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24 luglio 2015
"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte", Mark Haddon:
E' un romanzo molto carino, coinvolgente e direi anche piuttosto profondo.
Già il titolo incuriosisce il lettore.
Christopher Boone, protagonista e voce narrante, si prefigge di scrivere un libro piacevole e interessante a proposito dell'assassinio di Wellington, il cane di Eileen Shears, la vicina di casa. In realtà, man mano che si procede nella lettura, ci si accorge che questo romanzo, più che un giallo è un racconto di formazione...
Christopher ha quindici anni ed è affetto dalla sindrome di Asperger: detesta essere toccato e abbracciato, teme i luoghi troppo affollati, non riesce a interpretare la mimica facciale delle persone; non comprende i significati delle metafore, da lui ritenute figure retoriche senza senso. In compenso, Christopher è dotato di straordinarie capacità logico-matematiche: è infatti in grado di risolvere mentalmente problemi molto complicati, ha una memoria di ferro (conosce i nomi di tutti gli stati del mondo e anche tutte le loro rispettive capitali) e i suoi pensieri sono sempre molto razionali. E' inoltre un appassionato di astronomia: piuttosto spesso, durante la notte passeggia per le strade di Swindon, il paesino inglese in cui egli vive con il padre, per osservare le stelle, la Via Lattea e altre galassie: "Qualcuno crede che la Via Lattea non sia altro che una lunga fila di stelle, ma non è così. La nostra galassia è un enorme disco di stelle lontane 100.000 anni luce e il sistema solare si trova da qualche parte alla sua estremità. (...) Pensai al fatto che gli scienziati si erano scervellati per tanto tempo sul perché il cielo di notte è scuro anche se ci sono miliardi di stelle nell'Universo,- stelle da qualunque parte si guardi-, e al fatto che il cielo dovrebbe risplendere, visto che non ci sono grandi ostacoli a fermare la luce. Poi scoprirono che l'Universo era in espansione, che le stelle dopo il Big Bang si allontanavano all'impazzata l'una dall'altra, e che più le stelle erano distanti dalla Terra più si muovevano in fretta (...) per questo motivo il loro bagliore non arriva mai fino a noi".
Christopher non ha amici, ha un rapporto piuttosto problematico con il mondo e fa fatica ad esprimere le sue emozioni.
Ed (probabilmente il diminutivo di Edward) è indubbiamente un padre molto presente che cerca di fare del suo meglio per prendersi cura di Christopher; però è un uomo irascibile, collerico e ombroso. Nutre un affetto sincero per il figlio, ma perde spesso la pazienza. E' inoltre un marito tradito, pieno di rabbia per il fatto che la moglie lo ha abbandonato per trasferirsi a Londra con il suo amante, che, nel corso della storia, si rivelerà essere proprio il marito di Eileen.
Edward è anche molto bugiardo, perché fa credere al figlio che sua madre sia morta di infarto all'ospedale e gli nasconde anche tutte le lettere che l'ex-moglie invia a Christopher.
Christopher però detesta le bugie e, quando scopre che suo padre gli ha nascosto per molti mesi le lettere della madre e ha ucciso Wellington per far soffrire Eileen, la quale riservava più attenzioni al cane che non a lui, decide di scappare di casa per recarsi a Londra.
Proprio in questo punto il giallo si trasforma in un romanzo di formazione: Christopher, mosso sia dalla determinazione sia dalla paura nei confronti del genitore "assassino", riesce ad affrontare, anche se con molta difficoltà, il suo timore per i luoghi affollati, come la stazione ferroviaria.
Fa pena e al contempo tenerezza un ragazzino che chiude gli occhi, mette le mani sulle orecchie e geme (questo è il segnale che un individuo affetto da Asperger trasmette agli altri quando è a disagio) ogni volta che un treno marcia sulle rotaie. Ecco come il nostro protagonista descrive la sua esperienza: "C'erano molte persone sul treno e la cosa non mi piaceva per niente, perché non mi piace stare in mezzo a tante persone che non conosco e mi piace ancora meno se sono costretto a stare chiuso in una stanza con tante persone che non conosco e un treno è come una stanza e non si può uscire mentre è in movimento. (...) "
"Poi arrivarono altre persone nella stazione che divenne ancora più affollata, il ruggito ricominciò e io chiusi gli occhi e sudai e mi venne da vomitare e di nuovo sentii quella sensazione come di un pallone che sta per scoppiarmi nel petto ed era talmente grande che non riuscivo quasi a respirare".
Christopher giunge a Londra davanti alla casa della madre. L'idea che inizialmente il lettore potrebbe farsi a proposito della madre di Christopher è quella di una donna molto fragile ed esasperata. Infatti, due anni prima era fuggita di casa perché litigava spesso con il marito e non riusciva a relazionarsi nel modo giusto con il figlio che manifestava problemi comportamentali piuttosto seri.
Nella seconda parte del libro però, la donna si rivela decisamente migliore del suo ex marito nel rapporto con il figlio: si dimostra infatti premurosa, sensibile e attenta ai bisogni di Christopher.
Forse i due anni di convivenza con un uomo decisamente grossolano e indelicato come il signor Roger Shears l'hanno fatta maturare...
Verso la fine della storia, termina la relazione tra il signor Shears e la madre di Christopher, la quale ritorna a vivere a Swindon in un monolocale poco lontano dalla casa in cui Christopher vive con il padre.
Un altro aspetto positivo del libro è senz'altro il significativo cambiamento di Edward nel modo di porsi con il figlio: "Christopher... ascolta: non possiamo andare avanti così. Non so cosa ne pensi tu, ma per me è troppo, troppo doloroso. Tu che stai in questa casa e ti rifiuti di parlarmi... Devi imparare a fidarti di me. Non so quanto tempo ci vorrà... se un minuto al giorno e due minuti quello dopo e tre minuti quello dopo ancora e anche se ci volessero degli anni va bene lo stesso. Perché è questo che importa. Questo è più importante di qualsiasi altra cosa. (...) E' un progetto che dobbiamo fare insieme. Tu devi passare più tempo con me. E io devo dimostrarti che puoi avere fiducia in me. E all'inizio sarà difficile perché... perché è un progetto molto difficile. (...) Ti ho comprato un regalo. Per dimostrarti che faccio sul serio. E per dirti che mi dispiace."
Il regalo per Christopher è un cucciolo di cane, un Golden Retriever color miele.
Penso dunque che in questo romanzo l'autore rivolga un messaggio importante innanzitutto agli adulti; nel senso che li invita ad adottare virtù quali la pazienza, la mitezza, l'equilibrio e l'apertura al dialogo nei confronti di adolescenti che si trovano in difficoltà a rapportarsi con il mondo reale.
Anche per questo aspetto "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" è un romanzo formativo, perché illustra delle tappe di maturazione psicologica che due adulti (la madre e il padre di Christopher) compiono. D'altra parte, proprio a causa della fuga da casa di Christopher, Edward comprende che, per poter divenire un genitore rassicurante e degno di stima, deve imparare a controllare e a reprimere la sua rabbia e la sua impulsività.
Una figura adulta molto positiva è Siobhan, l'insegnante di Christopher, i cui consigli di stesura del romanzo vengono spesso enunciati dal protagonista-narratore.
Ah, un'ultima cosa... per indicare i capitoli del suo romanzo, Christopher decide di utilizzare i numeri primi, ovvero, i suoi numeri preferiti.
Egli scrive, alla fine del capitolo diciannove: "I numeri primi sono ciò che rimane una volta eliminati tutti gli schemi: penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su."
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