia i costumi dei popoli orientali, sia i particolari del paesaggio, come le siepi e gli alberi di melograno.
2) Rappresenta la fatica e il viaggio dei Magi, non solo la loro visita.
I Magi vengono qui raffigurati più volte.
Cerco qui di rendere l'idea attraverso l'ingrandimento di alcuni particolari del dipinto:
Per capirci, qui siamo nella "parte alta" del dipinto. In questo punto, i Magi stanno viaggiando. Queste le fasi principali del loro viaggio, partendo da sinistra: i tre vedono la stella dal Monte Vettore, che qui in realtà non è un monte ma una specie di scoglio alto a picco sul mare, poi partono con un ampio corteo e con esso giungono alle porte di Gerusalemme, poi ancora, a destra, i Magi entrano a Betlemme, cittadina più modesta e circondata da vegetazione.
2) In alto al centro, il corteo dei Magi entra a Gerusalemme |
3) In alto a destra, i Magi entrano a Gerusalemme. |
L'Adorazione |
Qui c'è quello che c'è anche in altri dipinti riguardanti la Natività: la Sacra famiglia, il bue e l'asino e i re Magi che portano i loro doni al Bambino.
In aggiunta: due serve alle spalle di Maria.
Pensiamo però soprattutto ai Magi: il più anziano, letteralmente prostrato a terra, viene benedetto da Gesù Bambino. Il suo dono è nelle mani delle due serve dietro a Maria.
Gli altri due Magi sono dietro a quello inginocchiato: uno sta per inginocchiarsi e tiene un piccolo calice prezioso, l'altro, ancora in piedi, porta anch'egli tra le mani un oggetto prezioso.
Gli abbigliamenti di tutti e tre risultano proprio "regali", ovvero, pieni d'oro.
Perché i Magi qui sono di età diverse?
Perché rappresentano le tre principali fasi della vita: la giovinezza, la maturità e la vecchiaia. Le tre età in cui non si è più bambini né ragazzini, le tre età in cui ognuno dovrebbe essere dotato di ragione, di desiderio di ricerca continua nella propria vita, e non soltanto di Dio. Anche se i Magi sono figure che forse, più di qualsiasi altro personaggio evangelico o biblico, rappresentano la ricerca di Dio, dal momento che l'attraversamento delle tappe del loro viaggio comporta indubbiamente anche determinazione e tenacia.
2. ETIMOLOGIA E SIGNIFICATI DELL'EPIFANIA:
L'attuale termine "epifania" deriva da ἐπιφαίνω (epifàino), ovvero, "manifestarsi, apparire".
Indica, in senso religioso, la manifestazione della natura divina di Gesù a tutta l'umanità.
Per gli ortodossi, Natale è il 6 gennaio, non il 25 dicembre. Perché loro ragionano da sempre con il calendario giuliano, noi invece, dal 1582 abbiamo adottato il calendario gregoriano, introdotto da Papa Gregorio XIII°. Il calendario gregoriano consente una maggior precisione nello stabilire equinozi e solstizi.
Nell'Antica Grecia, questo verbo indicava il manifestarsi di una divinità attraverso oracoli o visioni.
L'epifania, tra l'altro, è anche una tecnica letteraria messa a punto da Joyce in "Dubliners": si tratta di una rivelazione improvvisa ad un certo punto del racconto, di un'intuizione che un personaggio ha a proposito della propria esistenza.
Non credo abbiate presente ogni singola novella di "Dubliners", nemmeno io le ho mai lette tutte. Ricordo però il racconto intitolato "Un increscioso incidente": Mr Duffy e Mrs Sinico sono i protagonisti. Per un certo periodo si incontrano, anche più volte la settimana. Mr Duffy è uno scapolo senza rapporti con i pochi parenti rimasti, è un alienato. Mrs Sinico è sposata ma con il marito non ha più un rapporto saldo e forte. Ad un tratto però, Mr Duffy, convinto che "la solitudine dell'anima" sia un male incurabile, decide di lascare Emily Sinico.
Quattro anni dopo, da un giornale apprende che Emily è morta a seguito di un incidente ferroviario: attraversava i binari quando un treno l'ha travolta.
Mr Duffy inizia ad auto-contestarsi. "Si rese conto che era morta, che non esisteva più, che era diventata un ricordo. Imprecò alla rettitudine della propria esistenza. Sentiva di essere stato escluso dal banchetto della vita.", c'è scritto ad un certo punto. E quella è l'epifania: il rendersi conto, da parte di Mr Duffy, di aver commesso un serio errore nell'interrompere una relazione che dava un colore diverso alla sua vita. Quindi non gli resta che continuare con il suo piatto e squallido tenore di vita, senza legami, e dedito solo al lavoro in una banca.
3A. VANGELO E BREVE COMMENTO:
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
(Mt. 2, 1-12)
I Magi sono uomini dal cuore inquieto: in loro c'è sia sete di conoscenza che bisogno di salvezza. Sono uomini in attesa che non si accontentano della loro posizione e delle loro rendite, ma si aspettano qualcosa di più grande. Dispongono di una formazione filosofica e conoscono i movimenti degli astri. Il loro cammino esteriore è espressione di un atteggiamento interiore: la fiducia nel cogliere i segni e il mettersi in cammino per il solo fatto di aver intravisto un segno promettente.
Il manifestarsi di Gesù ai Magi indica il fatto che Egli è venuto per tutti, che la sua salvezza è per tutti i popoli, che desidera farsi conoscere da tutti popoli. Non c'è distinzione di razza o lingua. L'amore di Dio è per tutti, chiunque cerchi sinceramente la verità può conoscere il Signore e trovare il senso pieno della propria vita.
Studiosi di astronomia, i Magi avevano riconosciuto in Cristo il salvatore universale, diventando così loro stessi, "l'anello di congiunzione" tra la nuova religione nascente, il cristianesimo, e i culti misterici orientali.
I doni dei Magi hanno un significato: fanno riferimento alla duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina.
Il significato di oro, incenso e mirra è questo: l'oro è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re, l'incenso è testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Figlio di Dio, la mirra invece, al tempo utilizzata per il culto dei morti, indica che Gesù è anche uomo e come uomo, mortale.
Dice S. Ambrogio: "Tu ti sei mostrato a me o Cristo, faccia a faccia. Io ti ho incontrato nei tuoi sacramenti". Soprattutto l'Eucarestia è l'Epifania di Cristo. Essa non ci mostra solo il Gesù bambino e terreno che videro i Magi, ma il Gesù, morto e risorto, il Gesù Signore universale e glorioso.
(Non è mio questo commento, per carità. Non saprei farne uno simile. Ho preso parti qua e là da pagine online e da libri).
4. E LA BEFANA?
E' un detto diffuso in tutta Italia questo: "l'Epifania tutte le feste si porta via".
E' vero, perché domani i bambini e i ragazzi ritornano a scuola, la gente ritorna al lavoro e all'intensa e anche snervante quotidianità e gli universitari in genere hanno i giorni contati per arrivare ben preparati alla sessione invernale.
Il 6 gennaio, almeno dalle mie parti, c'è la tradizione del "brusàr la vecia" (=bruciare la vecchia).
Anche questo ha un significato: la vecchia (solitamente di paglia), rappresenta il concetto dell'anno vecchio, appena passato. E rimanda anche alla morte della natura in inverno, all'infecondità invernale.
Bruciare la vecchia significa superare, passare oltre agli eventi accaduti per poter affrontare le sfide del nuovo anno. E anche attendere la primavera, il sole più caldo e l'abbondanza dei raccolti.
Il fatto che la cosiddetta Befana sia assimilata ad una strega dipende da una contaminazione con Halloween o comunque, dal rifiuto del Cristianesimo verso tutto ciò che rimanda al paganesimo.
E' stato fatto un tentativo di cristianizzare la festa della Befana attraverso l'invenzione di un racconto che narra di un incontro tra i re Magi e la vecchia, e del vano tentativo dei primi di convincerla ad andare con loro da Gesù.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.