Visualizzazioni totali

30 giugno 2020

"La teoria del tutto": siamo sicuri che rappresenti bene la storia di un luminare della fisica?!


Forse lo avete intuito dal titolo: io, sulla qualità di questo film, nutro delle perplessità, che spiegherò e chiarirò nel corso di questo post.
Comunque, si tratta di un film statunitense uscito nel 2014.
Ultima precisazione prima di iniziare: questo è un film che rielabora la biografia del fisico e cosmologo britannico Stephen Hawking.


A) ABBOZZO DI TRAMA:

Regno Unito, metà degli anni '60. 
Stephen Hawking è un dottorando in fisica dell'Università di Cambridge. E' giovane, è lo studente più brillante del suo corso, sta bene con quei pochissimi amici che ha. 
Una sera, durante una festa da universitari, conosce Jane Wilde, specializzanda in letteratura medievale spagnola. 
La loro storia d'amore nasce in seguito ad un colpo di fulmine; e questo è un dato che corrisponde anche nella reale vita di Stephen. 
Tra l'altro, pare proprio che il loro fidanzamento sia durato meno di un anno prima del matrimonio.
Eppure, tra i due giovani, ci sono notevoli differenze, non soltanto dal punto di vista dei loro studi accademici! 
Tanto per cominciare, Jane crede in Dio e frequenta sempre le messe domenicali, mentre Stephen sembra proclamarsi fieramente ateo: secondo lui, il vero fisico, il fisico intelligente, venera le leggi astronomiche e matematiche dell'Universo.
In effetti, la grande ambizione di questo giovane è quella di trovare una legge unificatrice che riesca a spiegare la nascita dell'Universo.
Comunque, notevoli, in questa pellicola, sono anche le differenze caratteriali tra Jane e Stephen: Jane è sorridente e gioviale, Stephen appare invece molto introverso e abbastanza imbranato, ma questo è un aspetto che approfondirò meglio nel paragrafo B), fra poco.
Nel periodo in cui Stephen e Jane si frequentano, l'eccellente dottorando scopre di essere affetto da una brutta forma di atrofia muscolare progressiva. Il medico gli dà circa due anni di vita. 
Il protagonista vive un iniziale momento di depressione (lo credo bene! D'altra parte, chi, a poco più di 20 anni, sarebbe contento di avere un male del genere e il tempo contato?!).
E poi si conforta, visto che la sua Jane gli promette comunque vicinanza e amore eterno. I
n effetti, in brevissimo tempo viene celebrato il matrimonio e nasce il loro primo figlio.
Ma la malattia di Stephen continua a peggiorare sempre più e l'iniziale armonia di coppia si sfalda pian piano...

B) COME QUESTO FILM PRESENTA STEPHEN HAWKING:

MALE! A mio avviso, decisamente male. Eccovi qui elencati i motivi:

1) Per tutta la prima parte del film Stephen appare un ragazzo impacciato, troppo timido, imbranato; insomma, un "imbalsamato" nei movimenti e nei comportamenti già prima che si manifestassero i sintomi della sua atrofia muscolare.
Non è la prima volta che in un film vedo abbinare in un personaggio maschile la genialità fisico-matematica con l'imbranataggine, con la goffaggine oppure con la rigidità nei rapporti umani. 
Come se fossero soltanto degli automi o dei burattini soltanto da deridere! 
Adesso basta! Di questo abbinamento ne ho piene le scatole, dichiarato fuori dalle unghie (non fuori dai denti, visto che non sto parlando ma sto scrivendo!).

2) Il film pone troppa enfasi sul degrado e sulla degenerazione della malattia: troppo, troppo tempo è secondo me dedicato alla fase in cui Stephen si ritrova completamente immobile in carrozzina e incapace di articolare suoni in seguito ad una pesante operazione alla trachea per farlo sopravvivere.
Ho trovato deleteria la scena in cui, nel bel mezzo di una cena a casa in famiglia, Stephen si allontana momentaneamente camminando aggrappato a due bastoni e, una volta arrivato nei pressi della scala, si accascia sugli scalini, incapace di alzarsi, mentre il figlioletto che gattona lo osserva senza capire.
Come è anche deleteria e di pessimo gusto la scena in cui, proprio durante la rappresentazione di un'opera all'interno di un teatro filarmonico, Stephen si sente soffocare e viene tempestivamente trasportato fuori in barella, sotto gli sguardi allibiti e allucinati di molti spettatori.
Fortissimi attacchi di tosse, mancanza di respiro, un uomo rattrappito in carrozzina che non riesce nemmeno a tenere la testa dritta... E' soprattutto questo che si vede. 
Cioè, io la notte ci ho messo un po' ad addormentarmi. 
Ma dai... si mette troppo sulla scena le manifestazioni di una malattia che toglie la dignità non soltanto a lui, ma la toglierebbe a qualsiasi essere umano su questa terra.
E questo film presenterebbe la storia un po' riadattata di un fisico? Ma dai, ma per favore... chi ha progettato questo film e chiunque abbia contribuito a realizzarlo ha di fatto consegnato al pubblico la storia di un paralitico, peraltro cornificato da una moglie che è una falsa santarellina!!

3) Mi sarei aspettata che un film sulla vita di un fisico valorizzasse gli aspetti delle sue ricerche, non che si concentrasse troppo sugli sviluppi del suo male degenerativo e sulle sue vicende sentimentali. Come è stata la sua discussione di tesi del dottorato?! Ecco, qui ad esempio li regista ci fa vedere soltanto quella che praticamente dev'essere stata la proclamazione: una mini-commissione di tre docenti che, dopo aver sfogliato un fascicolo riassumendo, a grandi linee e con alcune critiche, i contenuti dei capitoli della tesi di Stephen, dicono: "Brillante! Un lavoro davvero brillante! Lei ha conseguito il dottorato in Fisica, complimenti!".
Ma... oltre alla cosiddetta "teoria del tutto", cos'altro ha potuto studiare Stephen nelle sue condizioni? E alla fine, è riuscito a spiegare l'origine dell'Universo? Non si riesce a capire.


C) COME QUESTO FILM PRESENTA JANE WILDE:

La presenta come la fidanzata dolce, compassionevole e come la moglie stanca e sofferente...
Ma ha le sue colpe! Nella realtà della biografia di Stephen hanno divorziato.
La fidanzata dolce e compassionevole: "Come te, anch'io viaggio nel tempo con la poesia spagnola". Sapessi quanto ho viaggiato io nel tempo nei miei anni di liceo e universitari, cara mia! Fai un esame di letteratura italiana, di storia o di letteratura latina in Italia; devi tener presente tutto: il contesto storico-sociale in cui si inserisce un autore, i rapporti con gli autori suoi contemporanei, da chi e da cosa è stata in influenzata la produzione letteraria di un poeta o di uno scrittore, le figure retoriche e le costruzioni sintattiche di un testo... Se studi Lettere in Italia ne fai di viaggi nel tempo incollata ad una sedia e ad un tavolo, cara mia! 

La moglie stanca e sofferente... come no! 
Quella presentata nel film non è una donna e non è una moglie, è una lurida p*tt**a che, una volta conosciuto il vedovo Jonathan, insegnante di pianoforte del figlio maggiore, approfitta di quest'uomo per farsi il suo flirt extra-matrimoniale, anche se sa molto bene di essere sposata e di aver promesso amore, vicinanza e fedeltà ad un giovane uomo che sapeva malato.
Ma sì, le ragazze sono fatte quasi tutte così, anche nei rapporti diversi dall'amore, anche nei rapporti di amicizia tra una ragazza e l'altra: baci, abbracci, complimenti... ma in realtà l'idea che hanno di te è ben diversa, appena tu volti loro le spalle ridono di te e ciò che pensano non corrisponde quasi mai a ciò che dicono!
"Potere alle donne", si dice adesso, ai nostri tempi... Ma il problema è un altro, ed è un grosso problema, un doloroso e spinoso problema: a me la superficialità e la falsità femminile fa paura.

La sera in cui Stephen si sente male a teatro, lei si trova in campeggio con Jonathan e i figli... cioè, glielo impone come padre, mentre il vero padre dei primi due figli è Stephen?! Ma che razza di str****!
E Timothy, il terzogenito di Jane, che padre ha in realtà? E' figlio di Stephen o di Jonathan? Quando i suoceri di Jane, ben consapevoli del rapporto tra la nuora e Jonathan, le fanno questa domanda...Uuuh, sentiste come lei s'arrabbia!! 
Eh... eh sì, si arrabbia perché hanno toccato un tasto dolente, probabilmente il tasto del tradimento!

E infine, la penultima scena del film... Ma che melodramma adolescenziale, santo cielo!! 
Jane che dice tra le lacrime ad uno Stephen che comunica soltanto con gli occhi: "Ti ho amato tanto!" 
Aaahhh....Uuuuuhh..... Ooohhh...... Eehhhh!!! 
Melodramma ipocrita... Da far rivoltare nella tomba Sigismondo D'India e Pietro Metastasio, visto che si tratta di una sceneggiata melodrammatica piena di ipocrisia!

"I sentimenti mutano. A volte capita che svaniscano. Chiunque, anche se già sposato, ha il diritto di farsi una vita con qualcun altro. Chi se ne frega della malattia e dei figli bambini. Metti al centro della tua vita prima di tutto e soprattutto te stessa."- Non c'è americanata più americana di questa, credetemi.

D) PER UNA VOLTA MI TROVO D'ACCORDO CON IL DURO MEREGHETTI:

Forse del Mereghetti, dizionario che recensisce molti film europei e americani, ho già fatto menzione tempo fa.
Diverse volte non mi sono trovata d'accordo con questa particolare Enciclopedia di film, dal momento che, almeno a mio avviso, esprime, anche su opere cinematografiche valide, ironiche, ricche di contenuti e commoventi dei giudizi lapidari, polemici e taglienti.
Dunque; a casa io ho l'edizione Mereghetti 2017. Non so se ne esistano di più recenti.
Ad ogni modo, per darvi l'idea del modo "cattivo" di valutare i film:

- Soltanto ai film di Alfred Hitchcock dà "10".
-I film di Chaplin "Il monello", "Tempi moderni" e "La febbre dell'oro" vengono tutti e tre promossi con "8".
-Al mio bellissimo e amato "Into the Wild" dà soltanto un "6", pur parlandone bene.
-Al di là di qualche rara sufficienza, tutto il resto (almeno per Mereghetti) è quasi "feccia": fioccano i 5, i 4 e... i 2 addirittura! 
Alla Teoria del tutto dà un 4 secco secco. 
(Meno male che la sua attività di valutazione è confinata ai film. Come insegnante di scuola secondaria uno così farebbe danni e paura, perché apprezzerebbe esclusivamente le eccellenze, tollererebbe, senza premiarli e senza troppi incoraggiamenti pratici, gli allievi pieni di zelo e non sarebbe per nulla d'aiuto a chi fa fatica).

Comunque, ecco come si esprime a proposito di questo film (riporto una parte del commento):

"...si scade spesso nel melodramma ad effetto, e le trappole della commiserazione e del ricatto emotivo sono sempre dietro l'angolo. Troppo sottolineate anche le fasi del degrado della malattia, come nella brutta scena al ralenti in cui Hawking cade rovinosamente nell'atrio del college, rivelando i primi sintomi del male."

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

In definitiva, salviamo qualcosa di questo film? 
Sì, una frase di Stephen che, pur molto malato, non ha mai veramente perduto la capacità di riflettere e di pensare:



PS= Questo film non mi è piaciuto, ma perdonate quei punti in cui ho manifestato un po' di nervosismo. Venerdì mattina ho l'ultimo esame della sessione: è un esame importante, che mi ha dato diversi spunti e di idee per l'insegnamento di lingua, cultura e letteratura italiana... Ci tengo a farlo bene, anche se non ricordo mai tutti i caratteri stilistici degli autori italiani otto-novecenteschi che Dàrdano enuncia nel saggio programma d'esame.
Negli ultimi giorni ci sono dei momenti della giornata in cui ripasso sotto il portico, con il costume addosso. Come ai tempi delle sessioni estive triennali, quando preparavo per i primi giorni di luglio esami come Linguistica italiana, Filologia romanza o Letteratura greca.
Ho già la pelle a strisce.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.